Penso si stia avviando una specie di selezione naturale in un mondo in continua evoluzione.
Il ciclismo cambia e con esso cambiano anche gli interpreti, chi si riesce ad adeguare bene, chi non riesce torna a casa come Kittel o Moser. Non ci vedo nulla di strano, succede in ogni ambito lavorativo.
Spero che la nuova generazione che si sta affacciando al ciclismo possa costituire un valido ricambio rispetto a chi piano piano smetterà di essere protagonista.
Detto questo, rispetto ad altri sportivi, penso nessuno possa recriminare mai che un ciclista non si sudi lo stipendio, visti gli sforzi fisici e mentali cui sono sottoposti quotidianamente.