Squalifica a vita per Pfannberger
Classe 1979 di Judenburg, professionista dal 2002. Vice campione nazionale nel 2004, ma il titolo lo conquisterà sia nel 2007 che l'anno successivo. Nel 2008, anno in cui ha vinto anche il Giro del Capo (corsa a tappe sudafricana).
In precedenza però Christian Pfannberger, era caduto in disgrazia doping. Sostanza incriminata il testosterone (in eccesso) , Pfannbeger, allora 25enne, si era preso i canonici due anni di stop, li aveva scontati ed era quindi tornato in gruppo, nel 2006. Aggiudicandosi 1 tappa al Giro d'Austria.
Buon 5o alla Liegi Bastogne Liegi 2008, sembrava insomma un corridore davvero ritrovato. Ha finito invece, Pfannberger, per ritrovare l'antico feeling con il 'proibito'. E' stato infatti, nuovamente trovato positivo, nel marzo 2009. Stagione che aveva iniziato con la maglia del Team Katusha e che avrebbe dovuto vederlo al via anche del Giro d'Italia. Sostanza incriminata stavolta l'EPO, Pfannberger è stato subito sospesp dal team e il Giro, naturalmente, non lo ha corso.
La notizia è dunque che Christian Pfannberger non correrà più, e che la sua carriera si chiude a 30 anni. Dopo aver sprecato il bonus, la cosidetta seconda chance, che giustamente va concessa a chi sbaglia, una prima volta. Ma chi risbaglia ne paga a quel punto davvero tutte le conseguenze perchè altre ancore di salvataggio, oltre la seconda chance, non esistono.
Il corridore è stato dunque interdetto a vita dalle competizione. Una radiazione, una condanna a morte sportiva è la pena comminata a Christian Pfannberger. Uno che prometteva, ma che ha preferito compromettersi con l'EPO.
Per il ciclismo austriaco, già pesantemente colpito dal caso Kohl e sviluppi annessi (sempre di matrice austriaca), ecco un'altra mazzata tremenda. Una volta caduto in errore e scoperto, Kohl ha preferito abbandonare l'attività. A Pfannberger gliel'hanno invece imposto, di smettere. Il ciclismo austriaco ha dunque ora perso i suoi due migliori esponenti degli ultimi anni.