Power2max parte II

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bagongo

Scalatore
12 Aprile 2007
7.242
125
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pistoia
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Bici
BMC slr01 2014
Pero' costa quanto il Powertap, che è piu' evoluto e meno soggetto ad errori...
Non avra' l'indicatore della batteria, al massimo perdi un giorno col PT

E dire che io pensavo di escluderlo a priori il mozzo col misuratore :\
io sono passato da PT a P2MAX e non rimpiango la scelta fatta...è secondo me troppo vincolante essere legati alla ruota...io avevo una ruota full carbon tubolare..e sinceramente mi scocciava un po' utilizzarla d'inverno oppure sui rulli..
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
7.256
2.198
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Bici
n+1
oggi prova (con 2 ritmi diversi) sulla "mia" salita di casa
Nessuno o poco delta nella temperatura (linea gialla, scala sulla dx)= nessun drift
Devo ancora provare la registrazione con 2 console di cui una senza sensore temperatura per valutare se e come il dato possa influire
catturap2m.jpg
 

marko

Maglia Iridata
22 Novembre 2005
12.159
836
,mhfujcf
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Bici
La mia
roberto,visto che sei molto piu preparato di me con l'inglese perche non chiediamo,chiedi:mrgreen:,ai tedeschi se hanno in mente di usare il sensore di temperatura del garmin per correggere il driff?
magari con le nuove versione sw e' gia presente..mi sembra stano che il mio funziona bene e altri no;nonzo%;nonzo%
 

lupus

Gregario
26 Aprile 2010
639
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Padova
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Due ruote e una capanna
non volevo "disturbarli" e silenziosamente sperimentare però email inviata o-o

Hanno già specificato che il drift è dovuto a molti fattori, non solo la temperatura:

"The temperature drift depends on so many things. Therefore we cannot say exactly how many ppm (that’s our value) are drift per degree. It is also an individual property of each sensor. Additional there are mechanical drifts possible also (mechanical settings). Please try following: take the calibration value before and after mounting of crank and chainrings. The value will be completely different. The mounted accessories (e.g. chainrings) make influence to the temperature drift also. Additional the temperature drift isn’t linear. There are so many influences to the measured value… so we decide to compensate all these with automatic zeroing."

Il drift della temperatura dovrebbe essere calibrato per ogni singolo sensore una volta installato, portando il tutto ad una temperatura controllata, facendo diverse misure con carichi diversi in un ampio intervallo di temperatura. Ovviamente non è una cosa che può essere fatta da ogni utente (senza contare i dirft di altro tipo meccanico che avvengono nel tempo). Usare la temperatura del garmin in questa situazione complessa avrebbe solo la funzione di introdurre errori piuttosto random.
 

marko

Maglia Iridata
22 Novembre 2005
12.159
836
,mhfujcf
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La mia
quindi in poche parole ci sono sensore piu o meno sensibili a questo drift?si spendono piu di 1000 euro e bisogna sperare di beccare il sensore giusto?
 

rikicarra

Apprendista Velocista
21 Aprile 2009
1.467
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Modena
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Trek Madone SSL Leopard
roberto,visto che sei molto piu preparato di me con l'inglese perche non chiediamo,chiedi:mrgreen:,ai tedeschi se hanno in mente di usare il sensore di temperatura del garmin per correggere il driff?
magari con le nuove versione sw e' gia presente..mi sembra stano che il mio funziona bene e altri no;nonzo%;nonzo%

L'idea di inviare il valore di temperatura al P2M e correggere l'offset in base a tale valore non é malvagia, ma vedo alcune difficoltà:
- non credo che l'Edge invii i suoi dati (tra cui la temperatura) via ANT+
- anche ammesso che lo facesse, la temperatura misurata dall'Edge é affetta da errore in quanto misurata all'interno dello strumento, quindi influenzata dall'irraggiamento solare sullo strumento e dallo sviluppo di calore insito nell'elettronica dell'Edge
- anche risolvendo i problemi esposti ai due punti precedenti, il P2M dovrebbe sapere, al suo interno, la correlazione tra variazione di temperatura e variazione di resistenza degli estensimetri, che per stessa ammissione dei costruttori varia da strumento a strumento.

Secondo me la soluzione migliore per P2M sarebbe di utilizzare un numero di estensimetri, una qualità degli stessi ed una disposizione geometrica tale da minimizzare l'influenza della temperatura.

In alternativa, In linea teorica, complicando l'elettronica ed inserendo un sensore di temperatura montato insieme agli estensimetri, potrebbero creare un firmware che "impara" e si costruisce una tabella di offset (ogni volta che viene fatto, o in automatico o in manuale) in base alla temperatura. Tale tabella verrebbe continuamente aggiornata, quindi anche in caso di deriva nel tempo sarebbe sempre la migliore approssimazione possibile. Se io fossi il progettista del P2M probabilmente farei cosí. Lo utilizzerei anche come argomento di marketing.
 

GiAnFrA

Scalatore
18 Maggio 2004
7.254
51
Torino
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Giant TCR Advanced
There are so many influences to the measured value… so we decide to compensate all these with automatic zeroing."

quindi in poche parole ci sono sensore piu o meno sensibili a questo drift?si spendono piu di 1000 euro e bisogna sperare di beccare il sensore giusto?

E' un pò l'impressione che sto avendo io.

Non travisiamo il contenuto di ciò che viene detto:

ci sono tanti fattori che influiscono sul drift e tenerli tutti sotto controllo renderebbe ingestibile (restando entro prezzi "umani").

Soluzione --> hanno deciso di compensare con l'autozero.

Non ci sono problemi di sensore giusto o sensore sbagliato, non è questione di essere fortunati o sfortunati.

Uso il P2max dal 24 maggio 2011 e l'unico fenomeno di "drift" che ho visto è stato quello del mio fisico che con sforzi prolungati andava via via in crisi.

volete togliervi il dubbio? prendete una salita con sufficiente dislivello da causare una variazione di temperatura significativa e percorretela senza interrompere la pedalata fino in cima... ripetetela facendo delle interruzioni ogni tanto (ne bastano 2 o 3 ) per permettere l'autoazzeramento e vedrete con i vostri occhi l'entità delle variazioni di potenza dovute alla temperatura.

Ovviamente... temperatura alla partenza e temperatura all'arrivo quanto meno paragonabili.... o-o
 

eocman

Apprendista Velocista
22 Novembre 2009
1.797
53
Savona
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Bici
Trek Madone 7.s 2^series H2 - Red 22 - Enve - Garmin Vector
Pure io versione 6. Monti una Rotor?

Di sfuggita ho visto che c'è anche un codice produttore; di fatto potrebbe voler dire che esternalizzano a più assemblatori oppure hanno diversi fornitori di componenti. Ora non l'ho sottomano ma domani posto tutti i dati che visualizzo su "info" e magari incrociandoli con gli altri utilizzatori scopriamo qualcosa di più.
Il mio, ricevuto a fine maggio inizio giugno è numerato ca. 2700 e questo vuol dire che stiamo parlando di un produttore al momento di ridottissime dimensioni.
Sarebbe interessante sapere cosa facevano prima di produrre powermeter e come hanno sviluppato il know how. Penso che i difetti/mancanze che riscontriamo siano appunto dovuti alla fase di start up è solo col tempo e con la determinazione a migliorarsi che arriveranno a un prodotto più affidabile.
In questo senso Roberto, se ancora collabora con loro, potrebbe aiutarli a sviluppare le migliorie necessarie sintetizzando le impressioni di noi collaudatori.
ciao
 

Crazy Diamond

Pignone
4 Dicembre 2004
126
6
Rimini
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L'idea di inviare il valore di temperatura al P2M e correggere l'offset in base a tale valore non é malvagia, ma vedo alcune difficoltà:
- non credo che l'Edge invii i suoi dati (tra cui la temperatura) via ANT+
- anche ammesso che lo facesse, la temperatura misurata dall'Edge é affetta da errore in quanto misurata all'interno dello strumento, quindi influenzata dall'irraggiamento solare sullo strumento e dallo sviluppo di calore insito nell'elettronica dell'Edge
- anche risolvendo i problemi esposti ai due punti precedenti, il P2M dovrebbe sapere, al suo interno, la correlazione tra variazione di temperatura e variazione di resistenza degli estensimetri, che per stessa ammissione dei costruttori varia da strumento a strumento.

Secondo me la soluzione migliore per P2M sarebbe di utilizzare un numero di estensimetri, una qualità degli stessi ed una disposizione geometrica tale da minimizzare l'influenza della temperatura.

In alternativa, In linea teorica, complicando l'elettronica ed inserendo un sensore di temperatura montato insieme agli estensimetri, potrebbero creare un firmware che "impara" e si costruisce una tabella di offset (ogni volta che viene fatto, o in automatico o in manuale) in base alla temperatura. Tale tabella verrebbe continuamente aggiornata, quindi anche in caso di deriva nel tempo sarebbe sempre la migliore approssimazione possibile. Se io fossi il progettista del P2M probabilmente farei cosí. Lo utilizzerei anche come argomento di marketing.

Scusate, è già stato detto, ma senza stare ad invertarsi soluzioni strane un bel Ponte di Wheatstone no?...........Ci sarà un motivo se SRM adotta questo sistema...
 

lupus

Gregario
26 Aprile 2010
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Padova
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Bici
Due ruote e una capanna
sì quella parte l'ho già quotata in precedenza.
Quello che voglio sapere è se una console con (Garmin) o senza (Motoactv) sensore temperatura può generare differenze nel ricalcolo dello zero.

La potenza viene calcolata dal sensore e mandata al display (Garmin o altro) che non ha modo di avere informazioni sull'eventuale drift etc., dato non previsto dal protocollo ANT+. In linea teorica avrebbero potuto fare un accordo con Garmin e inviare questi dati dal sensore e dire solo a Garmin come usarli. Ma questo è smentito dalla citazione sopra per cui loro dicono comunque che sarebbe troppo complicato e comunque inesatto.
Ed è smentito anche a logica: perché fare tutto questo giro, violando il protocollo, invendandosene uno, validandolo, permettendo solo a Garmin di usarlo quando un sensore di temperatura costa 1 dollaro (e potrebbe essere messo al posto giusto, invece che da tutt'altra parte dove non ha senso?).
 

ivangms

Apprendista Cronoman
25 Ottobre 2008
2.878
38
Concordia Sagittaria
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Bici
Cervèlo R3 SL & Deda Scuro25 Disc
Non travisiamo il contenuto di ciò che viene detto:

ci sono tanti fattori che influiscono sul drift e tenerli tutti sotto controllo renderebbe ingestibile (restando entro prezzi "umani").

Soluzione --> hanno deciso di compensare con l'autozero.

Non ci sono problemi di sensore giusto o sensore sbagliato, non è questione di essere fortunati o sfortunati.

Uso il P2max dal 24 maggio 2011 e l'unico fenomeno di "drift" che ho visto è stato quello del mio fisico che con sforzi prolungati andava via via in crisi.

volete togliervi il dubbio? prendete una salita con sufficiente dislivello da causare una variazione di temperatura significativa e percorretela senza interrompere la pedalata fino in cima... ripetetela facendo delle interruzioni ogni tanto (ne bastano 2 o 3 ) per permettere l'autoazzeramento e vedrete con i vostri occhi l'entità delle variazioni di potenza dovute alla temperatura.

Ovviamente... temperatura alla partenza e temperatura all'arrivo quanto meno paragonabili.... o-o
Non sono daccordo con quello che dici perchè a questo punto non capisco cosa tu intenda per essere fortunati o sfortunati.
Ci sono esperienze di alcuni forumendoli che con la sostituzione del sensore hanno risolto il problema di drift, altri invece che hanno cominciato ad avere problemi proprio dopo la sostituzione del sensore.
Per me rimane un buon strumento troppo sensibile però alle variazioni di temperatura: ad esempio i classici 15-20' di "assestamento" chiamati in causa più volte sono (per me) semplicemente dovuti al rapido cambio di temperatura della bici (e sensore) che passa da una cantina, un garage o il baule di una macchina alla strada.

Tornando all'assenza di fenomeni di drift nel tuo caso specifico ti chiedo se tale certezza è frutto di una comparazione anche con altri strumenti: pur pedalando già da mesi con un (ora due...) power meter confesso che per me sarebbe impossibile capire se sto pedalando a 250 oppure a 260 con un drift di +10watt.

Ovviamente, anche in questo caso, senza vena polemica.
o-o
 

ivangms

Apprendista Cronoman
25 Ottobre 2008
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Concordia Sagittaria
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Bici
Cervèlo R3 SL & Deda Scuro25 Disc
Di sfuggita ho visto che c'è anche un codice produttore; di fatto potrebbe voler dire che esternalizzano a più assemblatori oppure hanno diversi fornitori di componenti. Ora non l'ho sottomano ma domani posto tutti i dati che visualizzo su "info" e magari incrociandoli con gli altri utilizzatori scopriamo qualcosa di più.
Il mio, ricevuto a fine maggio inizio giugno è numerato ca. 2700 e questo vuol dire che stiamo parlando di un produttore al momento di ridottissime dimensioni.
Sarebbe interessante sapere cosa facevano prima di produrre powermeter e come hanno sviluppato il know how. Penso che i difetti/mancanze che riscontriamo siano appunto dovuti alla fase di start up è solo col tempo e con la determinazione a migliorarsi che arriveranno a un prodotto più affidabile.
In questo senso Roberto, se ancora collabora con loro, potrebbe aiutarli a sviluppare le migliorie necessarie sintetizzando le impressioni di noi collaudatori.
ciao
Nelle foto ci sono i miei dati.

http://www.bdc-forum.it/showpost.php?p=3663703&postcount=2326
 

Crazy Diamond

Pignone
4 Dicembre 2004
126
6
Rimini
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*ppm
quindi approssimativamente se non c'è stato un autozero che ha "corretto" il riferimento tra calibrazione 1) e 2) il valore può essere in divario anche di ~50-60W poiché lo strumento è "settato" sui parametri di temperatura/altimetria del punto 1) quando essi evidentemente con un divario ppm così marcato sono cambiati; positivo ed interessane però che il valore tra due medesimi punti altimetrici / simile temperatura (1&3) risulti uguale.

Un test da svolgere sarebbe quello di misurare variazione ppm, dopo almeno 20' di assestamento ppm con autzero, tra:
punto 1) di partenza
punto 2) di arrivo in pianura a medesima/simile temperatura senza avere tratti a 0 rpm
punto 3) salita di almeno 15-20' (senza tratti a 0 rpm)
punto 4) valore dopo discesa

confronto tra 2 e 4

Ecco i dati che ho registrato nell’uscita odierna, prima di iniziare il test ho pedalato per circa 20 min. per dare tempo al P2M di stabilizzarsi.

Punto 1 – inizio tratto in pianura (km 0, quota= 8 m s.l.m.)
Calibration: -691
Temperatura misurata dal Garmin: 35 °C


Punto 2 –Fine tratto pianura (dist= 11,80 km, T=24,5 min, quota= 88 m s.l.m.), inizio tratto salita
Calibration: -595
Temperatura misurata dal Garmin: 39 °C


Punto 3 –Fine tratto salita (dist= 8,94, T=26,29min, quota= 515 m s.l.m.)
Calibration: -677
Temperatura misurata dal Garmin: 39 °C


Punto 4 (=Punto2)–Fine tratto discesa (dist= 8,94, T=15,48 min, quota= 88 m s.l.m.)
Calibration: -694
Temperatura misurata dal Garmin: 35 °C

Nel tratto in salita, della durata di circa 26 min, ho sempre tenuto rpm diversa da zero. Come potete vedere da grafico nel file doc allegato, in cui ho diviso la salita in tre tronconi di uguale lunghezza, escludendo il primo i quanto non regolare come pendenza e confrontando il secondo e il terzo, risulta una potenza media rispettivamente di 241 W e 237 W, direi che è da escludersi qualsiasi fenomeno di deriva.
La domanda a questo punto è:
- come è possibile che il valore della calibrazione tra inizio salita e fine passi da -595 a -677 e di fatto non ci sia deriva. Inoltre cosa c’entra quel segno “-” davanti (il valore dovrebbe essere l'intercetta sull'asse positivo delle y della retta y=mx+q)?

Evidenzio inoltre che il valore di calibrazione è cambiato di molto, pur non avendo avuto differenze di temperatura tra inizio e fine salita.

Attendo commenti.
 

Allegati

  • Prove P2M.doc
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