MADRID-GIJON-MADRID 1200Km

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11 Marzo 2005
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..... Il viaggio in andata:

Arriva il giorno della partenza: 18 agosto, ci si ritrova tutti al Deportivo di Algete , qualche decina di Km a nord di Madrid. l giorno prima abbiamo esplicato le pratiche burocratiche ed il controllo delle biciclette, tutto è pronto.
Si integrano anticipatamente le forze, si pranza e si cena, insomma, al locale adiacente il complesso sportivo , per altro fornito di splendida piscina molto invitante !! :sbavon: ... ma non c’è tempo .:-(
Alle 21 raduno generale, quasi a metterci già alla prova, il vento che per tutto il giorno era stato presente ed anche in modo sostenuto, cessa improvvisamente lasciandoci in balia del caldo all’interno del cortile del centro sportivo. Manca un’ora alla partenza e si soffoca :wacko:, so che appena inizieremo a pedalare si starà molto meglio ma quest’ora sembra non passare mai; qualche foto per immortalare il momento della partenza, gli italiani si chiamano al raduno, ma chissà dove sono tutti, cercarci tutti è un’impresa titanica !! Alla fine scattiamo qualche foto tra noi presenti perchè è ormai partita la timbratura del foglio di viaggio per i primi della fila. Il gruppo degli Italiani è praticamente tutto compreso nel secondo blocco che partirà una quindicina di minuti dopo le 22 .
Eccoci in linea :afraid: , davanti le moto della Policia locale e del motoclub delle Asturie che ci accompagnerà per i primissimi Km all’uscita del centro abitato di Algete .
Si và !! io e la mia Maga Merlina, vestita da sera , coi nostri bagagli, elegantissima, davanti a noi il lungo nastro nero appena illuminato dal fascio dei nostri faretti e tanta voglia di mangiar chilometri.
Finalmente il fresco, l’euforia della gente del luogo al vederci transitare si manifesta in grida di incitamento, applausi, i ragazzini in parte ci rincorrono, del resto già qui la bici è un elemento pressoché sconosciuto , vederne tante insieme ad un’orario insolito piene di luci come fossero astronavi, è un’evento che raramente si ripete. Tutto ciò fino alle porte del paese, oltre, il buio ed il silenzio più completo .
C’è il primo controllo ad Atienza, poco più di un centinaio di Km, cento Km cosa vuoi che siano, meno del mio solito giretto del sabato mattina, qui poi siamo in tanti e ci metteremo un attimo a raggiungere il primo controllo :sborone: ... poi quando saremo arrivati sarà come ripartire per un altro giretto , così la teoria del randagio, così devi pensare per “alleggerire” il tuo viaggio con tanti piccoli viaggi ognuno con le sue storie e le sue bellezze .
Inizia l’interminabile serie di salite e discese, e c’è già qualcuno che ci da dentro sui pedali !! Viaggiamo insieme io e Graziano, un viaggio in autosufficienza, non abbiamo trovato nessuno che avesse buona volontà :cry: , leggasi sadomasochismo , di condurre un mezzo al nostro seguito.
Primo timbro, rabbocchiamo le borracce, siamo metà di mille dentro al bar ristorante , c’è da lottare per farsi sentire dalla signora che, poveretta, mal si districa dalle voci di questi energumeni affamati e assetati nel pieno della notte , l’orologio segna infatti l’una passata da poco .
Ripartiamo , al secondo controllo ci sono pochi chilometri, giusto una sessantina, ma di mezzo c’è la salita alla Sierra della Pela, cima coppi del percorso, con i suoi 1406 metri . Graziano, differente da me per modo di intraprendere i tratti impegnativi, guadagna terreno. Io invece sono più tranquillo in questo, non ho la forza di spingere a fondo e cerco sempre, fin dall’inizio dell’ascesa, l’agilità e la regolarità per provare ad incrementare leggermente verso la fine e rilanciare a tutta nella discesa :sborone: .
Intanto sopra di noi un presepe immenso di lucine, un tappeto di lumini rossi e un ronzio di sottofondo nel silenzio della notte: sono i generatori eolici di cui il crinale è costellato, moderni mulini a vento discendenti da quelli che un tempo furono l’ossessione di Don Chisciotte della Mancia . La discesa riserva una bella sorpresa, di cui gli organizzatori ci avevano messo in guardia ;nonzo%: il lungo tratto a scendere è costellato da una serie infinita di buche, difficili da scorgere, è buio totale ed i faretti, pur buoni, fanno quello che possono . Non c’è verso di schivarle, sono talmente tante che è un susseguirsi di rimbalzi e sollecitazioni , per noi e per le biciclette , il primo pensiero è quello di non forare, il secondo è quello di non perdere nulla per strada . La discesa mi sfianca, mi innervosisce :bua: e quando sembra che questo percorso di guerra sia finito, una curva secca a sinistra introduce alle case di Ayllon e finisce su un tratto di pavè che non ha invidia di quello della Roubaix !! Bilancio il peso sui pedali, lascio andare la bici sperando che il tratto sia breve ma mi parte la borraccia senza che me ne accorga; per fortuna dietro a me c’è Graziano , se ne accorge e fa raccolta della mia semina , altrimenti sarei giunto al controllo con l’amara sorpresa ! :hahaha:
Anche qui grande ressa , siamo in tanti ancora , ma le operazioni vanno più spedite; prima timbrare, poi rifornirsi e rabboccare i liquidi ed infine sistemarsi per il tratto successivo dando uno sguardo alle caratteristiche della tappa . Non ho ancora quella gran fame così mi arrangio con alcune barrette e faccio il pieno d’acqua. Ci rimettiamo in cammino verso Tortoles . Con noi un gruppo di Spagnoli, percorriamo lunghi tratti tra un paese e l’altro nella piena oscurità, finchè gli “indigeni” accelerano il passo; Noi che siamo ben più carichi, con i nostri bauletti di sopravvivenza, teniamo un’andatura più tranquilla ed intanto si fanno scommesse su che lato sorgerà il sole avendo perso ormai il senso dell’orientamento. La luce arriva poco prima di raggiungere il terzo controllo , a Tortoles de Esgueva, adesso sì che ho una fame boia e all’interno del bar dove è posto il controllo-ristoro c’è ogni ben di Dio, tutto gratis, bibite e parte. :))):
Inizia così la prima giornata, curiosi ed al tempo stesso un po’ timorosi su come sarà possibile superare le ore di sole più intenso di cui abbiamo avuto assaggio nei giorni precedenti la partenza. Ci fa ben sperare il fatto che stiamo andando a nord e siamo già a quasi trecento Km da Madrid, se il meteo non inganna si và verso temperature decisamente più sopportabili. Intanto ci si spoglia del surplus notturno: via le fasce, via i manicotti, mi cambio gli occhiali seppur mi ero portato i fotocromatici ma con questo sole Spagnolo mi sono premunito di un paio con lenti a specchio per il giorno. Uno sguardo alla tappa a venire e un calcolo approssimato del tempo che impiegheremo , dovremmo essere a Fròmista intorno alla mezza , semmai il caldo dovesse essere insopportabile potremmo attendere qualche ora al punto sosta . Risaliti in sella affrontiamo una serie di altipiani: l’Alto de Tortoles e l’Alto de Hornillos caratterizzati la lunghissimi tratti di strada perfettamente dritta , km e km senza mai incontrare una curva, nell’aria via via più calda del mattino. A farci compagnia un gruppo di Spagnoli, li lasciamo avanzare e fermiamo le nostre pedivelle per una sosta “tecnica” : bello dirlo, diverso farlo ! Non c’è nemmeno l’ombra di un albero, cespuglio, muretto o paletto che sia, insomma se bisogna “farla” la si deve fare ai quattro venti ! :cù: Suscitiamo l’invidia del gruppetto degli Spagnoli che poco più avanti ci copiano !! Dopo aver reso meno arida la zona quasi desertica riprendiamo la marcia e passiamo questo lunghissimo altopiano per raggiungere un bellissimo borgo :Torquemada. Mancano pochi Km al quarto controllo, quello di Fròmista, e vi giungiamo poco prima di mezzogiorno. Nell’ora più calda un po’ di melone fresco fa proprio al caso. Ma chi “mastica” di randonnèe sa benissimo che caldo o non caldo non basta certo il sollievo di un fresco cocomero, ci vuol sostanza, altrimenti il motore va va vuma !!! Ho una fame maiala !!!! i viveri che troviamo al rifornimento di Fròmista sono eccezionali :sbavon:, o forse sono io che mangerei anche i copertoncini : insalata di pasta con verdure e chorizos, torte salate , gli immancabili boccadillos (panini farciti) , alcuni dolci e frutta fresca. Mangerei tutto , la fame è tanta, grazie al cielo, è sempre la mia fortuna: non appena mi metto in sella divento un inceneritore a ciclo continuo e questo devo dire che mi salva spesso dalle crisi . Graziano è più morigerato; io son sempre preoccupato perché mi pare di vederlo mangiare poco, forse sono io che esagero, ma fatto stà che stò sempre a tormentarlo ed a raccomandarmi di mangiare, mangiare, anche quando la fame è poca .
Stiamo abbastanza bene, il caldo è tanto ma abbiamo la sensazione che sia meno intenso di Madrid e quando ripartiamo da Fròmista il sole è a picco , ci sono 38 gradi ; ci attende (ancor non lo sappiamo) uno dei tratti più tremendi del percorso. Siccome sento di avere ancora un buchino da colmare dopo l’abbuffata al posto di controllo, propongo a Graziano di spararci un bel gelatazzo al bar del paese :-o, poco prima del lungo tratto che ci porterà verso Guardo . Lungo questo percorso affianchiamo il sentiero dei pellegrini perennemente in marcia verso Santiago, chi a piedi, chi in bici e , mi hanno poi detto, anche a cavallo, marciano lungo il sentiero, ne salutiamo a decine. Scene davvero incredibili, se noi facciamo fatica, beh… questi non sono certo da meno !! Ci raggiunge un gruppetto, in maggioranza Spagnoli, e ci danno una mano a tenere una buona andatura, visto che ora si è levato un bel venticello contrario ; dopo una ventina di Km però siamo belli cotti, in uno dei rari paesi che incrociamo il bar diventa una visione celestiale !!! Piede a terra, Coca Cola e hielo (ghiaccio) in abbondanza !! Il ghiaccio che avanza serve a Graziano per massaggiare il ginocchio che nel frattempo iniziava a tormentarlo ottenendo un benefico effetto. Quatti quatti lasciamo il gruppetto e ci incamminiamo , tanto a breve saremmo stati ripresi dagli “indigeni” !! Invece rimaniamo soli sull’altipiano verso Guardo, dritto, infinito, per quasi 60, dicasi, S E S S A N T A Km di linea d’asfalto dritta come un righello :shock:, non un paese, non un distributore, non un albero (ma almeno pipì l’abbiamo già fatta) niente di niente, solo terreno brullo e arido e qualche camiones che transita, lanciato a tutta velocità che tanto qui mica esistono gli autovelox, al massimo se uno finisce fuoristrada ha tutte le vie di fuga che vuole !!
Quando arriviamo nei pressi di Guardo e la strada accenna ad una semicurva è una FESTA !!! bella cumpaGli occhi si rianimano, il cervello si rimette in moto, solo per qualche istante perché fa seguito un altro bel drittone a perdita d’occhio .
Finalmente arriviamo alla breve discesa che in pochi Km porta a Guardo, la prima fontana è nostra !!! Mancano poco più di venti Km a Cistierna ma constatiamo, nostro malgrado, che sono caratterizzati da una serie infinita di saliscendi lungo le colline aride, se saliamo di cinquanta metri ne perdiamo quaranta poco più avanti, inutile affidarsi alle indicazioni altimetriche del road-book. Il caldo soffoca, le borracce si scaldano immediatamente ma almeno l’acqua va benissimo per bagnarsi il capo continuamente , è piacevole sentirsela colare addosso , il vento ne rende ancora più piacevole l’effetto . Ci accorgiamo che una cosa è talmente differente dal pedalare a casa nostra: non sudiamo ! ;nonzo% o meglio, il sudore evapora immediatamente e gli indumenti rimangono assolutamente asciutti ,nonostante il continuo innaffiamento che mi faccio con la borraccia ! Di contro, purtroppo, le mucose seccano in modo incredibile, il naso e la bocca sono sempre asciutti, secchi, rimanere senz’acqua significa avere un calo drastico delle forze . Infiniti questi venti e passa Km, tengo d’occhio il contachilometri ma perdo spesso il conto, mi regolo con i cartelli sulla strada, ma poi lo riperdo, la mente è talmente occupata a scrutare i passaggi attraverso le colline, rapita dall’inconsueto, spaventoso e al tempo stesso affascinante ambiente che pare i km non passino mai. Poi finalmente vediamo il cartello di Cistierna , sono passate le 17 e fa ancora assai caldo. Nel cortile del centro sportivo comunale ci rilassiamo, mangiamo , io manco a dirlo mi avvento sul cibo, mangio di gusto, sono quasi meravigliato da questo, e so che più riesco a mangiare con gusto e meglio starò :asd2:. Comincia a balenarmi l’idea che potrebbe essere possibile raggiungere Gijon nella notte, da qui sono poco meno di 200 Km , e accenno qualche idea di pianificazione a Graziano, temendo di innervosirlo, lo so a volte esagero, è solo che ho una gran resistenza al sonno e l’idea di raggiungere il giro di boa nella tarda notte, riposare qualche ora e riprendere al mattino del nuovo giorno come se iniziassimo un nuovo viaggio mi stimola. Devo però considerare che se vogliamo unire le forze per aiutarci a vicenda , bisogna mediare le necessità personali di entrambi, così lascio che la mia sia solo una probabile possibilità, si vedrà la situazione al prossimo controllo . Graziano, come sempre molto rispettoso ed educato, rimane nella sua sobrietà e non accenna risposta, ma mi avesse mandato a quel paese ne avrebbe avuto ben donde !! :cassius:
Quando riprendiamo la marcia dopo circa un’oretta e mezza, lasciando Cistierna, la strada assume ben altre sembianze : il paesaggio diviene di colpo alpino. Costeggiamo il fiume mentre in leggerissima pendenza ci portiamo verso l’Alto de la Remolina, ora l’aria è ben più fresca, così differente da pochi Km prima, raggiungiamo una serie di bacini artificiali davvero molto suggestivi . Siamo nella regione della Castilla Y Leon e ci dirigiamo verso le Asturie .



... continua ..... ;-)
 

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.... Non abbiamo ancora raggiunto la prima diga però , che Graziano accusa qualche disturbo di cui mi rende notizia; io sono convinto, anche se spero proprio di non sbagliarmi, che sia un fattore psicologico. Cerco di parlarne un po’ ma so anche che in questi momenti occorre non assillare, serve anche il silenzio, il silenzio aiuta, la presenza, la manifestazione della certezza che comunque siamo in due qualunque cosa possa accadere, basta e vale più di mille parole :°°( . Ci fermiamo un momento e per fortuna adesso ombra ce ne in abbondanza ! Qui abbiamo prova della grande cordialità della gente Spagnola: un furgone si ferma, vedendoci seduti a bordo strada, per chiedere se fosse tutto ok , Tranquillizziamo anche il signore molto gentile che ci saluta e riparte. Ripartiamo anche Noi, conforto Graziano circa il fatto che mancano pochi Km alla cima del Pico d’Europa e poi sarebbe stata tutta discesa fino al controllo di Cangas de Onis, lì avremmo potuto riposarci per bene e all’indomani all’alba saremmo ripartiti più freschi per Gijon, del resto solo qualche ora più tardi rispetto alle previsioni accennate in giornata e comunque sempre ben messi in riferimento ai cancelli temporali . Ci allietano la pedalata un gruppo che ci raggiunge , sempre i soliti Spagnoli che avevamo lasciato al bar prima di Guardo: per Noi la fuga è finita, eh eh !!!! :mrgreen:


Ci diamo una mano a salire verso il Puerto del Ponton, il vento contrario è notevole, al mio fianco c’è uno che seguita a tossire ma non desiste , più spinge controvento e più tossisce, meglio che vada avanti io: con la scusa di dare una mano al gruppo cerco di fare anche dell’autoprevenzione sanitaria ! sai mai che giri proprio qui la febbre pandemica ! :lookaround:
Raggiungiamo lo scolmo a quota milleduecento e il gruppo degli spagnoli si ferma ad uno spiazzo perché hanno l’auto al seguito in barba al regolamento che obbliga ad avere assistenza solo in un raggio di due Km del punto di controllo ! :espulso. Va beh !! affari loro , noi iniziamo la discesa, bella , godibile , col sole che filtra tra i rami , una discesa di una ventina di km che lascia poi il posto ad altrettanta più lunga ma più leggera e quasi impercettibile , ci si addentra in una profonda gola scavata dal torrente davvero suggestiva: è qui che in prossimità di un ponte sul torrente si entra nella regione delle Asturie . Intanto inizia a farsi buio, quando arriviamo al controllo di Cangas de Onis , l’ultimo prima di Gijon, sono ormai le 21,30 passate . Siamo abbastanza provati, una doccia è quello che ci vuole per riposarsi meglio e poterci cambiare indossando il ricambio che abbiamo nelle borse; poi una bella mangiata e perché no?!... una bella e fresca cerveza o-o che sgrassa lo stomaco e ridà energia !!.




Personalmente mi rimetterei subito in sella e ci darei dentro per arrivare a Gijon all’alba: da qui sono ottanta km e di mezzo c’è l’Alto de la Madera, una collina che si raggiunge con una lunga lunghissima ascesa dalla pendenza piuttosto leggera. Graziano stà però lottando con tutte le sue forze con il suo disturbo e la cosa più importante adesso è riposare un po’, stendersi e rilassare la muscolatura, rilassare anche la mente (cosa ben più difficile), cercare di pensare solamente al prossimo “giretto” che ci porterà a Gijon.
Dedichiamo qualche oretta al riposo, siamo messi molto bene perché tempo a disposizione ne abbiamo parecchio, io seguito a fare dei dormiveglia anche perché i materassini sono scomodissimi, e poi non ho sonno. Rimango comunque disteso , se dovessi uscire dove c’è il tavolo dei controlli mi rimetterei a mangiare e un po’ di pudore ancora mi rimane da difendere ! Però quel caffè bollente che ho visto preparare poco fa ad un ciclista… quello sì che mi garberebbe!! :mrgreen: Vado !! Sorseggio in piena notte il mio bel tazzone di caffè nero, al fresco di un venticello che porta aria di mare, poi rientro al dormitorio in punta di piedi a sincerarmi di come stia Graziano . Rimaniamo ancora un po’ e poi provo a svegliarlo ed a proporgli di ripartire: è da poco passata la mezzanotte, possiamo raggiungere Gijon all’alba, sono ottanta Km anche se di mezzo c’è da salire l’Alto de la Madera .
Ci rimettiamo in marcia lasciando Cangas de Onis e iniziando la lunga ascesa alle colline che ci separano dalle coste del Mar Cantabrico . C’è una leggera nebbiolina salendo verso Oviedo, bagna gli occhiali, una nebbiolina che lascia un velo oleoso sulle lenti, aria di mare, acqua salata, e vento freddo . Pedaliamo molto tranquilli, questa è una tappa facile , incrociamo qualcuno che già ritorna e finalmente scolliniamo : davanti a noi le luci di Gijon nel buio ancora intenso dell’alba che qui giunge qualche ora più tardi rispetto all’Italia ; scendiamo ed arriviamo alle porte di Gijon , il traffico è già alto, una cittadina molto frenetica, porto commerciale, una serie infinita di semafori, uno in media ogni cinquanta metri !! Eccoci finalmente allo stadio di Gijon : sono le 5,30 del mattino del secondo giorno , sono trascorse 31 ore e mezza .o-o
Come al solito lo stomaco reclama cibo!! mi faccio schifo da solo accidenti ! :mrgreen: Graziano preferisce riposare prima nel dormitorio, tra l’altro il posto è molto ben curato, le gentilezza dei volontari è qualcosa di indescrivibile , vengo coccolato con ogni bene, cibo, attenzioni, tutto ! quasi mi imbarazzo ! :oops:
Graziano si sveglia mentre io sono fuori ad attendere gli arrivi che si susseguono , per vedere se giunge qualche italiano. Mentre anche lui va a mangiare, io mi sistemo per la giornata ma il cielo lascia poco sperare, grosse nuvole arrivano veloci e in un attimo è tutto coperto . Decidiamo di tenerci l’antivento ed i manicotti, semmai non dovesse piovere forte basterà a proteggerci.


Il viaggio di ritorno:

Sono le otto del secondo giorno quando lasciamo la costa di Gijon per risalire a ritroso la collina che separa la costa cantabrica dall’entroterra. Pedaliamo molto blandi, raccontandoci un po’ dei trascorsi e questo scioglie un po’ le preoccupazioni, friends abbiamo davanti sì tanti Km ma anche tanto tempo, ed il solo pensiero di essere oltre il giro di boa rende tutto apparentemente più facile . Inizia la serie infinita di incontri con i ciclisti all’altro lato della strada che ancora devono raggiungere Gijon, ci si saluta con tutti, in ognuno un largo sorriso, è una festa !! Gli italiani li riconosci da lontano :mrgreen:, sono quelli meglio curati nell’aspetto , nel vestiario , perfino nei mezzi ! Lo stile Italico, almeno in questo facciamo la nostra parte !!
Di nuovo a Cangas de Onis, vi arriviamo che è quasi mezzogiorno e il traffico è notevole, la bontà della Policia locale è ammirevole, ci lascia passare agli incroci prima delle auto incolonnate. Mangiamo e ci rilassiamo una mezz’oretta, nel frattempo arrivano grosse nubi nere, decidiamo di ripartire prima che inizi a piovere, meglio prenderla già in marcia piuttosto che farci anticipare. Bello fare il percorso a ritroso, sai quello che ti aspetta almeno ! per esempio sappiamo che da qui ci attendono cinquanta Km di salita al Pico d’Europa, :evil: una salita che non finisce mai, però molto suggestiva. Più saliamo e più il nero avanza, iniziano le foschie, la nebbia, le nuvole basse, chi l’avrebbe mai detto?!... ossia che alla MGM avremmo trovato pioggia e freddo ?... :shock: ma quest’anno è stato particolare, pioggia non ne è mai mancata, un esempio su tutti: il brevetto dei 300 a CUMIANA !!! Ghrrrr !!! :evil: :bua:… Per fortuna per ora solo freddo e nebbia, riusciamo a collinare il Pico d’Europa senza prendere una goccia, tempo di fare una foto in cima e tuffarsi in discesa ed ecco che ritorna un sole splendente. La discesa mette alla prova le nostre capacità acrobatiche: il vento è fortissimo nei pressi di Riano, la bici carica di borse offre una buona superficie al vento laterale, in una curva me la faccio letteralmente addosso, vengo sbattuto dalla parte opposta della strada senza possibilità di correggere !! :afraid: Solitamente non mi spaventa quasi nulla, tranne il vento forte quando si è sui tratti esposti . Non vedo l’ora di arrivare al bacino sottostante dove siamo più riparati dalle correnti d’aria.
Siamo di nuovo a Cistierna dove ormai è sera, riposare però a quest’ora è difficile, ed il prossimo controllo è a circa 90 Km con in mezzo le colline che ci separano da Guardo e l’altipiano infinito e dritto prima di Fròmista. Che fare?.. intanto mangiamo, poi ci rinfreschiamo alle docce , ci cambiamo di nuovo e ci si mette un po’ sui materassini nella palestra del centro comunale. Per me la temperatura è troppo calda, dopo una serie di brevi dormiveglia vengo definitivamente destato da un gran vociare :lookaround: : riconosco la voce , esco, in tenuta che non dev’essere certo stato uno spettacolo :mrgreen: , mi presento all’autore, anzi all’autrice del bazar festante e, riprendendola (scherzosamente), sottolineo che qui c’è gente che dorme accidenti !!! E’ Rosy ! tiene sempre banco con la sua immancabile energia, pare che non sia mai stanca, mai provata , sembra appena partita, porcaccia la sidella !!!! :rosik:
Va beh !! ci ha però dato la sveglia e la grinta per ripartire: così adesso affronteremo le colline che all’andata tanto ci avevano fatto soffrire, al fresco della notte .
Purtroppo incontriamo un nostro amico italiano che ha subito un’incidente sull’altopiano dopo Guardo, :cry un tratto dritto di oltre cinquanta Km in cui davvero non si capisce come l’auto che l’ha urtato non abbia potuto scorgerlo; ha la ruota posteriore storta ed il cambio inutilizzabile, siamo dispiaciuti e ci prende anche a noi una rabbia perché proprio non ci possiamo credere a come possa essere accaduto in questo punto ; rimaniamo qualche minuto ma poi , essendoci già le moto degli organizzatori e non potendo in effetti essere utili per riparare il mezzo, a malincuore dobbiamo salutarlo e riprendere il nostro cammino ; lo rincontreremo poi al penultimo controllo con la bici riparata alla bell’e meglio e ancora in formissima : grande Luigi !!! :hail:
E’ al controllo di Fromista che ci riposiamo bene, giunti verso le due e trenta di notte, ci facciamo preparare un bel bicchierone di latte e cacao, in cui il sottoscritto intinge una decina di biscotti tipo savoiardi !! e poi ci si stende sui materassini questa volta davvero comodi. Decidiamo di dormire fino alle 4 ma all’avvicinarsi dell’ora stabilita cambio idea, del resto siamo a buon punto, rilassarci un po’ di più ci permetterà di intraprendere la giornata successiva con più energia, rimando allora l’alzata alle 4,30. :ronf: Poi , svegliatomi poco prima rimando ancora e così alle 5 ed infine mi alzo, vado a svegliare Graziano, che visibilmente stà un po’ meglio, e ripartiamo. Già dalle prime pedalate si nota che quelle due ore o poco più di riposo ci han fatto un gran bene ! L’aria ora è fresca, si prende la direzione per Astudillo, un susseguirsi di “Alti” come li chiamano qui: sono degli altopiani che si differenziano dal resto del territorio per il fatto che presentano dei tratti a volte piuttosto lunghi a quota più elevata e spesso battuti dal vento, prova ne è che sono disseminati da generatori eolici a perdita d’occhio :wacko:.


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....... Quando raggiungiamo il controllo di Tortoles De Esgueva abbiamo in cor nostro la consapevolezza che ci possiamo pure credere !! :-) Non che prima non ci fosse la sicurezza necessaria, ma ora, con il gran tempo che rimane, la faccenda si mette bene . A Tortoles mangiamo di gusto una pasta fredda ed un po’ di verdure fresche, poi prendiamo anche qualche dolce e del caffè, sempre rigorosamente “solo”, altrimenti qui ti servono un beverone di caffelatte che digerisci al rientro in Italia !
Per raggiungere Ayllon sembra un gioco da ragazzi ed invece ci perdiamo ! :? Scopriremo poi che questo errore è stato comune anche ad altri. Si può dire che questo, oltre alla parte finale, sono stati gli unici due punti in cui il road-book ha un po’ deficitato nelle indicazioni: avviene che dobbiamo prendere la C114 per Fuentescesped, ma il cartello indicatore non lo si trova, scendiamo oltre quello che pare essere il punto di svolta e perdiamo dislivello. Intuito che qualcosa non và chiediamo info e ci indicano una strada a cui associano continuamente al termine “cortado” o qualcosa del genere. Non capiremo mai se significasse una scorciatoia o che altro!... Insomma a Fuentelcesped ci arriviamo ed il cartello per Ayllon lo troviamo anche se segna qualche Km in meno rispetto al road-book , ma si fa ben compensare dalla serie infinita di colline da superare !!!! mannaggia ai paperi !!! :bua:
Arriviamo ad Ayllon: ci sono dei bimbi fantastici che ci fanno il servizio timbri, già in prossimità del luogo alcuni di loro in bicicletta ci indicavano la direzione, scene che davvero allargano il cuore. Qui ne approfittiamo, dato il sole a picco ed il caldo davvero intenso, per farci l’ennesima cerveza e mangiare un’ottima insalata di pasta bella fresca ! Che fare? Aspettare che si plachi la caldazza?.. Ricordo però (era la discesa dell’andata tutta dissestata che mi aveva talmente innervosito) che si intravedevano degli alberi quella notte… dico a Graziano… forse ci va bene e la facciamo con un po’ d’ombra… ;nonzo% Si parte ! alle due e trenta di un torrido pomeriggio due impavidi randagi si inerpicano per l’Alto della Sierra della Pela :mrgreen: : quindici Km di ascesa che effettivamente dimostra la schifezza della sede stradale ma almeno adesso siamo in salita e non c’è nessun problema, e … toh !! ci sono davvero degli alberi. Finalmente si gode di un po’ d’ombra. Una borraccia , in cui avevamo messo del ghiaccio che però si è disciolto all’istante, serve per bere, l’altra per bagnarsi continuamente il capo. Dalle poche auto che passano è tutto un tifo !! Pare inverosimile anche a loro che qualcuno si arrampichi alle due e mezza di un pomeriggio sulle aride alture della Sierra ! :shock:
L’ombra termina poco prima della cima, l’aria è secca, il culetto fa male, ma adesso è il momento di stringere i denti a più non posso: ci sarà la discesa al penultimo controllo e da lì mancheranno poco più di cento Km a Madrid , e 24 ore di tempo ancora .
La discesa pare facile, se fosse discesa… in realtà di controtendenze ce ne sono in abbondanza, finisce l’acqua, finisce a circa 4 Km dal controllo di Atienza. Facile verrebbe da dire, sì certo, se si fosse da noi, qui la bocca secca nel giro di due minuti e i 4 Km non conoscono pianura, è tutto un su e giù, poi ancora su, poi ancora un’altra collina ed il paese non lo vedi mai. Ad Atienza ci arriviamo , ovviamente in leggera salita, ad una velocità di 7 chilometri orari !!! Sfinito !! sono sfinito !!! :wacko:
Scendo di sella ed entriamo al bar: ordiniamo una coca cola ed il barista pare un bradipo anziano svegliato dal sonno ! Mi vengono i nervi a fior di pelle !!!! Mi stò letteralmente disidratando anche i bulbi oculari !!! :twisted:
Ci riprendiamo dalla situazione , ci spariamo , non uno, bensì due gelati, poi una mezz’oretta di relax all’ombra con un venticello fantastico e diamo dentro al penultimo sforzo. Gli organizzatori hanno pensato bene di mettere un controllo in più sulla via del ritorno, così gli ultimi cento Km sono spezzati in due : davvero una manna !!!! :-x
Cinquanta Km, che vuoi che siano?... dai dai , per di più si sale a Cogolludo, verso il bacino artificiale sul far della sera, sarà finalmente fresco!! Ripartiamo , Graziano adesso va davvero bene, sembra appena partito, rigenerato, fresco, io invece ho il ginocchio sinistro che chiede il conto: il tendine fa male, sorprendentemente dolora di più se fermo la pedalata, per cui sono costretto anche nei tratti di discesa a muovere ugualmente le gambe. Stringo i denti, lo “annaffio” spesso con l’acqua della borraccia, mi da sollievo, mi alzo sui pedali e metto un rapporto molto duro perché solo così riesco a sentir meno dolore, appena mi risiedo invece devo usare il rapportino e procedere costante ma sempre senza fermare le gambe. Alle 21 siamo al controllo di Cogolludo, al centro sportivo . Ormai ci siamo, si potrebbe anche riposare un po’ ma la voglia di arrivare sovrasta qualsiasi pensiero. Intanto ci spariamo un paio di boccadillos “calienti” e prendiamo due cerveza freschissime ed effervescenti. :sbavon: Massaggio un po’ il ginocchio , che pare andare meglio , speriamo… Si fa buio, arrivano diversi gruppi, facciamo due chiacchere con un tedesco che da Km e km viaggia alla nostra stessa andatura: a volte avanza lui a volte noi. Un gruppo si alza e si prepara a partire; decidiamo di seguirli, ma l’effervescenza delle cerveza adesso sì che si manifesta in pieno !! Oddio !! speriamo di assecondare al meglio le curve !! :-P
Si và, ultimi 50 Km, ultime pedalate, al fresco della sera, si stà splendidamente bene, buio, buio totale quassù, ci stacchiamo dal gruppo, vanno troppo spediti, e poi al mio ginocchio non posso chiedere più di tanto anche se ormai la soglia del dolore viene alzata dall’entusiasmo di essere a qualche decina di Km dall’arrivo. Dietro di Noi rimane uno Spagnolo, occorre stare attenti a non fare stupidaggini ora, cauti nelle discese , per di più avvicinandoci ad Algete il traffico, finora assai scarso, aumenterà. A circa 30 Km dalla meta il road-book si fa piuttosto complicato nella interpretazione :?:, o forse sono le indicazioni stradali a non essere ben messe e la strada di rientro, fra l’altro, discosta proprio in questo tratto da quella fatta all’andata.
Dopo qualche giro a vuoto a cercare la retta via, incrociamo un gruppo di Spagnoli anch’essi in cerca della giusta direzione e tra un tentativo e l’altro ci ritroviamo a Valdeolmos , poco più di dieci Km dall’arrivo. Ultime pedalate, il traffico ora aumenta ma non ce ne curiamo, si realizza un grande desiderio, quello nato nelle fredde giornate invernali quando decidere con le gambe sotto la tavola era certamente più facile di oggi !... eppure non è poi così difficile, basta credere enormemente in se stessi ed avere amore per la fatica perché nessuna cosa importante Ti viene regalata .
E’ l’una di notte in punto, io, Graziano ed un gruppetto di ciclisti, partiti 75 ore fà, fanno rientro al centro Deportivo di Algete dopo un “giretto” verso la costa cantabrica a cercare un po’ di fresco in questa torrida estate Madrilegna ! o-o
Un grazie enorme a mio fratello Graziano friends, con cui ho condiviso una stupenda esperienza e che son certo si ripeterà altre volte, con maggior consapevolezza che qualcosa di buono insieme riusciamo a combinare .
Un grazie agli organizzatori che sono riusciti a mettere in piedi una bella manifestazione, pur nei suoi primi passi, e che son certo crescerà, e a tutta la gente Spagnola dal cuore veramente immenso come la loro terra .
Un grazie a tutti gli italiani presenti, per lo spirito di compagnia che mi e ci ha aiutato in questo viaggio ed infine un grazie a Voi che avete avuto la pazienza di leggere queste righe con la speranza che siano servite a svagarvi un poco dai pensieri quotidiani e perché no, a farVi prendere qualche decisione pur con “le gambe sotto la tavola” !! ;-)
 

cimebianche

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15 Marzo 2005
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ROSE XLITE - CUBE LITENING HPC
si tieni presente che Cimebianche... ha solo queste esperienze nel cuo cassetto ... ed imitarlo non è facile .. o almeno per me non lo è ... aspetto con ansia la sua nuova avventura 2010

Ciao Alby, come va? o-o
Eh ... quest'anno e' dura trovare il tempo per fare cio' che mi piace.
Comunque cerco di tenermi in forma e se tutto va bene (a Dio piacendo!)vorrei realizzare i 3 sogni nel cassetto di quest'anno : Il Tour Blanc Rando , una randonnee di 600Km che fa il giro del Monte Bianco con partenza da Biella , La Super Randonnee di Cuneo e la 1001 Miglia .
Speriamo che tutto vada per il meglio in modo da poter vivere anche queste altre belle avventure.

Nel frattempo cerco di allenarmi : questo fine settimana ho fatto il 400Km di Castelfranco Emilia, sull'Appenino Emiliano :io e il mio fratellino (femfem) : e' stata una bella notturna , ci e' piaciuta molto.

Speriamo qualche volta di vederci ... nel frattempo salutami tutta la truppa del Boffalora Bike! o-o
 

bricuco

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Chi mi riassume la frequenza della MGM, i brevetti necessari, e dove trovare indicato il percorso (i miei limiti intellettivi non mi permettono di avere queste informazioni dal sito ufficiale, merd...!!)
Bene Bene vedo che la VRV a mietuto una nuova vittima !!:-x
Sto pensando seriamente di partecipare anch'io , chissà magari sarà possibile farla assieme .:mrgreen::mrgreen:
femfem mi spiace non averti conosciuto alla VRV ho guardato se trovavo qualcuno con gli agganci delle luci sulla piega per individuarti : ma nulla .
la prossima volta devi darmi un indizio inconfondibile .
ti se comunque risparmiato una valanga di domande sulla Madrid...... : ti è andata bene .:mrgreen:
o-oo-o
 
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femfem

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..
Bene Bene vedo che la VRV a mietuto una nuova vittima !!:-x
Sto pensando seriamente di partecipare anch'io , chissà magari sarà possibile farla assieme .:mrgreen::mrgreen:
femfem mi spiace non averti conosciuto alla VRV ho guardato se trovavo qualcuno con gli agganci delle luci sulla piega per individuarti : ma nulla .
la prossima volta devi darmi un indizio inconfondibile .
ti se comunque risparmiato una valanga di domande sulla Madrid...... : ti è andata bene .:mrgreen:
o-oo-o
Ciao,
Ti andava comunque male perchè stavolta non avevo gli "agganci" per le luci montati sulla piega bensì le luci stesse erano direttamente attaccati con il loro collarino , in posizione inclinata. In questo modo lavorano male, lo so, tant'è che uno mi si è rotto al ritorno :cry: , ma ho avuto poco tempo di preparare il mezzo prima del week-end .

Un indizio su come trovarmi ?... ma come ?!... Ho una "livrea" che si vede anche nella notte più buia !!!! :mrgreen:

Per la MGM : nel sito indicato poc'anzi trovi tutte le info o-o
 

genannt vince

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bici, macchina, scooter: c'ho tutto!
No raga, è proprio il contrario. Io sono arrivato alla VRV pensando di fare la MGM. Nel senso che pensavo che bastasse una 600 per la MGM e quindi avevo individuato la VRV come brevetto di presentazione. Difatti, quando poi ho saputo che alla MGM servono 4 brevetti fatti nel corso dell'anno solare (mi confermate questo, vero?), avevo un pò abbandonato l'idea della VRV. Poi, avendo accompagnato Musseu in un sopralluogo a fine giugno, il tarlo di fare la VRV indipendentemente da tutto ha iniziato a lavorare: E SON PROPRIO CONTENTO (lo scrivo in maiuscolo, pensa te). Mi sono divertito un pacco, e per questo dovrò per sempre ringraziare Giorgio che mi ha portato una Rando proprio sotto casa. E ora che son gasato, mi dico che se ne ho fatti 600 in 29 ore, che vuoi che siano 1200 o 1400? "Quisquilie, bazzecole", diceva il De Curtis, in arte Totò!
 

genannt vince

Scalatore
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L'avevo detto io, che Vince non doveva vendere il fanale CatEye!!! o-o
No no, alla fine il venerdì scendendo a Vr ho fatto una deviazione ad Arco e ho ritirato il CatEye da (lo nomino perchè la gentilezza della commessa mi è parsa unica) cicli Giuliani ad Arco. Nonostante fossero passate quasi 2 settimane e non mi fossi più fatto sentire, lo aveva ancora lì per me. L'ho ritirato dicendole che forse non mi serviva più, dato che avevo il Sigma. "Me lo puoi lasciare, se non ti serve, non ci sono problemi", mi ha detto. Ma io l'ho preso ugualmente, ricevandone addirittura uno sconto per la "mia correttezza" (espressione della commessa)!
Alla fine poi ho usato solo il catEye, il Sigma è rimasto nel bag per tutto il viaggio!