La strategia, ovvero come affrontare le randonnèe, ciascuno se la fa con l'esperienza sulla propria pelle. Poi c'è da dire un'altra cosa: non c'è una randonnèe uguale all'altra. Ci sono tante variabili che possono mandare a carte quarantotto qualsiasi "ruolino di marcia" accuratamente studiato a tavolino prima della partenza, fra le principali il meteo, la nostra condizione psicofisica del momento, e... gli inconvenienti (forature, noie meccaniche, errori di percorso...).
I brevetti da 400 km normalmente riesco a farli senza dormire. Questa distanza mi piace particolarmente perchè di solito si parte il sabato a metà giornata con tutta calma, e partire riposati fa una differenza enorme. Discorso diverso per il 600, che talvolta costringe a delle "levatacce" per potersi trovare in tempo utile nella località di partenza al sabato mattina presto. A volte va bene, a volte meno bene e un pisolino di un'oretta diventa indispensabile, comunque si regge senza problemi.
Altro paio di maniche, decisamente, i brevetti di distanza superiore, dai 1000 km in su.
La mia esperienza mi ha suggerito che è bene sfruttare la "freschezza" delle prime ore e dei primissimi giorni per percorrere più km possibile prima di fermarsi a dormire. Insomma, portarsi avanti col lavoro finchè le energie ci sono. Dopodichè ci si gestirà in base a come ci si sente.
E non è sempre facile. Vi faccio l'esempio dell'ultima Parigi-Brest-Parigi, una sorta di girone infernale dove il sonno arrivava sempre di notte, i controlli erano troppo affollati e rumorosi per riuscire a riposare, e fuori non si poteva dormire perchè pioveva... insomma, dormito zero con il risultato di non riuscire a chiudere la prova entro il tempo massimo causa continui attacchi colossali di "sonno elefante". Migliore invece la situazione alla Londra-Edimburgo-Londra del 2005, prova più lunga e più difficile di quella francese, ma che grazie al numero esiguo dei partecipanti ha consentito una miglior gestione dei controlli, qui silenziosi e accoglienti, dove è stato possibile fare soste regolari e riposanti praticamente ogni notte.
Se il sonno prende quando il controllo è lontano, ci sono sempre a disposizione i romantici distributori di benzina (ho un ricordo particolarmente tenero di quelli siciliani...) e le accoglienti pensiline dell'autobus. Buona notte ai viaggiatori, e occhio alla bici!