Nuovo Libro sul 75° della Campagnolo

ciclista statunitense

Apprendista Scalatore
15 Dicembre 2004
2.523
186
New Jersey, USA
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Bici
una trentina di bici le più svariate
Non so chi di voi ha visto il nuovo libro che è stato pubblicato per festeggiare i 75 anni della Campagnolo. Se non l'avete ancora visto, è assai interessante anche se dal punto di vista storica lascia davvero tanto da desiderare.

Un fatto che comunque mi lascia perplesso è il fatto che Gino Cervi che cura il libro abbia spacciatamente rubato non solo un foto dal sito di un mio amico senza darlo credito, ma ha pure mentito dicendo che la foto apparterebbe alla sua collezione privata. Se avete il libro potete vedere la foto e la bici incriminata alla pagina 12, dove la bici viene descritta quale bici "inglese" del 1899. Si riesce a vedere la foto che è stata rubata quà: http://theracingbicycle.com/images/web_pics.jpg

Che figuraccia!
 

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
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Che ci vuoi fare...Internet è una miniera d'oro per chi non si fa scrupoli...Anche a me è capitato che le foto che realizzavo per alcuni giornali della mia zona venivano rivendute ad agenzie per realizzare manifesti, calendari, coupon e brochures, senza che io vedessi una lira!!!
E' il mondo del giornalismo che è malato...E' pieno di baroni e baronetti e un giovane che vuole fare della sua passione un mestiere viene schiacciato da queste logiche.
Ed è colpa della tecnologia se oggi qualunque scimmia con una macchina da scrivere ha dignità di pubblicazione...(NOn mi riferisco al libro in oggetto che non ho avuto l'occasione di vedere) Devo dire che purtroppo questo è il rischio che si corre a divulgare materiali on-line. E' l' altra faccia della medaglia del file sharing!
 

Sergio Servadio

Apprendista Scalatore
23 Marzo 2006
2.341
43
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Un fatto che comunque mi lascia perplesso è il fatto che Gino Cervi che cura il libro abbia spacciatamente rubato non solo un foto dal sito di un mio amico senza darlo credito, ma ha pure mentito dicendo che la foto apparterebbe alla sua collezione privata. Se avete il libro potete vedere la foto e la bici incriminata alla pagina 12, dove la bici viene descritta quale bici "inglese" del 1899. Si riesce a vedere la foto che è stata rubata quà: http://theracingbicycle.com/images/web_pics.jpg
Che figuraccia!

Una domanda.
Cosa significa dire 'questa foto appartiene a una collezione privata'?
Se uno vede una foto, in un qualsiasi posto che non sia una pubblicazione edita e con impendenti Diritti di Autore, non puo' forse copiarla e, con poco pudore, dire che da quel momento quella foto e' sua semplicemente perche' fa parte della sua raccolta privata?

Sergio
Pisa
 

noone_84

Pignone
25 Aprile 2008
161
2
prov. BARI
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Bici
Pepino CHP 380
Bellissimo il sito!!!!
Si capisce proprio l'evoluzione della bici da corsa!!
La bici rossa poi è stupenda(quella con il deragliatore dietro e la puleggia che parte dal movimento centrale)
 

guidorubino

Novellino
18 Giugno 2008
25
0
Varese
www.cyclinside.com
Bici
in alluminio!
Ciao a tutti. Onestamente non capisco questo attacco di "ciclista statunitense". Quando si fa un libro è necessario sempre fare delle scelte visto che lo spazio non è mai infinito.
Per quanto mi riguarda, ad esempio, la definizione dei "gardini tecnici" di evoluzione è stata piuttosto complicata perché ci sarebbero state tantissime cose da mettere dentro.
Inoltre, vi assicuro, che recuperare le immagini di alcuni pezzi è stata davvero un'impresa.
Sull'immagine contestata onestamente non vedo come una riproduzione di una cartolina possa essere attribuita se non all'autore della stessa. Io stesso, nei limiti del possibile, cerco di utilizzare sul mio sito sempre immagini di cui conosco gli autori citandone la fonte. Ma se mi trovo tra le mani una cartolina o una foto d'epoca trovata in un mercatino, boh... non saprei esattamente che fare.
Un saluto a tutti!
Guido
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.790
23.027
98
dove capita
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Ma se mi trovo tra le mani una cartolina o una foto d'epoca trovata in un mercatino, boh... non saprei esattamente che fare.

Pure le vecchie cartoline sono state pubblicate da qualcuno...sul retro dovrebbe esserci scritto il nome dello studio fotografico o della casa editrice. Quella detiene i diritti. Per 20 anni dalla pubblicazione.
Quell'immagine però mi sembra più qualcosa da catalogo. E pure per il catalogo vale lo stesso discorso. Ancora peggio se fosse stata utilizzata in seguito per un libro (vale sempre la data dell'ultima pubblicazione).

In ogni caso, se uno vuole utilizzare un'immagine, anche se trovata su internet, dovrebbe chiedere al titolare del sito il permesso o informazioni sull'immagine stessa.
Un ringraziamento nel libro e la cosa dovrebbe risolversi.
Prendere senza dire niente è poco educato e pure rischioso. Se veramente qualcuno detenesse dei diritti su quell'immagine e volesse rivalersi, quei libri finirebbero tutti al macero...

Alla fine non credo sia questo il caso (di diritti infranti), ma come dice ciclistastatunitense si tratta un po' di una figura poco elegante. Visto che qualcuno se n'è accorto...
 

ciclista statunitense

Apprendista Scalatore
15 Dicembre 2004
2.523
186
New Jersey, USA
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Bici
una trentina di bici le più svariate
Ciao a tutti. Onestamente non capisco questo attacco di "ciclista statunitense". Quando si fa un libro è necessario sempre fare delle scelte visto che lo spazio non è mai infinito.
Per quanto mi riguarda, ad esempio, la definizione dei "gardini tecnici" di evoluzione è stata piuttosto complicata perché ci sarebbero state tantissime cose da mettere dentro.
Inoltre, vi assicuro, che recuperare le immagini di alcuni pezzi è stata davvero un'impresa.
Sull'immagine contestata onestamente non vedo come una riproduzione di una cartolina possa essere attribuita se non all'autore della stessa. Io stesso, nei limiti del possibile, cerco di utilizzare sul mio sito sempre immagini di cui conosco gli autori citandone la fonte. Ma se mi trovo tra le mani una cartolina o una foto d'epoca trovata in un mercatino, boh... non saprei esattamente che fare.
Un saluto a tutti!
Guido

Guido,

A dire la verità, il libro è pietoso e non degno del nome Campagnolo. Manca di tutto nel libro ed è molto chiaro che è stato scritto in fretta e furia per completare per un scadenza che è stata fissata da persone al di fuori di coloro che lo hanno scritto. Ci sono errori ed omissioni dapertutto. Alla fine non è altro che una cartolina gigante che espone solo alcune foto. Ci sono tantissime persone che erano in grado di fare un lavoro molto migliore. Sul lato positivo, c'è da dire che il costo del libro alla fine è molto economico e risponderà probabilmente a quello che si aspetterebbe un ciclista qualsiasi senza conoscenze in merito. Purtroppo, essendo patrocinato dalla Campagnolo, d'ora in poi tutti crederano che tutto quello che vi è scritto è giusto e ricercato, esattamente il contrario della realtà. Dal punto di vista storico è del tutto inaffidabile. Sarebbe stato molto meglio che fosse pubblicato a nome privata e non al nome della Campagnolo.

Scrivi che è difficile trovare immagini. Questo mi fa ridere in quanto c'è un gruppo di collezionisti sparsi per il mondo, che si conoscono molto bene che avrebbero potuto fornirti tutte le foto che avresti mai desiderato per il libro. Poi non è solo che sono in grado di farlo, ma lo avrebbero fatto volentieri. Per darti un solo esempio, vai sul sito di un mio carissimo amico giapponese: http://www1.ocn.ne.jp/~campa/ Dimmi tu cosa ti serve in più di quello che trovi lì come foto storico? Se riesci a trovare qualcosa che ti manca, ti posso assicurare che entro non più di un mese, riesco a trovarti tutto quello che poteva servire.
 

gattonero

Princeps Mechanicorum
2 Agosto 2004
8.997
174
49
London, Nxxxx
velospace.org
Bici
Cinelli Supercorsa,MysticRats,HotRats,SoftMachine,Proxima ¦Scapin Blato¦Condor W.S.¦Brompton¦Peugeot
...ma non si poteva risolvere la cosa in maniera più diretta e diplomatica?
Ci fanno miglior figura tutti ;-)
 

Abu Yasin

Passista
30 Novembre 2008
4.731
266
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Bici
LOOK 595 Ultra
In punta di piedi, e senza entrare nel merito del libro ( che non conosco ): avendo svolto dal 2001 fino a pochi mesi orsono la mansione di redattore editoriale, due o tre cosette mi sento di dirle. Primo, la qualità di un saggio la si nota anche ( in alcuni casi soprattutto ) dall'accuratezza dell'apparato iconografico ( immagini, riproduzioni, copie anastatiche, etc. ) e delle relative note, valendo il principio che "citare le fonti" è una prerogativa inderogabile da parte di un curatore serio.
Secondo, i volumi commemorativi non sono quasi mai - per loro natura - esaustivi o filologicamente accuratissimi, partendo da una committenza di parte o dovendo rendere conto a finalità che prescindono ( spesso eludendole platealmente ) da criteri di analisi storiografica approfondita.
Nel caso in questione, non credo si tratti di una committenza specifica da parte di Campagnolo, quanto piuttosto di un volume nato sotto l'egida o con il placet della medesima.
Non è da escludere ( anzi, del tutto auspicabile ) che Campagnolo possa commissionare in futuro uno studio serio sotto forma di volume antologico con apporti di esperti di design, tecnica e meccanica, costume e così via, e partendo dal proprio archivio, che immagino notevolmente fornito. Trattandosi poi di una pagina importantissima della storia industriale del nostro paese, credo che un simile progetto dovrebbe interessare quantomeno la Provincia di Vicenza ed il Ministero competente.
Ma siamo in Italia, non è detto che tutto ciò avvenga.
Tornando al libro in oggetto, è poi curioso che sia un appassionato statunitense a far notare lacune od omissioni ma tant'è; ben venga un opera in cui si parla di biciclette e di tecnica da esse relativa.
Quel che è certo, a prescindere dal valore intrinseco del libro, è che rimarrà comunque una lettura di nicchia, per i pochi appassionati del settore che hanno la salutare abitudine di leggere qualcosa prima di addormentarsi.
Scusatemi per la lunghezza del post.
 

lupo solitario

Ammiraglia
3 Febbraio 2008
20.282
356
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Bici
Quelle che testo.
In punta di piedi, e senza entrare nel merito del libro ( che non conosco ): avendo svolto dal 2001 fino a pochi mesi orsono la mansione di redattore editoriale, due o tre cosette mi sento di dirle. Primo, la qualità di un saggio la si nota anche ( in alcuni casi soprattutto ) dall'accuratezza dell'apparato iconografico ( immagini, riproduzioni, copie anastatiche, etc. ) e delle relative note, valendo il principio che "citare le fonti" è una prerogativa inderogabile da parte di un curatore serio.
Secondo, i volumi commemorativi non sono quasi mai - per loro natura - esaustivi o filologicamente accuratissimi, partendo da una committenza di parte o dovendo rendere conto a finalità che prescindono ( spesso eludendole platealmente ) da criteri di analisi storiografica approfondita.
Nel caso in questione, non credo si tratti di una committenza specifica da parte di Campagnolo, quanto piuttosto di un volume nato sotto l'egida o con il placet della medesima.
Non è da escludere ( anzi, del tutto auspicabile ) che Campagnolo possa commissionare in futuro uno studio serio sotto forma di volume antologico con apporti di esperti di design, tecnica e meccanica, costume e così via, e partendo dal proprio archivio, che immagino notevolmente fornito. Trattandosi poi di una pagina importantissima della storia industriale del nostro paese, credo che un simile progetto dovrebbe interessare quantomeno la Provincia di Vicenza ed il Ministero competente.
Ma siamo in Italia, non è detto che tutto ciò avvenga.
Tornando al libro in oggetto, è poi curioso che sia un appassionato statunitense a far notare lacune od omissioni ma tant'è; ben venga un opera in cui si parla di biciclette e di tecnica da esse relativa.
Quel che è certo, a prescindere dal valore intrinseco del libro, è che rimarrà comunque una lettura di nicchia, per i pochi appassionati del settore che hanno la salutare abitudine di leggere qualcosa prima di addormentarsi.
Scusatemi per la lunghezza del post.

E' interessante il tuo intervento.
Credo anch'io, che la Campagnolo rappresenti una storia importante dell'industria nazionale. Non basta un libro per narrarne le gesta e a farne conoscere il valore anche ai non addetti al lavoro.
Aspettiamo di leggere comunque tutte le recensioni dei felici possessori del libro in questione.

Visto che può trovarsi in vendita anche su internet, qual'è il prezzo più basso ?