Gare La stagione parte sotto il segno della Slovenia

samuelgol

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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Boh, si, i paragoni sono un conto, ma adesso pare che bisogni per forza stabilire chi è il nuovo Merckx da quando un media belga ha tirato fuori sta'storia su Evenepoel...che alla fine non so ora quanto sia contento :mrgreen:
Io credo che negli ultimi 20/30 anni, nessuno abbia mai per un attimo lasciato pensare di essere un nuovo Merckx. Nessuno cominciava a vincere da giovanissimo e soprattutto nessuno vinceva praticamente in ogni campo: crono, GT, monumento, volate ristrette, gare mosse con fughe. Insomma sia solo un caso, senza una regia predeterminata che si sia parlato di nuovo Merckx per due corridori.
All'improvviso è apparso un belga, quindi stessa nazionalità (il che invoglia il nascere dei paragoni) che ha cominciato a tritare i suoi avversari con ancora gli scarpini da calcio indossati. Per ora la sua candidatura segna un pò il passo e nel frattempo ne è arrivato un altro, altrettanto giovane che si permette di vincere 2 Tour su 2 disputati mettendoci nella stessa stagione anche ben 2 monumento (per dire, Froome, Contador e Indurain, sono a zero monumento in carriera), un bronzo olimpico e un altro pò di gare qui e lì e ha cominciato il suo terzo anno vero, più forte del precedente. Io penso che oltre che affascinante, l'idea sia pure tecnicamente sensata e che l'unico vero limite a eguagliare certe bacheche, sia solo una realtà ciclistica mondiale diversa che non consentirebbe nemmeno al vero Merckx di eguagliare l'originale.
 
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bradipus

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qualunquemente
...che l'unico vero limite a eguagliare certe bacheche, sia solo una realtà ciclistica mondiale diversa che non consentirebbe nemmeno al vero Merckx di eguagliare l'originale.
Concordo in pieno.
Ricordiamoci che ai tempi del grande Eddy il 'mondo' ciclistico era molto più piccolo dell'attuale, e limitato a pochi paesi: Belgio, Olanda, Italia, Francia, Svizzera, Lussemburgo, qualche spagnolo (soprattutto scalatori), qualche tedesco, occasionalmente spuntavano un danese, un norvegese, un inglese, un portoghese, uno svedese (con l'eccezione dei fratelli Pettersson che erano quattro).
Non c'erano americani né australiani, e gli atleti dell'Est erano tutti 'dilettanti di stato'.
La concorrenza era molto inferiore a quella attuale.
 
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mikimetal91

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10 Agosto 2010
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Io credo che negli ultimi 20/30 anni, nessuno abbia mai per un attimo lasciato pensare di essere un nuovo Merckx. Nessuno cominciava a vincere da giovanissimo e soprattutto nessuno vinceva praticamente in ogni campo: crono, GT, monumento, volate ristrette, gare mosse con fughe. Insomma sia solo un caso, senza una regie predeterminata che si sia parlato di nuovo Merckx per due corridori.
All'improvviso è apparso un belga, quindi stessa nazionalità (il che invoglia il nascere dei paragoni) che ha cominciato a tritare i suoi avversari con ancora gli scarpini da calcio indossati. Per ora la sua candidatura segna un pò il passo e nel frattempo ne è arrivato un altro, altrettanto giovane che si permette di vincere 2 Tour su 2 disputati mettendoci nella stessa stagione anche ben 2 monumento (per dire, Froome, Contador e Indurain, sono a zero monumento in carriera), un bronzo olimpico e un altro pò di gare qui e lì e ha cominciato il suo terzo anno vero, più forte del precedente. Io penso che oltre che affascinante, l'idea sia pure tecnicamente sensata e che l'unico vero limite a eguagliare certe bacheche, sia solo una realtà ciclistica mondiale diversa che non consentirebbe nemmeno al vero Merckx di eguagliare l'originale.
esatto, al giorno d'oggi i corridori corrono 50-60gg di gara, e già vincerne 1/3 quindi 18-20 l'anno per più anni consecutivamente sarebbe già mostruoso, vincere 445gare come Merckx ad oggi è impossibile.

Neanche io credo ci sia una regia dietro a questa ricerca del "nuovo Merckx", ma solo la casualità di due corridori completi capitati negli stessi anni.
Magari uno dei due verrà ricordato come "il nuovo Gimondi"
 

Ser pecora

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Nessuno cominciava a vincere da giovanissimo

Che per me è il grande mistero di quei 20-30 anni, in cui i giovanissimi facevano tanta gavetta e poi vincevano. Poi, come se un meteorite avesse colpito il pianeta ciclismo, dopo Froome hanno cominciato a vincere i giovanissimi.

Bernal e Pogacar potranno essere una coincidenza fortunata, ma il trend è cambiato nettamente per tutte le squadre, che puntano fortemente sui giovani, ed i giovani rispondono vincendo.
Addirittura la tendenza sembra quella di saltare a pié pari gli U23. Evenepoel è stato solo il primo, ma ce ne sono altri.

Di "nuovi Merckx" non se ne sono visti per 30 anni perché gente che vinceva i Gt a 21 anni non c'era. Idem i vincitori di classiche e GT, se non molto sporadicamente.

Il ciclismo è cambiato tantissimo dal "dopo Sky" in poi. In un lasso di tempo brevissimo.
 

martin_galante

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cletta
Che per me è il grande mistero di quei 20-30 anni, in cui i giovanissimi facevano tanta gavetta e poi vincevano. Poi, come se un meteorite avesse colpito il pianeta ciclismo, dopo Froome hanno cominciato a vincere i giovanissimi.

Bernal e Pogacar potranno essere una coincidenza fortunata, ma il trend è cambiato nettamente per tutte le squadre, che puntano fortemente sui giovani, ed i giovani rispondono vincendo.
Addirittura la tendenza sembra quella di saltare a pié pari gli U23. Evenepoel è stato solo il primo, ma ce ne sono altri.

Di "nuovi Merckx" non se ne sono visti per 30 anni perché gente che vinceva i Gt a 21 anni non c'era. Idem i vincitori di classiche e GT, se non molto sporadicamente.

Il ciclismo è cambiato tantissimo dal "dopo Sky" in poi. In un lasso di tempo brevissimo.
Questo e' un trend inopinabile. Secondo me dovuto al fatto che il livello nel ciclismo era molto basso, e resta ancora nettamente piu' basso ad esempio dell'atletica. Non dico che i pro siano dei fermoni, ci mancherebbe, solo che un approccio scientifico e di attenzione razionale a molti fattori ha iniziato ad essere messo in pratica solo da pochi anni. Ad iniziare da Sky ovviamente. Persino il doping e' stato dozzinale per decenni.
In questo contesto e' naturale che si scoprano talenti dove prima non si guardava nemmeno, e si ottengano prestazioni di altri livelli. (Non vuole essere una critica al ciclismo, io lo preferisco cosi').

Ed anche per questo trovo comunque difficili confrontare ciclisti di epoche diverse. Merckx (per il quale non nascondo una certa antipatia) ha vinto pure maglie verdi al tour. Oggi credo sia impensabile una cosa del genere.
 

pedalone della bassa

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Che per me è il grande mistero di quei 20-30 anni, in cui i giovanissimi facevano tanta gavetta e poi vincevano. Poi, come se un meteorite avesse colpito il pianeta ciclismo, dopo Froome hanno cominciato a vincere i giovanissimi.

Bernal e Pogacar potranno essere una coincidenza fortunata, ma il trend è cambiato nettamente per tutte le squadre, che puntano fortemente sui giovani, ed i giovani rispondono vincendo.
Addirittura la tendenza sembra quella di saltare a pié pari gli U23. Evenepoel è stato solo il primo, ma ce ne sono altri.

Di "nuovi Merckx" non se ne sono visti per 30 anni perché gente che vinceva i Gt a 21 anni non c'era. Idem i vincitori di classiche e GT, se non molto sporadicamente.

Il ciclismo è cambiato tantissimo dal "dopo Sky" in poi. In un lasso di tempo brevissimo.

magari è o.t., però, non può essere che ora i giovani siano più pronti, perchè già nelle categorie Junior si allenano e gareggiano basandosi già sui compiuterini et simila?
magari, un decennio fà, non lo facevano, correvano con "più libertà", ed una volta passati pro, le cose per ovvi motivi, cambiavano

ora, invece, già da giovani sanno quanti watt tenere, per quanto tempo, ritiri, preparazioni mirate.......


ci sarebbe poi da vedere, in futuro, il rovescio della medaglia. ovvero, questi ragazzi vincono da subito, ma fino a quando vicneranno?
prima anche uno di 33-34 anni poteva essere competitivo per un GT, e qualche anno in più anche per una classica. "questi giovani", che partono subito a mille, quanto andranno superati i 30 anni?
 

Ser pecora

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Questo e' un trend inopinabile. Secondo me dovuto al fatto che il livello nel ciclismo era molto basso,

Questo vorrebbe dire che prima degli anni '80 era alto?
Coppi, Anquetil, Gimondi, Merckx appunto, et.etc. hanno tutti cominciato a vincere da giovanissimi.

Tutta l'epoca Armstrong, tanto per dire, era quella dei corridori "maturi" per i GT, che solo attorno ai 29 anni "trovavano la quadra tra esplosività e resistenza" per vincere nei Gt. La retorica dell'epoca era questa.

Oggi, ad es. la UAE ha 1/3 dei propri corridori che sono under 24 anni. E sono tutti nomi di rilievo, non "primavera" sconosciuta come anni fa: Ayuso, Fisher-Black, Hirschi, Bjerg, Almeida, Covi, McNulty, & c.... e chiaramente Pogacar.
 

Ser pecora

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magari è o.t., però, non può essere che ora i giovani siano più pronti, perchè già nelle categorie Junior si allenano e gareggiano basandosi già sui compiuterini et simila?
magari, un decennio fà, non lo facevano, correvano con "più libertà", ed una volta passati pro, le cose per ovvi motivi, cambiavano

ora, invece, già da giovani sanno quanti watt tenere, per quanto tempo, ritiri, preparazioni mirate.......


ci sarebbe poi da vedere, in futuro, il rovescio della medaglia. ovvero, questi ragazzi vincono da subito, ma fino a quando vicneranno?
prima anche uno di 33-34 anni poteva essere competitivo per un GT, e qualche anno in più anche per una classica. "questi giovani", che partono subito a mille, quanto andranno superati i 30 anni?

Ok, ma allora cos'è che li limitava nei decenni '90-'00-'10? Che il powermeter lo usavano solo i vecchi?

Com'è che Gimondi e Fignon hanno vinto un Tour a 22 anni? E gli Sky (Froome, Thomas e Wiggins), con powermeter e scientia @ppalla da over 31?
 

Maiella

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Addirittura la tendenza sembra quella di saltare a pié pari gli U23. Evenepoel è stato solo il primo, ma ce ne sono altri.
Si, ma é una tendenza generale e non soltanto rivolta alla ricerca dei giovani che possono vincere. In tanti passano pro e entro i 3-5 anni successivi rimangono senza squadra. Purtroppo parliamo di gente molto giovane.

Di "nuovi Merckx" non se ne sono visti per 30 anni perché gente che vinceva i Gt a 21 anni non c'era. Idem i vincitori di classiche e GT, se non molto sporadicamente.
Verissimo. In passato, diciamo fino agli inizi degli anni 2000, nel ciclismo in particolare é come se la maturazione dell'atleta veniva considerata nel complesso delle doti utili per vincere.
A tal proposito ricordo lo scalpore, la quasi incredulità, di quando un giovanissimo Cunego vinse il Giro. E gli rimase un fardello enorme a livello mediatico, un'etichetta ingiusta e ingenerosa di eterna promessa. Eppure stiamo parlando di un campione (oltre al Giro spiccano 3 Lombardia). Almeno in questo si sono fatti dei progressi.
 

Ser pecora

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Si, ma é una tendenza generale e non soltanto rivolta alla ricerca dei giovani che possono vincere. In tanti passano pro e entro i 3-5 anni successivi rimangono senza squadra. Purtroppo parliamo di gente molto giovane.
Certo, ed oltretutto è una tendenza che c'è in tutti gli sport.
Quello che mi chiedo è a cosa sia dovuto questo switch improvviso occorso nel mondo del ciclismo. Sia a livello di tendenza che di retorica e cultura.

Dopo l'ultimo Tour vinto da Thomas è come se qualcuno avesse girato un interruttore a tutto il ciclismo. Facendolo tornare ad una "normalità" pre-anni '80.
 
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Maiella

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prima anche uno di 33-34 anni poteva essere competitivo per un GT, e qualche anno in più anche per una classica. "questi giovani", che partono subito a mille, quanto andranno superati i 30 anni?
Giusta l'osservazione e giusta la domanda. Il ciclismo é uno sport in forte evoluzione, per cui vedremo come andrà avanti, però, in tutti questi ragionamenti non dimentichiamo gli enormi progressi fatti sulle bici, sui metodi di allenamento, sulla gestione controllata di ogni singolo particolare.
 

martin_galante

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Questo vorrebbe dire che prima degli anni '80 era alto?
Coppi, Anquetil, Gimondi, Merckx appunto, et.etc. hanno tutti cominciato a vincere da giovanissimi.

Tutta l'epoca Armstrong, tanto per dire, era quella dei corridori "maturi" per i GT, che solo attorno ai 29 anni "trovavano la quadra tra esplosività e resistenza" per vincere nei Gt. La retorica dell'epoca era questa.

Oggi, ad es. la UAE ha 1/3 dei propri corridori che sono under 24 anni. E sono tutti nomi di rilievo, non "primavera" sconosciuta come anni fa: Ayuso, Fisher-Black, Hirschi, Bjerg, Almeida, Covi, McNulty, & c.... e chiaramente Pogacar.
Non ne faccio una questione dell'eta' a cui si vince, ma della rapidita' con cui e' cambiato. Il cambiamento di persone e metodologie e' stato rapido perche' c'era molta frutta in basso da raccogliere.
 

lap74

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[TrainerRoad] Team BDC
21 Maggio 2008
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Scott Addict Gravel Tuned Sram Force AXS monocorona
ci sarebbe poi da vedere, in futuro, il rovescio della medaglia. ovvero, questi ragazzi vincono da subito, ma fino a quando vicneranno?
prima anche uno di 33-34 anni poteva essere competitivo per un GT, e qualche anno in più anche per una classica. "questi giovani", che partono subito a mille, quanto andranno superati i 30 anni?
Qualche indizio su quanto dureranno ce lo abbiamo già avuto, oltre al già citato Cunego, un altro esempio di corridore esploso in "tenera" età è stato Andy Schlek ............
 

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Ok, ma allora cos'è che li limitava nei decenni '90-'00-'10? Che il powermeter lo usavano solo i vecchi?

Com'è che Gimondi e Fignon hanno vinto un Tour a 22 anni? E gli Sky (Froome, Thomas e Wiggins), con powermeter e scientia @ppalla da over 31?

così, di primo acchito, mi verrebbe allora di dire che nei decenni 90-00, dove, credo di non dire eresie, si andava a benzina modificata, prima di poterne usufruire, magari, doveva fare un po' di "gavetta" ai vecchi senatori

fantaciclismo:
sei giovane, ok, vai forte, ti fai qualche anno a sgobbare per i capitani, e poi ti facciamo entrare "nel giro giusto"
 

lap74

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così, di primo acchito, mi verrebbe allora di dire che nei decenni 90-00, dove, credo di non dire eresie, si andava a benzina modificata, prima di poterne usufruire, magari, doveva fare un po' di "gavetta" ai vecchi senatori

fantaciclismo:
sei giovane, ok, vai forte, ti fai qualche anno a sgobbare per i capitani, e poi ti facciamo entrare "nel giro giusto"
Secondo me non sei molto lontano dalla realtà.
 

Doppiomisto

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così, di primo acchito, mi verrebbe allora di dire che nei decenni 90-00, dove, credo di non dire eresie, si andava a benzina modificata, prima di poterne usufruire, magari, doveva fare un po' di "gavetta" ai vecchi senatori

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sei giovane, ok, vai forte, ti fai qualche anno a sgobbare per i capitani, e poi ti facciamo entrare "nel giro giusto"

Secondo me è proprio questa la realtà!
 

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Per assurdo se Queston Pogacar si mantiene su questi livelli per un po' di anni,potrebbe anche essere superiore al cannibale,anche perche' vincere oggi e' certamente piu' difficile che vincere 50 anni fa' dove non era un mondo globalizzato ma fatto solo da corridori,spagnoli,francesi,italiani e pochi altri......
 
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Maiella

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L'interrogativo posto da @Ser pecora, circa l'emergere repentino di questi giovanissimi ragazzi dall'oggi al domani, mi spingono a riflettere su un dato. Tra questi fenomeni, di norma, annoveriamo anche Roglic (classe 1989) dimenticando che é più "vecchio" di Evenepoel (classe 2000), Pogacar (1998), e altri. Tutto ciò vorrà dire qualcosa, ma cosa?
La risposta che mi sono dato non é soltanto nelle maggiori doti fisiche, ma di certo é cambiato anche il modo di gestire i corridori. Quello che voglio dire é che forse anche i direttori sportivi sono diventati più coraggiosi e si fidano a dare i gradi di capitano a dei "ragazzini terribili".
 

Ser pecora

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così, di primo acchito, mi verrebbe allora di dire che nei decenni 90-00, dove, credo di non dire eresie, si andava a benzina modificata, prima di poterne usufruire, magari, doveva fare un po' di "gavetta" ai vecchi senatori

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Documento del 1996:

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