Coronavirus: divieti e problemi legati al virus

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jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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Bici
Colnago
Ancora doveva uscire il primo caso e mia moglie mi prendeva in giro perché gli dicevo non andiamo al ristorante giapponese. Fanno le prime zone rosse gli dico evitiamo centri commerciali et similia. Chiudono le scuole dico a mia figlia "se hanno chiuso la scuola limiti anche le uscite". Arrivano le prime restrizioni, le strade piene, la gente accalcata sulla pista ciclabile come se fosse la maratona, la ressa per fare la spesa, io proseguo con le mie traiettorie mediamente asociali. Ulteriori restrizioni, e allora cominciano i cecchini appostati ai balconi a gridare quando porto il cane.

Questo è l'italiano medio. Chiudono le scuole e vanno in settimana bianca o al mare. Gli mettono lo stato di polizia perché non sono capaci di autodisciplina e si mettono a fare i cecchini dai balconi.
esatto....puo' essere normale una persona media???
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Bici
Colnago C60
non ci capiamo, la teoria è una cosa, la pratica è un'altra; le linee guida sul sito del ministero della salute io le ho lette già settimane fa, non è quello il punto, ormai lo sanno anche i sassi cosa fare e cosa non fare (mascherine, guanti, distanze, ambienti chiusi, assembramenti, ecc.)
il punto è che al di là della teoria c'è una situazione reale, una situazione in cui siamo tutti agli arresti domiciliari, e il numero di contagiati aumenta ancora, e non possiamo sapere se ognuno dei 60milioni di italiani sta applicando tutto alla perfezione, o magari no
però uno studio sugli assembramenti a cui ha partecipato ogni nuovo positivo si potrebbe fare, magari viene fuori che il 90% se lo è preso in ospedale, e il restante 10% lo ha preso da qualcuno che lo ha preso in ospedale (esagero, ma è per dare una idea), quelli che lo hanno preso al bar (direttamente o di rimando) o sono morti o sono in TI o sono guariti, ormai al bar non ci andiamo da settimane; magari viene fuori che molti hanno preso il virus al parco o in metropolitana, o invece sull'autobus, boh, certo è che al momento non abbiamo la benché minima idea di quali siano i luoghi reali di contagio

secondo me, se vogliamo impostare un piano d'azione efficace, che contenga al massimo i contagi, con la minor limitazione della libertà dei cittadini, è fondamentale una analisi delle cause
Ma pensi che sia fattibile...una cosa del genere?...non ho dubbi che sarebbe sicuramente valida come cosa
non ci capiamo, la teoria è una cosa, la pratica è un'altra; le linee guida sul sito del ministero della salute io le ho lette già settimane fa, non è quello il punto, ormai lo sanno anche i sassi cosa fare e cosa non fare (mascherine, guanti, distanze, ambienti chiusi, assembramenti, ecc.)
il punto è che al di là della teoria c'è una situazione reale, una situazione in cui siamo tutti agli arresti domiciliari, e il numero di contagiati aumenta ancora, e non possiamo sapere se ognuno dei 60milioni di italiani sta applicando tutto alla perfezione, o magari no
però uno studio sugli assembramenti a cui ha partecipato ogni nuovo positivo si potrebbe fare, magari viene fuori che il 90% se lo è preso in ospedale, e il restante 10% lo ha preso da qualcuno che lo ha preso in ospedale (esagero, ma è per dare una idea), quelli che lo hanno preso al bar (direttamente o di rimando) o sono morti o sono in TI o sono guariti, ormai al bar non ci andiamo da settimane; magari viene fuori che molti hanno preso il virus al parco o in metropolitana, o invece sull'autobus, boh, certo è che al momento non abbiamo la benché minima idea di quali siano i luoghi reali di contagio

secondo me, se vogliamo impostare un piano d'azione efficace, che contenga al massimo i contagi, con la minor limitazione della libertà dei cittadini, è fondamentale una analisi delle cause
Sicuramente sarebbe una buona cosa...ma pensi sia realizzabile?
 

albasnake

Apprendista Velocista
14 Settembre 2016
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Bici
Colnago V2R Disc
Ma pensi che sia fattibile...una cosa del genere?...non ho dubbi che sarebbe sicuramente valida come cosa

Sicuramente sarebbe una buona cosa...ma pensi sia realizzabile?
in Corea lo hanno fatto, e i risultati si sono visti, però in Corea sono molto diversi da noi, sono il regno del game online, vivono già normalmente di loro più isolati rispetto a noi
comunque il mio discorso era sull'articolo citato, in Germania qualcuno si è attivato per fare studi in questa direzione; qui in Italia avremmo il caso Vo' Euganeo, che sarebbe interessante approfondire, il backtrace dei contatti con tamponi mirati era anche stato fatto, e invece questo caso viene usato solo per dire che tre quarti sono asintomatici, nessuna pubblicazione sui luoghi di contagio, forse è una cosa che non fa comodo a qualcuno?
ho appena letto un articolo dove dicono che a Vo' stavano meglio prima quando erano in quarantena, adesso sono più vincolati
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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in Corea lo hanno fatto, e i risultati si sono visti, però in Corea sono molto diversi da noi, sono il regno del game online, vivono già normalmente di loro più isolati rispetto a noi
comunque il mio discorso era sull'articolo citato, in Germania qualcuno si è attivato per fare studi in questa direzione; qui in Italia avremmo il caso Vo' Euganeo, che sarebbe interessante approfondire, il backtrace dei contatti con tamponi mirati era anche stato fatto, e invece questo caso viene usato solo per dire che tre quarti sono asintomatici, nessuna pubblicazione sui luoghi di contagio, forse è una cosa che non fa comodo a qualcuno?
ho appena letto un articolo dove dicono che a Vo' stavano meglio prima quando erano in quarantena, adesso sono più vincolati
Puo' essere anche un discorso valido...ma prendo ad esempio me stesso,quando non c'erano divieti nelle 2 settimane che hanno preceduto il picco,sono stato in tanti posti al chiuso all' aperto,affollatissimi,meno affollati...contatti ravvicinati lavorando...sarebbe impossibile capire dove mi sono contagiato...il brutto di un virus è proprio questo che tracciarne il percorso è davvero complicato.
Speriamo che spunti presto un vaccino perchè siamo vicini a quello che va oltre la malattia ,che è il dramma sociale...
 

albasnake

Apprendista Velocista
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Puo' essere anche un discorso valido...ma prendo ad esempio me stesso,quando non c'erano divieti nelle 2 settimane che hanno preceduto il picco,sono stato in tanti posti al chiuso all' aperto,affollatissimi,meno affollati...contatti ravvicinati lavorando...sarebbe impossibile capire dove mi sono contagiato...il brutto di un virus è proprio questo che tracciarne il percorso è davvero complicato.
Speriamo che spunti presto un vaccino perchè siamo vicini a quello che va oltre la malattia ,che è il dramma sociale...
se arriva un vaccino quest'anno, si scatenano le ipotesi di complotto (opinione di noti virologi)
per il resto, 2 settimane fa era un casino, ma oggi credo sia decisamente semplice capire come uno se lo è preso, siamo inchiodati in casa da due settimane, i nuovi positivi di oggi, dove lo hanno preso? possiamo anche chiederglielo, dove vuoi che siano stati?
 
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pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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tutte rigorosamente nere
in Corea lo hanno fatto, e i risultati si sono visti, però in Corea sono molto diversi da noi, sono il regno del game online, vivono già normalmente di loro più isolati rispetto a noi
comunque il mio discorso era sull'articolo citato, in Germania qualcuno si è attivato per fare studi in questa direzione; qui in Italia avremmo il caso Vo' Euganeo, che sarebbe interessante approfondire, il backtrace dei contatti con tamponi mirati era anche stato fatto, e invece questo caso viene usato solo per dire che tre quarti sono asintomatici, nessuna pubblicazione sui luoghi di contagio, forse è una cosa che non fa comodo a qualcuno?
ho appena letto un articolo dove dicono che a Vo' stavano meglio prima quando erano in quarantena, adesso sono più vincolati

ma insomma mia figlia ha studiato per un po' di tempo a Seul, fanno vita sociale, utilizzano i mezzi pubblici, vanno nei ristoranti e nei locali e si muovono come noi, semmai sono ligi alle regole, qua da noi ognuno le interpreta come gli pare.
 

albasnake

Apprendista Velocista
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ma insomma mia figlia ha studiato per un po' di tempo a Seul, fanno vita sociale, utilizzano i mezzi pubblici, vanno nei ristoranti e nei locali e si muovono come noi, semmai sono ligi alle regole, qua da noi ognuno le interpreta come gli pare.
non lo metto in dubbio, però fidati che in Corea fanno scuola a tutti i videogiocatori del mondo, tutto fa brodo
 

bicilook

Ammiraglia
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se arriva un vaccino quest'anno, si scatenano le ipotesi di complotto (opinione di noti virologi)
per il resto, 2 settimane fa era un casino, ma oggi credo sia decisamente semplice capire come uno se lo è preso, siamo inchiodati in casa da due settimane, i nuovi positivi di oggi, dove lo hanno preso? possiamo anche chiederglielo, dove vuoi che siano stati?
Che ridere...si scatenano le ipotesi di complotto...allora è meglio che il vaccino arrivi più in là, così nel frattempo c'è qualche milione di morti e allora siamo sicuri che lo fanno proprio tutti in tutto il mondo...così diventa anche più credibile che il virus è naturale e viene dal mercato del pesce di Wuhan.
Il discorso non fa una piega.
Peccato che io non credo a una parola di quello che ci dicono...questo .azzo di virus non è naturale... e complotto o errore umano che sia,lanciato dal cielo o sfuggito da un laboratorio...
In tutta questa vicenda c'è qualcosa che non quadra.
Poi sì, tracciare quelli che si ammalano in queste ultime 2 settimane dovrebbe essere più facile...dipende chi si ammala...c'è gente che comunque è in movimento tutto il giorno,mi vengono in mente autotrasportatori e corrieri...ma anche il semplice cittadino che va a fare la spesa...quante persone incontra fra il tragitto e la permanenza al supermercato...non è così semplice.
 

pietrogrip

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tutte rigorosamente nere
non lo metto in dubbio, però fidati che in Corea fanno scuola a tutti i videogiocatori del mondo, tutto fa brodo

OT la loro e' una cultura estremamente diversa rispetto alla nostra, molto competitiva cominciano sin da piccoli con la scuola, dalla mattina sino alla sera, per non parlare delle universita' che non e' aperta a tutti, ripeto siamo OT ma non conosco il loro lato ludico ma da quello che mi racconta mia figlia dell'ambiente universitario sono avanti anni luce rispetto a noi.
 

albasnake

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Che ridere...si scatenano le ipotesi di complotto...allora è meglio che il vaccino arrivi più in là, così nel frattempo c'è qualche milione di morti e allora siamo sicuri che lo fanno proprio tutti in tutto il mondo...così diventa anche più credibile che il virus è naturale e viene dal mercato del pesce di Wuhan.
Il discorso non fa una piega.
Peccato che io non credo a una parola di quello che ci dicono...questo .azzo di virus non è naturale... e complotto o errore umano che sia,lanciato dal cielo o sfuggito da un laboratorio...
In tutta questa vicenda c'è qualcosa che non quadra.
Poi sì, tracciare quelli che si ammalano in queste ultime 2 settimane dovrebbe essere più facile...dipende chi si ammala...c'è gente che comunque è in movimento tutto il giorno,mi vengono in mente autotrasportatori e corrieri...ma anche il semplice cittadino che va a fare la spesa...quante persone incontra fra il tragitto e la permanenza al supermercato...non è così semplice.
teoricamente non sembra semplice, però se andiamo tutti a fare la spesa con la mascherina rispettando le distanze ... i positivi dovrebbero essere pochi
proprio oggi sentivo in una rete locale che nessuno ha parlato delle signore delle pulizie, le pulizie negli ospedali sono tutte appaltate a grandi aziende, che con le stesse persone spesso coprono anche case di riposo, sono solo parole non verificate, non ne parla nessuno a livello nazionale, però pensa a quanto è critico questo fattore, pensa quanto sono esposte le persone che puliscono, magari lo prendono in ospedale e lo portano in casa di riposo, una bella doppietta sugli individui più a rischio, idem per il personale infermieristico, che in alcuni casi fa la spola
 
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bicilook

Ammiraglia
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teoricamente non sembra semplice, però se andiamo tutti a fare la spesa con la mascherina rispettando le distanze ... i positivi dovrebbero essere pochi
proprio oggi sentivo in una rete locale che nessuno ha parlato delle signore delle pulizie, le pulizie negli ospedali sono tutte appaltate a grandi aziende, che con le stesse persone spesso coprono anche case di riposo, sono solo parole non verificate, non ne parla nessuno a livello nazionale, però pensa a quanto è critico questo fattore, pensa quanto sono esposte le persone che puliscono, magari lo prendono in ospedale e lo portano in casa di riposo, una bella doppietta sugli individui più a rischio, idem per il personale infermieristico, che in alcuni casi fa la spola
E infatti,per tenere su le attività essenziali c'è ancora molta gente che è per forza di cose in giro tutto il giorno per lavoro,e puo' ammalarsi in molti contesti diversi.
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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Bici
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Però.. però adesso Brosio è un filo più sereno sebbene si lamenta che non può recarsi a sentir messa, il Papa ha concesso l indulgenza plenaria
 

chamo

Pignone
14 Novembre 2018
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roma
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Canyon Endurace SL 8.0 SL
Non ho accesso all'articolo, ma immagino si parli della persistenza delle "nuvole" di aerosol in condizioni particolari (emesse a velocità elevata - https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2763852 - ovvero sostanzialmente starnuti -quindi i casi di persone con sintomi-, andando ad interessare distanze maggiori rispetto a 1-2 m e per tempi più lunghi).
In sostanza non è cambiato nulla, la trasmissione è sempre per causa degli sputazzi, anche se probabilmente ora si miglioreranno ancora un po' le strategie di protezione individuale (ma il grosso lo fai evitando di starnutire/tossire senza "barriere").
Mi confermi i contenuti dell'articolo?
Scusa ma mi sono collegato nuovamente solo da poco...ecco articolo:
“Il virus circola anche nell’aria”. L’Oms si prepara a rivedere le norme
02 APRILE 2020

Gli studi delle ultime settimane confermano che la diffusione del coronavirus nell’aria è più sostenuta di quanto si ritenesse all’inizio

DI MICHELE BOCCI E ELENA DUSI

4 / 5

38 COMMENTI

CONDIVIDI​

L'Organizzazione mondiale della Salute e l'Italia le consigliano a chi ha sintomi o assiste i malati di coronavirus. A Hong Kong sono obbligatorie sui mezzi pubblici. Negli Stati Uniti il chirurgo generale (responsabile del servizio sanitario pubblico) ha raccomandato alla gente su Twitter di smettere di comprarle. In Austria dalla prossima settimana diventeranno obbligatorie nei supermercati. In Slovacchia e Repubblica ceca è vietato uscire di casa senza indossare una mascherina chirurgica. I dubbi della comunità scientifica sulla nuova malattia sono tanti. Ma in pochi campi si è registrata così tanta confusione come sulle mascherine. Gli studi delle ultime settimane confermano che la diffusione del coronavirus nell'aria è più sostenuta di quanto si ritenesse all'inizio. E anche l'Oms potrebbe decidersi a cambiare le sue linee guida. David Heymann, il responsabile del panel che si occupa dell'argomento presso l'Organizzazione di Ginevra, ha annunciato alla Bbc: "Stiamo studiando le nuove evidenze scientifiche e siamo pronti a cambiare le linee guida, se necessario".

"Allo stato attuale delle conoscenze - spiega Paolo D'Ancona, epidemiologo del nostro Istituto Superiore di Sanità (Iss) - sappiamo che il coronavirus si trasmette prevalentemente attraverso le goccioline nell'aria. Negli ospedali con molti pazienti sottoposti a ventilazione meccanica potrebbe disperdersi anche con aerosol". La differenza fra goccioline e aerosol può sembrare accademica: sta nelle dimensioni delle sfere di saliva che trasportano il virus. Ma ha grandi implicazioni per la diffusione: le goccioline viaggiano 1-2 metri dalla persona che le emette e cadono subito a terra. L'aerosol resta sospeso in aria e può raggiungere distanze maggiori. Vorrebbe dire che anche in stanze chiuse affollate e ascensori potrebbe accumularsi il virus, qualora molte persone infette vi rimanessero a lungo.

Una ricerca del New England Journal of Medicine del 17 marzo ha dimostrato che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, anche se la sua quantità si dimezza in un'ora. Un esperimento del Massachusetts Institute of Technology pubblicato su Jama il 26 marzo ha osservato che il virus viaggia sia su goccioline che in aerosol, e che quest'ultimo può arrivare a 7-8 metri con uno starnuto potente. In Cina, nelle stanze di ospedale che hanno ospitato i pazienti, tracce di coronavirus sono state trovate su davanzali e grate degli impianti di aerazione. Segno che forse dal coronavirus dovremmo imparare a proteggerci meglio, quando torneremo a uscire di casa. "Ricordiamoci però che la mascherina non è una formula magica che ci salva dal contagio" dice Marina Davoli, direttrice del Dipartimento di epidemiologia della regione Lazio. "La cosa più importante resta l'attenzione e l'igiene. E poi se la si utilizza bisogna essere molto attenti, ricordando che è un dispositivo monouso che ha regole per essere messo e tolto. Ad esempio in troppi toccano la parte esterna con le mani rischiando poi di contagiarsi una volta che se la tolgono. Non vorrei che indossarla faccia più male che bene, perché dà una sensazione di invulnerabilità".

Le mascherine chirurgiche non sono la soluzione perfetta (non sigillano per esempio naso e bocca come quelle filtranti), e sono ancora poche, come dimostrano le difficoltà a rifornire il personale sanitario, ma diventeranno probabilmente nostre compagne di vita, nella fase di riapertura. "Sono utili nei luoghi di lavoro dove non è garantita la distanza di un metro" spiega D'Ancona. Via via che un numero sempre maggiore di persone inizierà ad uscire, restando per ore in una situazione di potenziale rischio, arriverà molto probabilmente l'indicazione di utilizzare la mascherina, insieme alla raccomandazione sulla distanza di sicurezza. Se i suggerimenti del governo dovessero cambiare, però, serviranno tante mascherine, perché vanno cambiate spesso. L'Iss, in una situazione di grave carenza, sta testando i prodotti di nuove aziende italiane che hanno iniziato a produrle. Finora ha dato il suo ok a 40 di esse. L'Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l'università di Catania hanno creato in fretta e furia un laboratorio per testare i materiali adatti. "Abbiamo realizzato uno strumento che simula uno starnuto potente di un minuto. Le mascherine, per essere efficaci, devono trattenere almeno il 95% dei microbi emessi" spiega Giacomo Cuttone, il ricercatore che ha coordinato il gruppo dell'Infn. "Si stanno rivolgendo a noi aziende tessili, di pannolini o bioplastiche traspiranti. I loro materiali sono un buon punto di partenza".
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Scusa ma mi sono collegato nuovamente solo da poco...ecco articolo:
“Il virus circola anche nell’aria”. L’Oms si prepara a rivedere le norme
02 APRILE 2020

Gli studi delle ultime settimane confermano che la diffusione del coronavirus nell’aria è più sostenuta di quanto si ritenesse all’inizio

DI MICHELE BOCCI E ELENA DUSI

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L'Organizzazione mondiale della Salute e l'Italia le consigliano a chi ha sintomi o assiste i malati di coronavirus. A Hong Kong sono obbligatorie sui mezzi pubblici. Negli Stati Uniti il chirurgo generale (responsabile del servizio sanitario pubblico) ha raccomandato alla gente su Twitter di smettere di comprarle. In Austria dalla prossima settimana diventeranno obbligatorie nei supermercati. In Slovacchia e Repubblica ceca è vietato uscire di casa senza indossare una mascherina chirurgica. I dubbi della comunità scientifica sulla nuova malattia sono tanti. Ma in pochi campi si è registrata così tanta confusione come sulle mascherine. Gli studi delle ultime settimane confermano che la diffusione del coronavirus nell'aria è più sostenuta di quanto si ritenesse all'inizio. E anche l'Oms potrebbe decidersi a cambiare le sue linee guida. David Heymann, il responsabile del panel che si occupa dell'argomento presso l'Organizzazione di Ginevra, ha annunciato alla Bbc: "Stiamo studiando le nuove evidenze scientifiche e siamo pronti a cambiare le linee guida, se necessario".

"Allo stato attuale delle conoscenze - spiega Paolo D'Ancona, epidemiologo del nostro Istituto Superiore di Sanità (Iss) - sappiamo che il coronavirus si trasmette prevalentemente attraverso le goccioline nell'aria. Negli ospedali con molti pazienti sottoposti a ventilazione meccanica potrebbe disperdersi anche con aerosol". La differenza fra goccioline e aerosol può sembrare accademica: sta nelle dimensioni delle sfere di saliva che trasportano il virus. Ma ha grandi implicazioni per la diffusione: le goccioline viaggiano 1-2 metri dalla persona che le emette e cadono subito a terra. L'aerosol resta sospeso in aria e può raggiungere distanze maggiori. Vorrebbe dire che anche in stanze chiuse affollate e ascensori potrebbe accumularsi il virus, qualora molte persone infette vi rimanessero a lungo.

Una ricerca del New England Journal of Medicine del 17 marzo ha dimostrato che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, anche se la sua quantità si dimezza in un'ora. Un esperimento del Massachusetts Institute of Technology pubblicato su Jama il 26 marzo ha osservato che il virus viaggia sia su goccioline che in aerosol, e che quest'ultimo può arrivare a 7-8 metri con uno starnuto potente. In Cina, nelle stanze di ospedale che hanno ospitato i pazienti, tracce di coronavirus sono state trovate su davanzali e grate degli impianti di aerazione. Segno che forse dal coronavirus dovremmo imparare a proteggerci meglio, quando torneremo a uscire di casa. "Ricordiamoci però che la mascherina non è una formula magica che ci salva dal contagio" dice Marina Davoli, direttrice del Dipartimento di epidemiologia della regione Lazio. "La cosa più importante resta l'attenzione e l'igiene. E poi se la si utilizza bisogna essere molto attenti, ricordando che è un dispositivo monouso che ha regole per essere messo e tolto. Ad esempio in troppi toccano la parte esterna con le mani rischiando poi di contagiarsi una volta che se la tolgono. Non vorrei che indossarla faccia più male che bene, perché dà una sensazione di invulnerabilità".

Le mascherine chirurgiche non sono la soluzione perfetta (non sigillano per esempio naso e bocca come quelle filtranti), e sono ancora poche, come dimostrano le difficoltà a rifornire il personale sanitario, ma diventeranno probabilmente nostre compagne di vita, nella fase di riapertura. "Sono utili nei luoghi di lavoro dove non è garantita la distanza di un metro" spiega D'Ancona. Via via che un numero sempre maggiore di persone inizierà ad uscire, restando per ore in una situazione di potenziale rischio, arriverà molto probabilmente l'indicazione di utilizzare la mascherina, insieme alla raccomandazione sulla distanza di sicurezza. Se i suggerimenti del governo dovessero cambiare, però, serviranno tante mascherine, perché vanno cambiate spesso. L'Iss, in una situazione di grave carenza, sta testando i prodotti di nuove aziende italiane che hanno iniziato a produrle. Finora ha dato il suo ok a 40 di esse. L'Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l'università di Catania hanno creato in fretta e furia un laboratorio per testare i materiali adatti. "Abbiamo realizzato uno strumento che simula uno starnuto potente di un minuto. Le mascherine, per essere efficaci, devono trattenere almeno il 95% dei microbi emessi" spiega Giacomo Cuttone, il ricercatore che ha coordinato il gruppo dell'Infn. "Si stanno rivolgendo a noi aziende tessili, di pannolini o bioplastiche traspiranti. I loro materiali sono un buon punto di partenza".
Cosa devo fare? domani smonto la bici e la metto in naftalina....intanto dopo questa notizia,non ci faranno più uscire fino a Natale del 2021.
Inizio a pensare che forse era meglio quando non si sapeva una mazza...chi moriva moriva chi restava restava, e almeno chi viveva, viveva in pace.
 
Stato
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