Decisione finale su ruote: sicuramente in carbonio alto profilo

Lynx

Apprendista Scalatore
28 Giugno 2008
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Wilier zero9
Non determina lo stesso lavoro ...

Ah.. ecco. Adesso è più chiaro.

Inoltre credo che nel caso di una ruota sia leggermente diversa la questione.

Ti ricordo che quando pedali devi spingere anche la massa delle ruote: quindi devo dirti che "credi male": il sistema in moto comprende anche le ruote: non vorrai mica dirmi che quando ti pesi lo fai mettendo uno dei due piedi a terra! Ti piace vincere facile?:mrgreen: o-o
 

SoftMachine

Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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Ah.. ecco. Adesso è più chiaro.



Ti ricordo che quando pedali devi spingere anche la massa delle ruote: quindi devo dirti che "credi male": il sistema in moto comprende anche le ruote: non vorrai mica dirmi che quando ti pesi lo fai mettendo uno dei due piedi a terra! Ti piace vincere facile?:mrgreen: o-o

Conosci il mio nutrizionista??:angrymod:
:mrgreen:

Da profano, intendevo dire che credo ci sia una certa differenza fra, ad esempio, spostare far ruotare qualcosa.
 

stambecco

Maglia Gialla
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cane sciolto
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si
Ho 50 anni, con un solo anno e mezzo di bdc alle spalle (eh, ho iniziato da vecchietto, prima le bici da corsa non sapevo neppure cosa avessero di particolare a parte il manubrio strano) .


però soft parli troppo da esperto gandalf per essere uno che pedala da solo un anno e mezzo e pergiunta che ha cominciato a 50 anni.

insomma chiunque sà che ci vogliono anni per raggiungere una certà maturità muscolare e apprezzare i primi miglioramenti
tu sei troppo acerbo :mrgreen:

se è vero quel che dici, ovvero che fai 20.000 km/anno, ora sei più o meno a 30.000 km in un anno e mezzo se la matematica, al contrario delle sensazioni sulle ruote, non è un'opinione. partendo da zero.

hai le gambe spompate, per quello non senti differenze fra le ruote o-o
 

Lynx

Apprendista Scalatore
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Conosci il mio nutrizionista??:angrymod:
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Da profano, intendevo dire che credo ci sia una certa differenza fra, ad esempio, spostare far ruotare qualcosa.

Spostare (inteso come far strisciare un oggetto su una superficie) provoca attrito radente; ruotare, invece, provoca attrito volvente. L'attrito volvente è decisamente inferiore al radente.o-o
 

sofia

Apprendista Cronoman
19 Marzo 2010
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Cervelo R3 SL, FM028, Trek Top Fuel 9.8, FM066 SL e una bestia nera cinese MTB da 29
però soft parli troppo da esperto gandalf per essere uno che pedala da solo un anno e mezzo e pergiunta che ha cominciato a 50 anni.

insomma chiunque sà che ci vogliono anni per raggiungere una certà maturità muscolare e apprezzare i primi miglioramenti
tu sei troppo acerbo :mrgreen:

se è vero quel che dici, ovvero che fai 20.000 km/anno, ora sei più o meno a 30.000 km in un anno e mezzo se la matematica, al contrario delle sensazioni sulle ruote, non è un'opinione. partendo da zero.

hai le gambe spompate, per quello non senti differenze fra le ruote o-o

Secondo me hai capito male: recente acquisizione sulla bici da strada ma secondo me ha qualche esperienza in mtb........Possono andare bene anche 20 o 30 anni di mtb per la maturità muscolare?
 

sofia

Apprendista Cronoman
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Spostare (inteso come far strisciare un oggetto su una superficie) provoca attrito radente; ruotare, invece, provoca attrito volvente. L'attrito volvente è decisamente inferiore al radente.o-o

Ma chi ha detto però che per spostare un oggetto bisogna farlo strisciare o rotolare? L'aereo striscia o rotola? O uno che cammina?
 

SoftMachine

Maglia Iridata
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però soft parli troppo da esperto gandalf per essere uno che pedala da solo un anno e mezzo e pergiunta che ha cominciato a 50 anni.

insomma chiunque sà che ci vogliono anni per raggiungere una certà maturità muscolare e apprezzare i primi miglioramenti
tu sei troppo acerbo :mrgreen:

se è vero quel che dici, ovvero che fai 20.000 km/anno, ora sei più o meno a 30.000 km in un anno e mezzo se la matematica, al contrario delle sensazioni sulle ruote, non è un'opinione. partendo da zero.

hai le gambe spompate, per quello non senti differenze fra le ruote o-o


Davvero, pedalo da quando sono iscritto al forum, dunque da ottobre 2010, dopo che mi e' stata regalata una bici in acciaio da un amico. L'ho usata quasi un anno facendo circa 19.000 km e poi l'ho cambiata. Naturalmente per sfizio e per ragioni estetiche, non di certo per migliorare le prestazioni. E per ragioni biomeccaniche: con quella nuova i pochi fastidi che avevo sono spariti.
Non parlo da esperto, semplicemente leggo molto in generale, mi piace reperire informazioni e ho vissuto parecchio con una buona qualita' di vita.
Sport ne ho sempre fatto, a ottimi livelli, dunque diciamo che per lo meno a livello di apparato cardio-circolatorio e muscolare non partivo da zero. Certo, il gesto atletico del ciclismo e' assai diverso ma a livello fisico una buona base semplifica le cose. Oltretutto, ho sempre avuto poche difficolta' ad approcciare qualunque sport.
Sono anche aiutato dal fatto che conduco una vita sana ed ho una alimentazione molto curata coadiuvato dal fatto che mia moglie e' medico, neurobiologo molecolare e nutrizionista.
Gli ultimi esami, lattato e altri specifici compresi, hanno rivelato un ottimo stato di salute generale e di forma.
Non credo di avere le gambe spompate. Attualmente, tutto sommato, valutando proprio il fatto che pedalo da poco, che a livello neuromuscolare il gesto ancora non e' ottimizzato,e valutando l'eta', ho prestazioni piu' che dignitose e, in alcuni casi, direi ottime.
E poi gli esami clinici parlano abbastanza chiaro. Inoltre analizzo ogni uscita e le relative VAM che ottengo su salite di riferimento.
Non credo dunque di avere le gambe spompate.
Credo piuttosto che ci sia un equivoco di fondo: differenze ne percepisco, ovviamente. La rigidita' o meno con la quale la ruota risponde quando attraverso pezzi di asfalto un po' accidentato, la sensazione di rigidita' che percepisco quando mi alzo sui pedali, le differenze di sensazione a livello della pedalata passando da un copertoncino all'altro, il senso di "smooth (perdona ma non mi viene termine in italiano altrettanto valido) che mi sembra mi trasmettano i tubolari rispetto al copertoncino e, ancora, le differenze che sento a seconda delle pressioni di gonfiaggio. Ma mi rendo conto che dette "sensazioni" o "differenze" non influiscano sulla prestazione finale perche' troppe sono le variabili, e alcune molto piu' importanti. Un refolo di vento contrario, vanifica cio' che, teoricamente, una ruota mi dovrebbe assicurare di vantaggio.
Ecco perche' mi oppongo: mi oppongo a chi scrive "ruote di altro pianeta", "scorrevolezza doppia", la bici mi scappa da sotto i pedali". e da tutte le dichiarazioni da marketing.
Vaminga, in un suo intervento, aveva ben esacerbato lo stesso mio pensiero.
Semplicemente sono preciso e, forse per l'eta', ho smesso di credere ai proclami pubblicitari eccessivi.
Le ruote sono diverse l'una dall'altra ma, alla fine sono ininfluenti per un cicloamatore a livello prestazionale.
Spero di essermi spiegato:mrgreen:
o-o
 

Lynx

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L'aereo striscia o rotola?

L'aereo striscia in una materia chiamata ARIA. Anche se non la vedi non significa che non esiste. Da non confondere con il vuoto (pura teoria).

O uno che cammina?
Se non ci fosse l'attrito sotto le tue scarpe andresti per terra per assumere una condizione più stabile. Ai presente quando si cammina sul ghiaccio? Bene, in quel caso, esiste ancora un po' di attrito.o-o
 

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Secondo me hai capito male: recente acquisizione sulla bici da strada ma secondo me ha qualche esperienza in mtb........Possono andare bene anche 20 o 30 anni di mtb per la maturità muscolare?


Mai salito su una mtb. E, ti diro', nonostante le decantate qualita' che alcuni amici mi propinano, proprio non riesco a farmela piacere esteticamente e, dunque, mi riesce difficile approcciarla.
o-o
 

sofia

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L'aereo striscia in una materia chiamata ARIA. Anche se non la vedi non significa che non esiste. Da non confondere con il vuoto (pura teoria).


Se non ci fosse l'attrito sotto le tue scarpe andresti per terra per assumere una condizione più stabile. Ai presente quando si cammina sul ghiaccio? Bene, in quel caso, esiste ancora un po' di attrito.o-o
1 domanda:
----e quindi l'attrito radente anche nel caso dell'aereo è maggiore dell'attrito volvente?
2 domanda:
per caso il problema della resistenza dell'aria ce l'hai anche quando vai in bici o hai solo l'attrito volvente?
 

sofia

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Mai salito su una mtb. E, ti diro', nonostante le decantate qualita' che alcuni amici mi propinano, proprio non riesco a farmela piacere esteticamente e, dunque, mi riesce difficile approcciarla.
o-o

E sbagli, in inverno è troppo bello, con la bici da corsa fai poco. E cambieresti la tua opinione sulla importanza delle ruote leggere perchè lì è ancora maggiore l'impatto.
 

SoftMachine

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E sbagli, in inverno è troppo bello, con la bici da corsa fai poco. E cambieresti la tua opinione sulla importanza delle ruote leggere perchè lì è ancora maggiore l'impatto.



Tieni conto del fatto che abito a Portovenere dunque l'inverno e' decisamente mite...
in ogni caso, puo' essere che prima o poi ci provi...
 

SoftMachine

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:mrgreen:

secondo te perchè un aereo vola con le ali ferme mentre un uccello per volare deve sbattere le ali?



Semplificando, l'aereo vola per la depressione generata sulle ali dalla velocita' dell'aria. In particolare, dalla depressione sopra l'ala e l'aumento della pressione sotto l'ala.
Funziona come il genoa di una barca a vela. La barca avanza non per la spinta del vento sulla vela, ma per la depressione che si crea all'esterno di essa.
 

Lynx

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1 domanda:
----e quindi l'attrito radente anche nel caso dell'aereo è maggiore dell'attrito volvente?

la condizione principale dell'aereo è quella di volare: in questo caso non esiste attrito volvente. Quando decolla o atterra, condizioni secondarie ma ovviamente indispensabili, all'attrito radente si aggiunge l'attrito volvente. Nel caso dell'atterraggio, l'attrito volvente, è parecchio elevato poiché sono innescati i sistemi di frenata alla ruota.

1 domanda:
2 domanda:
per caso il problema della resistenza dell'aria ce l'hai anche quando vai in bici o hai solo l'attrito volvente?

Si c'è anche il radente. La dimostrazione sta nell'utilizzo di tute speciali e caschi dalla forma "strana" durante le crono.o-o
 

stambecco

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Non parlo da esperto, semplicemente leggo molto in generale, mi piace reperire informazioni e ho vissuto parecchio con una buona qualita' di vita.
Sport ne ho sempre fatto, a ottimi livelli, dunque diciamo che per lo meno a livello di apparato cardio-circolatorio e muscolare non partivo da zero. Certo, il gesto atletico del ciclismo e' assai diverso ma a livello fisico una buona base semplifica le cose. Oltretutto, ho sempre avuto poche difficolta' ad approcciare qualunque sport.
Sono anche aiutato dal fatto che conduco una vita sana ed ho una alimentazione molto curata coadiuvato dal fatto che mia moglie e' medico, neurobiologo molecolare e nutrizionista.
Gli ultimi esami, lattato e altri specifici compresi, hanno rivelato un ottimo stato di salute generale e di forma.
Non credo di avere le gambe spompate. Attualmente, tutto sommato, valutando proprio il fatto che pedalo da poco, che a livello neuromuscolare il gesto ancora non e' ottimizzato,e valutando l'eta', ho prestazioni piu' che dignitose e, in alcuni casi, direi ottime.
E poi gli esami clinici parlano abbastanza chiaro. Inoltre analizzo ogni uscita e le relative VAM che ottengo su salite di riferimento.
Non credo dunque di avere le gambe spompate.
Credo piuttosto che ci sia un equivoco di fondo: differenze ne percepisco, ovviamente. La rigidita' o meno con la quale la ruota risponde quando attraverso pezzi di asfalto un po' accidentato, la sensazione di rigidita' che percepisco quando mi alzo sui pedali, le differenze di sensazione a livello della pedalata passando da un copertoncino all'altro, il senso di "smooth (perdona ma non mi viene termine in italiano altrettanto valido) che mi sembra mi trasmettano i tubolari rispetto al copertoncino e, ancora, le differenze che sento a seconda delle pressioni di gonfiaggio. Ma mi rendo conto che dette "sensazioni" o "differenze" non influiscano sulla prestazione finale perche' troppe sono le variabili, e alcune molto piu' importanti. Un refolo di vento contrario, vanifica cio' che, teoricamente, una ruota mi dovrebbe assicurare di vantaggio.
Ecco perche' mi oppongo: mi oppongo a chi scrive "ruote di altro pianeta", "scorrevolezza doppia", la bici mi scappa da sotto i pedali". e da tutte le dichiarazioni da marketing.
Vaminga, in un suo intervento, aveva ben esacerbato lo stesso mio pensiero.
Semplicemente sono preciso e, forse per l'eta', ho smesso di credere ai proclami pubblicitari eccessivi.
Le ruote sono diverse l'una dall'altra ma, alla fine sono ininfluenti per un cicloamatore a livello prestazionale.
Spero di essermi spiegato:mrgreen:
o-o




così ci siamo :mrgreen:

il termine esacerbato è troppo medico. l'hai rubato a tua moglie dì la verità :-x