Doping in altri sport

RamboGuerrazzi

via col vento
28 Marzo 2007
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centroitalico
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Bici
corsa+gravel
Ma l'unica domanda che sorge spontanea "ma la Wada è ancora credibile?"

la Wada è nata quando gli stati uniti si sono resi conto che col doping non erano bravi quanto i russi. Da lì in poi, il doping è diventato il male. Ci sono documentari che provano a fare un po' di cronaca sulla credibilità della wada, ma il mondo dello sport è molto chiuso su sé stesso e non facile andare a infilarci il naso.
 

RamboGuerrazzi

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insistente il ragazzo........ :espulso.

vi ricordate di quando, negli anni 90, si parlava solo di doping nel ciclismo?

 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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verde
vi ricordate di quando, negli anni 90, si parlava solo di doping nel ciclismo?
Negli anni '90 (per la precisione, alla fine) ci fu anche un giocatore che si fece riprendere con la flebo nel braccio nell' intervallo della finale UEFA. Ma non giocava ancora nella Juve, per cui non fece troppo scandalo.

E anche nell'ambiente della Fiorentina degli anni '60-'70 ci son stati diversi casi "sospetti" di malattie gravi.

Dire che non se parli non è corretto. La realtà è che al tifoso gliene frega abbastanza poco di quello che calano i suoi beniamini, a patto che vincano.
 

carmysco

Apprendista Cronoman
15 Novembre 2010
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Gios
Negli anni '90 (per la precisione, alla fine) ci fu anche un giocatore che si fece riprendere con la flebo nel braccio nell' intervallo della finale UEFA. Ma non giocava ancora nella Juve, per cui non fece troppo scandalo.

E anche nell'ambiente della Fiorentina degli anni '60-'70 ci son stati diversi casi "sospetti" di malattie gravi.

Dire che non se parli non è corretto. La realtà è che al tifoso gliene frega abbastanza poco di quello che calano i suoi beniamini, a patto che vincano.
Per farsi una idea di cosa accadeva nelle squadre di calcio negli anni '90 è sufficiente andarsi a leggere le carte dell'inchiesta portata avanti dal Dott. Raffaele Guariniello a Torino. Nello specifico si parla di Juventus ma non si può credere che nelle altre squadre non vi fosse alcun ricorso alla medicina applicata allo sport.
 

sembola

Velocista
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...non si può credere che nelle altre squadre non vi fosse alcun ricorso alla medicina applicata allo sport.
Fermo restando che la "medicina applicata allo sport" non necessariamente coincide con il doping, l'immaginario collettivo lo crede eccome, così come crede che si dopano solo i ciclisti. Individuare una categoria od una persona cui scaricare le colpe collettive è una pratica antica e mai passata di moda.
 

carmysco

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Fermo restando che la "medicina applicata allo sport" non necessariamente coincide con il doping, l'immaginario collettivo lo crede eccome, così come crede che si dopano solo i ciclisti. Individuare una categoria od una persona cui scaricare le colpe collettive è una pratica antica e mai passata di moda.
Usiamo allora una formula maggiormente comprensibile: "la somministrazione o l'assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l'adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti". La medicalizzazione dello sport, che prevede metodologie consentite e non consentite, ha assunto negli ultimi decenni livelli più che allarmanti, abbracciando ogni tipologia di sport, sia professionistico che amatoriale.
 

sembola

Velocista
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se nel calcio esistesse un vero protocollo antidoping, altro che due interviste ogni tanto...
Sicuramente, ma non è questo il punto.

Il punto è che all'italiano medio, abituato a fottere gli altri in ogni circostanza possibile, dalla coda in posta in su, al doping nel calcio applicherebbe la stessa logica della vita di tutti i giorni: "è un complotto, ce l'hanno con noi perchè vinciamo/perchè non vogliono farci vincere", "embè? lo fanno tutti", "i nostri sono costretti per essere alla pari con gli altri", oppure la sempre attuale tetracapillotomia per dimostrare che loro no, ma gli altri si. La competizione ad armi pari non interessa proprio in un paese basato sul familismo amorale.

Usiamo allora una formula maggiormente comprensibile: "la somministrazione o l'assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l'adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti".
Questa definizione è quella di doping ed è sanzionabile ai fini sportivi e penali.
La mia opinione è che anche la medicalizzazione lecita comunque non sia mai positiva a lungo termine, tanto più se praticata su organismi che sopportano per decenni sollecitazioni rilevanti, che di per sè tendono a lasciare tracce anche pesanti.

 

pedalone della bassa

Otztaler inside
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
è una mia idea non suffragata da prove........ ma non credo ad uno sport professionistico che vive a pane e Gatorade

e neppure in quegli sport in cui esiste la manfrina del "eh ma conta la tecnica".......

io ho giocato a pallacanestro, ed ok, devi buttarla dentro, ma se arrivi sulla palla prima degli altri, salti di più, sei più forte e sposti gli altri......va là che se anche non hai una mano educatissima......la differenza la fai, eccome

playoff C1 per andare in B2 (pallacanestro), anni 95/96.......va là che continuavo a non prenderci da fuori, ma quando la si metteva sul piano fisico.........


tennisti, calciatori, pallavolisti, cestisti........ ok l'evoluzione degli allenamenti, dell'alimentazione, (della farmacologia!!!).......,ma guardate che fisici hanno oggi confronto a solo gli anni 90
 

EliaCozzi

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è una mia idea non suffragata da prove........ ma non credo ad uno sport professionistico che vive a pane e Gatorade

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io ho giocato a pallacanestro, ed ok, devi buttarla dentro, ma se arrivi sulla palla prima degli altri, salti di più, sei più forte e sposti gli altri......va là che se anche non hai una mano educatissima......la differenza la fai, eccome

playoff C1 per andare in B2 (pallacanestro), anni 95/96.......va là che continuavo a non prenderci da fuori, ma quando la si metteva sul piano fisico.........


tennisti, calciatori, pallavolisti, cestisti........ ok l'evoluzione degli allenamenti, dell'alimentazione, (della farmacologia!!!).......,ma guardate che fisici hanno oggi confronto a solo gli anni 90

Quella del fisico non necessariamente ha a che fare col doping, ma finalmente qualcuno si è accorto che la costruzione di tutti i muscoli, in palestra, con esercizi specifici serve in tutti gli sport.
E' palese che un Paolo Rossi del 1982 non sia fisicamente paragonabile come attaccate a un Lukaku di oggi, ma nemmeno Mennea era paragonabile fisicamente a Jacobs.
Senza arrivare a livelli "mondiali" dove effettivamente si potrebbe comunque finire con la stessa risposta: "sono tutti culturisti perché sono tutti dopati", tant'è vero che se Ben Johnson pareva Mike Tyson il motivo c'era eccome, ti posso dire per esperienza diretta che anche negli sport giovanili fatti seriamente la palestra e l'alimentazione hanno una certa importanza.
Purtroppo spesso sono sport dove il doping è di casa e quindi il sospetto viene immediatamente.

Concludo dicendo che come si è parlato in un'altra discussione: un tennista o una sciatrice che per un dolore al ginocchio/polso fa un'iniezione di cortisone, una flebo di antidolirifici, ecc.ecc. è considerato "un eroe paladino della sofferenza", se lo facesse un ciclista sarebbe "un drogato di emme".