I 'ghirigori' fuxia e blu sono propri della livrea "Bianchi special team edition" :eek:
La Mega X-Pro St con tubi Deda Zero 18MCDV6HT micro alloyed arriva nel 1997 ed era seconda alla XL Boron (anch'essa con obliquo troncoconico* ma con tubazioni Dedacciai della serie EOM 16.5) superiore però alla Wing Aero con obliquo Megaset (quindi non mega pro) e tubazioni Cr-Mo sempre di Dedacciai. Sostituiva la top di gamma in acciaio prodotta fino al 1997 (la DT ZERO) che era realizzata con gli stessi tubi ma con obliquo Megaset e che vantava la forcella
Time in carbonio. La forcella della Mega x-Pro St era in acciaio, il carbonio fu riservato solo per la Extraleggera Boron**.
Nel 2001 la Mega X lasciò il posto alla Lite Steel, la Boron qualche anno più tardi lasciò il posto alla Pinella. L'acciaio Cr-mo è riapparso in casa Bianchi dopo anni sul telaio Dolomiti.
Nel 1998 venne proposta anche una versione rarissima, la "Classic Pro Superlugged" che aveva l'obliquo a sezione variabile troncoconico Mega-pro ma aveva ancora le congiunzioni (come la Classic Veloce superlugged Inox AISI 304 Zero Tre che avevi in garage l'anno scorso). 2040gr. c.a in taglia 55 per la Superlugged, quasi 300gr. in meno per la Mega X-Pro st saldata tig.
Il gradimento è stato tiepido, l'alluminio aveva già polarizzato l'attenzione mondiale, le vittorie di Marco Pantani al Giro e al Tour nel 1998 consacrarono definitivamente la lega in casa Bianchi.
* lasse portante del concetto 'Mega-Pro' era riferito al più importante elemento di qualsiasi struttura ciclistica: il tubo obliquo. Questultimo era un elemento a sviluppo variabile che, a partire dalla parte superiore dove mostrava un diametro esterno di dimenzioni normali, tendeva ad aumentare la sua dimensione assumendo un andamento troncoconico nella parte inferiore, dove si connetteva alla scatola del movimento centrale su una sezione fortemente ellittica. In questo punto lasse maggiore era orientato parallelamente allasse del movimento centrale, al fine di opporre la maggiore resistenza alla flessione della pedalata permessa dal suo elevato momento di inerzia. Se andiamo, però, a considerare la morfologia di questo stesso tubo nella parte centrale, allincirca allaltezza delle boccole filettate del portaborraccia, ci accorgiamo che i valori dimensionali li ritroviamo qui ruotati di 90° sul proprio asse, ovvero con lasse maggiore della sagoma (tendenzialmente geoidale) che il tubo ha in questo punto orientata longitudinalmente rispetto al telaio.
**Il 'Boron' è il telaio in acciaio più leggero mai costruito da Bianchi (20% più leggero dell'alluminio serie 7000)! Tubi Dedacciai della serie EOM 16.5 (C.Cr.Mo.Va.Mn.Bo) ad oggi il top delle tubazioni mai realizzate dall'Azienda cremonese (!) su disegno specifico del Reparto Corse Bianchi. Sono tubazioni costituite da acciaio microlegato al Boro,
a basso tenore di carbonio ed elevata saldabilità, trafilato, HSLA, triple butted, LTP (Low Torsion Profile), trattato termicamente, sottoposti a processo di indurimento KET, Kinetic Energy Treatment. Si tratta di tubi così sofisticati che Dedacciai forniva i tubi colorando di rosso una estremità indicando il verso giusto dove poter tagliare e dove invece saldare, non era ammesso realizzare passacavi interni nè predisposizioni per il deragliatore (quindi solo a fascetta)!
Data l'esiguità degli spessori delle tubazioni erano possibili ratei di corrosione elevati, il telaio veniva protetto per mezzo di un procedimento di deposizione elettrolitica in cui il telaio stesso diventa il catodo durante la migrazione degli ioni, in questo modo si risparmiavano 50 gr. rispetto ad un telaio verniciato utilizzando le tecniche convenzionali.