Discussioni su bici made in Taiwan e massimi sistemi

zeromeno

Apprendista Velocista
13 Ottobre 2004
1.332
1
Visita sito
Darius ha scritto:
zeromeno ha scritto:
alla base del ''miracolo nord-est'' ci sono state condizioni lavorative simili a quelle cinesi di oggi e che il sistema ha funzionato non su investimenti strutturali (che adesso sarebbero utili)ma su svalutazioni competitive come quelle che fa la china adesso.

Ed infatti il "miracolo Nord Est" si sta miseramente sgonfiando sotto i colpi della concorrenza asiatica, specie nei settori della pelletteria, delle scarpe e della meccanica.

Se, come dici, avessero investito in maniera strutturale forse oggi non starebbero sperimentando l'implosione dei loro commerci.

Alla lunga sono rimarranno solo quelli che hanno creato realtà produttive ad altissima tecnologia ed in settori di nicchia dove la carta della competitività si gioca con altre due o tre aziende nel mondo, tipicamente americane o europee.

o-o appunto siamo alla frutta!

ma non credo che l'italia potra' contare negli anni a venire in una realta' produttiva capace di generare una spinta
economica pari a quella che ha saputo dare il nord-est :-( e che ha -in parte-''tirato la carretta''
:scassat:
 

otello

Passista
25 Luglio 2005
3.804
24
38
Trento
Visita sito
Bici
CAAD9 + CAAD4
A questo punto, non conoscevo le situazione dazi così a fondo, mi rimangio le affermazione e chiedo scusa per la mia dabbenaggine.
Sono comunque convinto che, nonostante le situazione sia molto critica, dobbiamo smettere di dire che va tutto bene ed impegnarci. Nella classifica mondiale di competitività dei paesi l'Italia è al 47° posto, una posizione che non fa brillare per il nostro paese per investimenti strutturali. Si deve smettere di fare demagogia ed investire in sviluppo, per tutti!
 

andrewxx

Pignone
9 Ottobre 2005
131
1
Quartu Sant'Elena (CA)
Visita sito
Bici
SCOTT FOIL|CAAD10|MTB SCALE10
Zipfer ha scritto:
x tornare sull'argomento io direi una cosa: se devo prendere un telaio da 1500euro mi va bene uno in carbonio made in Taiwan,

:espulso. tanto per citarne uno, telaio C4 monoscocca vero, Famiglia Bonfanti lo vende per 1600€. Da taiwan, per lo stesso prezzo c'è wilier che ti vende il thor, due telai inconfrontabili :cool:
 

marcoteddy

Apprendista Velocista
2 Ottobre 2005
1.363
27
prato
Visita sito
Bici
Pinarello Prince
stef ha scritto:
otello ha scritto:
Se vogliamo mettere i dazi dobbiamo renderci conto che potrebbero essere messi anche a nostro svantaggio, per ora la Cina è un pericolo, ma domani potrebbe essere un'opportunità molto grossa per i nostri prodotti.

Io quando leggo una cosa del genere avvampo.
Nel mio settore, se importo dei prodotti dalla Cina, devo pagare un dazio che oscilla tra il 4 e l'8% del valore della merce, a seconda del codice doganale di quel prodotto. Però, se devo vendere ad un mio cliente in Cina dei prodotti dello stesso genere, il mio cliente deve pagare un dazio del 18% circa.
QUINDI LA CINA LE MISURE PROTEZIONISTICHE LE HA GIA' PRESE (nonostante che l'import dall'Italia verso la Cina sia tale da non giustificare alcun dazio).
Come del resto altri paesi hanno fatto, in alcuni settori, per proteggere il mercato interno dalla produzione cinese. In maniera peraltro del tutto legale, perchè quote e dazi sono assolutamente previsti dagli accordi del WTO, quando vengono a verificarsi certe situazioni.

Non solo. Ad un mi amico/concorrente è capitato di importare un grosso quantitativo dalla Cina. Prima che partisse la merce, una parte è stata vednuta (tramite la rete di vendita dell'azienda del mio conoscente) ad un suo cliente... cinese! Ha quindi chiesto al suo fornitore di inviare una parte direttamente al suo cliente, senza far uscire quindi la merce dalla Cina. Proviamo a indovinare cosa è successo:
il fornitore cinese ha risposto che non ci sarebbero stati problemi, ad eccezione del fatto che il prezzo della merce che non usciva dalla Cina sarebbe stato più alto perchè a sua volta non avrebbe ricevuto gli incentivi governativi per i prodotti esportati.

Cosa vuol dire tutto ciò? Che il governo cinese finanzia le aziende locali per invadere i mercati stranieri. E per quale motivo il governo cinese 'investirebbe' (notare il verbo, che forse è più adatto di 'regalerebbe') soldi alle proprie industrie?
Io la mia risposta me la sono data, e mi preoccupa non poco. Ognuno è libero di darsi la sua.

In questo contesto, la Cina è già un'opportunità per alcune aziende europee: peccato che siano quasi tutte aziende filo-governative nei rispettivi paesi.
Non è un mistero che la trattativa di un paio di mesi fa tra i politici europei ed il primo ministro cinese si sia risolta con la mancata introduzione delle quote (previste dagli accordi internazionali) sui prodotti tessili, ed in cambio il governo cinese abbia siglato l'accordo per la fornitura di aerei di linea Airbus.

Riguardo alla tanto chiacchierata situazione dei lavoratori dal punto di vista umanitario, io in Cina ci sono stato. Non soltanto nel centro di Shanghai, che è una metropoli modernissima, con uno skyline paragonabile a quello di New York. Ma anche nelle aziende, nei reparti produttivi, a mensa, negli uffici etc etc.
Non vorrei fare troppa retorica ma il racconto di quello che ho visto potrebbe cominciare con la stessa frase del Replicante di Blade Runner ("Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare...").
Forse non tutti sanno che in Cina alcune attività apparentemente innocue come la divulgazione di stampa occidentale o l'installazione di una antenna satellitare sono considerati reati contro lo stato, e quindi puniti con la pena di morte. Certo, perchè se il cittadino/lavoratore cinese minimamente sospetta che il resto del mondo lavora 40 ore la settimana, fa le vacanze, se ha due linee di febbre resta a casa (e viene pagato lo stesso) etc etc, forse prima o poi si ribella (anche se il ricordo della repressione del movimento studentesco è sempre ben vivo). Il lavoratore cinese lavora in quelle condizioni perchè NON SA che esistono alternative. Questo è UNO degli aspetti che rende il prodotto cinese competitivo sul prezzo. Ciononostante, a volte ci imbattiamo in alcuni prodotti made in China il cui costo teorico sarebbe più alto anche se consideriamo la manodopera a costo zero. Eppure le materie prime, il petrolio e l'energia hanno ormai costi equivalenti in tutti gli angoli del mondo. Consideriamo pure l'economia di scala su lotti produttivi giganteschi, ma non si arriva a giustificare un prezzo così basso.
In più sui loro prodotti grava un trasporto via nave di 30 giorni. L'altro aspetto che contribuisce infatti in modo determinante sono gli incentivi governativi (che in nessun paese occidentale sono ammessi) che in pratica consentono alle aziende di vendere addirittura sottocosto.

Un domani la Cina potrebbe essere un'opportunità per i nostri prodotti...
Si, ma per quali? Per i mobili, la cui produzione è completamente spostata in oriente, ed i mobilifici storici italiani hanno delocalizzato o chiuso definitivamente i battenti? Per il tessile, una delle colonne portanti della nostra economia da sempre? Per le calzature, il cui settore sta attraversando la crisi più nera della storia? Per gli elettrodomestici, che basta aprirne uno per leggere Made in China?
Forse per la Fiat, che tra una cassa integrazione, un incentivo alla rottamazione ed un finanziamento a fondo perduto sarà tenuta in vita.

La Cina potrebbe essere un'opportunità se un numero consistente delle nostre aziende sopravviverà e se le filiere produttive dei nostri settori industriali non si spezzeranno. Mettiamo allora le nostre aziende in grado di confrontarsi in un mercato comune con regole comuni, e poi sarà il mercato stesso a selezionare le aziende più capaci. E vediamo solo allora se gli industriali italiani sono tutti rincoglioniti e se i cinesi sono tutti dei fenomeni.

Scusate se ho fatto un po' di demagogia e sono andato (molto) off topic. Non ho resistito.

Ti quoto all'infinito ! Non al 100%. Stavo raccogliendo le idee per dire la mia ma mi hai letto nel pensiero. Se vedi la citta' che c'e' sotto il mio nick capisci che io il problema cinese ce l'ho in casa e quindi ne potremmo parlare all'infinito. Il problema di fondo e' molto ma molto semplice. E non voglio banalizzare. Le regole di mercato devono essere uguali per tutti. Il prezzo viene stabilito tra domanda e offerta e quindi il mercato in condizioni di uguaglianza si stabilizza da se'. Purtroppo in questi paese, Cina in primis le condizioni non sono uguali. Quindi io stato devo difendere il mio prodotto in quanto prodotto a condizioni di mercato libero e non a condizioni di mercato "drogato" come quello cinese. Ma sapete per esempio che Google per il mercato cinese ha dovuto togliere alcune parole ?? Liberta', uguaglianza per esempio scordatevele !! Il famoso Glasnost e Perestroika russi, li' per ora non esistono. Finisco: se io voglio comprare Pinarello mi sta bene perche' e' bella fatta bene.... ma se me lo fa a Taiwan o in Cina mi aspetterei di risparmiare un paio di euri, tutto li'. Se mi tiene il prezzo alto perche' il nome lo impone, mi puzza un po' di fregatura. Sul prezzo pero'. E solo li' probabilmente.
 

spartaco

via col vento
27 Settembre 2005
1.343
1
45
napoli
Visita sito
marcoteddy ha scritto:
stef ha scritto:
otello ha scritto:
: se io voglio comprare Pinarello mi sta bene perche' e' bella fatta bene.... ma se me lo fa a Taiwan o in Cina mi aspetterei di risparmiare un paio di euri, tutto li'. Se mi tiene il prezzo alto perche' il nome lo impone, mi puzza un po' di fregatura. Sul prezzo pero'. E solo li' probabilmente.


giustissimo o-o
 

zeromeno

Apprendista Velocista
13 Ottobre 2004
1.332
1
Visita sito
Anche il nostro è stato(ed è ancora) un mercato drogato!(si pensi alla fiat,alle banche ecc.)
Non è con il protezionismo che risolveremo i nostri problelmi,perchè abbiamo paura della china per il tessile,dell'olanda per le banche della germania per le auto,degli usa per i prodotti agricoli....
Certo che far sembrare tutto il male una colpa degli altri :shock:
 

cicinquanta

Novellino
1 Dicembre 2004
66
3
Visita sito
vorrei dire la mia: ben venga il prodotto italiano, sono disposto a pagarlo anche qualcosa in più ( anche a prodotto analogo all'asiatico) ma solo se prodotto in Italia da operai italiani.............inutile spendere per acquistare un prodotto dal marchio italiano fabbricato da operai cinesi che non pagano tasse in italia e non consumano in modo da far "girare" il mercato. Purtroppo sono diventati troppi gli imprenditori italiani che producono in estremo oriente o all'est europa per ridurre i costi di produzione al solo fine di aver un maggior profitto pretendendo poi che gli italiani consumino, ma se gli operai sono stati licenziati!!!!!........chi compra?
 

stef

Apprendista Passista
20 Febbraio 2005
825
1
Visita sito
marcoteddy ha scritto:
Se vedi la citta' che c'e' sotto il mio nick capisci che io il problema cinese ce l'ho in casa e quindi ne potremmo parlare all'infinito.

Infatti siamo concittadini.

Concludo la mia filippica ricordando una recente pubblicità, che per fortuna è andata in onda per un periodo limitato di tempo.
Forse qualche alto papavero ha avuto un minimo di buon gusto e l'ha fatta sospendere - e lo ringrazio, perchè grazie a lui non mi va più la cena di traverso.
In questa pubblicità viene fatto notare che tutte le volte che noi italiani acquistiamo una Citroen, o una Toyota o una Volkswagen, i francesi, i giapponesi o i tedeschi ci ringraziano. Lo scopo della pubblicità è quello di fare leva sul sentimento nazionalistico per acquistare le automobili di un gruppo italiano.

Io però vorrei fare notare che tutte le felpe ed i prodotti di merchandising dello stesso gruppo automobilistico (peraltro venduti a cifre da capogiro) sono molto poco orgogliosamente made in China (o dintorni) e pertanto anche i cinesi non solo ci ringraziano, ma ci fanno anche il gesto per ricordarci dove il loro nonno era solito portare l'ombrello.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.469
1.272
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
stef ha scritto:
Io però vorrei fare notare che tutte le felpe ed i prodotti di merchandising dello stesso gruppo automobilistico (peraltro venduti a cifre da capogiro) sono molto poco orgogliosamente made in China (o dintorni) e pertanto anche i cinesi non solo ci ringraziano, ma ci fanno anche il gesto per ricordarci dove il loro nonno era solito portare l'ombrello.

Beh! per il vero oramai tutto è prodotto a Taiwan o in Cina ed il prezzo di quelle felpe è di merchandising pubblicitario, non potrebbero venderle come quelle del mercatino.

In ogni caso, se comperi un trapano Bosch, De Walt o Metabo, tanto per citare alcuni costruttori di assoluta affidabilità, sono realizzati in Asia (ma progettati in Europa) e, secondo l'utente medio, costano cari.

Poi ci sono i trapani cinesi, venduti nei supermercati e marcati con nomi strani, a 10 euro e che durano giusto 10 buchi.

E' l'utente finale che fa la scelta in base alle sue esigenze, il professionista compererà da costruttori che gli garantiscono l'affidabilità ed il supporto post-vendita ed il bricoleur medio compererà Cinese tanto fa due buchi al mese e se il trapano gli si scassa lo compra nuovo.

Non mi sento però di condannare Bosch e compagni perchè producono in Asia in quanto mi rendo conto che i costi di manodopera in Europa sono oramai cari in un mercato globale ma da loro esigo la qualità totale.

Al pari la esigo dai migliori produttori di bici, siano essi italiani o stranieri e per averla sono disposto a pagare la differenza rispetto al prodotto scadente.
 

powermeter

Apprendista Velocista
7 Giugno 2004
1.480
17
Napoli
Visita sito
Bici
Colnago EC, Colnago Chic, De Rosa Giro d'Italia, De Rosa Planet
Darius ha scritto:
stef ha scritto:
Io però vorrei fare notare che tutte le felpe ed i prodotti di merchandising dello stesso gruppo automobilistico (peraltro venduti a cifre da capogiro) sono molto poco orgogliosamente made in China (o dintorni) e pertanto anche i cinesi non solo ci ringraziano, ma ci fanno anche il gesto per ricordarci dove il loro nonno era solito portare l'ombrello.

Beh! per il vero oramai tutto è prodotto a Taiwan o in Cina ed il prezzo di quelle felpe è di merchandising pubblicitario, non potrebbero venderle come quelle del mercatino.

In ogni caso, se comperi un trapano Bosch, De Walt o Metabo, tanto per citare alcuni costruttori di assoluta affidabilità, sono realizzati in Asia (ma progettati in Europa) e, secondo l'utente medio, costano cari.

Poi ci sono i trapani cinesi, venduti nei supermercati e marcati con nomi strani, a 10 euro e che durano giusto 10 buchi.

E' l'utente finale che fa la scelta in base alle sue esigenze, il professionista compererà da costruttori che gli garantiscono l'affidabilità ed il supporto post-vendita ed il bricoleur medio compererà Cinese tanto fa due buchi al mese e se il trapano gli si scassa lo compra nuovo.

Non mi sento però di condannare Bosch e compagni perchè producono in Asia in quanto mi rendo conto che i costi di manodopera in Europa sono oramai cari in un mercato globale ma da loro esigo la qualità totale.

Al pari la esigo dai migliori produttori di bici, siano essi italiani o stranieri e per averla sono disposto a pagare la differenza rispetto al prodotto scadente.

Bosh DeWalt e Makita in Asia producono solo la bassisima gamma il resto e prodotto in Europa e Stati Uniti
Bosh produce gli utensili a batteria (la linea blu) in Svizzera
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.469
1.272
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
powermeter ha scritto:
Bosh DeWalt e Makita in Asia producono solo la bassisima gamma il resto e prodotto in Europa e Stati Uniti
Bosh produce gli utensili a batteria (la linea blu) in Svizzera

In Svizzera e Stati Uniti con i costi di manodopera che ci sono ?
:shock:

Mi stai dicendo che case europee producono in USA? non metto in dubbio ma...non vedo proprio che convenienza ci sarebbe.

Posseggo esclusivamente utensili della linea professionale e non ho mai letto Made in USA o Swiss made o altro che riconducesse all'Europa (dell'ovest naturalmente).

Gli unici dove leggo made in Italy sono quelli della Felisatti (straordinari) che aimè è in fallimento (amministrazione controllata).
Idem per la Stayer (pure italiana e fallita)
 

powermeter

Apprendista Velocista
7 Giugno 2004
1.480
17
Napoli
Visita sito
Bici
Colnago EC, Colnago Chic, De Rosa Giro d'Italia, De Rosa Planet
Mi stai dicendo che case europee producono in USA? non metto in dubbio ma...non vedo proprio che convenienza ci sarebbe.

Bosh : Germania
DeWalt: USA
Makita: USA
Le ultime due non sono europee ma Americane
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.469
1.272
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
)
powermeter ha scritto:
Bosh : Germania
DeWalt: USA
Makita: USA
Le ultime due non sono europee ma Americane

OK per DeWalt e Makita (non la uso), gli americani fanno del "Made in USA" il distintivo per la qualità e la robustezza (rugged) e gli utenti pagano volentieri per questo.
Per Bosch di cui, ripeto, posseggo solo roba professionale trovi made in Taiwan senza problemi (e ripeto che la cosa non mi sconvolge).

Trek, giusto per ritornare alle bici, ne fa anch'essa una vera e propria bandiera.

La verità e che gli utenti professionisti d'oltreoceano hanno, oltre ad una mania per la qualità, anche un pò di sano nazionalismo (senza esagerare però eh :-)

A proposito, giusto per alimentare quel sano senso nazionalistico, vi invito a leggere cosa e come scrive un venditore americano sul suo sito www.competitivecyclist.com a proposito della Colnago manco stesse vendendo gioielleria.