automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)

RicktheQuick

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2013
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wilier zero.7,wilier 501
Gli scooteristi invece le regole le rispettano tutti alla lettera eh :==:==

fare le rotonde all'esterno è criminale per gli automobilisti ed è un suicidio per i ciclisti, noi però facciamo di meglio: disegnamo pure le ciclabili (da me verniciate di rosso) all'esterno in rotonde che scaricano l'acqua all'esterno, così quando piove sei assolutamente certo che se non ti investe nessuno, almeno cadi da solo.

la guida della bicicletta andrebbe resa obbligatoria a scuola guida e agli esami della patente
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
la guida della bicicletta andrebbe resa obbligatoria a scuola guida e agli esami della patente
Parli così perché sei parte in causa, ma la tua idea non ha alcuna base di fondamento. Perché dovrei imparare ad usare un mezzo diverso dal quale sto prendendo la licenza corrispondente?
Piuttosto, perché all'estero si rispettano molto di più i ciclisti che da noi?

Ne parlavamo giusto sabato, con @pittemax, il quale mi faceva osservare che - in particolare svizzeri e tedeschi - ti stanno talmente dietro da risultare fastidiosi. Tu sei lì, che pedali (piano) e continui a chiederti: ma perché non mi passa? Perché non mi passa? Ti stanno dietro per minuti e minuti senza fare una piega finché non arriva il rettilineo liberatorio, dove con tutta tranquillità ti sfilano, senza sgommare, alla giusta distanza, senza gestacci e altri accessori.
 

Zugnajima#11

Team Lotus Camel Honda
14 Giugno 2010
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Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
Parli così perché sei parte in causa, ma la tua idea non ha alcuna base di fondamento. Perché dovrei imparare ad usare un mezzo diverso dal quale sto prendendo la licenza corrispondente?
Piuttosto, perché all'estero si rispettano molto di più i ciclisti che da noi?

Ne parlavamo giusto sabato, con @pittemax, il quale mi faceva osservare che - in particolare svizzeri e tedeschi - ti stanno talmente dietro da risultare fastidiosi. Tu sei lì, che pedali (piano) e continui a chiederti: ma perché non mi passa? Perché non mi passa? Ti stanno dietro per minuti e minuti senza fare una piega finché non arriva il rettilineo liberatorio, dove con tutta tranquillità ti sfilano, senza sgommare, alla giusta distanza, senza gestacci e altri accessori.
Confermo...
A volte mi fermo di lato, ancora un poco si fermano pure loro (c´e´ comunque una minoranza "ignorante" anche qua, tutto il mondo e´ paese!).
 

fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
E' una cosa che mi ha sempre affascinato: avranno fretta pure loro no? Oppure abbiamo (o crediamo di avere che è lo stesso) fretta solo noi? Non credo proprio sia così...
Perchè ti sorpassano pericolosamente che c'è il semaforo rosso a trenta metri?
O per svoltare immediatamente a destra e fermarsi al bar?
Perchè ti suonano come un transatlantico che entra in porto quando sei in una breve strettoia di pochi metri?
Oppure ti urlano di spostarti quando sei già sul bordo della strada con magari un muro a fianco?
L'educazione è ovviamente indispensabile ma qui si parla di patologia!!
Siamo malati solo noi??
 
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sy-lo

Pedivella
4 Maggio 2019
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Canyon Ultimate CF SL 7.0 Disc
Ciclabile di corso venezia (milano) verso corso buenos aires. A metà ciclabile c'è un semaforo con svolta a destra per le auto che, 1 volta su 3 che lo percorro, è a rischio incidente (mio) per le auto che si buttano a destra senza controllare chi sopraggiunge.
Oggi, però, l'ennesimo idiota si è beccato:
1) gibollata sull'auto fatta con le scarpe antifortunistiche con conseguente strisciata sulla portiera bianca
2) specchietto divelto, caduto a terra e vetro spaccato.

Dopo l'impatto mi sono fermato per capire se mi ero fatto male (non mi sono fatto nulla), il fenomeno è sceso dalla macchina e ha iniziato a fare il fenomeno dicendo che io dovevo stare attento e che era colpa mia. Lui ha iniziato a scaldarsi e io, in maniera sorprendentemente calma, gli ho spiegato che se nella stessa strada io, che arrivo da destra, sto andando dritto e lui deve svoltare è lui che deve darmi la precedenza anche perchè se io gli ho colpito lo specchietto questo significa che ero molto vicino a lui e non potevo frenare.
Il fenomeno continua ad urlare avvicinandosi faccia a faccia a me e attirando l'attenzione di alcuni passanti e di una pattuglia della polizia locale che sopraggiungeva.
La locale si ferma sentendo le urla del fenomeno e, dopo aver capito cosa successo, si ferma per fargli la contravvenzione (sull'ultima parte penso sia andata così perchè io, dopo aver rifiutato l'ambulanza, me ne sono andato perchè ero di fretta).

Morale della favola: hai sbagliato? stai zitto, raccogli lo specchietto e vattene a casa invece di fare casino
 

paolo_84

Apprendista Velocista
25 Agosto 2015
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BMC TeamMachine SLR01
Parli così perché sei parte in causa, ma la tua idea non ha alcuna base di fondamento. Perché dovrei imparare ad usare un mezzo diverso dal quale sto prendendo la licenza corrispondente?
Piuttosto, perché all'estero si rispettano molto di più i ciclisti che da noi?

Ne parlavamo giusto sabato, con @pittemax, il quale mi faceva osservare che - in particolare svizzeri e tedeschi - ti stanno talmente dietro da risultare fastidiosi. Tu sei lì, che pedali (piano) e continui a chiederti: ma perché non mi passa? Perché non mi passa? Ti stanno dietro per minuti e minuti senza fare una piega finché non arriva il rettilineo liberatorio, dove con tutta tranquillità ti sfilano, senza sgommare, alla giusta distanza, senza gestacci e altri accessori.

Io a quelli se ho più visuale gli faccio il gesto di passare..
 

fabiopon

Maglia Rosa
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Ciclabile di corso venezia (milano) verso corso buenos aires. A metà ciclabile c'è un semaforo con svolta a destra per le auto che, 1 volta su 3 che lo percorro, è a rischio incidente (mio) per le auto che si buttano a destra senza controllare chi sopraggiunge.
Oggi, però, l'ennesimo idiota si è beccato:
1) gibollata sull'auto fatta con le scarpe antifortunistiche con conseguente strisciata sulla portiera bianca
2) specchietto divelto, caduto a terra e vetro spaccato.

Dopo l'impatto mi sono fermato per capire se mi ero fatto male (non mi sono fatto nulla), il fenomeno è sceso dalla macchina e ha iniziato a fare il fenomeno dicendo che io dovevo stare attento e che era colpa mia. Lui ha iniziato a scaldarsi e io, in maniera sorprendentemente calma, gli ho spiegato che se nella stessa strada io, che arrivo da destra, sto andando dritto e lui deve svoltare è lui che deve darmi la precedenza anche perchè se io gli ho colpito lo specchietto questo significa che ero molto vicino a lui e non potevo frenare.
Il fenomeno continua ad urlare avvicinandosi faccia a faccia a me e attirando l'attenzione di alcuni passanti e di una pattuglia della polizia locale che sopraggiungeva.
La locale si ferma sentendo le urla del fenomeno e, dopo aver capito cosa successo, si ferma per fargli la contravvenzione (sull'ultima parte penso sia andata così perchè io, dopo aver rifiutato l'ambulanza, me ne sono andato perchè ero di fretta).

Morale della favola: hai sbagliato? stai zitto, raccogli lo specchietto e vattene a casa invece di fare casino
È così che dovrebbe andare sempre in questi casi. Niente sciati, nessuno si è fatto male, una bella multa e via...
 

Bettina

Apprendista Passista
1 Luglio 2009
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Pioltello
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Giant TCR Advanced SL 2
Parli così perché sei parte in causa, ma la tua idea non ha alcuna base di fondamento. Perché dovrei imparare ad usare un mezzo diverso dal quale sto prendendo la licenza corrispondente?
Piuttosto, perché all'estero si rispettano molto di più i ciclisti che da noi?

Ne parlavamo giusto sabato, con @pittemax, il quale mi faceva osservare che - in particolare svizzeri e tedeschi - ti stanno talmente dietro da risultare fastidiosi. Tu sei lì, che pedali (piano) e continui a chiederti: ma perché non mi passa? Perché non mi passa? Ti stanno dietro per minuti e minuti senza fare una piega finché non arriva il rettilineo liberatorio, dove con tutta tranquillità ti sfilano, senza sgommare, alla giusta distanza, senza gestacci e altri accessori.
E' una cosa che mi ha sempre affascinato: avranno fretta pure loro no? Oppure abbiamo (o crediamo di avere che è lo stesso) fretta solo noi? Non credo proprio sia così...
Perchè ti sorpassano pericolosamente che c'è il semaforo rosso a trenta metri?
O per svoltare immediatamente a destra e fermarsi al bar?
Perchè ti suonano come un transatlantico che entra in porto quando sei in una breve strettoia di pochi metri?
Oppure ti urlano di spostarti quando sei già sul bordo della strada con magari un muro a fianco?
L'educazione è ovviamente indispensabile ma qui si parla di patologia!!
Siamo malati solo noi??

Penso che il diverso comportamento delle persone all'estero derivi da un mix tra:
- migliore educazione sul rispetto degli altri e delle regole a 360° fatta dalla famiglia, scuole, istituzioni ecc...
- migliore qualità della comunicazione dei media (tv - stampa - pubblicità) e dei concetti che fanno passare
- applicazione molto più rigorosa e sistematica delle regole e sedazione immediata dei comportamenti più rischiosi

Non cito volutamente i maggiori investimenti sulle infrastrutture (ciclabili, conformazione di strade ecc...) perchè penso che quelli siano degli aiuti e semplificazioni, che senza quanto detto prima farebbero ben poco (vedi le ns ciclabili usate spesso come posti auto, spazio per cassonetti immondizia ecc...).

La gente, dapprima fermata da maggiori controlli e sanzioni avrà poi iniziato a capire che non era sbagliato andare più piano-tranquilli-ecc..., che comunque si arriva lo stesso e che la vita è anche meno stressante e tutti posso beneficiare di questo.

Poi all'estero sovente usano molto meno l'auto prendendo mezzi pubblici, bici, andando a piedi: anche questo per una migliore informazione fatta da anni ed anni.

Noi siamo ancora qua a dire che le ciclabili creano traffico, inquinamento e le bici sono pericolose (andate alla pagina FB di Samuele Piscina e leggete). Le ns istituzioni dicono che sforare di poco i limiti non è grave (presidente ACI). Con tutte queste premesse la gente, per ignoranza o menefreghismo continua a comportarsi in modo pericoloso, noncurante delle conseguenze e di ciò che poi tutto questo fa ricadere sulla società.
 

Husqymax

Passista
19 Giugno 2019
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Nebbiano Montespertoli
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Bianchi Infinito CV Disc 2019
Vorrei mettervi al corrente di una iniziativa nata qui in Toscana, “io rispetto il ciclista “ con la collaborazione di Paola Gianotti che si è data da fare come promotrice, nel mio comune e nei comuni limitrofi , Chianti colli fiorentini e Gallo Nero, sono stati istallati dei cartelli di sensibilizzazione e di attenzione, ieri l’inaugurazione ufficiale con presenza di sindaci e assessori allo sport e viabilità, e laPaola in bici con noi, ovviamente si post su fb messi dal comune i commenti sono quelli che sono, ma si sa, la mamma dei cretini è sempre incinta, noi cerchiamo sempre di stare nel giusto
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fabiopon

Maglia Rosa
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Dare visibilità, sia fisica che giuridica come in questo caso, aiuta moltissimo.
Sono quelle iniziative praticamente a costo zero molto più efficaci di quanto si pensi.
 
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RicktheQuick

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2013
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Parli così perché sei parte in causa, ma la tua idea non ha alcuna base di fondamento. Perché dovrei imparare ad usare un mezzo diverso dal quale sto prendendo la licenza corrispondente?
Piuttosto, perché all'estero si rispettano molto di più i ciclisti che da noi?

Ne parlavamo giusto sabato, con @pittemax, il quale mi faceva osservare che - in particolare svizzeri e tedeschi - ti stanno talmente dietro da risultare fastidiosi. Tu sei lì, che pedali (piano) e continui a chiederti: ma perché non mi passa? Perché non mi passa? Ti stanno dietro per minuti e minuti senza fare una piega finché non arriva il rettilineo liberatorio, dove con tutta tranquillità ti sfilano, senza sgommare, alla giusta distanza, senza gestacci e altri accessori.

la base e il fondamento sono che devi capire come funziona la circolazione di tutti gli utenti deboli ed è autoevidente che la stragrande maggioranza degli automobilisti non abbia minimamente chiaro cosa significhi guidare una bicicletta. tra l'altro fino a che la patente B permette di guidare motocicli 125cc non capisco perchè non debba essere fatta la prova anche di guida del ciclomotore. come se ad avere un automobilista che non abbia idea di come si guidi qualcosa che può guidare e di cosa significhi essere su quel mezzo, fosse un valore aggiunto.
 

mlv

Cronoman
29 Settembre 2013
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Specialized Venge SWorks - Colnago CT2 HP titanio
Meriti un abbraccio ( virtuale ) come Te vado piano ( in macchina sempre) ogni tanto in bici in allenamento tiro pur non dotato di strava o altre diavolerie moderne se sono da solo ( caso raro , il piu' delle volte sono con mia moglie per cosi' dire "a spasso"), ma se voglio fare il coglione in mezzo ad altri pari , mi metto il numero ( parlo di circuiti , non di GF , E' NOTO A TUTTI CHE I FONDISTI SONO UN PO' MENO C...…..)
Mi associo all'abbraccio virtuale a @bastianella31
 
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Zugnajima#11

Team Lotus Camel Honda
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Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
Comunque, visto Che spesso si parla di automobilisti stranieri (vedi Germania, paesi Nordici usw.), vorrei spezzare un' Alfa Romeo in favore degli italiani, o comunque far notare che l'abito non fa il Bayern Monaco.
Mi spiego, io ero un automobilista attento sia targato Trieste, che ora Rosenheim.
Il Mona purtroppo, non ha targa, non ha nazionalitä, è ovunque.
È vero, ci sono paesi con piü cultura ciclistica, intesa come rispetto per l'utente, ed in questi ci metto per esempio la Slovenia, che era un buon 70% dei Km che facevo quando vivevo giü al Nord-Est.
Quindi, e qui faccio l'esempio di München cittä tedesca con piü stranieri in assoluto, o nel mio piccolo al lavoro, 80% dei Colleghi stranieri con targa Rosenheim, quando un Tedesco vi farä uno sgarro, spero di no ovviamente, gli potete pure gridare "Gnocco de M€rd@!!!", ma magari è un Gnocco de Muja, o comunque uno straniero.
La targa ormai conta veramente poco...

Insomma, "stiamo attenzionati" in bici, il sedere è uno solo, abbiamone cura!
Freniamo sempre, anche se abbiamo la precedenza, male che vada è meglio fermarsi che beccarsi, pur con la ragione dalla nostra, il fianco di una macchina in faccia...
 

mlv

Cronoman
29 Settembre 2013
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Specialized Venge SWorks - Colnago CT2 HP titanio
Comunque, visto Che spesso si parla di automobilisti stranieri (vedi Germania, paesi Nordici usw.), vorrei spezzare un' Alfa Romeo in favore degli italiani, o comunque far notare che l'abito non fa il Bayern Monaco.
Mi spiego, io ero un automobilista attento sia targato Trieste, che ora Rosenheim.
Il Mona purtroppo, non ha targa, non ha nazionalitä, è ovunque.
È vero, ci sono paesi con piü cultura ciclistica, intesa come rispetto per l'utente, ed in questi ci metto per esempio la Slovenia, che era un buon 70% dei Km che facevo quando vivevo giü al Nord-Est.
Quindi, e qui faccio l'esempio di München cittä tedesca con piü stranieri in assoluto, o nel mio piccolo al lavoro, 80% dei Colleghi stranieri con targa Rosenheim, quando un Tedesco vi farä uno sgarro, spero di no ovviamente, gli potete pure gridare "Gnocco de M€rd@!!!", ma magari è un Gnocco de Muja, o comunque uno straniero.
La targa ormai conta veramente poco...

Insomma, "stiamo attenzionati" in bici, il sedere è uno solo, abbiamone cura!
Freniamo sempre, anche se abbiamo la precedenza, male che vada è meglio fermarsi che beccarsi, pur con la ragione dalla nostra, il fianco di una macchina in faccia...
Tu ormai ezzere saccio tetesco di Cermania !!! :mrgreen:
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Ultimamente mi sono capitati due episodi che hanno messo in luce la scarsa comprensione sia del codice della strada, che delle azioni altrui. Sempre al mattino, andando al lavoro, con bici da corsa/trekking con borse, casco, luci accese e gilet ad alta visibilità (anche se era giorno).

- La prima volta sono su un vialone largo che porta in centro città, viale a 4 corsie, due per lato, in mezzo una ampia striscia di verde con alberi etc. larga quanto due corsie dello stesso viale. Sono tutto sulla destra, procedo a velocità spedita, c'è spazio, il traffico è normale. Sennonché mi si affianca una donna e tira giù il finestrino e mi fa: c'è la pista ciclabile sull'altro lato. Ed è così, come darle torto, i due viali hanno una pista ciclabile SOLO su un lato, ed è il lato opposto al mio. Ora, non so quale codice della strada abbia letto, ma che io sappia in un contesto del genere, il ciclista non è obbligato a spostarsi sull'altro lato per utilizzare la ciclabile. Tanto più che non c'era nessun divieto all'inizio del vialone a proseguire con la bici nella direzione che sto percorrendo. Quindi mi domando: ma perché tanto zelo? Perché prendersi la briga di insegnarmi come devo andare in bicicletta e quali spazi occupare, quando lo so benissimo e soprattutto non sto recando problemi a nessuno, sono sulla destra, mi faccio i fatti miei...mah!

- la seconda è stata più spiacevole. Passaggio a livello in città, subito dopo la stazione. Sto arrivando con la bici, e calano le sbarre. Al che scendo, guardo, sono le 8:26, il treno è fermo in stazione, dall'altro lato nulla per km, e quindi attraverso veloce con la bici a mano, tanto so che il treno parte alle 8:28, quindi faccio sì una infrazione, ma non sto correndo rischi, ne sono certo, non ci sono variabili. Qualche pedone fa lo stesso pochi istanti dopo. Al che un tizio tira giù il finestrino e mi fa: "Potevi aspettare, che ti costava!" Al che io taccio, perché so di essere in torto, e monto sulla bici per proseguire e mi sento dire: "Poi fanno bene se vi ammazzano!" Al che mi si è gelato il sangue ed è partito il vaffa.

Ho due amici in rianimazione per incidenti in bici, uno centrato in pieno da una macchina che ha invaso l'altra corsia, a 200 mt. da casa, era appena partito per il suo giro. Preso in pieno da un 20enne che ha dichiarato che non lo aveva visto e non si era accorto di aver invaso l'altra corsia, mentre probabilmente stava facendo cose al telefono. Non posso accettare che una qualsiasi persona che guidi un auto la veda in quel modo, e non è per giustificare la mia infrazione che tale rimane e sono il primo a sostenere che come ciclisti dobbiamo sempre dare l'esempio, ed infatti ho smesso da anni di passare con il rosso, andare in gruppi numerosi, etc. Ma augurare la morte, questo mi pare troppo. Non so, forse voleva attirare la mia attenzione, spero che non pensasse realmente quello che ha detto. Ma questa cosa di voler avere l'ultima parola la trovo odiosa: ero in torto, me lo hai fatto notare, non ho detto niente. Perché non finirla lì? Ci eravamo capiti, mi pare.

Ma non è la prima volta: tempo fa sempre una donna mi aveva invitato ad usare una ciclabile...che non c'era: avevano alzato dei cordoli sul lato della strada, ma era in realtà un marciapiede, c'era solo il simbolo del pedone. Poi dopo avermi redarguito, ha pensato bene di mettere la freccia e sorpassare un auto dove c'era la striscia continua. Fatico a capire questa necessità di fare sempre la morale agli altri anche senza fondamento.
 

Lightwave

Scalatore
26 Luglio 2013
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B'Twin Triban 5
Ultimamente mi sono capitati due episodi che hanno messo in luce la scarsa comprensione sia del codice della strada, che delle azioni altrui. Sempre al mattino, andando al lavoro, con bici da corsa/trekking con borse, casco, luci accese e gilet ad alta visibilità (anche se era giorno).

- La prima volta sono su un vialone largo che porta in centro città, viale a 4 corsie, due per lato, in mezzo una ampia striscia di verde con alberi etc. larga quanto due corsie dello stesso viale. Sono tutto sulla destra, procedo a velocità spedita, c'è spazio, il traffico è normale. Sennonché mi si affianca una donna e tira giù il finestrino e mi fa: c'è la pista ciclabile sull'altro lato. Ed è così, come darle torto, i due viali hanno una pista ciclabile SOLO su un lato, ed è il lato opposto al mio. Ora, non so quale codice della strada abbia letto, ma che io sappia in un contesto del genere, il ciclista non è obbligato a spostarsi sull'altro lato per utilizzare la ciclabile. Tanto più che non c'era nessun divieto all'inizio del vialone a proseguire con la bici nella direzione che sto percorrendo. Quindi mi domando: ma perché tanto zelo? Perché prendersi la briga di insegnarmi come devo andare in bicicletta e quali spazi occupare, quando lo so benissimo e soprattutto non sto recando problemi a nessuno, sono sulla destra, mi faccio i fatti miei...mah!

- la seconda è stata più spiacevole. Passaggio a livello in città, subito dopo la stazione. Sto arrivando con la bici, e calano le sbarre. Al che scendo, guardo, sono le 8:26, il treno è fermo in stazione, dall'altro lato nulla per km, e quindi attraverso veloce con la bici a mano, tanto so che il treno parte alle 8:28, quindi faccio sì una infrazione, ma non sto correndo rischi, ne sono certo, non ci sono variabili. Qualche pedone fa lo stesso pochi istanti dopo. Al che un tizio tira giù il finestrino e mi fa: "Potevi aspettare, che ti costava!" Al che io taccio, perché so di essere in torto, e monto sulla bici per proseguire e mi sento dire: "Poi fanno bene se vi ammazzano!" Al che mi si è gelato il sangue ed è partito il vaffa.

Ho due amici in rianimazione per incidenti in bici, uno centrato in pieno da una macchina che ha invaso l'altra corsia, a 200 mt. da casa, era appena partito per il suo giro. Preso in pieno da un 20enne che ha dichiarato che non lo aveva visto e non si era accorto di aver invaso l'altra corsia, mentre probabilmente stava facendo cose al telefono. Non posso accettare che una qualsiasi persona che guidi un auto la veda in quel modo, e non è per giustificare la mia infrazione che tale rimane e sono il primo a sostenere che come ciclisti dobbiamo sempre dare l'esempio, ed infatti ho smesso da anni di passare con il rosso, andare in gruppi numerosi, etc. Ma augurare la morte, questo mi pare troppo. Non so, forse voleva attirare la mia attenzione, spero che non pensasse realmente quello che ha detto. Ma questa cosa di voler avere l'ultima parola la trovo odiosa: ero in torto, me lo hai fatto notare, non ho detto niente. Perché non finirla lì? Ci eravamo capiti, mi pare.

Ma non è la prima volta: tempo fa sempre una donna mi aveva invitato ad usare una ciclabile...che non c'era: avevano alzato dei cordoli sul lato della strada, ma era in realtà un marciapiede, c'era solo il simbolo del pedone. Poi dopo avermi redarguito, ha pensato bene di mettere la freccia e sorpassare un auto dove c'era la striscia continua. Fatico a capire questa necessità di fare sempre la morale agli altri anche senza fondamento.

L'ignoranza è una brutta bestia... E troppa gente vive coi cuori colmi d'odio
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Ultimamente mi sono capitati due episodi che hanno messo in luce la scarsa comprensione sia del codice della strada, che delle azioni altrui. Sempre al mattino, andando al lavoro, con bici da corsa/trekking con borse, casco, luci accese e gilet ad alta visibilità (anche se era giorno).

- La prima volta sono su un vialone largo che porta in centro città, viale a 4 corsie, due per lato, in mezzo una ampia striscia di verde con alberi etc. larga quanto due corsie dello stesso viale. Sono tutto sulla destra, procedo a velocità spedita, c'è spazio, il traffico è normale. Sennonché mi si affianca una donna e tira giù il finestrino e mi fa: c'è la pista ciclabile sull'altro lato. Ed è così, come darle torto, i due viali hanno una pista ciclabile SOLO su un lato, ed è il lato opposto al mio. Ora, non so quale codice della strada abbia letto, ma che io sappia in un contesto del genere, il ciclista non è obbligato a spostarsi sull'altro lato per utilizzare la ciclabile. Tanto più che non c'era nessun divieto all'inizio del vialone a proseguire con la bici nella direzione che sto percorrendo. Quindi mi domando: ma perché tanto zelo? Perché prendersi la briga di insegnarmi come devo andare in bicicletta e quali spazi occupare, quando lo so benissimo e soprattutto non sto recando problemi a nessuno, sono sulla destra, mi faccio i fatti miei...mah!

- la seconda è stata più spiacevole. Passaggio a livello in città, subito dopo la stazione. Sto arrivando con la bici, e calano le sbarre. Al che scendo, guardo, sono le 8:26, il treno è fermo in stazione, dall'altro lato nulla per km, e quindi attraverso veloce con la bici a mano, tanto so che il treno parte alle 8:28, quindi faccio sì una infrazione, ma non sto correndo rischi, ne sono certo, non ci sono variabili. Qualche pedone fa lo stesso pochi istanti dopo. Al che un tizio tira giù il finestrino e mi fa: "Potevi aspettare, che ti costava!" Al che io taccio, perché so di essere in torto, e monto sulla bici per proseguire e mi sento dire: "Poi fanno bene se vi ammazzano!" Al che mi si è gelato il sangue ed è partito il vaffa.

Ho due amici in rianimazione per incidenti in bici, uno centrato in pieno da una macchina che ha invaso l'altra corsia, a 200 mt. da casa, era appena partito per il suo giro. Preso in pieno da un 20enne che ha dichiarato che non lo aveva visto e non si era accorto di aver invaso l'altra corsia, mentre probabilmente stava facendo cose al telefono. Non posso accettare che una qualsiasi persona che guidi un auto la veda in quel modo, e non è per giustificare la mia infrazione che tale rimane e sono il primo a sostenere che come ciclisti dobbiamo sempre dare l'esempio, ed infatti ho smesso da anni di passare con il rosso, andare in gruppi numerosi, etc. Ma augurare la morte, questo mi pare troppo. Non so, forse voleva attirare la mia attenzione, spero che non pensasse realmente quello che ha detto. Ma questa cosa di voler avere l'ultima parola la trovo odiosa: ero in torto, me lo hai fatto notare, non ho detto niente. Perché non finirla lì? Ci eravamo capiti, mi pare.

Ma non è la prima volta: tempo fa sempre una donna mi aveva invitato ad usare una ciclabile...che non c'era: avevano alzato dei cordoli sul lato della strada, ma era in realtà un marciapiede, c'era solo il simbolo del pedone. Poi dopo avermi redarguito, ha pensato bene di mettere la freccia e sorpassare un auto dove c'era la striscia continua. Fatico a capire questa necessità di fare sempre la morale agli altri anche senza fondamento.
Ormai siamo diventati il bersaglio di chiunque utilizzi la strada. C'è una prevenzione "a prescindere". Pensavo che 'sta storia si esaurisse come quella per i pitbull che, per chi se lo fosse perso, sono anni che non sbranano più nessuno, benché in un certo periodo non ci fosse giorno che qualcuno non venisse morso da uno di loro. Invece, dicevo, questa situazione, che va dall'insofferenza all'odio vero e proprio, continua imperterrita e si autoalimenta. A Genova stanno mettendo le ciclabili, si può essere d'accordo o meno, personalmente lo sono, anche se non uso la bici quale mezzo di trasporto. Sono nati un paio di gruppi che ne contestano la presenza, ma entrambi finiscono per prendersela con i ciclisti (e i monopattinisti, nuova categoria che ci soppianterà di brutto), perché alla fine la lingua batte dove il dente duole. Per alcuni, il ciclista dà fastidio per il semplice fatto di esistere, perché occupa uno spazio che - secondo alcuni - non gli competerebbe.
Certo, alcuni di noi non fanno nulla per attenuare questa sorta di scontro asimmetrico. Tuttavia, a parte una esigua minoranza irrispettosa delle regole, la maggior parte di noi si comporta in bici come si comporta da pedone: c'è rosso? Non arriva nessuno, quindi proseguo. Oppure: passa una macchina al mille e chiacchieramo affiancati anche se il codice lo vieta. Se la strada lo permette rimaniamo affiancati, altrimenti ci mettiamo in fila indiana. Sono ovviamente infrazioni, ma sono le stesse che commettono i pedoni. Se un pedone attraversa col rosso arriva forse un automobilista che dice: «Poi, fanno bene se vi ammazzano.»? No. Perché, a turno, siamo tutti pedoni. Mentre ciclisti alcuni non lo sono, non lo sono mai stati o non saranno mai.

Entro, finalmente, nel tuo discorso.
Per quanto riguarda il secondo episodio. Ovviamente, il tipo ha fatto bene a redarguirti. Non concepisco un attraversamento ferroviario, anche se so di avere il tempo necessario. Non lo concepisco né a piedi, né in bici, né con qualsiasi altro mezzo.
La frase che ti è stata rivolta è stata particolarmente odiosa, figlia del disprezzo di questi tempi nei nostri confronti. Naturalmente, si è ben guardato bene di rivolgerla anche ai pedoni che hanno attraversato insieme a te. Si è concentrato sul ciclista, l'unico vero reo del caso.
Anziché stare zitto, avresti potuto rispondergli: «Fanno bene ad ammazzare anche i pedoni, vero?» Tanto per saggiare la risposta.
 
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