Come sta cambiando il ciclismo?

fabiopon

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Nessuno ha la minima intenzione di "educare il pubblico", ma solo assecondarlo nell'immediato per avere il maggior profitto possibile.
 

Ser pecora

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Nessuno ha la minima intenzione di "educare il pubblico", ma solo assecondarlo nell'immediato per avere il maggior profitto possibile.

Cosa che potrebbe rivelarsi dal fiato corto, perché imbottire di salite ogni corsa alla fine ha degli effetti collaterali, tra cui la noia di vedere solo attacchi all'ultimo chilometro dopo tappe corse a velocità warp dal primo metro ( e non per colpa dei PM).
Oltre al fatto di marginalizzare appunto alcune figure di corridori e quindi potenziali personaggi positivi. Legarsi alle sole figure degli scalatori potrebbe essere controproducente.
 
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Premetto che parlo a gusto mio.
Che i velocisti siano penalizzati, ammesso che sia, sono solo che contento. Non mi sono mai piaciuti. Gente che va "a spasso" nelle tappe che non gli interessano col crono del tempo massimo in mano (e non perché non ne abbia per fare meglio) che sfrutta il lavoro altrui fino ai 200 metri dal traguardo.
Che siano penalizzati i cronomen, non direi. Sono penalizzati i non completi. Froome può essere definito un cronomen, lo è Dumoulin e sono i più "simili" ad un Indurain che avrebbe vinto anche oggi. Sono (Froome soprattutto) i più forti, come lo è stato Contador prima di loro e lo stesso LA andava bene a crono. Ha speranze di vittoria chi nelle crono si difende benino (Nibali), gli altri giustamente raccolgono quel che resta come deve essere. Un Froome va bene ovunque come deve essere uno che vuol vincere un Gt, volate a parte. Lo scalatore alla (fate voi meglio non far nomi) che rende da campione solo se la strada sale oltre l'8/9/10% è un corridore incompleto e limitato, per quanto possa essere a prima vista spettacolare.
Riguardo alle partenze stagionali a tutta, è normale. Una volta si tirava la carretta tutto l'anno, si faceva "fondo" in inverno che altro non era che un far calare la condizione e si entrava in condizione mano a mano. Ora ci sono gli obiettivi finalizzati, i picchi di forma programmati, dunque chi è a tutta adesso poi cala per poi magari ricrescere e viceversa….….a parte Valverde.
 
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Sui cronomen sono d'accordo. A me, onestamente, piacerebbe vedere più crono nei GT. Obbligherebbe gli scalatori puri a scattare più da lontano e farebbe rientrare nella classifica finale più corridori.
Invece per quanto riguarda gli sprinter non sono d'accordo. Nonostante le critiche di Demare e altri ad ogni GT gli sprinter sono quelli, insieme agli scalatori, che hanno più tappe a disposizione. Mediamente un GT ha 6-7 tappe per scalatori (quindi circa 20 corridori a competere per queste 6-7 tappe) 1-2 crono (una mezza dozzina in grado di vincere) 6-7 tappe (a volte di più) per sprinter (quindi 10-15 corridori a contendersele). I veri penalizzati sono i finisseur, i passisiti, gli uomini da fuga. Questi rappresentano il 50-60% del gruppo (più di 100 corridori) e si ritrovano a giocarsi sì e no 4-5 tappe. A me piacerebbe vedere più tappe "miste" nei GT.
 

Ser pecora

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Premetto che parlo a gusto mio.
Che i velocisti siano penalizzati, ammesso che sia, sono solo che contento. Non mi sono mai piaciuti.

Non è questione di cosa piace. Si potrebbe fare anche solo correre gli scalatori, ma il ciclismo dei grandi giri è un universo sfaccettato che ha bisogno delle varie figure. Proprio per non diventare noioso e, infine, senza senso.

ad ogni GT gli sprinter sono quelli

Non è solo il numero di tappe a fare la differenza, ma la qualità delle stesse. Se sono imbottite di dislivello o meno. O alla fine, almeno non lamentarsi che poi gli sprinter, finite le tappe a loro dedicate, si ritirano dalla corsa.
Gente come Cipollini credo non avrebbe finito 1 grande giro 1 tra quelli disputati negli ultimi 5 anni. Poi, parere personale, ai suoi tempi i percorsi (Giro su tutti) erano palesemente tracciati per favorirlo, con tappe su tappe piatte come tavole e arrivi su rettilinei da aeroporto.Ed era sbagliato pure quello.
Sarà un caso che le classiche sono amatissime? I giri risentono troppo della manina di chi disegna i percorsi imho.
 
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Non è questione di cosa piace. Si potrebbe fare anche solo correre gli scalatori, ma il ciclismo dei grandi giri è un universo sfaccettato che ha bisogno delle varie figure. Proprio per non diventare noioso e, infine, senza senso.
Ok, e cosa c'è di più noioso delle tappe da sprinter puri? Le trovo pallosissime solo io? Cosa c'è di più scontato di quelle? Parlo di quelle totalmente pianeggianti, visto che lor signori si lamentano di un qualsivoglia dentello.
 
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Ser pecora

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Ok, e cosa c'è di più noioso delle tappe da sprinter puri? Le trovo pallosissime solo io? Cosa c'è di più scontato di quelle? Parlo di quelle totalmente pianeggianti, visto che lor signori si lamentano di un qualsivoglia dentello.

Vista l'evoluzione delle tappe di montagna più recenti non mi sembrano molte diverse da queste ultime: treno in salita a 2000 di vam e sprint finale al traguardo.
In generale quello che non esiste più o quasi sono le fughe da lontano, che siano in pianura, vallonato o salita.
Le rare volte che succede sono tutti elettrizzati.

Comunque penalizzare una categoria scientemente mi pare assurdo. È come voler penalizzare i difensori o i portieri a calcio perché sono poco spettacolari e non fanno tanti gol...
 

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Vista l'evoluzione delle tappe di montagna più recenti non mi sembrano molte diverse da queste ultime: treno in salita a 2000 di vam e sprint finale al traguardo.
In generale quello che non esiste più o quasi sono le fughe da lontano, che siano in pianura, vallonato o salita.
Le rare volte che succede sono tutti elettrizzati.

Comunque penalizzare una categoria scientemente mi pare assurdo. È come voler penalizzare i difensori o i portieri a calcio perché sono poco spettacolari e non fanno tanti gol...
Treno o non treno a 2000 di vam, la salita devi sostanzialmente fartela tu, altrimenti arriverebbe il gruppo compatto anche in quelle. Tutto sommato seppur al di sotto delle aspettative dei tifosi, le tappe di montagna una qualche suspence e movimentazione la riservano.
Quelle da velocisti veramente nascono morte in partenza (per me).
Sul penalizzare la categoria….beh per movimentare un po' le cose, qualche catenacciaro bisogna pur colpirlo. Hai citato portieri e difensori. Beh, negli anni, non poche regole li hanno messi in difficoltà. il portiere che non può prendere il pallone con le mani sul retropassaggio, specie all'inizio, ci ha fatto vedere scene pietose (ora cercano portieri che sappiano giocare anche con i piedi) così come il rosso da ultimo uomo, anche in area e anche su falli sostanzialmente non volontari, la regolarità della posizione in linea (se non ricordo male una volta era fuorigioco anche quello).
Di base a me piace anche la cronometro e comunque non mi risulta che nessuno abbia mai vinto un Giro a cronometro- Chi lo ha fatto, lo ha fatto tenendo anche in salita, dunque era più completo. Il solo scalatore non lo premierei più del dovuto.
 
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Non è solo il numero di tappe a fare la differenza, ma la qualità delle stesse. Se sono imbottite di dislivello o meno. O alla fine, almeno non lamentarsi che poi gli sprinter, finite le tappe a loro dedicate, si ritirano dalla corsa.
Gente come Cipollini credo non avrebbe finito 1 grande giro 1 tra quelli disputati negli ultimi 5 anni. Poi, parere personale, ai suoi tempi i percorsi (Giro su tutti) erano palesemente tracciati per favorirlo, con tappe su tappe piatte come tavole e arrivi su rettilinei da aeroporto.Ed era sbagliato pure quello.
Sarà un caso che le classiche sono amatissime? I giri risentono troppo della manina di chi disegna i percorsi imho.
Su quello sono d'accordo. E il Giro negli ultimi anni è stato davvero pessimo in quello. Ultima settimana con zero possibilità per gli sprinter e poi tutti a lamentarsi se si ritiravano per preparare il Tour.
Però pensa a tappe come quelle con gli sterrati del senese o a tappe come alcune tappe tra Marche e Abruzzo quando non fanno un metro di pianura senza però grandi GPM. Sono tappe che alla fine danno più spazio a diverse opzioni. Tappe dove può reggere lo sprinter completo o dove può vincere un passista-scalatore. Ricordo una tapa sui muri del fermano ad una Tirreno-Adriatico dove andarono in fuga Nibali e Sagan insieme. Quelle sono secondo me tappe spettacolari che vengono spesso messe lì col contagocce.
 
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Però pensa a tappe come quelle con gli sterrati del senese o a tappe come alcune tappe tra Marche e Abruzzo quando non fanno un metro di pianura senza però grandi GPM. Sono tappe che alla fine danno più spazio a diverse opzioni. Tappe dove può reggere lo sprinter completo o dove può vincere un passista-scalatore. Ricordo una tapa sui muri del fermano ad una Tirreno-Adriatico dove andarono in fuga Nibali e Sagan insieme. Quelle sono secondo me tappe spettacolari che vengono spesso messe lì col contagocce.

Io personalmente eviterei di pensare alla spettacolarità delle tappe e disegnarle di conseguenza. Non è con 10k mt di dislivello che la tappa diventa spettacolare, né con la fuga bidone o altro. Ci sono n variabili che rendono le tappe spettacolari o meno. Una su tutte il meteo.
La teoria alla base della presunta maggiore spettacolarità può essere annullata poi dalle dinamiche di gara, una su tutte il megasquadrone che ti controlla ogni cosa con il campione del mondo a crono in pianura e 5 mostri in salita.
E poi: cos'è spettacolare? Un distacco abissale o risicato a pochi secondi?

Il Giro vinto da Dumoulin con l'ultima crono non è stato "spettacolare"? O era meglio quello dominato dallo scalatore con 10' a 3 tappe dalla fine?

Per me i grandi giri dovrebbero mantenere un equilibrio tra le tappe, mantenendo certi posti iconici il più possibile. Questo anche per poter dare un raffronto-contnuità col passato.
 
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Io personalmente eviterei di pensare alla spettacolarità delle tappe e disegnarle di conseguenza. Non è con 10k mt di dislivello che la tappa diventa spettacolare, né con la fuga bidone o altro. Ci sono n variabili che rendono le tappe spettacolari o meno. Una su tutte il meteo.…...
Io credo che per renderle spettacolari si possa anche tracciarle con quel fine. Il punto è chi le traccia. Se è uno che non ci capisce nulla, l'obiettivo fallisce. Se si guarda solo e soltanto chi paga (anche comprensibilmente non dico di no) diventa poi difficile contemperare questo con la spettacolarità. Conosco in Italia tantissime location che a mio avviso sarebbero teatro di tappe molto belle eppure non ci passano mai.
In Francia sono un po' più tradizionalisti (mi sembra) con determinate località/salite, ma lì la corsa la fanno anche i corridori e pur in quella che molti definiscono (sciovinisticamente al contrario?) noia, a volte da tappe all'apparenza soporifere sono scoppiati i botti...un po' come accaduto in diverse tappe l'anno del Giro di Froome, molto movimentate sin dall'inizio.
Sicuramente la via non è quella di tappe over 2000 e over 5000....almeno secondo me.
 

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Non è vero che le classiche monumento si corrono sempre sullo stesso percorso. Quella che è rimasta più simile a se stessa è la San Remo, ma anche lei ha inserito il Poggio, e anche la salita delle Manie poi eliminata perché inutile ai fini della selezione. A me i GT di Indurain e Cipollini sembravano di una noia mortale. Uno sprinter che non si misura in pista per me è un mezzo sprinter, preferisco ricordare Martinello tra i grandi sprinter più che Cipollini, ma è un parere personale.
La pallavolo ha stravolto il suo sistema di punti per fare spettacolo, il triathlon ha inserito la scia per andare alle Olimpiadi, il tennis ha modificato il tie break, tanto per citare i primi sport che mi vengono in mente. Tutti gli sport cambiano per andare incontro ad esigenze televisive e di pubblico in genere.
 
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Io personalmente eviterei di pensare alla spettacolarità delle tappe e disegnarle di conseguenza. Non è con 10k mt di dislivello che la tappa diventa spettacolare, né con la fuga bidone o altro. Ci sono n variabili che rendono le tappe spettacolari o meno. Una su tutte il meteo.
La teoria alla base della presunta maggiore spettacolarità può essere annullata poi dalle dinamiche di gara, una su tutte il megasquadrone che ti controlla ogni cosa con il campione del mondo a crono in pianura e 5 mostri in salita.
E poi: cos'è spettacolare? Un distacco abissale o risicato a pochi secondi?

Il Giro vinto da Dumoulin con l'ultima crono non è stato "spettacolare"? O era meglio quello dominato dallo scalatore con 10' a 3 tappe dalla fine?

Per me i grandi giri dovrebbero mantenere un equilibrio tra le tappe, mantenendo certi posti iconici il più possibile. Questo anche per poter dare un raffronto-contnuità col passato.
Tu stesso hai più volte detto che l'aspetto sportivo è praticamente nullo per lo spettatore di ciclismo, per cui le tappe sono disegnate partendo dalle città che pagano, non dai luoghi che possono valorizzare la corsa.
 

bianco222

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Io personalmente eviterei di pensare alla spettacolarità delle tappe e disegnarle di conseguenza. Non è con 10k mt di dislivello che la tappa diventa spettacolare, né con la fuga bidone o altro. Ci sono n variabili che rendono le tappe spettacolari o meno. Una su tutte il meteo.
La teoria alla base della presunta maggiore spettacolarità può essere annullata poi dalle dinamiche di gara, una su tutte il megasquadrone che ti controlla ogni cosa con il campione del mondo a crono in pianura e 5 mostri in salita.
E poi: cos'è spettacolare? Un distacco abissale o risicato a pochi secondi?

Il Giro vinto da Dumoulin con l'ultima crono non è stato "spettacolare"? O era meglio quello dominato dallo scalatore con 10' a 3 tappe dalla fine?

Per me i grandi giri dovrebbero mantenere un equilibrio tra le tappe, mantenendo certi posti iconici il più possibile. Questo anche per poter dare un raffronto-contnuità col passato.
Quindi come le disegneresti? A caso? Solo in base ai paesaggi? Tutte le variabili che hai detto tu non sono controllabili dall'organizzazione. Il meteo non è controllabile a meno di spostare tutte le tappe dei GT in Scozia (se poi è vero che la pioggia fa spettacolo, perché in realtà "coccia" con la fruibilità dei paesaggi che sono spesso più belli col sole). Lo squadrone che ammazza la corsa non lo puoi controllare a meno di non modificare i regolamenti.
Cosa è spettacolare è soggettivo ma sono sicuro di esprimere l'opinione di molti (ovviamente non di tutti) se ti dico cosa non è spettacolare: partenza, fuga al km 2 di 4 uomini di squadre minori, squadra di sprinter (in pianura) o degli uomini di classifica (in tappe di montagna) che li tengono a 5'. Ai -3km (in salita) o ai -200m (in pianura) scatto (o volata) e arrivo.
 
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Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Sono d'accordo al 100% con l'articolo.

Il problema è sicuramente più evidente nei grandi giri, mentre le Classiche monumento più o meno rispettano l'andamento tradizionale, con varianti anche loro, ma minori. A volte anche migliorative, tipo l'aver tolto l'arrivo ad Ans dalla Liegi.

Nei GT invece la politica dell'audience, del "prêt-à-porter", della tappetta con gli scattini negli ultimi 5km, è ormai palese.

Si crede (a torto) che siccome la corsa tiene in classifica un nugolo di corridori in pochi secondi fino alla fine, allora resta più aperta.
Mentre non è così.

La corsa è aperta, nei fatti non nella teoria dei numeri, solo fino a quando c'è un percorso che consente a qualcuno di far saltare il banco.

Basti pensare all'impresa di Froome a Bardonecchia, per citare la più grande impresa del dopo Pantani.

Il dislivello totale, anche lui, non deve ingannare. Non è questo l'indice di durezza dei GT.

È vero che lui sale, ma è vero che serve solo a fare tappe da criceti, molto movimentate (durissime eh, sia chiaro). Purtroppo però nel frattempo ne fanno le spese tutti, dai velocisti ai finisseur. Corridori che tipicamente hanno battezzato i più grandi campioni da classiche.

Tra l'altro, nessun appassionato di tattica e di tecnica, potrà mai lamentarsi di una vera tappa piatta per velocisti, dove riesci ad apprezzare i treni che si sfidano, che scelgono perfettamente la sequenza degli uomini, che portano alla volata solamente quelli in grado di volare oltre i 60 all'ora. Mentre negli ultimi GT si sono viste volate con gente che non è nemmeno parente di uno sprinter (ma anche le cadute fanno audience...).

Idem per le cronometro, ben diverso fare una cronometro da 23km e magari 1200m, rispetto a 60km piatta completa. E dove sta la tecnica? Beh, chi non ci crede, basta provare a stare a cronometro per un’oretta abbondante filata……………

Per quanto riguarda la distribuzione delle tappe, in particolar modo quelle di montagna, l’errore più grande di questi ultimi tempi è quello di non aver dato il giusto premio a chi ha doti di continuità, che invece sono il succo del ciclismo a tappe.

Se metti una sola tappa di montagna, o magari due di seguito non durissime, ma prima hai un riposo e magari dopo hai una tappa facile, quei corridori che puntano sulla tenuta alla distanza sono penalizzati.

Intanto bisognerebbe definire alcuni canoni, del tipo: una tappa di montagna dovrebbe avere sempre almeno 180km/4000m, poi magari ne devi fare 2 di seguito e prima o dopo un’altra tappa da 2500/3000m. Una delle tappe alpine dovrebbe avere almeno 220km/5000 e magari proprio questa con l’arrivo in salita. Poi ovviamente si recupera con le tappe per velocisti e le cronometro...

In questo modo creeresti un percorso aperto ad un ventaglio di corridori fortissimi, ma che non sono solo pesi leggeri adatti a pendenze da capre.

Ultima considerazione proprio sulle salite durissime, sono il non ciclismo. Non hanno alcun senso, nei GT. Le potrebbero tranquillamente sostituire con delle prove sui rulli. Quando le pendenze vanno oltre certi valori, vengono meno tutte le possibili tattiche di corsa, ogni corridore è costretto a mettersi lì sui suoi valori (a maggior ragione ora che hanno gli strumenti) e salgono.

Dimostrazione invece sono le tappe lunghe e con tanto dislivello, ma salite più pedalabili, 10-12%, dove diversi corridori con pesi e potenze diversi, possono decidere una gestione della corsa in maniera diversa, tutto a vantaggio dello spettacolo.

Invece ora nel 99% delle tappe basta collegarsi nell’ultima mezzora, a meno di non voler vedere qualche caduta o poco altro.
 
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JFBERNARDI

Novellino
22 Settembre 2014
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Direttore quella che chiamo "ignoranza" è la perdita della cultura dei valori del ciclismo, cioè della sua vera identità. Non solo la riduzione dei km a crono e delle tappe per velocisti, ma aberrazioni come le tappe di 100 km con partenza in griglia, la ricerca di salite durissime come zoncolan, angliru, e altre oltre il 20% come se queste fossero il VERO CICLISMO… per avere poi distacchi minimi. Gare che si svolgono nel deserto senza l'ombra di uno spettatore e telecamere sotto la sella per avere watt rpm e fc da guardare in tv in due secondi come la Formula! Novità di quest'anno è il continuo collegamento con telecamere in ammiraglia per guardare, e non solo ascoltare, i suggerimenti dei DS ai ciclisti, come appunto in moto GP o Formula1.
Il ciclismo non è questo! Anche la disputa su diritti televisivi denota una "ignoranza" della essenza di ina squadra professionistica, che non è un teatrino per cui chiedere i soldi, ma uno strumento comunicativo straordinario che deve essere finanziato dalla comunicazione (sponsor), e non da chi organizza gli eventi dando appunto possibilità di comunicare. Ecco perché c'è difficoltà a reperire sponsor, perché non si sa neanche cosa proporre (vendere) e a chi… Ma non ci meravigliamo se i manager sono tutti ex corridori...
 
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samuelgol

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………..
Tra l'altro, nessun appassionato di tattica e di tecnica, potrà mai lamentarsi di una vera tappa piatta per velocisti, dove riesci ad apprezzare i treni che si sfidano, che scelgono perfettamente la sequenza degli uomini, che portano alla volata solamente quelli in grado di volare oltre i 60 all'ora. ……..
Dove sono tutti questi treni? O dove erano? quelli così bene organizzati sono grasso che cola 1 o 2. Da come la descrivi sembra una battagia tutti contro tutti.
Per avere il treno come dici tu ci vuole:
Squadre che non hanno uomini di classifica;
Squadra che ha il velocista fortissimo;
Squadra che ha soldi da spendere per corridori molto veloci da immolarsi per quello fortissimo.
Squadra molto ben organizzata che sceglie ultimo uomo, penultimo uomodo ecc.
Quante sono le squadre di questo genere col treno? Non squadre con 1/2 uomini che pilotano il loro velocista. Che almeno il velocista se la sappia cavare da solo (alla Sagàn per capirci). Manco quello?
 

Gamba_tri

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29 Marzo 2005
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Negli ultimi trent'anni devo aver visto altre corse rispetto a voi, perché ricordo corse che si risolvevano nell'ultima mezz'ora perché gli sceriffi del gruppo volevano così e la TV si collegava solo per il finale. Ricordo GT che alla prima crono dominata da Indurain erano finiti. Ricordo volate solo per le scorrettezze di Abdujaparov. Mi ricordo, invece, di classiche scoppiettantu, con corridori che facevano numeri incredibili, poi si è scoperto il perché. Io mi son sempre fatto delle gran pennichelle davanti alla TV. Sarà che trent'anni d
fa Bicisport predicava già il ritorno alle origini, nostalgici di Coppi e Bartali, ma il mondo va avanti.