Ciao a tutti,
sono un appassionato di bdc nuovo del forum. Mi definirei non un ciclista "della domenica" ma piuttosto un ciclista "stagionale", difatti prendo fuori il mio vecchio mulo (Bianchi del 1995) in aprile-maggio e lo appendo al chiodo del garage di casa mia a Bolzano a ottobre quando le ore di luce per uscire dopo il lavoro iniziano a scarseggiare.
Quest'anno il mio obiettivo era il mitico Stelvio, dopo che l'anno passato per vari motivi non ero riuscito ad allenarmi per scalare il "Re delle Vette" in maniera dignitosa e arrivare in cima senza prima ritrovarmi al 15° o al 20° tornante a dire "ma chi me l'ha fatto fare.".
La prova generale (Alpe di Siusi da Bolzano in un giro da 120 km con il Pinei) era stata soddisfacente, così finalmente mi decido.
Sabato Stelviobike, che piovva, nevichi o venga giu il mondo!
Il mondo non è venuto giu, ma la pioggia c'era eccome e la neve ha bussato alla porta...
Carico la bici in auto e alle 10 arrivo in Val Venosta. Nuvoloso con sprazzi di sereno. Niente acqua. Benissimo!
Passata Lasa ci sono dei nuvoloni neri come la pece sopra... Prato allo Stelvio!
A Prato allo Stelvio ovviamente pioggia a catinelle!
Mi rifugio in pasticceria a Glorenza e dopo mezz'oretta vedo che migliora e decido di partire. E'ancora scuro ma almeno non piove!
Riscaldamento di circa 20 km e poi a Prato allo Stelvio avvio il contachilometri. C'è poca gente, meglio così, penso tra me e me, ci saranno meno ingorghi più in su.
Un conoscente scende e mi urla "Guarda che su è freddissimooooo!".
Proprio in quel momento, poi, riattacca a piovere. Azz...
Ma io tengo duro, per non farmi fare lo Stelvio lo devono rubare!
A Gomagoi, sempre sotto una pioggerella sottile ma fastidiosissima (specie per chi come me porta gli occhiali) inizio a vedere più persone lungo il percorso. Con mia sorpresa sono molti di più quelli in Mtb che quelli in Bdc, e le donne sono veramente tante.
Vado su regolare, senza strappi, so che il peggio deve ancora venire.
Il pianetto di Gomagoi è una goduria, poi i primi tornanti e finalmente Trafoi. A Trafoi i primi ciclisti fermi in pausa.
La pausa... NO! Mi sono ripromesso di farlo in una sola tirata, la pausa è cancellata dalle possibilità!
La pioggerella smette poco dopo Trafoi, ma qui inizia la parte peggiore, con pendenze medie sempre sopra il 9%.
Cambio e metto il 39x28, che non mi abbandonerà più per il resto della salita.
Arrivato in zona tornanti le persone aumentano ancora. Non sono proprio il solo pazzo, anzi!
Con il rapporto agile continuo e arrivo nel regno delle Nebbie.
Sino quasi in cima si alternano momenti di pura nebbia, in cui non si vede a 100 m e quello che ci sarà poi sulla strada è autentica sorpresa (tipo "dove cavolo è il prossimo tornante???") ad altre ove la visuale spazia sulla serpentina sottostante.
Del famoso ristoro a tre quarti vedo solo... il cartello, il resto è avvolto dal biancore.
Ai -4 inizio ad essere piuttosto stanco, per fortuna i tornanti (Santi Tornanti) regalano quei pochi metri di contropendenza di autentica gioia.
Ai -3 riinizia a piovere, ricalano le nebbie e si inizia a sentire un discreto vento gelido.
Ai -2 mi trovo insieme a un ciclista svizzero con una casacca rossa. Lo svizzero, precisissimo, inizia a scandire la distanza dal tranguardo (-1900, -1800 ecc.).
No!!! Così non passa più!
All'ultimo tornante un fotografo ci dice "Bravissimi, siete arrivati!".
Meno duecento metri, e non si vede praticamente nulla davanti a me.
Sono le ultime pedalate ed ecco le case, i ciclisti fermi e il cartello "Passo Stelvio - Cima Coppi"
CI SONO!!!!
Il mio contachilometri segna un tempo che non mi aspettavo: mi ero prefissato di stare intorno alle 2h e 30' e invece vedo scritto 2h 12' 31''.
Ma la cosa più bella è il semplice fatto di averla fatta!!!
Non sono il solo contento come un bambino il giorno di Natale, intorno a me tanta gente con il sorriso: chi si fa fare la foto, chi chiama al cellulare, chi si complimenta con il compagno di scalata.
Questo con 5 gradi, pioggerella e nebbia. Quale altro sport regala soddisfazioni così???
Mi metto la giacchetta, vado a mangiare un piatto di pasta a un ristorante e poi mi asciugo, mi vesto per bene e riparto. Scendo dal versante del canton Grigioni, vado al rallentatore perchè il freddo è veramente pungente. Un tè caldo al posto di ristoro dell'Umbrail e poi ancora giù.
A metà pomeriggio sono a Prato allo Stelvio.
Che dire? MERAVIGLIOSO!
Lo Stelvio è fantastico con il sole, il panorama ecc, ma così assume connotati epici, da raccontare.
Questo è stato il mio primo Stelvio. Spero che ce ne saranno altri, ma la giornata di oggi rimarrà indementicabile.
Saluti e tutti e complimenti a chi è arrivato a leggere tutto il messaggio!
MatAlt