toni77
Apprendista Scalatore
- 30 Aprile 2017
- 1.929
- 4.268
- Bici
- Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"
Avrei dovuto scrivere questo post più o meno due anni fa, quando la portai a casa ... comunque meglio tardi che mai!
Sono passati alcuni mesi da quando ho venduto la mia Specialized Diverge Carbon Comp 2019, e, pur non rimpiangendola, visto che e' stata degnamente sostituita (postero' prossimamente a proposito della nuova arrivata), ne conservo ottime impressioni e ricordi.
Giusto per capire di cosa si parla e dell'uso poliedrico che ne ho fatto:
Foto 1: all'ingresso della Foresta di Arenberg, sulle tracce della Paris-Roubaix.
Foto 2: lungo la Dobbiaco Cortina durante il mio "Stoneman Gravel Tour".
Foto 3: scollinando sul Pralongia, prima di scendere a Corvara, in una zona, la Val Badia, che ha potenzialità enormi per gli amanti degli sterrati facili.
Ci sono diversi concetti che ho potuto elaborare grazie a questa bici e che sono stati alla base della scelta della successiva. Cito i più importanti:
1. Per il sottoscritto "Gravel" e "All-Road" non sono degli aggettivi modaioli, ma rappresentano un modo di girare che per i miei gusti e per dove abito (prealpi Bavaresi), hanno assolutamente senso. Per capirci, grazie all'esperienza fatta con la Diverge, la Gravel ha sostituito la mia 29er hard-tail in buona parte dei giri off-road che facevo per forestali e malghe, con più soddisfazione e divertimento.
2. La combinazione cerchi in carbonio a medio profilo (40 mm), canale interno largo (da 21 mm in su) e pneumatici tubeless da 35-40 mm "svelti" (es. Schwalbe G-One Speed o Pirelli Cinturato Gravel H) mi ha dato non poche soddisfazioni su asfalto e sterrato.
3. Accorgimenti come il Future Shock hanno un'efficacia apprezzabile, ma non c'e' nulla come il comfort di uno pneumatico di sezione generosa, montato tubeless, gonfiato a basse pressioni.
4. La sub-compact 48-32 Praxis Work montata di serie (all'epoca il GRX non era ancora uscito) e' una gran cosa, soprattutto in combinazione con un 11-34. Raramente mi sono trovato a dover chiedere di più, anche perche' sullo sterrato molto ripido, IMHO, e' prima di tutto un problema di trazione e poi di rapporti.
5. Con la gravel e VeloViewer Explorer mi si e' aperto un mondo di possibilità pressoché infinite di nuovi giri fuori dal traffico, nella zona in cui abito.
6. La gravel logora chi non ce l'ha (si fa per scherzare)
Sono passati alcuni mesi da quando ho venduto la mia Specialized Diverge Carbon Comp 2019, e, pur non rimpiangendola, visto che e' stata degnamente sostituita (postero' prossimamente a proposito della nuova arrivata), ne conservo ottime impressioni e ricordi.
Giusto per capire di cosa si parla e dell'uso poliedrico che ne ho fatto:
Foto 1: all'ingresso della Foresta di Arenberg, sulle tracce della Paris-Roubaix.
Foto 2: lungo la Dobbiaco Cortina durante il mio "Stoneman Gravel Tour".
Foto 3: scollinando sul Pralongia, prima di scendere a Corvara, in una zona, la Val Badia, che ha potenzialità enormi per gli amanti degli sterrati facili.
Ci sono diversi concetti che ho potuto elaborare grazie a questa bici e che sono stati alla base della scelta della successiva. Cito i più importanti:
1. Per il sottoscritto "Gravel" e "All-Road" non sono degli aggettivi modaioli, ma rappresentano un modo di girare che per i miei gusti e per dove abito (prealpi Bavaresi), hanno assolutamente senso. Per capirci, grazie all'esperienza fatta con la Diverge, la Gravel ha sostituito la mia 29er hard-tail in buona parte dei giri off-road che facevo per forestali e malghe, con più soddisfazione e divertimento.
2. La combinazione cerchi in carbonio a medio profilo (40 mm), canale interno largo (da 21 mm in su) e pneumatici tubeless da 35-40 mm "svelti" (es. Schwalbe G-One Speed o Pirelli Cinturato Gravel H) mi ha dato non poche soddisfazioni su asfalto e sterrato.
3. Accorgimenti come il Future Shock hanno un'efficacia apprezzabile, ma non c'e' nulla come il comfort di uno pneumatico di sezione generosa, montato tubeless, gonfiato a basse pressioni.
4. La sub-compact 48-32 Praxis Work montata di serie (all'epoca il GRX non era ancora uscito) e' una gran cosa, soprattutto in combinazione con un 11-34. Raramente mi sono trovato a dover chiedere di più, anche perche' sullo sterrato molto ripido, IMHO, e' prima di tutto un problema di trazione e poi di rapporti.
5. Con la gravel e VeloViewer Explorer mi si e' aperto un mondo di possibilità pressoché infinite di nuovi giri fuori dal traffico, nella zona in cui abito.
6. La gravel logora chi non ce l'ha (si fa per scherzare)