salve a tutti. sono un amatore 45 enne,abbastanza scarso e neanche tanto allenato
approfittando della ferie stive a pordenone, ho affrontato quella che per me è l'impresa del 2016.
avevo visto in tv la granfondo del centenario 2014 e mi era rimasto impresso il monte tomba da cavaso.
armato di buona volontà e pazienza (tanta pazienza) ieri mattina son partito per una salita che si dimostrerà ben più impegnativa di quel che potessi immaginare.
il tomba ha segnato i muscoli delle gambe , ma la salita che porta allo scollinamento del salto della capra è stata davvero impegnativa, costringendomi a stringere i denti più di una volta per non mettere il piede a terra.
spesso, la differenza tra successo e fallimento, sta nel porsi piccoli traguardi lungo la strada.
il primo successo è stato il monte tomba;il secondo momento che ricorderò per un bel pò è la capretta che sta in cima al salto della capra. la sua foto è custofdita gelosamente nel mio telefono!
da qui in poi, sono arrivato al grappa col cuore più leggero e la certezza di riuscire ad arrivare.
da ciclista lombardo di pianura padana, non posso che invidiare chi, a un passo da casa ha la possibilità di godere e fruire di questi paesaggi e percorsi spettacolari e pregni di storia e leggenda.
per molti questa salità non è nula di chè. per me è stata un giorno memeorabile che custidirò nella memoria nelle giornate d'inverno che verranno, sperando di essere di nuovo qui l'estate prossima per rtrovare questi luoghi ed emozioni
approfittando della ferie stive a pordenone, ho affrontato quella che per me è l'impresa del 2016.
avevo visto in tv la granfondo del centenario 2014 e mi era rimasto impresso il monte tomba da cavaso.
armato di buona volontà e pazienza (tanta pazienza) ieri mattina son partito per una salita che si dimostrerà ben più impegnativa di quel che potessi immaginare.
il tomba ha segnato i muscoli delle gambe , ma la salita che porta allo scollinamento del salto della capra è stata davvero impegnativa, costringendomi a stringere i denti più di una volta per non mettere il piede a terra.
spesso, la differenza tra successo e fallimento, sta nel porsi piccoli traguardi lungo la strada.
il primo successo è stato il monte tomba;il secondo momento che ricorderò per un bel pò è la capretta che sta in cima al salto della capra. la sua foto è custofdita gelosamente nel mio telefono!
da qui in poi, sono arrivato al grappa col cuore più leggero e la certezza di riuscire ad arrivare.
da ciclista lombardo di pianura padana, non posso che invidiare chi, a un passo da casa ha la possibilità di godere e fruire di questi paesaggi e percorsi spettacolari e pregni di storia e leggenda.
per molti questa salità non è nula di chè. per me è stata un giorno memeorabile che custidirò nella memoria nelle giornate d'inverno che verranno, sperando di essere di nuovo qui l'estate prossima per rtrovare questi luoghi ed emozioni