Ho visto solo pochissimi giorni fa questa discussione, l' idea mi piace eccome, provo a raccontare la mia pedalata di Ferragosto sperando di non essere stato prolisso...
Ho chiesto a Davide i programmi per Ferragosto e mi risponde che pensava di partire il martedi sera per andare in una casa della sua ragazza (fuori per lavoro), vicino Lucca. Il programma è un' escursione sul monte Pisanino, Alpi Apuane.... Mi brillano gli occhi.
Sono innamorato di quei posti, da aprile ad ora ho già scalato tre volte in bici San Pellegrino in Alpe abbinandolo ogni volta ad un altro itinerario sempre diverso; chiedo al mio amico se posso sfruttare anch' io quella base di partenza e alla risposta positiva si formano nella mia mente le idee di vari giri di esplorazione sull' Appennino Tosco Emiliano, le Alpi Apuane, Garfagnana, Lunigiana....
Detto fatto, sveglia alle 6 30 e ognuno verso la sua meta... Pochi chilometri più in là, al mare, staranno crogiolandosi al sole centinaia di turisti, intenti a lanciare o scansare gavettoni, o altri meno fortunati staranno cuocendo nel forno delle loro automobili.... Io alle 7 50 salto in sella alla mia ibridina, scaricata dall' auto a Fornaci di Barga.
Supero Castelnuovo Garfagnana, vado piuttosto bene (per i miei ritmi blandi), saluto a destra la "mia" deviazione per San Pellegrino e imbocco la strada del Passo delle Radici. Dopo Castiglione in Garfagnana, splendido borgo racchiuso dentro mura medievali, inizia il tratto per me nuovo.
I paesaggi sono stupendi, le salite impegnative ma pedalabili e il primo tratto duro arriva dopo Corfino, con visuale mozzafiato sui monti delle Apuane e degli Appennini. Fatico non poco per raggiungere il rifugio del Pruno e il parco dell' Orecchiella, tra boschi incontaminati.
Unico neo, troppe auto, i turisti non sono tutti al mare....
Scendo verso Sillano, la discesa si snoda su una strada stretta, trafficata (immagino perchè è Ferragosto) e dissestata.... freni tirati, da vero paracarro quale sono.
A un certo punto mi si staglia davanti il profilo di un monte scavato dall' uomo con ai piedi un meraviglioso lago artificiale: Vicaglia. Mi godo un minuto il paesaggio e riparto, per una galleria buia ma per fortuna corta.
Sillano, e sono le 11. Fetta di torta salata, discussione con dei villeggianti il cui pargolo mi scaraventa inavvertitamente la bici a terra. Tardi, sono andato troppo piano in discesa, inizio a fare calcoli.... se continuo così non ce la faccio a finire il mio percorso.
Seconda tappa Passo di Pradarena, salita anche questa impegnativa ma costante, sono contentissimo, vai Eddy, pedala finchè puoi, a tagliare rispetto al programma penserai semmai più tardi, anche il traffico si è molto diradato.
Giù verso Collagna, discesa bella larga che faccio piuttosto veloce (per me, velocità massima 52!), sto sempre meglio.
Ad un bivio però la strada peggiora, prendo anche una bella buca e faccio gli scongiuri, spariscono i cartelli stradali (in compenso anche il traffico) e infine arrivo in paese, soddisfattissimo.
Panino pecorino e mortadella (sono in Emilia, no?), chiedo al barista "Un' informazione, non ho trovato più indicazioni, spero di non essermi perso..." Mi interrompe "Se ti sei perso l' è un casin!" "Lo so, son tutte montagne qui intorno..." Non mi ero perso. Finisco la birra (E no?) e scalo il passo del Cerreto, sempre più soddisfatto. Pausa sul passo e giù a bomba a Fivizzano, la strada è ottima.
Il paesaggio qui diventa collinare, coltivato, per me fin troppo consueto, ma pochi chilometri e la strada si perde nuovamente nel bosco, negli spazi aperti è maestoso il profilo delle Apuane. Che spettacolo!
Peccato che mi ritrovi un' altra salita sul groppone e non l' ho calcolata: passo dei Carpinelli (e quattro!). Da lì devio verso Gramolazzo, è pomeriggio inoltrato. Il lago è splendido, mi faccio di nuovo conquistare dalla bellezza del posto... ma taglio Vagli dal programma originale, è tardi, è caldo e diciamo la verità, sono stanchino!
Ormai tutta discesa o falso piano, a Fornaci di Barga mi ritrovo con Davide, sono le 19 passate ho pedalato 10 ore tonde. Lui ha scalato il Pisanino, si è imbrancato con due pisani e un livornese, dice che in certi punti ha pure rischiato, è soddisfattissimo.
Lo sono anch' io e racconto i miei 186,84 chilometri tra gli Appennini, gli almeno 3000 metri di dislivello (non ho dati precisi)... per me entrambi record personali, la pedalata più lunga e difficile che (finora) abbia mai affrontato, e poi il saluto che suggella una splendida giornata di fatica, paesaggi mozzafiato, amicizia.
L' ho voluta raccontare anche a voi.