Che casualità! il mondo é proprio piccolo
Ma eri con noi anche al bar ?
Sisi, ero lì con Fabio e poi siete arrivati anche voi. Poi tu sei ripartito un poco prima di noi e ci siamo ribeccati nel fondovalle ai piedi del croce d'Aune
Che casualità! il mondo é proprio piccolo
Ma eri con noi anche al bar ?
Sisi, ero lì con Fabio e poi siete arrivati anche voi. Poi tu sei ripartito un poco prima di noi e ci siamo ribeccati nel fondovalle ai piedi del croce d'Aune
Direi che 20 minuti di ristori, dal Manghen in poi, dicono tutto.
E' dall'anno scorso che. rispetto a me, sei sempre troppo pimpante. Come annunciato: sorpasso avvenuto!!Non mi fermo, ma se mi fermo ...
È stato un piacere vederti, anche se quando ti ho visto ho pensato subito di essere andato su un po' troppo 'pimpante'. Ma tant'è, non dobbiamo vincere niente, quindi andiamo e quel che viene viene
Ah eri anche te a Fiera di Primiero!! Davvero posto carino, soprattutto in virtù delle due carine e simpatiche barriste del Bar Diana (quello in piazza) con cui abbiamo familiarizzato e scherzato pre e post-gara.Weekend stupendo fatto in compagnia di tre amici con base a Fiera di Primero, paese che amo sempre di più.
La Sportful è sempre un evento unico e anche quest’anno non ha tradito le mie attese.
Tra le tante cose scontate che potrei dire mi soffermo sul tratto nuovo, il Monte Avena.
Nonostante ci sia arrivato cotto e per superarlo contavo le pedalate, ho trovato questa novità interessante.
Il Croce D’Aune diventa una salita veramente tosta e rende la sfida ancora più bella e poi la vista di Feltre una volta in vetta è veramente spettacolare.
Quest’anno ho finito la benzina sulle rampe finali del Manghen e ahimè non è stato facile arrivare a Feltre ma va beh, non tutte le gare possono riuscire al 100%.
Un saluto ai tanti amici incontrati sul percorso e nel arco del weekend è un arrivederci al prossimo anno.
Ah eri anche te a Fiera di Primiero!! Davvero posto carino, soprattutto in virtù delle due carine e simpatiche barriste del Bar Diana (quello in piazza) con cui abbiamo familiarizzato e scherzato pre e post-gara.
PS: lunedì mattina mentre tu facevi "scarico" noi abbiamo dormito alla grande!!
Sì forse hai da lavorare un po' sull'ottimizzazione dei tempi. Pensa che al ristoro di metà Rolle mi sono messo a fare anche un po' di stretching prima di ripartire, per via dei crampi che mi erano venuti sulla discesa del Manghen. Per me che alla sportful ho fatto sempre 2 sole soste (perché sul croce d'aune ci sono sempre gli angeli che passano l'acqua al volo), 20 minuti totali sono più del doppio del solitoIo allora cosa dovrei dire? Se caviamo i 40min di attesa sul Rolle, ho accumulato altri 40min circa tra soste ai ristori, fontane e bisogni fisiologici!
Messi tutti insieme sono veramente tanti, ma onestamente non mi sembrava di essere stato fermo così tanto....evidentemente il tempo scorre veloce quando ci si diverte!
Scherzi a parte, se un domani prenderò nuovamente parte a questa bellissima manifestazione, dovrò lavorare anche per ridurre/ottimizzare i "tempi morti"....
E chi se lo dimentica!E' dall'anno scorso che. rispetto a me, sei sempre troppo pimpante. Come annunciato: sorpasso avvenuto!!
Ed è il sorpasso che mi fa più piacere. che dimostra che con l'impegno e la dedizione si ottengono molti risultati.
Ricordi quel giorno in hotel a Faenza?
si, e devo dire che quelli che ho preso quest'anno sono più comodi del primo paio che avevo presoMa tu sei quello con i sandali con gli attacchi SPD sotto?
In Val di Fiemme non gliene frega niente della manifestazione se organizzano raduni motoristici contromano da Molina verso il Manghen.
Poi il Rolle è una pista di motociclismo e non lo possono chiudere per troppo tempo, soprattutto all'ora di pranzo per far arrivare i consumatori dei rifugi.
Solita domanda stupida trita e ritrita. Dato il tempo da lupi come l'ultima OTZ quale e stata la più dura dato che io e un mio amico siamo in disaccordo..
Complimenti...con i km che hai fatto tu di allenamento...io non sarei arrivato alla fine...oppure avrei impiegato 8 ore...non oso immaginare se tu avessi fatto 5 o 6000 km da inizio anno...cosa avresti potuto fare.Eccomi qua per un resoconto della mia sesta sportful in sei anni di bicicletta. Non finirò mai di ringraziare questo forum che mi ha messo in bicicletta da corsa e me la ha fatta conoscere quando ancora girucchiavo ruzzolando intorno casa in mtb. All'epoca conobbi un ragazzo che si vantava di fare 2000 km all'anno: mi sembrava un marziano! Così come marziani mi sembravano quei tizi del video di youtube della sportful 2012 che, intervistati il giorno prima della partenza, raccontavano di aver preparato la gara da Natale precedente.
Per me, granfondo e sportful sono pressoché sinonimi, al pari della Oetzy e della Santini (che spero di tornare a pedalare nel 2020). Subito dietro, la Maratona, che attraversa posti meravigliosi ma che - non c'è niente da fare - non riesce ad appassionarmi per quella gigantesca operazione commerciale (del tutto legittima, per carità) che ci sta dietro.
Quest'anno, complici cambiamenti nel lavoro, l'avvicinamento è stato decisamente diverso dal solito. Niente migliaia di km invernali, niente Coppa Toscana. Appena 351 km a novembre (che gli anni scorsi indicava il mese di inizio preparazione), 827 a dicembre, 651 a gennaio e 227 a febbraio. Un po' di running per tenere un minimo in tiro il peso, quello sì. Il 1° marzo operazione al setto nasale, con turbinati, polipi, formazioni fungine, ecc... Ne esco decisamente a terra: dieci giorni di eparina "due volte al dì" ed altrettanti di un antibiotico da cavallo fanno sì che la preparazione cominci veramente solo il 19 marzo. Da allora 1300 km a aprile e altrettanti a maggio. 600 a giugno. Una gf (la Versilia il 12 maggio) e due lunghi veri: uno in compagnia da 175*3600 il 25.05 e uno in solitaria da 175*4000 il 2.06.
La premessa alla mia giornata è che patisco ferocemente il caldo, e già i giorni precedenti, con la scaldata che ha fatto, avevo dovuto prendere atto di avere mio malgrado la ventola del radiatore accesa.
Arrivo con mio fratello il sabato, giusto in tempo per pranzare alla Pedavena. La sera della vigilia scorre divertente in pizzeria con i compagni di squadra del Ràmini e @cacaito del forum.
Arrivo in griglia con i compagni di squadra vestito di solo estivo e intimo smanicato traforato. 3B meteo annuncia temporali a Bellamonte dalle 14 in poi, quindi l'ipotesi è di una corsa sotto un sole feroce. Parto rimontando una buona parte dei primi 500 iscritti: mi accorgo subito però di avere la bocca secchissima, quasi certamente per l'improvviso primo caldo. Ancora in pianura incontro l'Airone Michele, con cui scambio un saluto affettuoso e due battute sui rispettivi stati di forma, prima che una caduta provocata dai soliti fenomeni che hanno evidentemente l'arrivo ad Arsiè ci faccia perdere di vista. Salgo il Cima Campo con sensazioni di crescente (eccessiva) fatica. Mi rendo conto che la giornata brillante sarà ancora una volta la prossima. Scollino mangiando il primo panino e mi butto in discesa dietro in compagnia di alcuni manici notevoli che mi fanno durare quasi più fatica che in salita. Attacchiamo così il Manghen: pochi watt e pulsazioni che a fatica arrivano al medio. In compenso avverto un gran caldo. A Calamento, una nuvola provvidenziale abbassa la temperatura del radiatore, ma ormai la giornata è quella che è. Mi metto tranquillo e mi godo l'amato Manghen, purtroppo reso irriconoscibile da Vaia. Prendo un po' d'acqua a Calamento. Gli ultimi km del Manghen li percorro aspettando una crisi che per fortuna non arriverà mai del tutto (andavo già troppo piano? ). Al ristoro in cima al Manghen acqua, coca e mezza banana e riparto proprio mentre arriva @cacaito . Mi butto nell'irriconoscibile discesa (ha ragione chi dice che così è diventata facile) e per fortuna in val di fiemme trovo un bel gruppo di pedalatori, una parte dei quali mi accompagnerà fino al monte avena.
Scalare Bellamonte con il cielo coperto aiuta ad evitare una crisi che avverto essere sempre in agguato. Mi sento grippato, come se andassi a tre cilindri. Le pulsazioni non si schiodano dal 73-75% della frequenza massima. I watt nemmeno li guardo più. Pazienza: fare una sportful brillante non vale il sogno di fare una sportful brillante. "Avrò ancora tutto un inverno per sognare" - mi dico (ma mi dico anche che il prossimo anno avrò 42 anni ).
Il maledetto falsopiano dopo Bellamonte ti costringe a tirare sempre il rapportone deciso da altri e Paneveggio giunge come una liberazione, così come il tuono a 4 km dal Passo, che a sua volta precederà di 500m le prime gocce del temporale. In cima mi fermo solo un attimo per sgonfiare le ruote e riparto al volo - convinto come sono che fermarsi in cima ai passi quando piove è solo il modo migliore per farsi prendere dal freddo. Ci sono 9°: basterà pedalare agili con un minimo di catena in tiro e scendere in estivo non dovrebbe essere troppo un problema.
In effetti, scendo senza particolari patemi verso Siror, per fortuna a traffico ancora chiuso. In un paio di km si riforma il gruppetto di onesti pedalatori che si danno il cambio (non sembriamo nemmeno amatori ) nel dirigersi controvento verso Ponte Oltra. Attacco il Croce d'Aune e le gambe progressivamente si sciolgono. Finalmente torno ad avere sensazioni accettabili. Benedico il temporale. Non forzo; anzi mi godo la silenziosa compagnia degli onesti pedalatori di cui sopra: ormai è più di 100 km che siamo insieme (con uno addirittura dal Cima Campo) e mi sembrerebbe da rimastoni andare via per precederli magari di 30 secondi al traguardo.
Supero abbastanza bene il duro e al Passo di girare a destra quasi lo faccio volentieri. In discesa perdo le ruote degli onesti pedalatori - evidentemente dei rimastoni che hanno voluto a tutti i costi precedermi di 30 secondi all'arrivo - ma, in fondo, tra le cose più belle della sportful c'è il volo planato su Feltre, la strada in leggera discesa che ti fa rimettere a posto le gambe anche se vai a 40 o più all'ora: averlo fatto da solo, questo volo, è un'esperienza che mi mancava e me lo sono proprio goduto.
All'arrivo, dopo un secondo meno di 8h dalla partenza (RT), trovo Giacomo, un compagno di squadra, felicissimo di aver fatto una superprestazione. Dopo poco arriva anche @cacaito, autore di una ennesima prestazione tanto naif quanto notevole. Cominciano i racconti, le foto. Andiamo a pranzo. E' già ora di rientrare in Toscana. Non prima di una pizza a Castelfranco con la squadra pressoché al completo.
Alle 1.15 della notte entro nel letto. Prima di addormentarmi mi scopro a ringraziare e a pregare, perché, in fondo, anche solo avere la salute per passare domeniche come queste, è un gran privilegio.
Ci vediamo nel 2020, per una settima volta che sarà sempre un po' come la prima.
Essendo in ferie ieri mattina ho fatto il Rolle e vedere TUTTA la strada piena di carte di gel e barrette mi ha fatto veramente schifo,idem da molina in poi...
Purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta. Mi fa dispiacere vedere incivili che anziché riporre le confezioni di gel o barrette in tasca dopo averle consumate le gettano a terra. Io ho approfittato dei ristori in cui mi sono fermato a far acqua per svuotarmi parzialmente le tasche.
Purtroppo questo modo di fare di ancora molti ciclisti fa sì che le persone che abitano nei territori attraversati dalle gare non sempre ci amino. A tal proposito ho mio malgrado dovuto dar ragione a degli amici che abitano nei colli euganei e non vedono molto di buon occhio noi ciclisti che affermavano come la nostra categoria sia quella più incivile se paragonata ad automobilisti o motociclisti, purtroppo hanno ragione!
Mi pare che non se ne sia parlato.....ma il 2 classificato del lungo non sarebbe da estromettere?
https://www.velonews.com/2015/10/news/gran-fondo-new-york-winner-stripped-of-title-for-doping_388383
https://www.ilmessaggero.it/sport/altrisport/doping_granfondo_campagnolo_tovar_epo-1327632.html