Oltre alla qualità dell’abbigliamento, conta sopratutto il livello di resilienza che è determinato sia dalla tollerabilità individuale (io, ad esempio, patisco si il freddo... ma il caldo mi toglie proprio le forze da quanto sudo d’estate...), che dal fattore psicologico. Il ciclismo è tra gli sport che richiedono notevole abnegazione al sacrificio e alla sofferenza e, siccome non siamo tutti professionisti, anche il livello è dettato da una scelta personale, perché una cosa può piacere ma è soggettivo quanto del proprio tempo e della propria sofferenza si è disposti a spendere, giustamente. Io, che ero alla mia prima Granfondo, che doveva costituire una prima esperienza in vista della Nove Colli tra un mese esatto, indossavo calzini Decathlon invernali, copriscarpe
Sportful, completo estivo Vifra (della squadra), con a pelle una canotta fitness presa alla Lidl due o tre anni fa, antipioggia Decathlon, guanti
NW invernali, manicotti Decathlon, una protezione per il collo leggerissima della Decathlon è un copricapo che mi teneva calde anche le orecchie acquistato non ricordo dove...
Oltre, seguendo un saggio consiglio, ad abbondante crema per i muscoli passata su tutte le parti scoperte prima di salire al Piazzale Michelangelo. Ho fatto il medio, nonostante fossi partito determinato per il lungo, ma solamente perché non me la sono sentita di correre un rischio che secondo il mio istinto non era in quel
momento calcolabile, perché non ho sofferto particolarmente il freddo nonostante fossi comunque piuttosto bagnato ma il dubbio di congelarmi sulla Futa è stato comunque forte. Insomma, i fattori in gioco sono tanti e, il più delle volte, è quello psicologico che fa la differenza salvo le circostanze, a mio avviso incomprensibili, in cui si parte per qualcosa, qualsiasi cosa sia, completamente sprovveduti.
Sull’organizzazione non ho niente da dire, anche perché è stata la mia prima esperienza e non ho termini di paragone. Non trattandosi però di una corsa per bambini, per quanto scritto sinora, a mio modestissimo parere non c’erano i presupposti né per annullare la gara né per deviare tutti sul medio. Le disavventure che tanti di noi hanno vissuto si sono verificate tutte in basso e, perlopiù, prima addirittura dello svincolo tra medio e lungo.
L’unica cosa che ho mal tollerato, nonostante comprenda che probabilmente la Prefettura aveva concesso margini ben definiti, è stata il traffico che fino allo svincolo per il Bilancino mi sono trovato intorno, con quelle condizioni meteo e che ha sicuramente rappresentato qualche rischio alla nostra viabilità, quello sì.
Comunque, esperienze simili le avevo già vissute in allenamento... quello che mi serviva era fare esperienza in gruppo numeroso in condizioni di “gara. Significa che ci affacceremo alla Novecolli sempre dal punto “0”... [emoji51]