Avendo avuto nella mia vita dei trascorsi di allevatore di alcune razze molossoidi, devo dire che mi ritrovo in pieno con le analisi di Green Dolphin.
Per il ciclista è necessario però capire i meccanismi che muovono l'aggressività di un cane.
Per le varie razze (e anche per i meticci) i meccanismi sono sempre gli stessi, ma varieranno di intensità a seconda della razza e addirittura anche fra soggetti diversi della stessa razza (anche noi siamo tutti uomini ma non abbiamo lo stesso carattere).
All'interno di un territorio che loro intendono come il loro, cioè entro i confini mentali che si sono dati di possesso territoriale e che non necessariamente coincidono con delimitatazioni e recinti di vario tipo (ai cani non interessano i limiti catastali di una proprietà), mettono in atto meccanismi aggressivi che sono preceduti da varie fasi di intimidazione.
Se si tratta di cani da pastore guardiani (diversi dai cani da pastore conduttori) ci saranno segnali precisi, sequenziali e inequivocabili che si evolveranno in più fasi.
Fase 1. Il cane abbaierà alla vista di quella che lui ritiene una minaccia.
Fase 2. Nonostante il suo abbaiare la minaccia continua ad avvicinarsi, per cui segue un abbaio più veloce con avvicinamento al piccolo trotto e il pelo comincia a drizzarsi sul garrese.
Fase 3. La minaccia ignora anche questo avvertimento e a quel punto il cane si ferma a pochi metri da lei, smette di abbaiare, il pelo è ben irto su quasi tutta la linea dorsale, punta i piedi in avanti, protende il collo e inizia la fase del ringhio con una lila di denti in bella mostra che non si capisce nè dove inizia nè dove finisce.
Questo era l'ultimo avvertimento.
Se si commette l'errore di avvicinarsi per addolcire il cane e magari mettercisi a giocare come ho letto di qualcuno, pagheremo molto cara la nostra dabbenagine.
Altro motivo di aggressività interspecifica è costituito dall'istinto predatorio.
Quando il cane è mosso da questo meccanismo aggressivo, dimentichiamoci le tre fasi scritte sopra.
Il cane non darà alcun segnale di preavviso, anzi cercherà di mimetizzarsi acquattandosi senza provocare il minimo rumore. Quindi niente abbai in lontananza, niente mimica convenzionale di avvertimento ..... niente di niente. Aspetterà (fissandola) che la sua preda si avvicini e quando la giudicherà alla sua portata, partirà cercando di coglierla sul lato anticipandola leggermente per compensare il leggero gap di distanza da percorrere.
In questo tutti i predatori (quindi anche i cani) sono bravissini. Riescono a fare una stima di un oggetto in movimento veloce molto meglio di quanto riusciamo a fare noi.
Ripeto: in tutte le razze questi istinti sono presenti, solo variano di intensità.
Il cane da pastore, avendo tutto l'interesse a difendere il suo territorio e/o le cose affidate alla sua custodia, farà di tutto per farsi notare a grande distanza, perchè suo interesse primario non è attaccare un nemico, ma tenerlo lontano per non far corre rischi a chi o cosa deve proteggere.
I cani del genere molossoide, invece avendo un tasso di neotenia generalmente molto più alto rispetto ad altre razze,, sentono moltissimo il richiamo della lotta e limiteranno molto le fasi elencate prima, fino addirittura a saltarle.
Fatta tutta questa necessaria premessa che spero non abbia annoiato nessuno (nel caso me ne scuso), il ciclista non deve fare altro che interpretare al meglio i segnali che gli arrivano dalla comunicazione canina.
Se si rende conto di aver invaso un territorio fa bene a girare i tacchi o se ne ha la possibilità, di allargarsi il più possibile per allontanarsi. Difficilmente ci saranno inseguimenti, se non brevi e accompagnati sempre da abbaio.
Se vediamo invece un cane acquattarsi a margine della carreggiata, allora si tratta di azione predatoria. Il cane è attratto da un oggetto in movimento veloce (podista, ciclista, motorino, autoveicolo, ecc.). In questo caso è perfettamente inutile accelerare perchè non faremo altro che rinforzare l'azione istintiva del cane. Egli calcolerà perfettamente la vostra velocità riuscendo a scattare con l'anticipo giusto per trovarsi il più delle volte sulla vostra ruota anteriore. Bisogna fermarsi e procedere adagio. In questo caso verrà meno l'azione predatoria e il cane perderà del tutto il suo interesse nel ciclista.
Non serve sbracciarsi, urlare o altro (con i randagi funzionerà 9 volte su 10, ma esiste sempre la decima possibilità), perchè potrebbe succedere che esauriamo l'azione predatoria del cane e suscitiamo in lui l'istinto di conservazione .... quindi ci procuriamo ca@@i diversi che portano però allo stesso risultato.
Una cosa è stata trascurata del tutto in questo lungo thread (forse la più importante) ed è la differenza tra branchi di cani randagi e branchi di cani rinselvatichiti, ma questa è un'altra storia e la chiudo quì perchè sono convinto di aver addormentato il novanta per cento di voi.
Saleut.