Chi ha detto che non possono difendersi? Mi sembra che NESSUNO di quelli citati abbia detto "no, io no", anzi ho letto una confessione (secondo me una presa in giro dato che dice di essersi dopato solo al Tour 98:rosik:) di O'Grady.
se escono anche i test degli anni successivi ne farà una all'anno.. :-)
comunque un interessante commento al link che avevi postato
http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=60764&tp=n
è questo
Osservate meglio il fenomeno nel complesso
Giovedì 25/7/2013 ruotone
Da qualche tempo leggiamo questo tormentone della "retroattività" da rendere regola.
L'idea della retroattività prolungata potrà apparire ad alcuni come qualcosa di forte, di veramente deterrente. In realtà è solo una parziale ed apparente soluzione che rischia di fare più danni e confermare un sistema ipocrita (inteso come entità di persone e ruoli) che è la vera cellula metastasi dell'intero problema.
Può essere un deterrente per l'atleta, certo, ma non mi convince per nulla. E dirò perché.
Il deterrente può apparire formidabile per chi vive di antidoping (limitato ai ciclisti), ma certamente non è un deterrente per tutto il contorno (chi ci guadagna davvero), che resiste e prospera attorno agli atleti, tutti gli atleti e di tutto lo sport.
Se un atleta oggi formidabile è stato "curato", quando fra sei-otto anni emergeranno i suoi peccati chi pagherà?
Lui e soltanto lui, magari pagando pure con la propria salute più avanti.
Ma tutto il codazzo di markettari, procuratori avrà incassato un bel malloppo nel frattempo e lo avrà messo a frutto per allargare il campionificio e magari pagare perché qualche occhio si chiuda dove va chiuso e dove si parlerà per l'ennesima volta di "sport finalmente pulito".
E il sogno di tanti ragazzi continuerà, ovviamente nello sport "pulito" (per sei anni almeno).
I ragazzi atleti-marionetta cambieranno, qualcuno di loro entrerà nel sistema, ma i grandi burattinai del sistema resteranno, magari pronti alla prossima ennesima amnistia per perdonare coloro che avranno nel frattempo sbagliato.
Tornando in tema, per quali e quanti sport andrebbe in vigore questa retroattività?
Stranamente ed ancora una volta, il ciclismo fa da cavia a livello mondiale. Il senato francese ha in pratica "indirettamente" divulgato una lista che non avrebbe mai avuto la possibilità di divulgare, perché quegli esami ex post non potevano prevedere la controanalisi.
Ci sono però in giro altri "campioni per analisi" che invece possono essere rianalizzati, come affermato dal nostro più prestigioso dirigente antidoping italiano, il prof. Fabio Pigozzi (relatore della tesi di laurea di Renato Di Rocco), che in una intervista al Corriere (
http://archiviostorico.corriere.it/...20_8be0d9b6-d96d-11e2-99cf-8166d752c4b3.shtml) affermò quanto segue:
«Non serve il mitra, ma il fucile di precisione. L'importante non è la quantità, ma la qualità dei controlli, cioè indirizzarli verso l'atleta o la disciplina che è più a rischio.
...
Da dieci anni i controlli sono stoccati a Losanna, tutti i campioni possono essere rianalizzati. Questo è comunque un importantissimo deterrente».
Secondo voi i campioni stoccati a Losanna saranno mai rianalizzati? O saranno rianalizzati solo quelli degli atleti a rischio delle discipline a rischio?
E chi lo dice quali sono le discipline a rischio?
Il prof. Fabio Pigozzi è lo stesso di Villa Stuart dove famosi calciatori vengono sottoposti a terapie geniche con le staminali per recuperare?
E' lo stesso Pigozzi ex medico sociale della mitica Roma degli anni 90?
Che sarà mai? Solo piccoli conflitti di interesse!
Ps. chi crede che voi abbiate l'anello al naso? Bugno o quel sistema al quale i nostri dirigenti partecipano distruggendo il nostro sport per loro personale interesse?
Apriamo gli occhi e lasciamo perdere le autoflagellazioni.