Il Team Sintesi sul caso di Monia Gallucci
In relazione al deferimento della nostra atleta Monia Gallucci e alla successiva squalifica da parte del Tribunale Nazionale Antidoping ed anche in riferimento alle notizie riportate su alcuni organi di stampa e su alcuni siti Internet, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni e chiarimenti.
Monia è risultata positiva allo stanozololo (uno steroide anabolizzante) in seguito ad un controllo effettuato ai Mondiali Master in Austria il 28 agosto 2008, esito confermato anche in sede di controanalisi effettuato sempre nel laboratorio austriaco. Proclamandosi assolutamente innocente, Monia ha chiesto di essere ascoltata dall'Ufficio di Procura Antidoping del CONI, cosa che è avvenuta all?inizio di ottobre.
In tale sede Monia, dichiarando di non avere mai assunto alcun farmaco nei mesi precedenti alla manifestazione austriaca, consegnava allo stesso ufficio due flaconi (uno aperto, da lei normalmente usato e uno chiuso sigillato appartenenti allo stesso lotto) di aminoacidi ramificati (BCAA) di una notissima (e diffusissima) casa di
integratori da lei normalmente acquistati in negozio. Monia infatti adombrava l'ipotesi che tali integratori potessero essere "inquinati" dalla sostanza incriminata.
In data 22 ottobre il Laboratorio Antidoping dell'Acqua Acetosa comunicava di avere sottoposto i flaconi ad analisi e che in entrambi era stata riscontrata la presenza di stanozololo in concentrazioni tali da causare un risultato di positività in occasione di un controllo antidoping.
E' del tutto pacifico quindi che le dichiarazioni di Monia corrispondono al vero così come non vi è alcun dubbio che i campioni refertati siano relativi ad un prodotto di grandissima diffusione e siano stati acquistati e utilizzati da Monia in assoluta buona fede. Sulla base di queste considerazioni appariva pacifica a quel punto la completa assoluzione dell'atleta che, giova ricordarlo, è una ciclista amatoriale.
Il Procuratore capo, Ettore Torri, giungeva invece a conclusioni opposte sulla base dell'art.2.1 del Codice WADA che sancisce che "l'atleta si deve assumere tutte le responsabilità, ai fini del regolamento antidoping, in ordine alle sostanze che usa e ingerisce e che non è indispensabile dimostrare che vi sia dolo, colpa, negligenza o uso consapevole da parte dell'atleta".
Anzi, per dimostrare che non vi è assenza di colpa, il Procuratore aggiunge che "gli integratori BCAA della ULTIMATED NUTRITION di produzione USA sono stati già peraltro già oggetto di contaminazione, all'epoca, con precursori del Nandrolone - vedi caso LONGO/FIDAL-"
Quindi gli atleti (anche gli sportivi della domenica), secondo il Procuratore Torri, "conoscono i rischi di contaminazione degli integratori o di una vitamina". Evidentemente gli atleti amatori sono anche al corrente del famosissimo caso LONGO/FIDAL (???).
In pratica il codice WADA applicato integralmente anche nel caso dello sportivo amatore, recita che tu o dimostri inconfutabilmente che sei stato "drogato" apposta (e oltretutto da persona non del tuo "entourage" altrimenti sei comunque responsabile) oppure sei sempre (sempre e comunque!!) responsabile di tutto quello che ingerisci, indipendentemente da dove l'hai comprato e da che cosa è (qui non si tratta neppure della "famigerata" creatina o di prodotti a base di caffeina, ma di banalissime e innocue proteine). E' evidente che tale lettura della norma nel caso di amatori apra tutta una serie di allarmanti ipotesi e altrettanti inquietanti dubbi.
Così il cicloamatore che compra i BCAA (in Italia sono decine di migliaia) o altri integratori alimentari nel supermercato sotto casa o in una seria catena di negozi specializzati rischia, oltre che di stare male (cosa che al Ministero della Salute sembra però che importi poco o nulla) di essere accomunato a chi si è iniettato EPO o altre porcherie.
E' bene invece capire e ribadire la profondissima differenza tra i due casi perché la storia e anche la nostra piccola esperienza di uomini insegna che quando si spara a vanvera e nel mucchio non solo non si colpisce il bersaglio, ma spesso gli "effetti collaterali" sono perniciosi (in questo caso anche amaramente ridicoli).
Fonte:
http://www.lecomaridellamdd.it/calendariogf/news.asp?id=697