Tour de France Femmes

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1a Tappa – Si parte dalla fine, ovvero Parigi è sempre Parigi
82 km sui Campi Elisi
dc589



2a Tappa – Meaux > Provins
136 km per ruote veloci
02d23



3a Tappa – Reims > Epernay, ovvero tappa delle bollicine number one
134 km con strappo maligno a 20 km dall’arrivo e salitella ai -5.
1af3d



4a Tappa – Troyes > Bar-sur-Aube, ovvero tappa delle bollicine number two
127 km movimentati da un po’ di salitelle e Chemin blanc: ogni riferimento è puramente… voluto!!!
987b3



5a Tappa – Bar-le-Duc > Saint-Dié-des-Vosges
176 km di mangiaebevi, una maratona.
16942



6a Tappa – Saint-Dié-des-Vosges > Rosheim
129 km su e giù per i Vosgi. Tappa da fughe??
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7a Tappa – Sélestat > Le Markstein Fellering, ovvero dove erano finite le montagne Parte 1
127 km fra le montagne alsaziane
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1657372372762.png 1657372618801.png 1657372675837.png



8a Tappa – Lure > La Super Planche des Belles Filles, ovvero dove erano finite le montagne Parte 2
123 km per il gran finale in onore di Inès con arrivo sulla piana delle belle fanciulle (ovviamente ogni riferimento è puramente... voluto).
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Passista
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Domani alle 13.30 si parte sui campi Elisi, 24 squadre, 144 cicliste. Un terzo di queste ha già corso il Giro donne.
Arrivo previsto verso le 15.20.
Riusciranno ELB e Marta Cavalli a rivaleggiare per la generale con Van Vleuten e compagnia? Oppure Annemiek farà doppietta?
Vediamo come prosegue il duello fra Vos e Balsamo per le volate.
Lista delle partenti
 
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bradipus

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Domani alle 13.30 si parte sui campi Elisi, 24 squadre, 144 cicliste. Un terzo di queste ha già corso il Giro donne.
Arrivo previsto verso le 15.20.
Riusciranno ELB e Marta Cavalli a rivaleggiare per la generale con Van Vleuten e compagnia? Oppure Annemiek farà doppietta?
Vediamo come prosegue il duello fra Vos e Balsamo per le volate.
Lista delle partenti
Per le volate, mi sa che la Wiebes è la grande favorita, specie per quella sui Campi Elisi del primo giorno (ed anche per la tappa successiva).
 
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Le nostre tre alfiere hanno dalla loro due squadre molto forti: la campionessa continentale van Dijk, Thomas, la campionessa di casa Cordon-Ragot e la neo bicampionessa europea U23 van Anrooij per le due Elise, la campionessa danese - il che già porta bene - Ludwig, e poi Brown, Le Net, Muzic per Marta, più Vittoria Guazzini, dalla quale personalmente mi aspetto molto, come 'guastatrice'.
Ma molto agguerrite sono anche la SD Worx (ben più forte della formazione vista al Giro), con Vollering, Moolman, Blaak, Kopecky (temo in versione migliore rispetto a quella sbiadita della corsa rosa), Majerus e Reusser e la Canyon con Niewiadoma, Rooijakkers, Cromwell, Chabbey e le 'italiane' Amialiusik (mi sembra viva nel nostro paese) e Paladin.
Mezzo gradino sotto, BikExchange, DSM, Jumbo e Movistar (che comunque hanno ottime individualità: Labous, Lippert, Sierra, Henderson, Markus, Georgi, Norsgaard, Spratt, Faulkner...), ma sia Marianne che Annemiek hanno più volte dimostrato di non aver bisogno della squadra per fare grandi numeri.
Spero in un Tour di buon livello per la Valcar, anche se sarà difficile ripetere l'ottima prova del Giro; però Silvia Persico ha acquisito quest'anno molta fiducia nei suoi mezzi, e qualche sorpresa potrebbe venire dalla giovanissima velocista Eleonora Camilla Gasparrini, mentre le esperte Alice Arzuffi ed Ilaria Sanguineti saranno le registe in corsa.

Tra le altre azzurre in gara, confidiamo in una 'zampata' di Marta Bastianelli (UAE), mentre Erica Magnaldi immagino correrà di supporto a Mavi Garcia, come al Giro.
Qualche bella sorpresa potrebbe venire dalle ruote veloci di Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit), Martina Alzini (Cofidis), Rachele Barbieri (Liv), Letizia Borghesi (EF), Gaia Masetti (AG), mentre Barbara Malcotti (Human Powered Health) potrebbe mettersi in luce nelle salite.
 

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Per le volate, mi sa che la Wiebes è la grande favorita, specie per quella sui Campi Elisi del primo giorno (ed anche per la tappa successiva).
Non la conosco, ma so che ne parli sempre bene, quindi deve essere forte.
E' un percorso un po' strano, senza una crono, con le tappe di salita negli ultimi due giorni: mi piaceva molto di più il Giro donne.
Marta come la vedi?
 

bradipus

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Non la conosco, ma so che ne parli sempre bene, quindi deve essere forte.
E' un percorso un po' strano, senza una crono, con le tappe di salita negli ultimi due giorni: mi piaceva molto di più il Giro donne.
Marta come la vedi?
Lorena Wiebes è una velocista fortissima, in grado di fare un'accelerazione irresistibile negli ultimi cinquanta metri.
Ha ventitre anni, e già cinquantuno vittorie in carriera, quasi tutte ottenute allo sprint.
Per fortuna delle nostre ragazze, teme le gare dure (alla Gand di quest'anno si è staccata sul forcing della Trek).

Marta la vedo bene, se ha la condizione del Giro potrebbe giocarsela con Vollering, Niewiadoma, ELB e Moolman per un posto sul podio (do per scontato che un posto sarà di AVV).
 

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Lorena Wiebes è una velocista fortissima, in grado di fare un'accelerazione irresistibile negli ultimi cinquanta metri.
Ha ventitre anni, e già cinquantuno vittorie in carriera, quasi tutte ottenute allo sprint.
Per fortuna delle nostre ragazze, teme le gare dure (alla Gand di quest'anno si è staccata sul forcing della Trek).

Marta la vedo bene, se ha la condizione del Giro potrebbe giocarsela con Vollering, Niewiadoma, ELB e Moolman per un posto sul podio (do per scontato che un posto sarà di AVV).
51 vittorie!!!??? è una roba fantasmagorica, se riuscirà a tenere sui percorsi duri diventa come AvV.
Sarei contento che un'italiana emulasse la Canins dei tempi d'oro, ma se vince Annemiek, diciamo che non sono scontento.
 

bradipus

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51 vittorie!!!??? è una roba fantasmagorica, se riuscirà a tenere sui percorsi duri diventa come AvV.
Sarei contento che un'italiana emulasse la Canins dei tempi d'oro, ma se vince Annemiek, diciamo che non sono scontento.
Non credo che la Wiebes (quindici vittorie in stagione, finora) avrà un'evoluzione in quel senso, è una velocista pura, alla Cipollini o alla Petacchi, tanto per fare degli esempi.
Tutte o quasi le sue vittorie sono avvenute allo sprint in gare piatte o quasi; anche se quest'anno, al campionato nazionale, è arrivata terza con il traguardo su uno strappo (davanti a Marianne Vos, tra l'altro).
Ma ha 'già' ventitrè anni, per una donna è un'età in cui le caratteristiche di base sono già individuabili. Potrebbe invece diventare una bruttissima cliente per le nostre ragazze della pista, a cui si sta dedicando molto poco.

Piuttosto, in campo orange promette bene come 'futura Anniemiek' la giovane Shirin van Anroij, vent'anni (Trek): negli ultimi dodici mesi ha collezionato tre titoli europei U23 (in linea, crono e ciclocross), un secondo posto al mondiale cross U23, un titolo nazionale a crono U23, un secondo posto al campionato olandese su strada elite, un nono posto alle Strade Bianche ed altre cinque top 10 in gare di prima fascia, più dieci top 10 nel cross tra le elite.
Come AVV ha il suo tallone d'Achille nelle volate, però è una che non molla mai; quest'anno ha fatto tanto gregariato a favore delle nostre due Elise, e la Trek, dopo pochi mesi, si è affrettata a farle firmare un triennale.
Considerando la sua giovane età, ha dei grossi margini di crescita; lei, le neozelandesi Fisher-Black e Ally Wollaston, l'ungherese Blanka Vas, le altre olandesi Fem Van Empel e Lonneke Uneken (e Puck Pieterse, se decidesse di dedicarsi alla strada, ma le orange hanno comunque un bacino inesauribile e possono sfornare a getto continuo nuovi talenti...), la danese Emma Norsgaard, la belga Bossuyt, e le inglesi Pfeiffer Georgi e Anna Henderson con le due sorelle Backstedt (Elynor e Zoe, soprattutto quest'ultima), più una nutrita schiera di francesine (Labous, Muzic, Le Net, Copponi), potrebbero essere le principali avversarie delle nostre ragazze nel futuro.
 

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Non credo che la Wiebes (quindici vittorie in stagione, finora) avrà un'evoluzione in quel senso, è una velocista pura, alla Cipollini o alla Petacchi, tanto per fare degli esempi.
Tutte o quasi le sue vittorie sono avvenute allo sprint in gare piatte o quasi; anche se quest'anno, al campionato nazionale, è arrivata terza con il traguardo su uno strappo (davanti a Marianne Vos, tra l'altro).
Ma ha 'già' ventitrè anni, per una donna è un'età in cui le caratteristiche di base sono già individuabili. Potrebbe invece diventare una bruttissima cliente per le nostre ragazze della pista, a cui si sta dedicando molto poco.

Piuttosto, in campo orange promette bene come 'futura Anniemiek' la giovane Shirin van Anroij, vent'anni (Trek): negli ultimi dodici mesi ha collezionato tre titoli europei U23 (in linea, crono e ciclocross), un secondo posto al mondiale cross U23, un titolo nazionale a crono U23, un secondo posto al campionato olandese su strada elite, un nono posto alle Strade Bianche ed altre cinque top 10 in gare di prima fascia, più dieci top 10 nel cross tra le elite.
Come AVV ha il suo tallone d'Achille nelle volate, però è una che non molla mai; quest'anno ha fatto tanto gregariato a favore delle nostre due Elise, e la Trek, dopo pochi mesi, si è affrettata a farle firmare un triennale.
Considerando la sua giovane età, ha dei grossi margini di crescita; lei, le neozelandesi Fisher-Black e Ally Wollaston, l'ungherese Blanka Vas, le altre olandesi Fem Van Empel e Lonneke Uneken (e Puck Pieterse, se decidesse di dedicarsi alla strada, ma le orange hanno comunque un bacino inesauribile e possono sfornare a getto continuo nuovi talenti...), la danese Emma Norsgaard, la belga Bossuyt, e le inglesi Pfeiffer Georgi e Anna Henderson con le due sorelle Backstedt (Elynor e Zoe, soprattutto quest'ultima), più una nutrita schiera di francesine (Labous, Muzic, Le Net, Copponi), potrebbero essere le principali avversarie delle nostre ragazze nel futuro.
Madonna, hai una conoscenza e competenza sconfinata, anche delle giovani: impressionante. o-o
Sono curioso di vedere la Faulkner su questo percorso, chissà come se la caverà nella tappa degli Chemin blanc (viva la fantasia)? anche se l'arrivo finale sulla Super-Piana delle belle fanciulle secondo me non le si addice tanto.
 

red.hell

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Wilier Izoard XP 2013
interessante il fatto di avere la prima tappa sui Campi Elisi in contemporanea con gli uomini

ma ho paura che avendolo piazzato subito dietro il tour riscuota meno pubblico tv
 

bradipus

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Madonna, hai una conoscenza e competenza sconfinata, anche delle giovani: impressionante. o-o
Sono curioso di vedere la Faulkner su questo percorso, chissà come se la caverà nella tappa degli Chemin blanc (viva la fantasia)? anche se l'arrivo finale sulla Super-Piana delle belle fanciulle secondo me non le si addice tanto.
Seguo molto anche il ciclocross giovanile (sia maschile che femminile), e come WVA, MVDP e Pidcock insegnano, tante belle sorprese possono arrivare da lì.
Ad esempio, tra i junior, uno da tenere d'occhio è lo svizzero Jan Christen, che dopo aver vinto a sorpresa il mondiale cross si è aggiudicato l'europeo su strada.

Poi, rispetto a qualche anno fa, sia i ragazzi che le ragazze arrivano prima alla maturità agonistica; gli esempi sono tanti anche in campo maschile, da Evenepoel a Pogacar, a MVP e WVA (che vinsero il loro primo titolo mondiale elite di ciclocross rispettivamente a venti e ventuno anni - ma Wout era già arrivato secondo l'anno prima).
 
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Vedi, io sono quasi nato in Svizzera, ci sono cresciuto, ci passo tuttora un sacco di tempo, e non so manco chi sia. ;pirlùn^
Mi informo...
A proposito di giovincelle che vengono da fango e sterrati, scorrendo la lista ho visto che non c'è Kata Vas.
 

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interessante il fatto di avere la prima tappa sui Campi Elisi in contemporanea con gli uomini

ma ho paura che avendolo piazzato subito dietro il tour riscuota meno pubblico tv
Cercano di sfruttare il traino del Tour maschile, iniziando proprio a Parigi in contemporanea.
E' molto importante per il Ciclismo femminile riuscire ad avere visibilità: il fatto che il Giro donne sia stato trasmesso in diretta TV è stato sicuramente positivo per il movimento, però è anche importante che siano evidenziate le caratteristiche proprie della gare femminili: come diceva la Borgato, commentando il Giro donne, le ragazze sono più istintive e attaccano, anche da lontano, e molte volte sono più divertenti da seguire. Insomma non bisogna paragonarle per forza ai maschietti perché il movimento è maturo ed è in grado di camminare da solo.
 

bradipus

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Vedi, io sono quasi nato in Svizzera, ci sono cresciuto, ci passo tuttora un sacco di tempo, e non so manco chi sia. ;pirlùn^
Mi informo...
A proposito di giovincelle che vengono da fango e sterrati, scorrendo la lista ho visto che non c'è Kata Vas.
In Svizzera ci sono dei buoni crossisti: Kevin Kuhn e Timon Ruegg tra gli elite, Loris Rouiller e Dario Lillo tra gli U23.
Di livello superiore ai nostri (Rouiller ha battuto Bertolini e Dorigoni ad Hittnau, la scorsa stagione).

La Vas ha fatto il Giro in appoggio alla Kopecky, facendo qualche bel numero nei finali delle prime tappe per portare in volata la capitana (ma non sono serviti data la scarsa forma della campionessa belga).
Poi ha fatto una brutta caduta all'ultimo chilometro nella tappa di Reggio Emilia, dove penso si sia fatta abbastanza male, dopodiché è sempre rimasta a scortare la Kopecky nelle tappe di montagna.
Penso che la SD Workx non l'abbia portata al Tour perché punta tutto sui 'pezzi da novanta' del team, infatti è rimasta a casa anche la Fisher-Black, nonostante la stagione da incorniciare che ha fatto fin qui; probabilmente hanno preferito una squadra composta tutta da ragazze con una grossa esperienza, la più giovane è proprio la 'capitana' Demi Vollering (che in fondo ha solo 25 anni, nonostante abbia già un palmares piuttosto importante).

ps: a proposito di giovincelle del fango e degli sterrati, nella Plantur-Pura (la Alpecin femminile) c'è una certa Sanne Cant, conosci? Oltre a lei, Yara Kastelijn, che ha avuto una buona prima parte di stagione su strada. Nell'Arkea ci sono invece le francesi Fouquenet e Morichon, e nella Liv Thalita De Jong, che una maglia arcobaleno nel fango l'ha portata a casa pure lei... mentre la EF non ha convocato Clara Honsinger (rivelazione nel cross 2020/1), dopo la stagione deludente sia nel cx che su strada.
 
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In Svizzera ci sono dei buoni crossisti: Kevin Kuhn e Timon Ruegg tra gli elite, Loris Rouiller e Dario Lillo tra gli U23.
Di livello superiore ai nostri (Rouiller ha battuto Bertolini e Dorigoni ad Hittnau, la scorsa stagione).

La Vas ha fatto il Giro in appoggio alla Kopecky, facendo qualche bel numero nei finali delle prime tappe per portare in volata la capitana (ma non sono serviti data la scarsa forma della campionessa belga).
Poi ha fatto una brutta caduta all'ultimo chilometro nella tappa di Reggio Emilia, dove penso si sia fatta abbastanza male, dopodiché è sempre rimasta a scortare la Kopecky nelle tappe di montagna.
Penso che la SD Workx non l'abbia portata al Tour perché punta tutto sui 'pezzi da novanta' del team, infatti è rimasta a casa anche la Fisher-Black, nonostante la stagione da incorniciare che ha fatto fin qui; probabilmente hanno preferito una squadra composta tutta da ragazze con una grossa esperienza, la più giovane è proprio la 'capitana' Demi Vollering (che in fondo ha solo 25 anni, nonostante abbia già un palmares piuttosto importante).

ps: a proposito di giovincelle del fango e degli sterrati, nella Plantur-Pura (la Alpecin femminile) c'è una certa Sanne Cant, conosci? Oltre a lei, Yara Kastelijn, che ha avuto una buona prima parte di stagione su strada. Nell'Arkea ci sono invece le francesi Fouquenet e Morichon, e nella Liv Thalita De Jong, che una maglia arcobaleno nel fango l'ha portata a casa pure lei... mentre la EF non ha convocato Clara Honsinger (rivelazione nel cross 2020/1), dopo la stagione deludente sia nel cx che su strada.
Seguo occasionalmente il ciclocross e non conosco la Cant, guardando ai prossimi anni sicuramente è positivo che ci siano tante giovani emergenti.
Non ricordavo fosse caduta la Vas: avevo intuito che han puntato tutto sulle forti, vediamo come andrà.
 
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Seguo occasionalmente il ciclocross e non conosco la Cant, guardando ai prossimi anni esicuramente è positivo che ci siano tante giovani emergenti.
Non ricordavo fosse caduta la Vas: avevo intuito che han puntato tutto sulle forti, vediamo come andrà.
Sanne Cant è stata per tre anni consecutivi campionessa mondiale del ciclocross (dove ha anche un argento e due bronzi), e tre volte campionessa continentale, oltre ad aver vinto per tre volte la Coppa del Mondo e quattro edizioni consecutive del Superprestige.
Per un periodo, è stata la 'bestia nera' di Marianne Vos nel cx.

Sua caratteristica principale, l'aria perennemente ingrugnita, come fosse sempre incavolata col mondo.
 
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