Doping tra gli amatori

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scalatorino

Pignone
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Bianchi 928 IASP Sram Red 22 Wifli
Chi???
La Gallucci???
Snanozolono,winstrol, steroidi.......ti dice nulla?

Poi si dice che l'ormone di sintesi sia stato presente in un qualche integratore, preso inconsapevolmente, ma francamente, e parlo per me, non ci credo minimamente


quoto pienamente tutto. e comunque si conferma lo stretto legame tra atleti positivi e grosse squadre amatoriali organizzate simil-elite. insomma, niente di nuovo..
 
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mazzoblu

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quoto pienamente tutto. e comunque si conferma lo stretto legame tra atleti positivi e grosse squadre amatoriali organizzate simil-elite. insomma, niente di nuovo..

o-o

ma va?

come ho detto nelle GF un po' di risultati a me puzzano...
comuqnue se prendono sono ....zzi loro !
e se li beccano fanno + che bene!!

(come..... alla GF Sibillini... ecc.. ecc.. ec... )



---------------------------
il mio doping è piadina e prosciutto!!
 

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via col vento
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ho cancellato tutti gli interventi off topic, visto che ho il titolo verde. a chi non sta bene, vi ricordo che in altri lidi forse troverete titoletti verdi più accondiscendenti di questi. tante belle cose.
 

Scalatore

Maglia Iridata
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Il Team Sintesi sul caso di Monia Gallucci

In relazione al deferimento della nostra atleta Monia Gallucci e alla successiva squalifica da parte del Tribunale Nazionale Antidoping ed anche in riferimento alle notizie riportate su alcuni organi di stampa e su alcuni siti Internet, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni e chiarimenti.

Monia è risultata positiva allo stanozololo (uno steroide anabolizzante) in seguito ad un controllo effettuato ai Mondiali Master in Austria il 28 agosto 2008, esito confermato anche in sede di controanalisi effettuato sempre nel laboratorio austriaco. Proclamandosi assolutamente innocente, Monia ha chiesto di essere ascoltata dall'Ufficio di Procura Antidoping del CONI, cosa che è avvenuta all?inizio di ottobre.

In tale sede Monia, dichiarando di non avere mai assunto alcun farmaco nei mesi precedenti alla manifestazione austriaca, consegnava allo stesso ufficio due flaconi (uno aperto, da lei normalmente usato e uno chiuso sigillato appartenenti allo stesso lotto) di aminoacidi ramificati (BCAA) di una notissima (e diffusissima) casa di integratori da lei normalmente acquistati in negozio. Monia infatti adombrava l'ipotesi che tali integratori potessero essere "inquinati" dalla sostanza incriminata.

In data 22 ottobre il Laboratorio Antidoping dell'Acqua Acetosa comunicava di avere sottoposto i flaconi ad analisi e che in entrambi era stata riscontrata la presenza di stanozololo in concentrazioni tali da causare un risultato di positività in occasione di un controllo antidoping.

E' del tutto pacifico quindi che le dichiarazioni di Monia corrispondono al vero così come non vi è alcun dubbio che i campioni refertati siano relativi ad un prodotto di grandissima diffusione e siano stati acquistati e utilizzati da Monia in assoluta buona fede. Sulla base di queste considerazioni appariva pacifica a quel punto la completa assoluzione dell'atleta che, giova ricordarlo, è una ciclista amatoriale.

Il Procuratore capo, Ettore Torri, giungeva invece a conclusioni opposte sulla base dell'art.2.1 del Codice WADA che sancisce che "l'atleta si deve assumere tutte le responsabilità, ai fini del regolamento antidoping, in ordine alle sostanze che usa e ingerisce e che non è indispensabile dimostrare che vi sia dolo, colpa, negligenza o uso consapevole da parte dell'atleta".

Anzi, per dimostrare che non vi è assenza di colpa, il Procuratore aggiunge che "gli integratori BCAA della ULTIMATED NUTRITION di produzione USA sono stati già peraltro già oggetto di contaminazione, all'epoca, con precursori del Nandrolone - vedi caso LONGO/FIDAL-"

Quindi gli atleti (anche gli sportivi della domenica), secondo il Procuratore Torri, "conoscono i rischi di contaminazione degli integratori o di una vitamina". Evidentemente gli atleti amatori sono anche al corrente del famosissimo caso LONGO/FIDAL (???).

In pratica il codice WADA applicato integralmente anche nel caso dello sportivo amatore, recita che tu o dimostri inconfutabilmente che sei stato "drogato" apposta (e oltretutto da persona non del tuo "entourage" altrimenti sei comunque responsabile) oppure sei sempre (sempre e comunque!!) responsabile di tutto quello che ingerisci, indipendentemente da dove l'hai comprato e da che cosa è (qui non si tratta neppure della "famigerata" creatina o di prodotti a base di caffeina, ma di banalissime e innocue proteine). E' evidente che tale lettura della norma nel caso di amatori apra tutta una serie di allarmanti ipotesi e altrettanti inquietanti dubbi.

Così il cicloamatore che compra i BCAA (in Italia sono decine di migliaia) o altri integratori alimentari nel supermercato sotto casa o in una seria catena di negozi specializzati rischia, oltre che di stare male (cosa che al Ministero della Salute sembra però che importi poco o nulla) di essere accomunato a chi si è iniettato EPO o altre porcherie.

E' bene invece capire e ribadire la profondissima differenza tra i due casi perché la storia e anche la nostra piccola esperienza di uomini insegna che quando si spara a vanvera e nel mucchio non solo non si colpisce il bersaglio, ma spesso gli "effetti collaterali" sono perniciosi (in questo caso anche amaramente ridicoli).

Fonte: http://www.lecomaridellamdd.it/calendariogf/news.asp?id=697
 

Lenky

Scalatore
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...un ricordo
Giustifichiamo tutto e tutti.....avanti cosi:wacko:

A questo punto auspico un supplemento d'indagine e un'incriminazione per sofisticazione ad ULTIMATE e magari anche un ipotesi di reato per tentata strage, visto quello che ci mettono negli amminoacidi.
Non so perchè ma ci credo poco
 

cipitoz

Gregario
3 Dicembre 2004
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Giustifichiamo tutto e tutti.....avanti cosi:wacko:

A questo punto auspico un supplemento d'indagine e un'incriminazione per sofisticazione ad ULTIMATE e magari anche un ipotesi di reato per tentata strage, visto quello che ci mettono negli amminoacidi.
Non so perchè ma ci credo poco

Questa volta il gruppo sportivo ha preso le difese del proprio atleta.
Anch'io come compagno di squadra difendo Monia a spada tratta.
Non giustifico assolutamente tutto e tutti. Ma questo caso SI.

Perché ti faccio schifo se difendo un amico?
Per quel che mi riguarda anche tu sei un mio amico e sempre ti difenderò se un caso analogo ti dovesse accadere.
 

lufrenk

Maglia Amarillo
22 Settembre 2007
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super6 evohm
la mia domanda è questa ,perche una ditta che produce integratori èper gli umani dovrebbe inserire lo stanozololo in uno dei suoi prodotti quando tutti noi,nessuno escluso,sa che è un prodotto che viene usato suli animali?
Boh....se fosse vera una cosa del genere ci sono veramente gli estremi per una denuncia penale..
 

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
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Pina & Surplace
Questa volta il gruppo sportivo ha preso le difese del proprio atleta.
Anch'io come compagno di squadra difendo Monia a spada tratta.
Non giustifico assolutamente tutto e tutti. Ma questo caso SI.

Perché ti faccio schifo se difendo un amico?
Per quel che mi riguarda anche tu sei un mio amico e sempre ti difenderò se un caso analogo ti dovesse accadere.

Ti QUOTO pienamente !
Purtroppo non tutti sanno cos'è l'amicizia e la fiducia, spesso prevale l'invidia.
Io porterei in tribunale ULTIMATE con richiesta di danni morali e materiali.

Andy
 

cipitoz

Gregario
3 Dicembre 2004
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Ti QUOTO pienamente !
Purtroppo non tutti sanno cos'è l'amicizia e la fiducia, spesso prevale l'invidia.
Io porterei in tribunale ULTIMATE con richiesta di danni morali e materiali.

Andy

Conosci le situazioni. I gruppi sportivi, noi atleti, siamo persone che mettono l’impegno, ma abbiamo famiglia, lavoro, un milione di problemi.
Le crociate sono durissime da portare avanti. Vedo anche il tuo impegno con il velodromo.
Fare causa ad un importatore non serve a nulla, è una causa persa come quella di Longo.
Fare causa alla casa madre internazionale è troppo impegnativo per i nostri mezzi, e poi la casa madre internazionale a sua volta acquista gli integratori da multinazionali ancora più potenti.
Dovrebbe essere il Coni a tutelare la nostra salute, e in questo caso potrebbe essere la salute dei nostri figli, perché il problema è di portata generale, e non di singoli atleti.
Ma il Coni, si disinteressa, anche se ha appurato il fatto.
L’importante è colpire i singoli individui, i più indifesi.
Questa volta dovrebbero muoversi anche i mass media. Vediamo il prossimo mese cosa dice la stampa.
Magari mi attendo anche un commento di SportPro.
Ma forse fa più comodo sparare, rende di più dal punto di vista mediatico.
E noi ci ritroviamo soli con le nostre battaglie.
 

Giancarla

Randonneur Hardcore
18 Aprile 2004
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Mi sfugge una cosa in tutto ciò... Premessa doverosa, per me personalmente non cambia una virgola nella stima che ho di un atleta; per me un ciclista, un podista, un vattelapesca qualsiasi che realizza grandi risultati nel suo sport è comunque oggetto di tutta la mia ammirazione, che sia pulito come un lenzuolo di bucato o pieno come un uovo; proprio non mi interessa e trovo assurdo l'accanimento verso il doping. In più, non conosco l'atleta in questione, quindi non ho ragione per schierarmi a favore o contro.

Però, di questa protesta contro la condanna della ciclista, mi sfugge una cosa. Io credevo che si volesse combattere il doping sulla base del fatto che, in qualche modo, falsa la competizione, agevolando Tizio che ha assunto una certa sostanza piuttosto che Caio che non l'ha assunta. Quindi, se nel sangue di Tizio c'è quella certa sostanza, le competizioni che ha corso in quella condizione sono state falsate, punto. Cosa c'entra in tutto questo l'intenzione di assumere la sostanza o no? Se anche Tizio non avesse voluto assumerla, la realtà dei fatti è che l'ha assunta ed è stato quindi favorito nella certa competizione. Al povero Caio che ha perso una possibile vittoria, frega assai che Tizio si sia dopato per volontà o per accidente... Magari sbaglio io nell'interpretazione delle norme, ma direi che, se la legge prevede una sanzione (condivisibile o meno, è la regola del gioco; chi gioca, lo sa fin dall'inizio e, giocando, la accetta), quella ci sta e basta; poi, la questione si può spostare sul piano della richiesta dei danni a chi ha contaminato il cibo assunto da Tizio. E' come se cascasse il cornicione di casa mia, sulla testa di qualcuno: mica posso andare dal malcapitato a dirgli "scusa eh, non volevo, mi spiace che tu ti sia rotto la testa ma è colpa della ditta che mi ha fatto male i lavori sul tetto". Eh no: io intanto pago come una banca; poi sono casi miei rivalermi su chi ha causato il danno a me. Magari c'è un avvocato che mi può smentire, spiegandomi il perché?

Altra curiosità: le analisi sono state fatte solo sui due campioni presentati dall'atleta? A leggere l'articolo, sembrerebbe così; spero però che non sia questo il modo di procedere abituale, altrimenti c'è da farsi cascare le braccia...
 

Surplace

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12 Ottobre 2006
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Pina & Surplace
Giancarla, intanto parli bene sul non schierarsi contro persone che non si conoscono, mi piace.
Per la singola gara posso essere d'accordo, hai vinto la gara, ti han beccato, colpa tua o no sei fuori.
Qui si parla di 2 anni però.... se non è colpa sua, trovato il problema, ragioniamone.....
Fai conto che, paghi sì quello che hai colpito col cornicione, però NON TI FANNO PIU' entrare in casa per 2 anni, anche se la colpa è del muratore.... che dici ?

Andy
 

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via col vento
16 Aprile 2004
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Focus Izalco Sram Red
Il problema è in effetti complesso. se pensi al caso Basso, non vi è certezza delle pratiche scorrette di autoemotrasfusione. Eppure due anni di squalifica se li è fatti comunque per frequentazione di Fuentes. Le sacche ritrovate di sua proprietà non c'è certezza che se le sia reiniettate, migliorando così le sue performances. Quindi tendenzialmente vengono punite le intenzioni.
 

ultimo

Scalatore
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Specialized Tarmac SL adesso incidentata
Il problema è in effetti complesso. se pensi al caso Basso, non vi è certezza delle pratiche scorrette di autoemotrasfusione. Eppure due anni di squalifica se li è fatti comunque per frequentazione di Fuentes. Le sacche ritrovate di sua proprietà non c'è certezza che se le sia reiniettate, migliorando così le sue performances. Quindi tendenzialmente vengono punite le intenzioni.
O.T grazie per aver chiuso il mio topic sulla Gallucci :rosik: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:...scherzo Mod o-o
Tornando al fatto, è giusto, come dici, tu punire le intenzioni, ma se gli integratori erano effettivamente inquinati, e pergiunta certificati dal Ministero della Salute, non vi è nessuna intenzione di pratiche dopanti.
Salvo poi vedere cosa ci faccia un prodotto per uso veterinario in integratori BCCA per uso umano ;nonzo%, ma questo dovrebbe farlo lo stesso Ministero della Salute
 

cipitoz

Gregario
3 Dicembre 2004
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Mi sfugge una cosa in tutto ciò... Premessa doverosa, per me personalmente non cambia una virgola nella stima che ho di un atleta; per me un ciclista, un podista, un vattelapesca qualsiasi che realizza grandi risultati nel suo sport è comunque oggetto di tutta la mia ammirazione, che sia pulito come un lenzuolo di bucato o pieno come un uovo; proprio non mi interessa e trovo assurdo l'accanimento verso il doping. In più, non conosco l'atleta in questione, quindi non ho ragione per schierarmi a favore o contro.

Però, di questa protesta contro la condanna della ciclista, mi sfugge una cosa. Io credevo che si volesse combattere il doping sulla base del fatto che, in qualche modo, falsa la competizione, agevolando Tizio che ha assunto una certa sostanza piuttosto che Caio che non l'ha assunta. Quindi, se nel sangue di Tizio c'è quella certa sostanza, le competizioni che ha corso in quella condizione sono state falsate, punto. Cosa c'entra in tutto questo l'intenzione di assumere la sostanza o no? Se anche Tizio non avesse voluto assumerla, la realtà dei fatti è che l'ha assunta ed è stato quindi favorito nella certa competizione. Al povero Caio che ha perso una possibile vittoria, frega assai che Tizio si sia dopato per volontà o per accidente... Magari sbaglio io nell'interpretazione delle norme, ma direi che, se la legge prevede una sanzione (condivisibile o meno, è la regola del gioco; chi gioca, lo sa fin dall'inizio e, giocando, la accetta), quella ci sta e basta; poi, la questione si può spostare sul piano della richiesta dei danni a chi ha contaminato il cibo assunto da Tizio. E' come se cascasse il cornicione di casa mia, sulla testa di qualcuno: mica posso andare dal malcapitato a dirgli "scusa eh, non volevo, mi spiace che tu ti sia rotto la testa ma è colpa della ditta che mi ha fatto male i lavori sul tetto". Eh no: io intanto pago come una banca; poi sono casi miei rivalermi su chi ha causato il danno a me. Magari c'è un avvocato che mi può smentire, spiegandomi il perché?

Altra curiosità: le analisi sono state fatte solo sui due campioni presentati dall'atleta? A leggere l'articolo, sembrerebbe così; spero però che non sia questo il modo di procedere abituale, altrimenti c'è da farsi cascare le braccia...

E' che in questo caso l'atleta non può fare rivalsa su chi gli ha venduto gli integratori.
E' già successo con il caso Longo.
Al Coni non interessa bloccare nessun integratore. Ha altri scopi.
All'atleta costa far analizzare di tasca sua mille barattoli e nessun Ente lo sponsorizzerebbe.
E se anche riuscisse a far intervenire i Nas, la sua condanna nessuno gliela toglie.


Ma questa volta non accetto quello che tu dici:
"(condivisibile o meno, è la regola del gioco; chi gioca, lo sa fin dall'inizio e, giocando, la accetta)"

Anche chi passa sotto i cornicioni sa che questi possono cedere.
Bella soddisfazione chiedere poi il risarcimento.
E' che certe cose di principio non devono accadere.
In questo caso è successo ad un atleta, ma dimmi tu come poteva fare per evitare.
Ma domani potrebbe succedere a me o a i miei nipoti.
 

Airone del Chianti

Uisp Italian Champion
9 Dicembre 2004
20.051
2.325
Barberino Val d'Elsa (FI)
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Bici
Scott Addict R2
In quanti assumono gli aminoacidi tra gli amatori? Direi in tanti, compresi tanti forumendoli: tutti questi sono a rischio contaminazioni e quindi tutti potenzialmente dopati.
In quanti vengono controllati? Direi in pochi, pochissimi e solo quelli che arrivano tra i primi: quindi probabilmente tra coloro che sparano a zero ci sono dei potenziali e inconsapevoli dopati che non saranno mai squalificati semplicemente perché mai controllati.
E' per questo che ergersi a giudici supremi non porta mai da nessuna parte...
 

manumarti

Apprendista Cronoman
12 Luglio 2004
3.018
4
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In quanti assumono gli aminoacidi tra gli amatori? Direi in tanti, compresi tanti forumendoli: tutti questi sono a rischio contaminazioni e quindi tutti potenzialmente dopati.
In quanti vengono controllati? Direi in pochi, pochissimi e solo quelli che arrivano tra i primi: quindi probabilmente tra coloro che sparano a zero ci sono dei potenziali e inconsapevoli dopati che non saranno mai squalificati semplicemente perché mai controllati.
E' per questo che ergersi a giudici supremi non porta mai da nessuna parte...


PAROLE SANTE AMICO MIO....

o-oo-oo-o
 
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