Tutte cose giuste.....TEORICAMENTE
MA nessuno mi pare abbia detto che la forza che si esprime pedalata secondo un ciclo non lineare,
tutti sappiamo che quando il piede spinge diamo il 60-70% (a spanne) della forza complessiva dell'intero ciclo della pedalata.
L'aumento della pedenza fa si che oltre una certa soglia soggettiva
(esempio a muzzo: 9% per me che sono 88 kg - 12% per un atleta di 70kg e magari 14% per uno di 55kg)
l'atleta non riesca a completare la pedalata in maniera efficace a causa della bassa RPM,
quindi è vero che il peso (massa) incide linearmente sulla resistenza che deve vincere l'atleta in salita, vero quindi che aumenta 1% salita aumenta lo resistenza di 10 (ipotesi), aumenta del 2% resistenza di 20 e così via...
tuttavia la nostra trasmissione della potenza ha un calo, a ridotte rpm eroghiamo meno potenza di quanto potremmo,
inoltre il nostro motore, il nostro corpo non rende linearmente, ma vi è un range oltre il quale andiamo in fuorigiri e ci "surriscaldiamo" e ci piantiamo
Ad esempio io vado al 5-7 % in salita senza grandi problemi,
se la salita si impenna al 12 %. la rpm scende, erogo meno potenza perché i battiti aumentano, non riesco a completare bene il ciclo della pedalata e mi pianto o tribolo a mantenere l'equilibro a 6 km/h con 190 battiti/minuto!
Cosa ne pensate?