E' possibile che basti saltare una settimana di uscite in bici, causa vento forte, per perdere la disponibilità a farlo?
Quando le uscite rientrano in un ritmo, la prossima sembra un fatto scontato, ma quando si perde il ritmo, ogni sfumatura negativa (nuvole all'orizzonte o, peggio, l'insinuazione giornalistica "attenti a non fratturarvi una gamba perché i reparti ortopedici sono in crisi causa Covid19") mi fa dire a me stesso di rinviare al giorno dopo.
Aggiungete che, non so perché, i meteo che fino a una settimana fa erano concordi e accurati, da qualche giorno sembrano impazziti, discordanti tra loro nell'annunciare chi pioggia, chi vento, chi entrambi, chi sereno.
Così, mi alzo la mattina, vado in balcone, vedo nuvoloni neri e li colgo al volo come buon pretesto per rinviare, per poi pentirmi quando, a metà mattina e aver già dato via tutte le energie in una seduta di spinning.
Autodisciplina e ritmo delle routines sono la vera formula di una vera libertà, del controllo di me stesso.
Guai all'insorgere dell'accidia, del compiacimento omeostatico...