Parte 2
Trasmissione
Come sapete c’è montato il DA9170. Ottimo, niente da dire.
Normalmente lo uso in semi-synchro, ho corone 52/34 e cassetta 11/30. Come scritto più volte ho 4 satelliti, montateli, aumentano di molto i vantaggi offerti da un gruppo elettronico. Ho montato il puleggione Ceramicspeed, ribadisco che funziona bene, io ovviamente non rilevo alcun miglioramento prestazionale, ma per il resto è molto figo. Dopo questo chilometraggio l’anodizzazione rossa dell’interno dei denti è stata tolta dall’attrito con la catena, si nota solo guardando da vicino con catena e puleggia pulite.
Per chi volesse montarlo mi pare vada meglio se installato in posizione “H”.
Una volta sono riuscito a restare senza corrente a 100km da casa, si lo so, sono un coglione, per chi volesse ho raccontato la vicenda qui da qualche parte.
SRM
Ne ho parlato già in precedenza. Ho un Origin con corone DA9100. Funzionamento impeccabile in ogni condizione meteo e collegamento con il Garmin “di ferro”, misurazioni sempre stabili e numeri sempre coerenti, anche se nel mio caso piccoli.
Alcune pecche già descritte a livello più cosmetico che altro, i trilobi continuano ad arrugginirsi, ovvio visto che li fanno di ferraccio, come sono arrugginite anche le viti di fissaggio delle pedivelle. I trilobi me li tengo così, visto che in SRM Italia sostengono che io sia l’unico mai sentito a cui accade (!) e mi chiedono di inviargli l’intero strumento per esaminare il “fenomeno”, poi quando deciderò di disfarmene vedrò il da farsi. Comunque i difettucci non mi paiono compatibili con il livello del componente.
Ruote
Su questa biciletta ho usato due coppie di ruote, calma, non in contemporanea, all’inizio una coppia di WR Compositi/Carbon Ti con dischi Carbon Ti e successivamente una coppia di Bontrager XXX6 con dischi Dura Ace. Le prime, più leggere e costose, le seconde “le sue”.
Ho acquistato le seconde in quanto una delle prime fu danneggiata in una buca presa alla GF Campagnolo Roma. Mentre attendevo che Doctor Bike me le revisionasse, sono tornate perfette, ho preso le altre.
Se leggete indietro ho spiegato come non ho potuto usare le seconde con i dischi Carbon Ti a causa di un problema di adattatori da 6 fori a center lock, quindi ho messo i DA. I CT sono più belli, più leggeri e molto più cari, i DA più “di sostanza”.
Sono contento delle seconde come lo ero delle prime, non posso fare confronti, anche perché da moltissime stagioni uso solo ruote di questo tipo e mi sembra che vadano tutte uguale. Per la verità mi è capitato un paio di volte, anni or sono, di montare in emergenza una ruota in alluminio, la prima volta in gara ed una seconda da un meccanico per tornare a casa dopo rottura di un raggio e mi sembra che, a parte il fatto che con delle rotelline in alluminio tutte le bicilette diventano orribili, non ho riscontrato altre problematiche o penalizzazioni.
Tubolari
Con questa bicicletta ho usato in sequenza Continental Competition, Pirelli PZero, Tufo S3 Lite, tutti da 25. Ho forato con tutti.
Non sono in grado di rilevare differenze prestazionali tra i vari equipaggiamenti.
Qualche caratteristica vedo comunque di darla. Tra i tre i Competition sono i più duri da calzare, i Tufo una via di mezzo, i Pirelli vanno su da soli. Tutti sempre montati con nastro tufo, facile, pratico, pulito e soprattutto immediato, nastri e parti.
Circa le impressioni dinamiche, calma, il crono è sempre impietoso ed uniformemente alto, posso dire che al posteriore ho notato una trazione meno aggressiva con i Tufo in fuorisella con il bagnato, per essere onesti però sono quelli con i quali mi sono capitate le condizioni più gravose da questo punto di vista.
Ho notato piccole differenze nella risposta in ingresso di curva in discesa, mi piace andare in discesa e quindi questo aspetto mi interessa, premettendo che la tenuta laterale mi pare soddisfacente con tutti e tre, mi sembra però che il Competition sia più uniforme nella risposta alla piega, mentre gli altri due appena cominci a buttarli giù abbiano una minima fase di “assestamento” e poi si stabilizzino in traiettoria, però magari sono io che non sono capace.
Sia come mescola che come struttura il più “duro” è il Tufo, poi il Competition ed il Pirelli è il più “morbido”.
Non ho dati sulla durata per nessuno dei tubolari, ultimamente ho avuto sempre forature/rotture precoci, devo dire però che l’impiego di lattice preventivo mi ha (quasi) sempre fatto tornare a casa in autonomia. Nei Competition ho avuto rotture interne nella zona attacco valvola conseguenti a traumi dovuti a buche prese in malo modo, l’evenienza potrebbe essere “aggravata” dal fatto che il nastro è molto tenace ed impedisce anche minimi movimenti del tubolare stesso che, nel caso del Competition, nella zona interna attacco valvola mi pare delicato.
Per gli altri ho avuto due forature classiche al posteriore, per entrambi da nuovi, sono andato avanti un bel poco con il lattice che tappava ad ogni uscita ma nonostante l’attack progressivamente la pressione finale scendeva sempre più ed alla fine ho dovuto cambiarli.
Ora ho un Tufo all’anteriore ed un Pirelli al posteriore…, sono i superstiti delle forature patite dall’altro della coppia. Speriamo tengano.
Quelli più adatti alla mia bicicletta sarebbero i Tufo, in quanto sono neri con scritte bianche e logo rosso…
Freni
Ho quelli del DA 9170, ho usato pastiglie di serie L02A, ora ho messo le L03A perché ho trovato quelle. Ci faccio oltre 10.000Km con una coppia, perché le avevo già sulla Boone e le ho appena sostituite anche se non erano ancora finite. Non ho avuto dischi storti o zin zin di sorta. Non mi soffermo sulle peculiarità dei dischi e dei rim, ce n’è abbastanza altrove…
Segnalo una cosa antipatica che mi è capitata recentemente, mentre armeggiavo nei pressi della biciletta mi è caduto (manco a farlo apposta) un contenitore di olio freni sopra la pinza, allagando quest’ultima, il disco e le pastiglie. Pulito il tutto ho dei barriti molto forti che prima non avevo, almeno fino a quando il sistema non va in temperatura. Peccato, le pastiglie sono nuove ma penso che siano “fregate”, le ho anche carteggiate ma non è servito, prima di capitolare proverò il brake silencer.
Computer
Sto usando un Garmin/Bontrager 1030, si tratta di un Garmin 1030 con alcune funzionalità aggiuntive (per me inutili…) della Trek, ma aspetto fondamentale: È tutto nero. Il 1030 normale è mortificato dal bianco frigorifero, non essendo propriamente piccolo quel colore non giova. Nero invece è molto più elegante, per me molto più figo.
Per il resto uguale al fratello di serie, compresi i bugs software.
Biomeccanica
Ad ottobre scorso sono andato da Juri, @JFB'07.
Non mi dilungo nell’illustrazione del modus operandi di Juri, e nella descrizione delle sue capacità, basta leggere qui nel Forum.
Mi ha dato una sistemata a questa biciletta, che a suo dire non era messa malaccio, ma non era messa come si deve ed alla MTB che invece era messa alla membro di segugio.
Qui ci interessa la M9, i principali interventi sono stati: Sostituzione dell’attacco con uno più corto di un cm, variazione del dislivello sella/manubrio, minima regolazione dell’altezza sella e dell'arretramento, regolazione della posizione tacchette che erano messe alla “più o meno”.
Il tutto ovviamente dopo accurata misurazione dell’indegno equipaggio.
Per natura non sono incline alle glorificazioni e, soprattutto, sono un caprone insensibile. In sostanza non ho avvertito differenze, faccio parte di quella categoria di ciclisti (?) ai quali se cambi l’intera biciletta sotto al culo non se ne accorgono.
Consapevole di ciò non mi sono preoccupato di non avvertire differenze, lo sapevo già, mi sono preoccupato di verificare gli eventuali risultati.
Non so se questo che sto per scrivere sia in tutto o in parte da attribuire alla biomeccanica, sicuramente una fetta va assegnata anche alla mia “dedizione”, ho pedalato più del solito nell’ultimo anno, sono comunque una sega, sempre stato, sono pesante, non ho talento ciclistico, ora sono pure vecchio.
Però sono estremamente determinato.
Ho un file excel, dove sono contenuti i dati delle mie “uscite” degli ultimi 25 anni, c’è scritto quanti km ho fatto, con che bicicletta, dove sono andato ed eventualmente con chi. Da una decina di anni ci sono scritte anche altre cose, tra queste dislivelli, pulsazioni, wattaggi. Tra questi c’è il wattaggio medio tenuto in ogni singola uscita, in ogni mese, in ogni anno.
Singolarmente (o casualmente?), il wattaggio medio delle mie uscite nell’ultimo anno pre-biomeccanica è stato di 197,0 W, quello post, fino ad oggi è stato di 209,3 W (+12,3 W, +6,2%).
Ciò si è tradotto in mezz’ora in meno rispetto agli anni precedenti sia a Siena che a Cesenatico.
Come detto non so attribuire in che misura il fatto sia dipendente dalla biomeccanica, diciamo che di certo non mi ha penalizzato.
Conclusioni
Mi piace, mi trovo bene, al momento non ho voglia di niente di nuovo.
Quando presenteranno la M9 successiva valuterò il da farsi.
Quando Shimano presenterà il nuovo DA valuterò il da farsi.
Qualche magagna, come descritto c’è, ma c’è in tutte di tutte le marche inutile fare gli ipocriti, io ho la fortuna di risolvermele quasi tutte da solo e questo aiuta ulteriormente.
Come dico sempre il massimo che una biciletta può fare per un paracarro come me è di piacergli, questa lo fa in una misura non raggiunta dalle precedenti che ho avuto.
Non posso chiedere di più.
Ci risentiamo per un nuovo riepilogo a 20.000Km.
Trasmissione
Come sapete c’è montato il DA9170. Ottimo, niente da dire.
Normalmente lo uso in semi-synchro, ho corone 52/34 e cassetta 11/30. Come scritto più volte ho 4 satelliti, montateli, aumentano di molto i vantaggi offerti da un gruppo elettronico. Ho montato il puleggione Ceramicspeed, ribadisco che funziona bene, io ovviamente non rilevo alcun miglioramento prestazionale, ma per il resto è molto figo. Dopo questo chilometraggio l’anodizzazione rossa dell’interno dei denti è stata tolta dall’attrito con la catena, si nota solo guardando da vicino con catena e puleggia pulite.
Per chi volesse montarlo mi pare vada meglio se installato in posizione “H”.
Una volta sono riuscito a restare senza corrente a 100km da casa, si lo so, sono un coglione, per chi volesse ho raccontato la vicenda qui da qualche parte.
SRM
Ne ho parlato già in precedenza. Ho un Origin con corone DA9100. Funzionamento impeccabile in ogni condizione meteo e collegamento con il Garmin “di ferro”, misurazioni sempre stabili e numeri sempre coerenti, anche se nel mio caso piccoli.
Alcune pecche già descritte a livello più cosmetico che altro, i trilobi continuano ad arrugginirsi, ovvio visto che li fanno di ferraccio, come sono arrugginite anche le viti di fissaggio delle pedivelle. I trilobi me li tengo così, visto che in SRM Italia sostengono che io sia l’unico mai sentito a cui accade (!) e mi chiedono di inviargli l’intero strumento per esaminare il “fenomeno”, poi quando deciderò di disfarmene vedrò il da farsi. Comunque i difettucci non mi paiono compatibili con il livello del componente.
Ruote
Su questa biciletta ho usato due coppie di ruote, calma, non in contemporanea, all’inizio una coppia di WR Compositi/Carbon Ti con dischi Carbon Ti e successivamente una coppia di Bontrager XXX6 con dischi Dura Ace. Le prime, più leggere e costose, le seconde “le sue”.
Ho acquistato le seconde in quanto una delle prime fu danneggiata in una buca presa alla GF Campagnolo Roma. Mentre attendevo che Doctor Bike me le revisionasse, sono tornate perfette, ho preso le altre.
Se leggete indietro ho spiegato come non ho potuto usare le seconde con i dischi Carbon Ti a causa di un problema di adattatori da 6 fori a center lock, quindi ho messo i DA. I CT sono più belli, più leggeri e molto più cari, i DA più “di sostanza”.
Sono contento delle seconde come lo ero delle prime, non posso fare confronti, anche perché da moltissime stagioni uso solo ruote di questo tipo e mi sembra che vadano tutte uguale. Per la verità mi è capitato un paio di volte, anni or sono, di montare in emergenza una ruota in alluminio, la prima volta in gara ed una seconda da un meccanico per tornare a casa dopo rottura di un raggio e mi sembra che, a parte il fatto che con delle rotelline in alluminio tutte le bicilette diventano orribili, non ho riscontrato altre problematiche o penalizzazioni.
Tubolari
Con questa bicicletta ho usato in sequenza Continental Competition, Pirelli PZero, Tufo S3 Lite, tutti da 25. Ho forato con tutti.
Non sono in grado di rilevare differenze prestazionali tra i vari equipaggiamenti.
Qualche caratteristica vedo comunque di darla. Tra i tre i Competition sono i più duri da calzare, i Tufo una via di mezzo, i Pirelli vanno su da soli. Tutti sempre montati con nastro tufo, facile, pratico, pulito e soprattutto immediato, nastri e parti.
Circa le impressioni dinamiche, calma, il crono è sempre impietoso ed uniformemente alto, posso dire che al posteriore ho notato una trazione meno aggressiva con i Tufo in fuorisella con il bagnato, per essere onesti però sono quelli con i quali mi sono capitate le condizioni più gravose da questo punto di vista.
Ho notato piccole differenze nella risposta in ingresso di curva in discesa, mi piace andare in discesa e quindi questo aspetto mi interessa, premettendo che la tenuta laterale mi pare soddisfacente con tutti e tre, mi sembra però che il Competition sia più uniforme nella risposta alla piega, mentre gli altri due appena cominci a buttarli giù abbiano una minima fase di “assestamento” e poi si stabilizzino in traiettoria, però magari sono io che non sono capace.
Sia come mescola che come struttura il più “duro” è il Tufo, poi il Competition ed il Pirelli è il più “morbido”.
Non ho dati sulla durata per nessuno dei tubolari, ultimamente ho avuto sempre forature/rotture precoci, devo dire però che l’impiego di lattice preventivo mi ha (quasi) sempre fatto tornare a casa in autonomia. Nei Competition ho avuto rotture interne nella zona attacco valvola conseguenti a traumi dovuti a buche prese in malo modo, l’evenienza potrebbe essere “aggravata” dal fatto che il nastro è molto tenace ed impedisce anche minimi movimenti del tubolare stesso che, nel caso del Competition, nella zona interna attacco valvola mi pare delicato.
Per gli altri ho avuto due forature classiche al posteriore, per entrambi da nuovi, sono andato avanti un bel poco con il lattice che tappava ad ogni uscita ma nonostante l’attack progressivamente la pressione finale scendeva sempre più ed alla fine ho dovuto cambiarli.
Ora ho un Tufo all’anteriore ed un Pirelli al posteriore…, sono i superstiti delle forature patite dall’altro della coppia. Speriamo tengano.
Quelli più adatti alla mia bicicletta sarebbero i Tufo, in quanto sono neri con scritte bianche e logo rosso…
Freni
Ho quelli del DA 9170, ho usato pastiglie di serie L02A, ora ho messo le L03A perché ho trovato quelle. Ci faccio oltre 10.000Km con una coppia, perché le avevo già sulla Boone e le ho appena sostituite anche se non erano ancora finite. Non ho avuto dischi storti o zin zin di sorta. Non mi soffermo sulle peculiarità dei dischi e dei rim, ce n’è abbastanza altrove…
Segnalo una cosa antipatica che mi è capitata recentemente, mentre armeggiavo nei pressi della biciletta mi è caduto (manco a farlo apposta) un contenitore di olio freni sopra la pinza, allagando quest’ultima, il disco e le pastiglie. Pulito il tutto ho dei barriti molto forti che prima non avevo, almeno fino a quando il sistema non va in temperatura. Peccato, le pastiglie sono nuove ma penso che siano “fregate”, le ho anche carteggiate ma non è servito, prima di capitolare proverò il brake silencer.
Computer
Sto usando un Garmin/Bontrager 1030, si tratta di un Garmin 1030 con alcune funzionalità aggiuntive (per me inutili…) della Trek, ma aspetto fondamentale: È tutto nero. Il 1030 normale è mortificato dal bianco frigorifero, non essendo propriamente piccolo quel colore non giova. Nero invece è molto più elegante, per me molto più figo.
Per il resto uguale al fratello di serie, compresi i bugs software.
Biomeccanica
Ad ottobre scorso sono andato da Juri, @JFB'07.
Non mi dilungo nell’illustrazione del modus operandi di Juri, e nella descrizione delle sue capacità, basta leggere qui nel Forum.
Mi ha dato una sistemata a questa biciletta, che a suo dire non era messa malaccio, ma non era messa come si deve ed alla MTB che invece era messa alla membro di segugio.
Qui ci interessa la M9, i principali interventi sono stati: Sostituzione dell’attacco con uno più corto di un cm, variazione del dislivello sella/manubrio, minima regolazione dell’altezza sella e dell'arretramento, regolazione della posizione tacchette che erano messe alla “più o meno”.
Il tutto ovviamente dopo accurata misurazione dell’indegno equipaggio.
Per natura non sono incline alle glorificazioni e, soprattutto, sono un caprone insensibile. In sostanza non ho avvertito differenze, faccio parte di quella categoria di ciclisti (?) ai quali se cambi l’intera biciletta sotto al culo non se ne accorgono.
Consapevole di ciò non mi sono preoccupato di non avvertire differenze, lo sapevo già, mi sono preoccupato di verificare gli eventuali risultati.
Non so se questo che sto per scrivere sia in tutto o in parte da attribuire alla biomeccanica, sicuramente una fetta va assegnata anche alla mia “dedizione”, ho pedalato più del solito nell’ultimo anno, sono comunque una sega, sempre stato, sono pesante, non ho talento ciclistico, ora sono pure vecchio.
Però sono estremamente determinato.
Ho un file excel, dove sono contenuti i dati delle mie “uscite” degli ultimi 25 anni, c’è scritto quanti km ho fatto, con che bicicletta, dove sono andato ed eventualmente con chi. Da una decina di anni ci sono scritte anche altre cose, tra queste dislivelli, pulsazioni, wattaggi. Tra questi c’è il wattaggio medio tenuto in ogni singola uscita, in ogni mese, in ogni anno.
Singolarmente (o casualmente?), il wattaggio medio delle mie uscite nell’ultimo anno pre-biomeccanica è stato di 197,0 W, quello post, fino ad oggi è stato di 209,3 W (+12,3 W, +6,2%).
Ciò si è tradotto in mezz’ora in meno rispetto agli anni precedenti sia a Siena che a Cesenatico.
Come detto non so attribuire in che misura il fatto sia dipendente dalla biomeccanica, diciamo che di certo non mi ha penalizzato.
Conclusioni
Mi piace, mi trovo bene, al momento non ho voglia di niente di nuovo.
Quando presenteranno la M9 successiva valuterò il da farsi.
Quando Shimano presenterà il nuovo DA valuterò il da farsi.
Qualche magagna, come descritto c’è, ma c’è in tutte di tutte le marche inutile fare gli ipocriti, io ho la fortuna di risolvermele quasi tutte da solo e questo aiuta ulteriormente.
Come dico sempre il massimo che una biciletta può fare per un paracarro come me è di piacergli, questa lo fa in una misura non raggiunta dalle precedenti che ho avuto.
Non posso chiedere di più.
Ci risentiamo per un nuovo riepilogo a 20.000Km.
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