Mi sono "PowerCranks...izzato"

michele2

Apprendista Velocista
23 Dicembre 2005
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Lago Maggiore
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Non vorrei sbagliarmi ma prima dell'estate ho sentito che nella mia zona a Borgomanero (NO) c'è un negozio dove le si possono anche prendere in affitto per un certo periodo.

Se interessa posso informarmi se questa cosa è vera e quanto costa.
 
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Guest
michele2 ha scritto:
Non vorrei sbagliarmi ma prima dell'estate ho sentito che nella mia zona a Borgomanero (NO) c'è un negozio dove le si possono anche prendere in affitto per un certo periodo.

Se interessa posso informarmi se questa cosa è vera e quanto costa.
a borgomanero mi pare ci sia proprio bikeadventures di nico valsesia che è l'importatore italiano delle PC...
 

#fede#

Apprendista Scalatore
2 Gennaio 2005
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Bici
Cervelo S5
romiro ha scritto:
michele sono curioso di sapere quanto costa affittarle....almeno le provo un pò prima di spendere una caterma di sordi....:)

appena Valsesia (Bikeadventure) torna dalle ferie passo a chiedere e ti faccio sapere...... o-o

@michele2 --> così ti risparmio di venir su da galliate.... o-o
 

stef

Apprendista Passista
20 Febbraio 2005
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lollo ha scritto:
Devo ancora pensarci per il dettaglio, ma come hai detto te, a grandi linee prevedo di iniziarle a usarle già a ottobre ma solo per abituarmi al tipo di pedalata e ogni tanto. Niente di più.
Poi a novembre inizierei un po' più seriamente. Novembre è MOOOOLTO presto soprattutto qui in Belgio dove la stagione inizia solamente la prima domenica di Marzo. Pero' pensavo di fare novembre perché per il primo anno ci sarà da sviluppare i nuovi muscoli che vengono attivati nella nuova pedalata. Dopo 16 anni solo ciclismo saranno atrofizzati. Comunque senza mai forzare... solo fondo. Nei weekend penso di usare la bici normale.

Poi a Gennaio si fanno le cose serie...

Rispondo a lollo in base alla mia esperienza personale (due anni di powercranks, sono partito ad ottobre 2004). Altri amici che usano le PC hanno riportato impressioni assolutamente analoghe alle mie, sia nei tempi di adattamento che in tutto il resto.
Se cominci ad ottobre, a marzo i benefici saranno evidenti.
Non c'è però una reazione prevedibile e uguale per tutti. Innanzitutto i benefici saranno tanto più elevati quanto più "scorretta" è la tua pedalata. Chi già pedala in maniera "ideale" o quasi (ma sono pochi, molto pochi!!!!) avrà dei benefici più contenuti.
Tu lollo sei un profondo conoscitore del gesto atletico della pedalata quindi dovresti già avere in mente, da un punto di vista biomeccanico, quali sono le condizioni ideali della spinta sui pedali su tutti i 360° della pedaliera.
Non mi dilungo sui vantaggi, che sono descritti sul sito powercranks.com e su altri siti in cui si parla di queste pedivelle.
Chi ti ha spedito le pedivelle ti avrà sicuramente dato delle indicazioni su come utilizzarle, ed hai già capito che le difficoltà iniziali sono di due tipologie:
1. muscolare: andrai ad attivare dei distretti muscolari che normalmente non sono coinvolti dalla pedalata. In primis l'ileopsoas, che si trova in posizione frontale e collega la parte alta della coscia al busto. Anche il bicipite femorale lavora molto di più, ed anche il tibiale. Dopo pochi minuti di pedalate tutti questi muscoli cominciano a bruciare, le prime volte.
2. coordinazione neuromuscolare: le pedivelle sono completamente indipendenti e non bloccate a 180°. Tenerle in controfase a 180° tocca a chi pedala. Pensa a quante volte hai compiuto una pedalata nella tua vita: in quel gesto c'era qualcosa di "sbagliato" e adesso sei costretto ad imparare a pedalare nuovamente. Per assurdo, un bambino che non sa pedalare praticamente non ha problemi a pedalare con le powercranks. La tua definizione è giusta: devi riprogrammare il cervello a pedalare in maniera diversa, ovvero la sequenza di impulsi da inviare ai distretti muscolari è diversa.

Le conseguenze di tutto ciò sono, nell'ordine:
1. crollo drastico e pauroso del kilometraggio: per le prime settimane (realisticamente: MESI) NON PUOI FARE FONDO con le PC. Se il tuo schema allenante prevede uscite di fondo, devi farle con le pedivelle normali. E' normale, nemmeno i prof ci riescono.
2. superate le difficoltà iniziali, dopo un paio di settimane puoi aspettarti un'autonomia di un'ora circa, ma con ogni probabilità la tua cadenza con le PC sarà bassissima, almeno 20 rpm in meno. Per questo ti troverai più a tuo agio con rapporti duri, e in salita. Anche qui, se il tuo allenamento prevede agilità, occorre farla con l'altra bici.
3. pedalerai quasi sempre seduto e con variazioni di ritmo praticamente nulle. Io dopo i primi 3 mesi di uso quasi assiduo, mi sentivo una gran gamba ma avevo perso completamente lo scatto, non riuscivo a cambiare ritmo e praticamente tutti mi seminavano alzandosi sui pedali (dopo però li riacciuffavo!!). Per questo ho dovuto sospendere le PC per 4 settimane e dedicarmi quasi completamente agli scatti.
4. un aspetto positivo è che il cervello sembra "ricordare" con maggiore efficacia le ultime pedalate di un allenamento. Può essere quindi una buona idea svolgere allenamenti cominciando con le pedivelle normali, e quindi puoi fare agilità, fondo, scatti etc e poi terminare gli ultimi 20 minuti con le PC. Io ti consiglio di cominciare al più presto così (le prime volte quei 20 minuti ti sembreranno interminabili).
5. la vera svolta la avrai quando riuscirai a fare ogni tipo di allenamento con le PC, cioè sarai perfettamente condizionato. Quando riesci a scattare sui pedali, a frullare a 120 rpm, a fare sfr (questo è più facile), uscite lunghe etc etc, allora puoi verificare analiticamente (ad es con il misuratore di potenza che hai nel rullo) come sono variati i tuoi parametri.
6. infine, una volta imparata la nuova pedalata, non la scordi più. Anche se usi la bici normale per un paio di mesi, ti resta quel tipo di pedalata (però non abbandonare le PC, è sempre bene continuare ad usarle).

Per quanto mi riguarda, io ho raggiunto una buona confidenza con le PC dopo 6 mesi circa: cioè dopo quel periodo riuscivo a farci di tutto senza alcun problema.
Puoi cominciare ad abituarti all'idea pedalando per lunghi tratti con una gamba sola con la bici normale, ma è solo una approssimazione (ti rendi conto dei muscoli impiegati, ma non puoi notare le difficoltà nella coordinazione).

In bocca al lupo. Se hai qualche dubbio io sono qua.
 

stef

Apprendista Passista
20 Febbraio 2005
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romiro ha scritto:
certo che bisogna avere pazienza all'inizio.....

All'inizio è un calvario, il cervello non riesce a comandare le gambe in maniera tale da pedalare normalmente. E appena ci riesce, va in crisi la muscolatura. Il primo periodo è quello critico perchè è frustrante e deprimente, ma non bisogna abbattersi e i progressi arrivano in fretta.

Occhio a partire: lasci un piede a terra, agganci l'altro e lo porti in alto in posizione di spinta (fin qui tutto uguale).
Spingi sul piede attaccato, ed inizi a muoverti. A questo punto istintivamente l'altro piede si stacca da terra, e va a cercare l'altro pedale in alto (perchè nel frattempo il piede agganciato si è spostato in basso).

Sorpresa n. 1: Il pedale in alto non c'è, non ce l'ha portato nessuno, è rimasto in basso là dove era.

Sorpresa n. 2: il piede agganciato, una volta arrivato in basso, non ha nessuno che tende a riportarlo verso l'alto (dovrebbe essere la gamba a cui è attaccato, a lavorare in trazione e tirarlo su, ma non ci sei abituato).

Ti ritrovi quindi con un piede sganciato che non sa dove trovare il pedale, ed un piede agganciato, ma al PMI, ed incapace di contribuire all'avanzamento della bicicletta, e sei costretto a fermarti, ondeggiando qua e là. Prudenza quindi all'inizio!!

Io tanto per non fare casini (e figure di m...@) la prima volta ho provato sui rulli.
 

BushBoy

Cronoman
20 Luglio 2004
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Sempre ottimi consigli quelli di stef ! grazie

Modestissimamente, spenderei due parole sullo "Iliopsoas"...
E' un muscolo forte, di per se', non direi "atrofizzato" nei non atleti.
Per averne consapevolezza del lavoro o addirittura per esaltarlo un po' di piu', sono possibili, per esempio, degli esercizi "scorretti" per gli addominali: scorretti nel senso che con certe frequenze ed una certa rapidità ed una certa posizione della schiena a terra sul materassino, non lavora il Rectus Abdomilis bensi' il piu' forte Iliopsoas, proprio suo antagonista.
Acquisita questa consapevolezza con questi movimenti o esercizi quotidiani, non e' difficilissimo avvertirne il lavoro o meno anche quando si pedala, anzi cercandone poi la analoga sensazione di lavoro, la pedalata diventa piu' rotonda...
Sviluppare l'Iliopsoas o addirittura "torturarsi" (scherzo, ovviamente) anzi l'Iliopsoas stesso sono un po' nemici della schiena: si rischia un po' di dolore alla schiena insomma, da prevenire ovviamente con cautela, attenzione e accorgimenti di ginnastica a materassino.
Anzi, colgo l'occasione oltre che per ringraziare e salutare ancora una volta Stef e chi come lui ci "informano" con tanta attenzione, per ricordare a chi eventualmente fosse meno "agonista" in BdC come me, che un'ora al giorno di lavoro a "materassino" sui distretti muscolari o sul corpo libero sono efficacissimissimi!!
Certo l'estremo e la massima efficienza del gesto atletico della pedalata richiedono lavoro intenso, specifico pedalando appunto e non conosco strumenti migliori che questi o simili attrezzi da camera.
Salut!