chippz

Cronoman
18 Novembre 2018
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Ciao a tutti,
Sono nuovo del forum, nella presentazione ho scritto di essere un runner che ora vuole dedicarsi al ciclismo (non tanto su strada, ma più sui rulli con Zwift).
Avendo avuto una profonda dedizione con gli allenamenti di corsa (ho anche due patentini da preparatore atletico) volevo estendere le mie conoscenze anche al ciclismo. Motivo di questo thread.


La domanda che più mi sta a cuore è "come lavora l'organismo durante un'attività di corsa o bici?".
Vi faccio il mio ragionamento. Uno dei metodi più rinomati e studiati dell'ultimo periodo nel mondo del ciclismo è l'utilizzo del misuratore di potenza ed elaborare gli allenamenti in funzione di questo parametro.
Per tarare i riferimenti viene utilizzato il termine di "soglia", ovvero come riferimento si utilizza la massima potenza che si riesce a tenere in sforzi di 1h circa. Questo assomiglia molto alla cosiddetta "soglia anaerobica" e al mondo del running, in cui essa viene spesso utilizzata come punto di partenza.

Tralasciando la veridicità di tale soglia (nonostante sia un termine diffusissimo non vi è nessuno studio scientifico che ne dimostri la sua reale esistenza) è interessante notare che in entrambi gli sport si fa riferimento a questo valore.
Da ciò nasce la mia vera domanda.

L'organismo reagisce UGUALE nel compiere sforzi di uguale durata e sforzo dei due sport?
Esempio: correre per 40 minuti al proprio ritmo di "soglia", a livello organico si compierà lo stesso sforzo del pedalare per 40 minuti al proprio ritmo (o potenza) di "soglia"?

Se la risposta è sì, allora va ampliata la considerazione fino ad arrivare al: "per migliorare il proprio valore di soglia è necessario dedicarci gli stessi tempi?".
Ad esempio: correre 4 volte 10 minuti ad una intensità leggermente più forte della propria soglia comporta gli stessi benefici del pedalare 4 volte 10 minuti ad una potenza leggermente più forte della soglia?

Grazie a chi avrà la pazienza di commentare! :)
 

Cere_

Apprendista Passista
16 Agosto 2018
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Non me ne intendo molto, ma posso darti la mia opinione.
Dato che mediamente nel ciclismo si fanno uscite/gare più lunghe della corsa a piedi, l'allenamento tenderà ad essere più spostato verso la ripetibilità dello sforzo anche dopo ore di bici, quindi, secondo me, la corsa a piedi va allenata in modo da avere un ritmo più veloce per una durata inferiore di tempo (vedi il 4x10 che dicevi), dato che bene o male direi la gara più lunga che mediamente si fa è una maratona (tralasciando le ultra), mentre la bici va allenata sul mantenimento di un certo ritmo per molto tempo (vedi ripetute in soglia su più salite, magari anche dopo 3-4 ore di giro), e non te ne fai molto di un, esempio, 4x10 se non alleni anche il fondo con giri da 6+ ore, tirando anche alla fine.

Riguardo allo specifico, cioè se il corpo reagisce uguale, non ne ho idea sinceramente.

Sicuramente gente più preparata di me ti aiuterà meglio
 

chippz

Cronoman
18 Novembre 2018
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Sì, questo l'avevo pensato anche io. :)
Però la mia domanda era più nel caso in cui il ciclista volesse preparare distanze/sforzi di un'ora massimo. Quindi come se fosse un runner che vuole preparare 10 km e mezza maratona.

Ecco, proprio in questo caso viene in mente un'altra domanda.
Chi ha fatto il record mondiale dell'ora di pedalata faceva anche lunghi da oltre 3h? Confrontando con la corsa, chi ha fatto il record mondiale della mezza maratona (poco sotto 60 minuti) non faceva mai allenamenti più lunghi di 2h/2h:30' consecutivi (poi magari faceva 2h ore la mattina e 1h al pomeriggio, ma mai 3h di fila).
 

chippz

Cronoman
18 Novembre 2018
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Chissà.. probabilmente ad altissimi livelli un pro è fortissimo su tutto. Paragone con la corsa, Kipchoge che ha fatto record mondiale sulla maratona potrebbe avere nelle gambe pure il record mondiale sulla mezza o comunque andarci vicinissimo.
Senza contare che, ironicamente, Kipchoge ha dei tempi sui 3000 e 5000 metri migliori rispetto al detentore del record mondiale sulla mezza.
Un po come dire che costui sul lato veloce e resistente sia più forte, invece sul lato più specifico (la mezza) perda un pochino o, all'incontrario, che il detentore della mezza è super ottimizzato per la sua disciplina.
In ogni caso tra questi due pro di distanze completamente differenti valgono più o meno gli stessi tempi.

Probabilmente è così pure nel ciclismo.
...e andiamo avanti a studiare. bella cumpagandalf
 

ValeXX

Apprendista Cronoman
15 Luglio 2009
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Domanda: c'è qualche nome di ciclista che ha fatto un record mondiale nell'ora di pedalata.. allenandosi e provenendo esclusivamente per quello?

Il record dell'ora su pista (detenuto da wiggins) si fa eccome, in bici conta anche molto il tipo di fisico forse ancora più che nella corsa... Passisti/scalatori/discesisti/pass.scalatori/sprinter...
Il ciclismo su strada può essere un criterium piatto da 2 ore a 48 di media o può essere una mediofondo da 100 km per 2000 di dislivello e rampe al 15% con discese tortuose... Viene fuori prorpio anche la caratteristica del ciclista... La corsa su asfalto per lo meno no, ci sono maratone più o meno facili ma nessuna ssale sul mortirolo... :)
 

chippz

Cronoman
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Beh nella corsa ci sono infinite distanze, dai 100 metri alle ultra maratone da 100 km, alle trail in montagna. :)

Però mi chiedevo se i minuti e gli allenamenti per preparare una 10km/mezza maratona a piedi siano uguali al preparare una 40km/1h in bici.

Se si parla di "soglia anaerobica", entrambe ruotano in funzione ad essa. Quindi saranno uguali i tipi di sforzi necessari?
Per me la risposta è sì, quindi over-distance di non troppo oltre 2h, lavori intensi fino a poco sotto il v02max (alias sforzi intensi sub 10') e lavori in soglia dai 30 ai 60 minuti attorno la SAN (e tutto il resto).

A piedi funziona così (con l'aggiunta delle andature tecniche per la tecnica di corsa e palestra per forza generale), in bici penso sia uguale. E se fosse uguale, fare un lavoro per la v02max in bici mi darà miglioramenti pure sulla v02max a piedi (escludendo la diversità dei movimenti)?
 

ValeXX

Apprendista Cronoman
15 Luglio 2009
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Beh nella corsa ci sono infinite distanze, dai 100 metri alle ultra maratone da 100 km, alle trail in montagna. :)

Però mi chiedevo se i minuti e gli allenamenti per preparare una 10km/mezza maratona a piedi siano uguali al preparare una 40km/1h in bici.

Se si parla di "soglia anaerobica", entrambe ruotano in funzione ad essa. Quindi saranno uguali i tipi di sforzi necessari?
Per me la risposta è sì, quindi over-distance di non troppo oltre 2h, lavori intensi fino a poco sotto il v02max (alias sforzi intensi sub 10') e lavori in soglia dai 30 ai 60 minuti attorno la SAN (e tutto il resto).

A piedi funziona così (con l'aggiunta delle andature tecniche per la tecnica di corsa e palestra per forza generale), in bici penso sia uguale. E se fosse uguale, fare un lavoro per la v02max in bici mi darà miglioramenti pure sulla v02max a piedi (escludendo la diversità dei movimenti)?

Non ho le competenze per inerpicarmi in questi discorsi purtroppo... ;)
Riguardo alla parte in grassetto certo, se uno ha vo2max elevato ed esegue allenamenti aerobici come si deve il motore gira, qualsiasi sport aerobico si faccia, però tecnica/muscolatura a quel punto diventano l'impedimento ed è lì che si dovrà lavorare...
Ma ripeto, non sono un esperto per cui non so che dirti a parte questo... ;)
 

marchez

Gregario
23 Settembre 2007
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Ciao a tutti,
Sono nuovo del forum, nella presentazione ho scritto di essere un runner che ora vuole dedicarsi al ciclismo (non tanto su strada, ma più sui rulli con Zwift).
Avendo avuto una profonda dedizione con gli allenamenti di corsa (ho anche due patentini da preparatore atletico) volevo estendere le mie conoscenze anche al ciclismo. Motivo di questo thread.


La domanda che più mi sta a cuore è "come lavora l'organismo durante un'attività di corsa o bici?".
Vi faccio il mio ragionamento. Uno dei metodi più rinomati e studiati dell'ultimo periodo nel mondo del ciclismo è l'utilizzo del misuratore di potenza ed elaborare gli allenamenti in funzione di questo parametro.
Per tarare i riferimenti viene utilizzato il termine di "soglia", ovvero come riferimento si utilizza la massima potenza che si riesce a tenere in sforzi di 1h circa. Questo assomiglia molto alla cosiddetta "soglia anaerobica" e al mondo del running, in cui essa viene spesso utilizzata come punto di partenza.

Tralasciando la veridicità di tale soglia (nonostante sia un termine diffusissimo non vi è nessuno studio scientifico che ne dimostri la sua reale esistenza) è interessante notare che in entrambi gli sport si fa riferimento a questo valore.
Da ciò nasce la mia vera domanda.

L'organismo reagisce UGUALE nel compiere sforzi di uguale durata e sforzo dei due sport?
Esempio: correre per 40 minuti al proprio ritmo di "soglia", a livello organico si compierà lo stesso sforzo del pedalare per 40 minuti al proprio ritmo (o potenza) di "soglia"?

Se la risposta è sì, allora va ampliata la considerazione fino ad arrivare al: "per migliorare il proprio valore di soglia è necessario dedicarci gli stessi tempi?".
Ad esempio: correre 4 volte 10 minuti ad una intensità leggermente più forte della propria soglia comporta gli stessi benefici del pedalare 4 volte 10 minuti ad una potenza leggermente più forte della soglia?

Grazie a chi avrà la pazienza di commentare! :)
Le mie considerazioni da appassionato di preparazione atletica che si è avvicinato al ciclismo:
Dando per scontato che l'allenamento del gesto atletico (correre o pedalare) sia assodato, la pedalata condizionata nel ciclista lo porta ad eseguire il gesto senza carico, con un consumo energetico poco superiore a quello basale, con basse ricadute sul sistema cardiovascolare, il vantaggio aerobico è evidente, e per questo occorre qualche anno per chi parte da zero.
Gli allenamenti per portare il sistema aerobico al massimo per la gara target (1h o 5h che sia) credo possano essere gli stessi come tempistica,
Ma nel ciclismo al contrario della corsa c'è la forza muscolare che varia, nella corsa il carico muscolare è sempre uguale, o varia poco tra salita e discesa, la gamba alza sempre il tuo peso,
Mentre nel ciclismo il carico in kg da applicare ai pedali varia moltissimo, e questo si ripercuote sulla prestazione in modo determinante.


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pensopositivo

Velocista
28 Giugno 2009
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Trek Emonda SL6 (BDC) - Scott Scale 40 (MTB)
Ma nel ciclismo al contrario della corsa c'è la forza muscolare che varia, nella corsa il carico muscolare è sempre uguale, o varia poco tra salita e discesa, la gamba alza sempre il tuo peso,
Mentre nel ciclismo il carico in kg da applicare ai pedali varia moltissimo, e questo si ripercuote sulla prestazione in modo determinante.

Infatti ci sono ciclisti che alternano la strada con la pista (Viviani, Cavendish, Gaviria, ecc..) e per passare da una attività all' altra fanno una preparazione specifica diversa in quanto in pista il peso non è così determinante e anche la lunghezza delle prove è completamente diversa.

@chippz, volendo fare un confronto corsa - ciclismo, forse che le somiglianze maggiori si possono trovare nelle specialità della pista.
 

chippz

Cronoman
18 Novembre 2018
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FRW Diamondheights
Sì, le differenze muscolari sono evidenti e fanno la differenza. Mi bastava solo sapere che almeno le qualità e i minuti sono gli stessi (tralasciando la pura parte aerobica).

Infatti, il confronto lo cercavo proprio con specialisti di distanze "brevi", dell'arco di 1h. Quindi chi fa pista soprattuto. :)
 

marchez

Gregario
23 Settembre 2007
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V-Raptor
[QUOTE="], volendo fare un confronto corsa - ciclismo, forse che le somiglianze maggiori si possono trovare nelle specialità della pista.[/QUOTE]


Sono d'accordo, la pista dove la richiesta di potenza è sempre uguale, tipo record dell'ora, o anche, in misura minore, le crono su strada,
Resta comunque il fatto che, anche lì, per aumentare le prestazioni, devi allenare oltre al sistema aerobico, anche la forza con allenamenti specifici per essa

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