Visita a Colnago

robg

Pedivella
1 Aprile 2008
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30
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venaria reale (to)
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Bici
a pedali
non credo sia cosi' semplice! a partire i tubi, quante fibre?? che direzione? diametri, non credo che Colnago diffonda (e giustamente) questi dati.
parliamo dei "forni" che proprio tali non sono, sono autoclavi che cuociono le fibre in condizione di pressione, temperatura e umidita' in modo controllato.
non credo che un artigiano, per quanto bravo possa usare siffatti strumenti, a meno che oltre a produrre bici, non lavori anche nel campo aerospaziale!,il tutto ovviamente IMHO

roberto

Qui stai tu, inesorabile come la mia curiosità, che mi ha spinto a venire da te: ebbene, Sfinge, io sono uno che domanda, come te: questo abisso l'abbiamo in comune - forse potremmo parlare con la stessa bocca?
 

ciclisucarta

Pignone
19 Settembre 2007
167
8
Como
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se lo stesso artigiano con gli stessi tubi a disposizione di colnago assemblasse delle bici, che differenza risulterebbe in termini di prodotto finale e in termini di valore aggiunto di un prodotto con il nome di Colnago?

Ehm...è come se avessi chiesto come funziona il mercato della bicicletta e er risponderti ci vorrebbe un trattato, ma provo ad essere
il piu' sintetico possibile.

Anche quando i telai erano costruiti esclusivamente con tubi di acciaio e congiunzioni esistevano le aziende produttrici di tubazioni - poche, Columbus, Reynolds, Oria, e piu' tardi Dedacciai - molti - telaisti che assemblavano queste tubazioni per costruire i propri telai e i - moltissimi - assemblatori, che acquistavano il telaio, vi applicavano le decals con il proprio marchio, montavano la bicicletta e la vendevano.

Ci sono stati alcuni casi in cui un telaista ha collaborato al progetto e allo sviluppo di una nuova serie di tubazioni da parte di un'azienda produttrice di tubi e ha poi beneficiato dell'esclusiva dell'utilizzo di questa serie di tubazioni.

Fatte salve queste eccezioni, tutti i telaisti avevano a disposizione le
stesse tubazioni. A parità di tubi, cioè di materia prima, è il telaista che costruisce il telaio, ne decide le geometrie, e lo assembla in base alle proprie capacità tecniche. E' lui quindi a determinare il risultato finale, in termini qualitativi, estetici, ec... Ovviamente anche le migliori tubazioni se mal assemblate producono un telaio scadente.

Se saldare un telaio in acciaio con le congiunzioni è operazione - relativamente - semplice e accessibile, che si puo' cioè affrontare su basi artigianali, lo stesso non si puo' dire per la costruzione di un telaio in carbonio, che richiede come visto un sapere tecnico e attrezzature decisamente proprie della sfera industriale.

Lo stesso discorso vale, e in modo ancora piu estremo, per la produzione della materia prima - vale a dire la fibra di carbonio - che è appannaggio di pochi produttori che dispongono delle conoscenze tecniche e della tecnologia necessaria.

Quindi, cosi' come gli artigiani telaisti che saldavano l'acciaio non si costruivano da soli i tubi, è ragionevole pensare gli odierni costruttori di telai in carbonio acquistino almeno la materia prima sotto varie forme di semilavorato, tubi, pelli, ecc... e procedano poi all'assemblaggio, come illustrato dall'esempio di Colnago.

Detto questo, alcuni affrontano la questione in modo trasparente,
come appunto Colnago, che innanzitutto comunica da chi acquista la materia prima e poi offre due gamme di prodotti, una di fascia alta, con telai assemblati in Italia, e una fascia piu' bassa, con telai assemblati dichiaratamente a Taiwan.

Altri non lo fanno in modo esplicito, ma credo che per i grossi nomi si sappia comunque che tipo di carbonio utilizzano per i loro telai. Altri utenti qui potranno forse fonirti maggiori dettagli (io non sono decisamente un fan del carbonio...:-).

Ovviamente non si puo' escludere che qualche produttore acquisti direttamente il telaio finito e si limiti alle operazioni di finitura (verniciatura, decals, ecc...)...

Spero di averti chiarito un po' le idee.

s
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ciclisucarta.it
 

igro

Apprendista Velocista
5 Settembre 2005
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Bici
Cannondale Evo Etap - Cannondale F29 Carbon
Santuoso resoconto della visita.
Grazie Ser.
Recentemente ho letto il libro "biografico" dell' Ernesto, il Mozart della Bicicletta.
Lo consiglio, fa lo stesso effetto!!!
 

MaxV.

Pignone
6 Agosto 2007
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0
Pisticci(MT)
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Ehm...è come se avessi chiesto come funziona il mercato della bicicletta e er risponderti ci vorrebbe un trattato, ma provo ad essere
il piu' sintetico possibile.

Anche quando i telai erano costruiti esclusivamente con tubi di acciaio e congiunzioni esistevano le aziende produttrici di tubazioni - poche, Columbus, Reynolds, Oria, e piu' tardi Dedacciai - molti - telaisti che assemblavano queste tubazioni per costruire i propri telai e i - moltissimi - assemblatori, che acquistavano il telaio, vi applicavano le decals con il proprio marchio, montavano la bicicletta e la vendevano.

Ci sono stati alcuni casi in cui un telaista ha collaborato al progetto e allo sviluppo di una nuova serie di tubazioni da parte di un'azienda produttrice di tubi e ha poi beneficiato dell'esclusiva dell'utilizzo di questa serie di tubazioni.

Fatte salve queste eccezioni, tutti i telaisti avevano a disposizione le
stesse tubazioni. A parità di tubi, cioè di materia prima, è il telaista che costruisce il telaio, ne decide le geometrie, e lo assembla in base alle proprie capacità tecniche. E' lui quindi a determinare il risultato finale, in termini qualitativi, estetici, ec... Ovviamente anche le migliori tubazioni se mal assemblate producono un telaio scadente.

Se saldare un telaio in acciaio con le congiunzioni è operazione - relativamente - semplice e accessibile, che si puo' cioè affrontare su basi artigianali, lo stesso non si puo' dire per la costruzione di un telaio in carbonio, che richiede come visto un sapere tecnico e attrezzature decisamente proprie della sfera industriale.

Lo stesso discorso vale, e in modo ancora piu estremo, per la produzione della materia prima - vale a dire la fibra di carbonio - che è appannaggio di pochi produttori che dispongono delle conoscenze tecniche e della tecnologia necessaria.

Quindi, cosi' come gli artigiani telaisti che saldavano l'acciaio non si costruivano da soli i tubi, è ragionevole pensare gli odierni costruttori di telai in carbonio acquistino almeno la materia prima sotto varie forme di semilavorato, tubi, pelli, ecc... e procedano poi all'assemblaggio, come illustrato dall'esempio di Colnago.

Detto questo, alcuni affrontano la questione in modo trasparente,
come appunto Colnago, che innanzitutto comunica da chi acquista la materia prima e poi offre due gamme di prodotti, una di fascia alta, con telai assemblati in Italia, e una fascia piu' bassa, con telai assemblati dichiaratamente a Taiwan.

Altri non lo fanno in modo esplicito, ma credo che per i grossi nomi si sappia comunque che tipo di carbonio utilizzano per i loro telai. Altri utenti qui potranno forse fonirti maggiori dettagli (io non sono decisamente un fan del carbonio...:-).

Ovviamente non si puo' escludere che qualche produttore acquisti direttamente il telaio finito e si limiti alle operazioni di finitura (verniciatura, decals, ecc...)...

Spero di averti chiarito un po' le idee.

s
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Quindi Colnago ha collaborato al progetto e allo sviluppo di una nuova serie di tubazioni ed ha anche l'esculsiva su queste tubazioni?
 

ciclisucarta

Pignone
19 Settembre 2007
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Como
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Quindi Colnago ha collaborato al progetto e allo sviluppo di una nuova serie di tubazioni ed ha anche l'esculsiva su queste tubazioni?

?

Non mi sembra che da quello che ho scritto si possa dedurre una cosa del genere. Comunque se ti riferisci ai telai in carbonio della produzione attuale semplicemente non lo so.

Se invece ti riferisci ai telai tradizionali in acciaio, io intendevo dire che la "regola" era: il produttore di tubi produce i tubi, il telaista sceglie quali serie di tubi utilizzare e assembla il telaio.

In alcuni casi - come ad esempio la serie Columbus con cui erano costruiti i Colnago Master sino ai primi anni '90, la serie di tubi era stata sviluppata da Columbus, Colnago e Gilco Design contestualmente al progetto del telaio. Qui i dettagli:

http://www.gilcodesign.com/doc/des/telaioMaster.htm

E non esistevano in quel periodo in commercio telai di altri produttori realizzati con la stessa serie di tubazioni. In questo senso parlavo di "esclusiva". Questo è un esempio ma ci sono sicuramente altri casi di collaborazione tra telaisti e produttori di tubi. Tutto qui.

s
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davideb

Pedivella
22 Giugno 2007
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Scapin Anouk
@ ser

ho letto su ciclismo.it di una visita alla Colnago del ministro Scajola
più ho meno nello stesso periodo.....non sarai mica lui....:mrgreen::mrgreen:

Scherzi a parte complimenti per il resoconto ne facessero i giornali di cosi accurati e completi di fotoo-o
 

danny

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27 Maggio 2004
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non credo sia cosi' semplice! a partire i tubi, quante fibre?? che direzione? diametri, non credo che Colnago diffonda (e giustamente) questi dati.
parliamo dei "forni" che proprio tali non sono, sono autoclavi che cuociono le fibre in condizione di pressione, temperatura e umidita' in modo controllato.
non credo che un artigiano, per quanto bravo possa usare siffatti strumenti, a meno che oltre a produrre bici, non lavori anche nel campo aerospaziale!,il tutto ovviamente IMHO
?

quello della foto a me sembra più un semplice forno a temperatura controllata e di fatti li penso ci mettano i telai fasciati per indurire la resina della fasciatura, in questa fase credo sia sufficente il sotto vuoto nelle zone fasciate, dare ulteriore pressione allo stratificato nella giunzione non credo sia così importante come invece lo è quando si producono i tubi stessi o nel caso di telai monoscocca.
 

vic63

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Colnago EPS
quello della foto a me sembra più un semplice forno a temperatura controllata e di fatti li penso ci mettano i telai fasciati per indurire la resina della fasciatura, in questa fase credo sia sufficente il sotto vuoto nelle zone fasciate, dare ulteriore pressione allo stratificato nella giunzione non credo sia così importante come invece lo è quando si producono i tubi stessi o nel caso di telai monoscocca.
Ti ricordo che i telai Colnago EPS, EP, EC e C50 sono a congiunzioni e NON fasciati...CX-1 e CLX sono monoscocca....
o-o
 

ezio79

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di ogni tipo
quello che non mi piace è che chi come colnago produce telai non monoscocca abbia prezzi in linea con il mercato di chi magari fà telai monoscocca.
guarda che la tecnica monoscocca non è affatto più cara di altre, anzi se si riesce a lavorare sui grandi numeri può risultare addirittura la soluzione più economica.