La rigidità torsionale di un telaio, ovvero quella buona, che non fa disperdere la potenza sui pedali, si misura in modo molto semplice:
si vincolano i forcellini del carro ad un perno passante fissato a terra, si fissa lo sterzo con un tubo rigido al posto della forcella, più o meno come quando la bici è sui
rulli.
Al posto del movimento centrale si mette una sbarra, la si carica verso il basso con forza nota, e si misura lo scostamento angolare del movimento centrale.
Un telaio rigido fa valori anche superiori a 140 Nm/°: vuol dire che applicando circa 14 kg ad una sbarra lunga un metro, il movimento centrale flette di un grado.
Quanto è in mm uno spostamento di 1 grado?
Ipotizzando un'altezza sella di 75 cm, e guardando il movimento centrale dalla sella, lo si vedrebbe scostare dalla verticale di circa 13 mm.
Poi c'è una rigidità cattiva, che è quella verticale, che si calcola applicando una forza sul tubo sella.
È quella che spacca la schiena su asfalti brutti, tipica delle bici aero con sezioni tubi appiattite.
Su riviste che recensiscono seriamente una bici, sono dati che vengono misurati.
I produttori si limitano a dire "rigidità incrementata dell' X%" ad ogni modello nuovo.