Pro stagione 2022

samuelgol

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La cosa curiosa è sapere cosa voglia dire "i ragazzi hanno preso l’impegno di continuare a pagare le tasse in Italia", come se pagare le tasse nel paese di residenza o meno fosse a scelta libera...
Invero, di ipotetici escamotage per pagare le tasse lo stesso in Italia ce ne sono (infatti Rossi la residenza l'aveva presa in Inghilterra, ma poi le tasse è in Italia che non le ha pagate e gliele hanno chieste e come lui tanti altri). Ovviamente, se si riesce a prendere la residenza di comodo in un paese estero, verosimilmente la si sceglie in un paese che convenga fiscalmente, quindi il loro "impegno" a pagare le imposte lo stesso qui, oltre che poco credibile è anche non dovuto....a condizione che la residenza non sia fittizia del tutto (come Rossi).
La vicenda rimane tutta semplicemente ridicola, come i primi mesi di questa nuova presidenza FCI.
Non concordo con l'articolo per l'esempio Evenepoel, sia nella forma che nel merito. I suoi (non) risultati possono avere anche spiegazioni contingenti e non necessariamente riconducibili alla sua giovane età, o almeno non solamente. Citare Pogacar è fuorviante, perchè mi sembra di poterlo definire una eccezionalissima eccezione. Mica tutti quelli che fanno il suo percorso, vincono alla sua maniera per aver fatto tutta la trafila. Io penso che tra i prò Evenepoel ci stesse benissimo, magari penso che la sua programmazione e le sue "peculiarità caratteriali", non siano sempre state gestite al meglio da chi lo circondava, questo si.
 
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Ser pecora

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Invero, di ipotetici escamotage per pagare le tasse lo stesso in Italia ce ne sono

Escamotage per pagare le tasse in Italia anche se stai all'estero? ;nonzo%

Questi due corridori non devono sottrarre al fisco italiano milioni, vogliono solo farsi tesserare per un'altra federazione e bypassare la norma, ma se prendi la residenza all'estero il paese che ti accoglie le tasse le vuole, poche o tante che siano. Non è che scegli dove pagarle a gusto tuo. Al massimo il problema può essere una doppia imposizione, ma di solito la gente la vuole evitare che io sappia...
 
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Escamotage per pagare le tasse in Italia anche se stai all'estero? ;nonzo%

Questi due corridori non devono sottrarre al fisco italiano milioni, vogliono solo farsi tesserare per un'altra federazione e bypassare la norma, ma se prendi la residenza all'estero il paese che ti accoglie le tasse le vuole, poche o tante che siano. Non è che scegli dove pagarle a gusto tuo. Al massimo il problema può essere una doppia imposizione, ma di solito la gente la vuole evitare che io sappia...
Parliamo, giusto per il gusto di farlo, del caso opposto a quello che comunemente accade. Di solito uno si prende la residenza all'estero per pagare le tasse lì visto che di solito conviene. Però immagina di risiedere chessò in Svizzera (:mrgreen: ) ma lavorare in Italia. In virtù di accordi internazionali di reciprocità fra Italia e Svizzera, le imposte le pagheresti in Italia e quella quota di imposte che paghi in Italia, ti verrebbe riconosciuta come credito da quelle che devi pagare in Svizzera se sono di più. Ripeto è un caso di scuola, nessuno è così pazzo da farlo. :-P
Se i due ciclisti abitano a Lugano (un posto a caso :mrgreen: ) ma sono sotto contratto con la Bardiani che è in Italia, possono (devono) pagare le imposte in Italia e ovviamente farsi tesserare ciclisticamente dalla Svizzera (che è il loro obiettivo).
Qui puoi leggere quanto vado dicendo:

Ti riporto la parte di interesse se non hai voglia di leggere tutto:

"""In ogni caso, se il contribuente effettivamente è residente nella Confederazione Elvetica esiste Convenzione Italia-Svizzera contro le doppie imposizioni in base al quale "I redditi che un residente di uno Stato contraente ritrae dall'esercizio di una libera professione o da altre attività indipendenti di carattere analogo sono imponibili soltanto in detto Stato, a meno che detto residente non disponga abitualmente nell'altro Stato contraente di una base fissa per l'esercizio della sua attività. Ove disponga di una tale base fissa, i redditi sono imponibili nell'altro Stato ma limitatamente alla parte attribuibile a detta base fissa". La disposizione è applicabile anche ai medici.
Pertanto, avendo dichiarato l'Istante di svolgere l'attività professionale esclusivamente in Italia attraverso una base fissa, il reddito derivante da tale attività è soggetto a tassazione in Italia. Al riguardo, si ricorda che i compensi dallo stesso percepiti, se erogati da un sostituto d'imposta, debbono essere assoggetti alla ritenuta d'acconto, nella misura del 20%."""

L'interpello termina chiarendo che l'eventuale doppia imposizione subita sui redditi in esame sarà eliminata attraverso il riconoscimento di un credito d'imposta in Svizzera, quale Stato di residenza del contribuente.
 
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Parliamo, giusto per il gusto di farlo, del caso opposto a quello che comunemente accade. Di solito uno si prende la residenza all'estero per pagare le tasse lì visto che di solito conviene. Però immagina di risiedere chessò in Svizzera (:mrgreen: ) ma lavorare in Italia. In virtù di accordi internazionali di reciprocità fra Italia e Svizzera, le imposte le pagheresti in Italia e quella quota di imposte che paghi in Italia, ti verrebbe riconosciuta come credito da quelle che devi pagare in Svizzera se sono di più. Ripeto è un caso di scuola, nessuno è così pazzo da farlo. :-P
Se i due ciclisti abitano a Lugano (un posto a caso :mrgreen: ) ma sono sotto contratto con la Bardiani che è in Italia, possono (devono) pagare le imposte in Italia e ovviamente farsi tesserare ciclisticamente dalla Svizzera (che è il loro obiettivo).
Qui puoi leggere quanto vado dicendo:

Ti riporto la parte di interesse se non hai voglia di leggere tutto:

"""In ogni caso, se il contribuente effettivamente è residente nella Confederazione Elvetica esiste Convenzione Italia-Svizzera contro le doppie imposizioni in base al quale "I redditi che un residente di uno Stato contraente ritrae dall'esercizio di una libera professione o da altre attività indipendenti di carattere analogo sono imponibili soltanto in detto Stato, a meno che detto residente non disponga abitualmente nell'altro Stato contraente di una base fissa per l'esercizio della sua attività. Ove disponga di una tale base fissa, i redditi sono imponibili nell'altro Stato ma limitatamente alla parte attribuibile a detta base fissa". La disposizione è applicabile anche ai medici.
Pertanto, avendo dichiarato l'Istante di svolgere l'attività professionale esclusivamente in Italia attraverso una base fissa, il reddito derivante da tale attività è soggetto a tassazione in Italia. Al riguardo, si ricorda che i compensi dallo stesso percepiti, se erogati da un sostituto d'imposta, debbono essere assoggetti alla ritenuta d'acconto, nella misura del 20%."""

L'interpello termina chiarendo che l'eventuale doppia imposizione subita sui redditi in esame sarà eliminata attraverso il riconoscimento di un credito d'imposta in Svizzera, quale Stato di residenza del contribuente.

Ok, ma non vedo cosa c'entri con il discorso iniziale, ovvero che i 2 in oggetto "sceglierebbero" di pagare comunque le tasse in Italia.
Come scrivi proprio tu devi pagare le tasse nel luogo in cui svolgi l'attività professionale. Non è un "escamotage", non le paghi nel paese dove risiedi solo perché se no si applicherebbe la doppia imposizione. È solo una logica conseguenza. Al netto che molto spesso senza svolgere un'attività lavorativa nel paese di residenza...non puoi avere la residenza...
Così come non era un escamotage quello di Rossi: mica si era preso la residenza in Uk per pagare le tasse in Italia, era il contrario.

Ergo, il discorso è presentato male. I 2 avranno preso la residenza all'estero per bypassare la federazione, ma avendo un contratto in Italia pagheranno le tasse in Italia. Ma se il contatto non fosse in Italia non potrebbero "scegliere" di pagarle in Italia comunque.
Al massimo potevano scegliere (da vedersi, perché sti'2 non sono Merckx e Indurain, ancora) di risiedere all'estero sotto contratto con una squadra estera.

Ed in ogni caso come possa la federazione minacciarli di non convocarli in nazionale non si sa....sembra la minaccia di un analfabeta, tanto che mi chiedo quanto sia veritiera.
 
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samuelgol

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Ok, ma non vedo cosa c'entri con il discorso iniziale, ovvero che i 2 in oggetto "sceglierebbero" di pagare comunque le tasse in Italia.
Come scrivi proprio tu devi pagare le tasse nel luogo in cui svolgi l'attività professionale. Non è un "escamotage", non le paghi nel paese dove risiedi solo perché se no si applicherebbe la doppia imposizione.
Quello che intendevo è che volendo le leggi ti consentono di fatto di pagarle in Italia, ma al tempo stesso, se vuoi pagarle in Svizzera (per rimanere al nostro caso) hai modo di porre in essere dei requisiti che ti autorizzino a pagarle in Svizzera. C'è scritto fra le righe nello stesso link che ti avevo postato e di cui poi ti avevo riportato un estratto. Basta fare in modo, in sostanza che la tua attività non sia attribuibile geograficamente all'Italia. Mi rendo conto che sono tecnicismi non facili da capire, men che meno parlandone in questa sede, ma ci sono.
Per farti un esempio molto semplice, dove è la sede di Mtb e Bdc? Se questa fosse a Milano si dovrebbe pagare qui. Ovvio che se è altrove nelle carte e nella realtà (come in effetti è) il dovuto lo si paga dove è. Ma la scelta è in capo al titolare di dove stabilire la sede e l'attività lavorativa e di conseguenza, a prescindere dalla residenza, dove piazza la sede della attività, lì paga il dovuto. Tutto perfettamente regolare.

È solo una logica conseguenza. Al netto che molto spesso senza svolgere un'attività lavorativa nel paese di residenza...non puoi avere la residenza...
Così come non era un escamotage quello di Rossi: mica si era preso la residenza in Uk per pagare le tasse in Italia, era il contrario.
Certo lo ho detto sin dall'inizio, che il caso di Rossi era il contrario, cioè NON pagarle in Italia e come lui tutti quelli che prendono residenze estere più o meno ballerine (lui lo aveva fatto male e se lo sono inchiappettato), ma lo avevo preso solo come esempio per dire che non necessariamente a una residenza estera consegue una imposizione nello stato di residenza, ma deve anche seguire un centro di interessi in quel paese. Rossi lo ha lasciato in Italia e quindi le doveva pagare qui. Anche i due ciclisti, volendo pagarle qui, basta che adottino degli accorgimenti fiscali atti a che l'obbligo di pagamento sia in Italia. Se Rossi, avesse effettivamente abitato in UK e le sue attività invece che a Tavullia fossero state a Londra, la nostra Agenzia delle Entrate si attaccava al c....come nel caso di tutti quelli che prendono la residenza all'estero, effettivamente ci abitano e ci lavorano pure.

Ergo, il discorso è presentato male. I 2 avranno preso la residenza all'estero per bypassare la federazione, ma avendo un contratto in Italia pagheranno le tasse in Italia. Ma se il contatto non fosse in Italia non potrebbero "scegliere" di pagarle in Italia comunque.
Come detto sopra, escamotage per essere sotto contratto in Italia, ma far inquadrare la propria attività come di competenza estera è possibile. Anche fare una attività con partita iva estera, sede estera e risultare collaboratori esterni con propria sede, invece che dipendenti in Italia. Ste cose si usavano ad esempio nell'occhialeria bellunese, pienissima di piccolissimi terzisti con sede a casa e laboratorio con 4 macchinari in una stanza di casa, per avere dei dipendenti con cui troncare agevolmente senza le pastoie delle regole sui licenziamenti: se vuoi lavorare per me, ti fai una PI, io ti do lavoro, fatturiamo (o anche no) e appena non mi stai bene o il lavoro cala, tanti saluti e grazie. Se ti sta bene si fa così, sennò ciaone, prendo un altro. Ripeto, motivazioni diverse, ma possibilità di flessibilità su come inquadrare il lavoratore, analoghe. Quei piccoli terzisti, altro non erano che dipendenti mascherati: lavoravano e fatturavano quasi sempre ad un unico committente che però risultava committente e non datore di lavoro/dipendente.
Altro escamotage è prendere la residenza lì, tesserarsi lì, ma poi di fatto vivendo quasi sempre in Italia (più di metà anno, 183 giorni), aveve l'obbligo qui.

.............
Ed in ogni caso come possa la federazione minacciarli di non convocarli in nazionale non si sa....sembra la minaccia di un analfabeta, tanto che mi chiedo quanto sia veritiera.
Questo è certo. Una minaccia assurda a cui un CT con la schiena diritta, direbbe "le scelte tecniche le faccio io, se volete un burattino ve lo trovate, perchè se le cose vanno male poi è la mia panchina a saltare".
 
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dinute

Maglia Gialla
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Però dove paghino le tasse (probabilmente prendono 24 mila lordi) non è il problema. Il problema è che due neoprofessionisti sono "minacciati" dalla federazione di esclusioni dalle selezioni nazionali per una guerra tra federazione e un team. Tra l'altro deroghe sui neo professionisti abbiamo visto che ce ne sono, tutti i principali atleti nazionali risiedono all'estero. Perchè se questo è il nuovo metro di selezione per il mondiale la nazionale è già fatta: De Marchi, Caruso, Guarnieri, Cimolai
 
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Ser pecora

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dove stabilire la sede e l'attività lavorativa e di conseguenza, a prescindere dalla residenza, dove piazza la sede della attività
Altro escamotage è prendere la residenza lì, tesserarsi lì, ma poi di fatto vivendo quasi sempre in Italia (più di metà anno, 183 giorni), aveve l'obbligo qui.
Un conto sono le società, un conto le persone fisiche (come fino a prova contraria il caso specifico). Un conto è dove hai una sede fiscale, un conto è dove risiedi.
Per avere la residenza come persona fisica devi quasi sempre avere anche un'attività lavorativa, a meno di casi particolari.

Che poi uno si prenda una tenda in affitto in Slovenia, ma paghi le tasse in Italia per avere la residenza estera, sarà possibile, ma il paese che ti concede la residenza comunque un tot di tasse te le preleva (almeno almeno per la sanità) e se se propria gli gira la residenza te la contesta/non ti rinnova il permesso di soggiorno, visto che la non ci stai mai.

Ad ogni modo che uno faccia una cosa del genere per fare "bella figura" mi sa di fantascienza.

Però dove paghino le tasse (probabilmente prendo 24 mila lordi) non è il problema. Il problema è che due neoprofessionisti sono "minacciati" dalla federazione di esclusioni dalle selezioni nazionali per una guerra tra federazione e un team. Tra l'altro deroghe sui neo professionisti abbiamo visto che ce ne sono, tutti i principali atleti nazionali risiedono all'estero. Perchè se questo è il nuovo metro di selezione per il mondiale la nazionale è già fatta: De Marchi, Caruso, Guarnieri, Cimolai

Bisogna vedere se è un problema reale o solo una boutade di non si sa chi.
Come una federazione possa contestarti qualcosa se sei in regola legalmente non si sa.

Diciamo che può essere una minaccia verso due che, al momento, (siamo realisti) contano niente, visto che una convocazione è discrezionale.
Allo stesso tempo non è nemmeno chissà che novità. La discrezionalità di una convocazione ha sempre permesso pressioni o veri e propri dispetti sempre e comunque (Gasparotto?).
 

samuelgol

Flughafenwächter
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Un conto sono le società, un conto le persone fisiche (come fino a prova contraria il caso specifico). Un conto è dove hai una sede fiscale, un conto è dove risiedi.
................
Ma come ti ho spiegato dopo, non ci vuole assai a farsi figurare come società dal punto di vista fiscale e porre la sede della stessa (e dunque il proprio centro d'affari) dove è più comodo. Il succo del discorso è l'esistenza di stratagemmi pe4r diventare soggetti fiscali dove fa comodo, a prescindere dalla residenza che di per sè non lega fiscalmente ad uno stato a priopri.
Ripeto, è solo per chiacchierare. Il loro intento è quello di avere tesserino ciclistico estero, non faranno nulla per far figurare il loro lavoro avente base estera e dunque faranno, come scritto nell'articolo, i bravi contribuenti italiani (per 4 spicci. Se diventano dei Nibali, le porte estere saranno aperte).
 

Ser pecora

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Ma come ti ho spiegato dopo, non ci vuole assai a farsi figurare come società dal punto di vista fiscale
Non credo perché il contratto da pro non può essere fatto ad una società o una "partita iva".
Almeno quello è vincolante. Che poi un pro di alto livello possa invece essere trattato come tale per mille altri motivi ok, ma non penso proprio che questo sia il caso.
 

ildoppingnonvincemai

Apprendista Scalatore
5 Ottobre 2015
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Nuove divise Quickstep: niente lupo però, brrr, che seri e arrabbiati!
Asgreen vuol fare a cazzotti e Evenepoel vuole rubarci la merenda
Qualcosa non mi torna, mi sa che hanno imbrogliato sulla prospettiva. Almeno nel mio immaginario Asgreen e Jacobsen sono ben più alti di Alaphilippe ed Evenepoel. o sbaglio?
 

danieletesta79

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Qualcosa non mi torna, mi sa che hanno imbrogliato sulla prospettiva. Almeno nel mio immaginario Asgreen e Jacobsen sono ben più alti di Alaphilippe ed Evenepoel. o sbaglio?

Comunque tra lo stemma di Napoleone e quello della Lidl, meglio quello di quest'anno
 

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e intanto in qualche desolata strada venezuelana...

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Doppiomisto

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Ieri ha vinto la tappa Rajovic del team Corratec... @bastianella31 quanti tappi avete fatto saltare a Nußdorf?
 
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