L'intervista a Lance -parte 2-

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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La seconda parte dello show globale va in onda, riprendendo da dove ci si era lasciati.

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-Tutti gli sponsor lo hanno chiamato nel giro di 2 giorni per lasciarlo. "non un b... Continua la lettura...
 

damiano1

Novellino
18 Luglio 2005
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Voghera
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dunque; lance era solo la parte di un sistema che ammetteva qualsiasi mezzo per creare risultati e spettacolo, nella us postal come nelle altre squadre del circo. ora è giusto che paghi, ma non si easgeri, tutto il sistema deve pagare dai sui dirigenti di allora, alle autoità di controllo alle federazioni ciclistiche che l'hanno osannato (e, almeno, non controllato a dovere). Come emerso dall'inchiesta, era un sistema generalizzato e quasi a diffusione totale ed era impossibile che ci fosse qualcuno all'oscuro. ora il ciclismo è pulito (?); bene, ma ha senso cancellare le vittorie di gare di 10 anni fa o 20 quando tutti facevano uso di tutto con il tacito consenso di tutti. si tiri una bella linea e si inizi una nuova epoca, con serietà da parte di tutti.
 
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EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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Trek Emonda
Ricchissimo bisognerà' vedere se lo resta alla fine di tutti i processi e alle richieste di risarcimento. Non mi è' mai stato simpatico ma bisogna dire che c'e' in giro poca gente che ha confessato in quella maniera davanti a milioni di persone.Di solito tutti negano anche davanti all'evidenza e non chiedono scusa a nessuno. Avete mai sentito nessuno dire ho vinto tutte le gare dopandomi? Poteva fare nomi e cognomi di tutti quelli che facevano la stessa cosa per rivaleggiare con lui è non lo ha fatto. L'unica cosa che da speranza e' che ha detto che ha smesso nel 2005 e che ora il ciclismo e' diverso. Speriamo.
 

daniele-lugo

Cronoman
29 Dicembre 2009
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lugo di romagna
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non capisco l'inglese, quindi esprimo un parere sulla "traduzione" di ser.
abbiamo scritto e detto ormai molto ed in tanti...
il personaggio in questione è schifosamente squallido; tanti, troppi, fanno caxxate poi giurano sulla testa dei loro figli oppure si "pentono" per redimersi agli occhi dei loro figli...
merita la galera e di morire in miseria; purtoppo avvoltoi avvocati giornalisti editori e chissà chi altro lo sfrutterà e "la" (volutamente minuscolo) continuerà molto cinicamente come sempre a cavalcare la cosa per arricchirsi finanziariamente come nulla fosse stato
 
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freeroad

Apprendista Scalatore
25 Settembre 2012
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qualcuna
e alla fine della storia lui resta ricchissimo....noi sbalorditi ma impotenti davanti ad una merda del genere non ci sono parole.

mah, non sono sbalordita dalla storia di LA, così come non rimasi sbalordita dall'operacion puerto, dall'autoemotrasfusione di Moser, dalla recente (breve) sospensione di Scarponi perchè frequentò il dott. Ferrari... da tutte le faccende legate all'uso di doping nel ciclismo.
Questo non significa che le giustifichi nè che mi faccia piacere sentirle.
penso solo che siamo portati a condannare e a giudicare queste notizie sull'onda delle emozioni, sempre a caldo, e sempre di pancia e poco di testa.
forse dovremmo prima metabolizzare "il botto", e poi tentare di ragionarci.
o forse siamo più incazzati perchè i soggetti in questione sono "ricchissimi", nonostante giochino sporco, e noi non lo siamo nonostante giochiamo pulito?
o... mi viene in mente... è la delusione che nasce dal fatto di considerare questi soggetti come i supereroi dei cartoni animati? sono persone, e in quanto tali, commettono errori come tutti gli esseri umani.
credo che le dinamiche interne al mondo del professionismo sportivo (e non solo del ciclismo...) siamo complesse e delicate, e ai nostri occhi appare solo la parte che inevitabilmente (e forse giustamente) condanniamo, perchè siamo delusi.
a me dispiace per LA, mi dispiace perchè gli è sfuggita la forza e la dignità dalle mani. ma rimane sempre un uomo.
 
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Nothing Fear

Apprendista Scalatore
16 Marzo 2011
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Como
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Graziella
onestamente non mi interessa + di tanto tutte le sfaccettature che emergono dalle dichiarazioni di un bugiardo, lestofante, disonesto, quello che è + importante è che restituisca tutti i soldi che ha guadagnato illecitamente fino all'ultimo centesimo.
 

yuk

Scalatore
1 Marzo 2007
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triciclo
Semplicemente penso che LA non avrebbe vinto nulla senza doping ma anche che a parità di doping sarebbe andato più piano di compagni di squadra come Landis o Hincapie.
Detto questo spiace leggere di persone che pensano che ce l'abbiamo con lui perchè è ricco e famoso, questo rende ben chiaro quale sia la scale dei valori di molte persone...
 

missilino

Pignone
31 Gennaio 2009
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tra il BARBOTTO e il GOROLO
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ROWA Super Road One,Sram Red Black, Rotor 3 D, Zipp 303
onestamente non mi interessa + di tanto tutte le sfaccettature che emergono dalle dichiarazioni di un bugiardo, lestofante, disonesto, quello che è + importante è che restituisca tutti i soldi che ha guadagnato illecitamente fino all'ultimo centesimo.

Ma che discorsi sono? :wacko:
 
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bumba

Passista
25 Maggio 2010
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no
Il doping non uscirà mai dal ciclismo.
Leggete queste dichiarazioni:

http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=55658&tp=n

«Non sono convinto affatto che abbia vinto sette Tour solo per essersi dopato. Quello che ha rovinato Lance e' stato il fatto di incarnare il sogno americano». Paolo Savoldelli per il texano non e' stato un gregario qualunque. Il 'falco', com'era soprannominato da corridore, gli fece da gregario al Tour de France 2005 (l'ultimo dei sette vinti dal fuoriclasse americano, allora alla Discovery Channel) subito dopo che l'azzurro aveva conquistato rocambolescamente il Giro d'Italia davanti a Gilberto Simoni.
«Era un atleta fisicamente fortissimo - ricorda Savoldelli, che attualmente e' opinionista -, un uomo di un altro pianeta. Aveva caratteristiche incredibili, le corse piu' erano difficili e piu' lui si caricava».
«Io ho corso con lui che era a fine carriera - dice Savoldelli - ma era impressionante. Era un vincente nato, un dominatore. Per queste sue doti si era riuscito a costruire attorno tutto un entourage, che col tempo ha creato un movimento di denaro pazzesco».
E potrebbe essere stato proprio il sogno americano a rovinarlo. «Aveva dietro un paese enorme come gli Stati Uniti - spiega -, ha partecipato anche alla campagna elettorale di George W. Bush. Dietro di lui c'erano tanti sponsor. Era l'idolo degli americani, il fatto che sia riuscito a vincere anche il cancro lo ha reso ancor piu' personaggio. Era obbligato a vincere, tanto volte mi sono chiesto come facesse a convivere con tante pressioni addosso».
Nella sua intervista-confessione Armstrong afferma di non aver «mai ordinato a nessuno di doparsi». «Non credo ci si dopi perche' si e' obbligati o te lo ordina qualcuno» dice ancora Savoldelli. E' sicuramente un altro brutto colpo per l'immagine del ciclismo. «Il nostro sport sta pagando errori del passato, il ciclismo non e' mai stato cosi' pulito come oggi, ma i corridori di oggi vengono additati per quello che non sono per colpe non loro. Lance ha sbagliato e paghera'. Ma il suo sbaglio piu' grosso e' stato tornare a correre».
A confermare le parole di Savoldelli anche un altro ex gregario del passato di Armstrong. «Il Lance che ho conosciuto io sono sicuro che era pulito - dice Andrea Peron, coetaneo dell'americano e suo compagno ai tempi del Team Motorola -. Quella squadra non era la Us Postal - ammicca -, il cambiamento di Armstrong e' avvenuto li'». I due nel '95 si allevano intorno a Como, grazie all'amicizia comune con il compianto Casartelli. Nel '96 fu scartato dalla squadra per il Tour, poi dopo Atlanta arrivo lo choc della malattia di Armstrong.
L'americano ha dichiarato di essersi dopato perche' «altrimenti sarebbe stato impossibile vincere». «Sono frasi di circostanza - dice Peron - dietro le quali ci si nasconde per giustificarsi. Ma quello che ho conosciuto io era un fenomeno, che non aveva bisogno del doping. Senza forse di Tour non ne avrebbe vinti sette, ma due o tre sicuramente. A un certo punto si e' fatto prendere dalla voglia di strafare, dal delirio di onnipotenza. Ma sarebbe stato un campione comunque, anche senza doping». (ansa).
 

mach1

Passista
4 Marzo 2010
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io credo che quest'intervista alla fine sarà per lui un boomerang di cui sentirà gli effetti. Non so cosa sia venuto in mente ai suoi avvocati quando l'hanno messo davanti a questa possibilità, voglio dire immagino che lo conoscano avrebbero dovuto sapere come sarebbe andata a finire. Considerate che in america i più lo conoscono in quanto personaggio lance armstrong, non in quanto ciclista. Voglio dire, noi seguiamo il ciclismo e quindi sappiamo cosa ha fatto lance armstrong. In america invece il ciclismo in fondo lo seguono in pochi e la maggior parte lo conosce per la sua fama, come l'uomo che ha sconfitto il cancro e ha vinto sette tour, senza probabilmente averlo visto pedalare una volta.

Ora il tono di molti interventi se seguite i forum stranieri è di questo tipo "ero disposto a perdonarlo perchè in fondo si è dopato in uno sport dove lo fanno tutti ma ora che l'ho visto parlare e ora che so cosa ha fatto veramente mi fa umanamente schifo". Cioè fino a prima dell'intervista nonostante tutto l'idea di Armstrong era quella del tipo che va be ha mentito per nascondere una verità che però era sotto gli occhi di tutti. Ora invece, dopo questo faccia a faccia, lo dipingono principalmente come un sociopatico incapace di reazioni umane e sincere, che ha mentito anche mentre diceva la verità e che ha passato gran parte della sua carriera e gambizzare economicamente e psicologicamente chi gli si metteva contro.

Ora, o questa intervista va vista in un ottica diversa, tipo un messaggio mirato a qualcuno in particolare del tipo "guardate che sono pronto a parlare, per ora non ho detto nulla di compromettente su nessuno ma se chi di dovere non mi copre le spalle io ora dico tutto" oppure è stato il più clamoroso ed eclatante autogoal che uno nella sua posizione potesse fare.
 

Dogmafpx

Maglia Rosa
9 Ottobre 2006
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Dove una volta c'era un lago
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Il doping non uscirà mai dal ciclismo.
Leggete queste dichiarazioni:

http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=55658&tp=n

«Non sono convinto affatto che abbia vinto sette Tour solo per essersi dopato. Quello che ha rovinato Lance e' stato il fatto di incarnare il sogno americano». Paolo Savoldelli per il texano non e' stato un gregario qualunque. Il 'falco', com'era soprannominato da corridore, gli fece da gregario al Tour de France 2005 (l'ultimo dei sette vinti dal fuoriclasse americano, allora alla Discovery Channel) subito dopo che l'azzurro aveva conquistato rocambolescamente il Giro d'Italia davanti a Gilberto Simoni.
«Era un atleta fisicamente fortissimo - ricorda Savoldelli, che attualmente e' opinionista -, un uomo di un altro pianeta. Aveva caratteristiche incredibili, le corse piu' erano difficili e piu' lui si caricava».
«Io ho corso con lui che era a fine carriera - dice Savoldelli - ma era impressionante. Era un vincente nato, un dominatore. Per queste sue doti si era riuscito a costruire attorno tutto un entourage, che col tempo ha creato un movimento di denaro pazzesco».
E potrebbe essere stato proprio il sogno americano a rovinarlo. «Aveva dietro un paese enorme come gli Stati Uniti - spiega -, ha partecipato anche alla campagna elettorale di George W. Bush. Dietro di lui c'erano tanti sponsor. Era l'idolo degli americani, il fatto che sia riuscito a vincere anche il cancro lo ha reso ancor piu' personaggio. Era obbligato a vincere, tanto volte mi sono chiesto come facesse a convivere con tante pressioni addosso».
Nella sua intervista-confessione Armstrong afferma di non aver «mai ordinato a nessuno di doparsi». «Non credo ci si dopi perche' si e' obbligati o te lo ordina qualcuno» dice ancora Savoldelli. E' sicuramente un altro brutto colpo per l'immagine del ciclismo. «Il nostro sport sta pagando errori del passato, il ciclismo non e' mai stato cosi' pulito come oggi, ma i corridori di oggi vengono additati per quello che non sono per colpe non loro. Lance ha sbagliato e paghera'. Ma il suo sbaglio piu' grosso e' stato tornare a correre».
A confermare le parole di Savoldelli anche un altro ex gregario del passato di Armstrong. «Il Lance che ho conosciuto io sono sicuro che era pulito - dice Andrea Peron, coetaneo dell'americano e suo compagno ai tempi del Team Motorola -. Quella squadra non era la Us Postal - ammicca -, il cambiamento di Armstrong e' avvenuto li'». I due nel '95 si allevano intorno a Como, grazie all'amicizia comune con il compianto Casartelli. Nel '96 fu scartato dalla squadra per il Tour, poi dopo Atlanta arrivo lo choc della malattia di Armstrong.
L'americano ha dichiarato di essersi dopato perche' «altrimenti sarebbe stato impossibile vincere». «Sono frasi di circostanza - dice Peron - dietro le quali ci si nasconde per giustificarsi. Ma quello che ho conosciuto io era un fenomeno, che non aveva bisogno del doping. Senza forse di Tour non ne avrebbe vinti sette, ma due o tre sicuramente. A un certo punto si e' fatto prendere dalla voglia di strafare, dal delirio di onnipotenza. Ma sarebbe stato un campione comunque, anche senza doping». (ansa).

Savoldelli e' un'altro della scuola Ferrari e non ci potevamo aspettare parole diverse da quello che ha detto tra l'altro deve difendere il posto in Rai,Peron addiritura smentisce l'americano sul fatto che si sia dopato ai tempi della Motorola.Mah!!
 

zoo

Gregario
29 Dicembre 2009
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Colnago C 64 / Colnago V4rs
mah, non sono sbalordita dalla storia di LA, così come non rimasi sbalordita dall'operacion puerto, dall'autoemotrasfusione di Moser, dalla recente (breve) sospensione di Scarponi perchè frequentò il dott. Ferrari... da tutte le faccende legate all'uso di doping nel ciclismo.
Questo non significa che le giustifichi nè che mi faccia piacere sentirle.
penso solo che siamo portati a condannare e a giudicare queste notizie sull'onda delle emozioni, sempre a caldo, e sempre di pancia e poco di testa.
forse dovremmo prima metabolizzare "il botto", e poi tentare di ragionarci.
o forse siamo più incazzati perchè i soggetti in questione sono "ricchissimi", nonostante giochino sporco, e noi non lo siamo nonostante giochiamo pulito?
o... mi viene in mente... è la delusione che nasce dal fatto di considerare questi soggetti come i supereroi dei cartoni animati? sono persone, e in quanto tali, commettono errori come tutti gli esseri umani.
credo che le dinamiche interne al mondo del professionismo sportivo (e non solo del ciclismo...) siamo complesse e delicate, e ai nostri occhi appare solo la parte che inevitabilmente (e forse giustamente) condanniamo, perchè siamo delusi.
a me dispiace per LA, mi dispiace perchè gli è sfuggita la forza e la dignità dalle mani. ma rimane sempre un uomo.

Bella analisi,ti quoto in tutto quello che dici.
 

M*A*S*H

Apprendista Cronoman
5 Novembre 2008
3.206
299
Serian Valley
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Lance dovrebbe risarcire più che altro i milioni di appassionati che si sono stroncati di agilità
" Armstrong vince perchè frulla a 200rpm allora lo faccio anche io"
HAAHAHAHAHHAHAHAHAH
:mrgreen::mrgreen::mrgreen:


e dovrebbe anche risarcire tutti quelli che compravano il suo ridicolo braccialettino giallo :asd: :asd: :asd:

chissà quanti avranno ancora il coraggio di sfoggiarlo...