In quel momento la strada era chiusa, perché era passata la macchina di inizio corsa e, lo ricordo per chi non fosse pratico, da quel momento nessuno - se non autorizzato - può circolare sulla strada. E rimane chiusa fino alla macchina di fine corsa, che di solito è a mezzora.
Quello che vedi tu che la strada è aperta, vale per coloro che si ritrovano oltre la macchina di fine corsa. Che poi agli incroci e ai bivi ai corridori venga data la precedenza è un altro fatto, un di più, per il quale non c'è alcun diritto.
Quindi, il ragazzo è entrato in un campo di gara e ne pagherà le conseguenze.
Fammi aggiungere che se poteva aver ragione nel caso si trovasse in un paesino sperduto dell'entroterra ligure potrei anche dargli una scusante, ma lui si è immesso a cento metri dal traguardo, con transenne, arco, linea del traguardo, magari altoparlanti, pubblico in attesa. Prima di partire vuoi informarti se la strada è aperta?
Detto ciò, ma qui non sono in grado di esprimere un giudizio perché non c'ero, bisogna vedere il contesto in quel particolare momento. C'era un ASA? Se c'era e il ragazzo ha rotto il posto di blocco è doppiamente colpevole. Se l'ASA non c'era è stata una mancanza grave dell'organizzazione.
Concludo: anche a me è capitato di fare l'ASA, in posti dove c'era una stradina e mi è capitato più volte di battibeccare con persone che volevano uscire. La maggioranza seguiva le mie istruzioni e aspettava che la strada riaprisse (il più delle volte si lamentavano di non sapere della gara. Al che rispondevo che avevamo distribuito sui cancelli delle case e sui parabrezza delle macchine l'informazione e gli orari della gara). C'era una minoranza che voleva passare a tutti i costi. Io tranquillamente dicevo: «Vuoi passare? Benissimo. Ho il numero di targa, come ti muovi avverto la polizia.» Non fiatava più nessuno.