Secondo voi ci può essere una qualche correlazione tra il "pedalare di punta" e il fatto che io mi sia procurato due stiramenti, nell'arco di un anno e mezzo, sia al soleo sinistro che quello destro?
Ancora un paio di anni fa un ex-professionista che gestisce il mio negozio mi aveva fatto notare che io pedalo di punta, semplicemente vedendomi col colpo d'occhio, durante la prima uscita che ho fatto con lui. Da allora mi son sempre sforzato di estendere maggiormente la gamba nella fase di allungamento posteriore, ma ovviamente non è mai stata una cosa naturale.
L'anno scorso, a gennaio 2009, avevo dato la "colpa" allo stiramento al soleo sinistro semplicemente per il fatto che avevo pedalato male e probabilmente al freddo. Quest'anno, cioè ormai un mese fa, mi son stirato a fine maggio, al soleo destro, e non in condizioni di freddo, ovviamente, ma senza neanche accorgermi, visto che non ho fatto alcun scatto da indurre lo strappo di fibre muscolari.
Non riesco a capacitarmi se il mio problema sia causato da una posizione "errata" - nonostante adesso io abbia una posizione praticamente da "max performance", forse solo l'arretramento non è quello che dovrebbe essere, ma inferiore - o se sia l'insieme di tante piccole cose e cioè aumento dei chilometri, nessuna gestione sistematica del recupero, alimentazione ipoproteica e nessuna assunzione di prodotti di integrazione sportiva cioè amminoacidi prima o durante allenamenti lunghi o gare e prodotti per il recupero dopo.
C'è anche da dire che non ho mai praticato attività sportiva da 20 fino a 33 anni - a destra trovate la mia età... - se non in maniera assolutamente estemporanea e poi ho preso in mano la bici, tanto per mettermi in riga. Solo che 4 anni fa è partito l'embolo e mi ritrovo da 2-3 di anni a pedalare costantemente più di 10.000 km/anno. Tutti questi km si possono distribuire più sulla BDC che sulla MTB, ma ci sono mesi in cui posso arrivare a farne anche 4-500 km/mese in MTB, perché le condizioni meteo e del fondo sono favorevoli. E' chiaro che i km sulla MTB non sono mai pianeggianti, ma sono spesso salita e anche accidentata o impervia.
Io ho notato un minimo di correlazione tra la quantità di chilometri pedalati antecedentemente agli eventi che hanno portato alle elongazioni muscolari. In entrambi i casi avevo pedalato più di 1000 km al mese. Nel mese di maggio, cioè quello che ha portato all'ultima elongazione, cioè quella del soleo dx - ho pedalato addirittura 1230 km, ma non ho mai notato o avuto segnali di preallarme, se non quelli di gambe stanche all'indomani di uscite lunghe, com'è ovvio che sia. Già dall'esperienza del primo stiramento, mi ero messo a fare stretching in maniera abbastanza regolare dopo le uscite e quindi immaginavo di aver allontanato il rischio di "elongarmi" di nuovo e invece no.
Attualmente non ho fatto alcun tipo di modifica alla posizione standard, però mi pare ovvio che dovrò cominciare a sviscerare questa cosa assieme ad un bravo biomeccanico, che però sia anche medico, e che abbia esperienza di solei "distratti".
Mi ero convinto che la performance venisse fuori da un buon carico di lavoro ed i frutti si sono visti nel corso della primavera, ma evidentemente ho superato di nuovo i miei limiti.
Insomma non cerco più "max performance", ma "max safety" dalla posizione...