. A maggiore ragione i risultati sono quindi eclatanti per l'acciaio anche inoltrandosi nel terreno della media salita moderata (ambito in cui il peso sicuramente superiore lo andrebbe a penalizzare).
.
Non ho capito da cosa trai questa conclusione.
Io leggo 'trend of stiffer bike requiring less effort', e quella stiffer, che trasmette le vibrazioni meglio, e' quella in alluminio.
Quindi io arriverei alla conclusione opposta, penalizzando l'acciaio.
Pero' aggiungono nel testo: 'No significant difference in rider's performance ...'.
E allora?
Torno a dire che secondo me per la potenza eventualmente persa contano le oscillazioni a bassissima frequenza (quasi statiche) che l'atleta e' costretto a smorzare contrastandole con la sua muscolatura, e che gli costano un po' di fatica in piu' (anche se piccola).
Le vibrazioni indotte dalle asperita' dell'asfalto sono ammortizzate un po' dalle gomme (eguali per tutti), un po' dal telaio (in maniera un po' diversa a secondo dei materiali, con piccolissima se non nulla rilevanza della geometria), e un po' dal corpo dell'atleta.
Per queste, pero', l'atleta non deve impiegare la muscolatura per contrastarle (non ci riuscirebbe mai a quelle frequenze), ma semplicemente offrire la sua massa muiscolare, adiposa e connettiva a soffrirne le vibrazioni in modo passivo.
Sono queste ad alkte frequenze che vanno messe in relazione con la 'quality of ride' della bicicletta.
Le uniche che interessano davvero le cosiddette 'cicloipippe', ma interessano anche un professionista nella misura in cui dopo qualche ora di pedalata, se non dopo una ventina di giorni di Giro o Tour, ne patirebbe troppo.
Con questo credo di chiudere da parte mia.
Sergio
Pisa