Giri,Salite e Imprese

Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
16.037
96
Bellano (LC)
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Bici
Wilier Zero7 2014 con DurAce Di2
non ho mai visto questo post prima d'ora
in effetti è bello separare i giri "normali" da quelli "super" che sanno di impresa per chi li compie in rapporto alle proprie capacità e preparazione
il mio top tour quest'anno i 285 km e 4300 mt di dislivello del 7 giugno con 12 km di sterrato anche brutto per la bdc a quasi 26 orari di media (dalla media ho escluso gli sterrati fatti pianissimo anche in discesa sennò era meno di 25) col Monte Catria 1475 mt (belvedere sotto la cima) e Poggio San Romualdo - Monte Pietroso 1016 mt più altre salite collinari
Complimenti!!!!!
o-oo-oo-o
 

daniele-lugo

Cronoman
29 Dicembre 2009
781
129
56
lugo di romagna
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Bici
bianchi
Caro,ti quoto....anche a me "quanti km oggi "non piace piu di tanto,ma non per il tuo stesso motivo..............................................rimane la copia,bella o brutta decidete voi,del predetto.
Quando parlavi di descrizionii e di racconti,avevo sperato.........
in pratica si continua a postare una serie di freddi numeri.........
Io sono della vecchia scuola,un giro in bici è un inzieme di numeri di colori di profumi di sensazioni di emozioni,che qui non leggo...........................

mi piacerebbe leggere cose tipo:
Scritto da Pecoranera agosto 2010

quotone per pecoranera !
inverno del 2010. ennesima vacanza a cuba con amici ciclisti, anzi, pedalatori considerata la nostra capacità agonistica!
abbiamo in programma la "vuelta" centrale, un anello santa clara - santa clara da fare nelle consuete 12-14 tappe nelle nostre 3 settimane di vacanza.
tappa numero 7 (ho dovuto consultare il video di quella spedizione; quando sono laggiù perdo la cognizione di tempo e orario) da mayajigua a cayo santa maria. alloggiavamo in un bellissimo villaggio, san josè del lago, riservato anche ai cubani (non mi dilungo su questo particolare perchè rischiererei di essere noioso; chi ha avuto occasione di visitare la isla forse sà cosa significa) immerso in uno splendido palmeto con presumo, vista la mia ignoranza, fenicotteri a farci compagnia a bordo lago nei momenti di relax tra una cerveza ed un sorso di ron.
si parte come di consueto la mattina piuttosto presto, per pedalare il più possibile con il relativo "fresco". ci accompagna alla partenza il quotidiano sms dall'italia. quell'anno ci informava di ripetuti -5 gradi anche di giorno (in romagna non fu un inverno nevoso quanto quello di quest'anno ma fu sicuramente più freddo; per me che lavoro all'aperto sapere di essere ad 8000 km di distanza era di una goduria pazzesca!). la prima parte della tappa è su un percorso piuttosto vallonato, immersi in una lussureggiante vegetazione, con palme, bananeti o canne da zucchero che ci accarezzano la vista durante il viaggio. giunti a yaguajay facciamo svolta al mausoleo di camilo cienfuegos. il poliziotto di guardia, data la nostra divisa da ciclista, non ci permette (giustamente) l'ingresso all'interno perchè giudica non decoroso il nostro abbigliamento. ci limitiamo quindi alle consuete foto di rito all'esterno e riprendiamo la marcia, destinazione caibarien, sulla costa. all'ingresso del paesino ci accoglie il cartello di benvenuto posto curiosamente su una piccola tour eiffel! a caibarien decidiamo pure di fare una sosta in una "cafeteria" per rinfrescarci e riempire le nostre borracce... ora ci attende la parte più difficile! si tratta del "pedraplen": una strada artificiale di oltre 50 km tutta dritta che si inoltra nell'oceano atlantico collegando isolotti, scogli, isole più grandi. di tanto in tanto ci sono dei ponti numerati (sembra di fare lo stelvio... però a 35 gradi... a livello zero... e senza curve) immersi a destra e sinistra dall'azzurro del mare, sopra la testa dall'azzurro del cielo, sulla faccia una piacevole brezza. di tanto in tanto ci affacciamo sui ponti guardando ammirati e stupiti come bambini ora pesci ora agglomerati di mangrovie distanti non più di qualche metro dal nostro naso. una libidine paesaggistca e naturalistica condivisa con amici carissimi con cui ho il piacere di avere in comune pure la passione della bici... ma soprattutto la stessa mentalità con cui affrontarla!
dopo circa una quarantina di km arriviamo a destinazione, al villaggio "las brujas", dove soggiornammo qualche giorno in un vero e proprio eden. nei giorni successivi proseguimmo con altre uscite fino all'estremo di questo pedraplen.
ahi cuba... como te quiero ! hasta pronto
picture.php
 

Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
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quotone per pecoranera !
inverno del 2010. ennesima vacanza a cuba con amici ciclisti, anzi, pedalatori considerata la nostra capacità agonistica!
abbiamo in programma la "vuelta" centrale, un anello santa clara - santa clara da fare nelle consuete 12-14 tappe nelle nostre 3 settimane di vacanza.
tappa numero 7 (ho dovuto consultare il video di quella spedizione; quando sono laggiù perdo la cognizione di tempo e orario) da mayajigua a cayo santa maria. alloggiavamo in un bellissimo villaggio, san josè del lago, riservato anche ai cubani (non mi dilungo su questo particolare perchè rischiererei di essere noioso; chi ha avuto occasione di visitare la isla forse sà cosa significa) immerso in uno splendido palmeto con presumo, vista la mia ignoranza, fenicotteri a farci compagnia a bordo lago nei momenti di relax tra una cerveza ed un sorso di ron.
si parte come di consueto la mattina piuttosto presto, per pedalare il più possibile con il relativo "fresco". ci accompagna alla partenza il quotidiano sms dall'italia. quell'anno ci informava di ripetuti -5 gradi anche di giorno (in romagna non fu un inverno nevoso quanto quello di quest'anno ma fu sicuramente più freddo; per me che lavoro all'aperto sapere di essere ad 8000 km di distanza era di una goduria pazzesca!). la prima parte della tappa è su un percorso piuttosto vallonato, immersi in una lussureggiante vegetazione, con palme, bananeti o canne da zucchero che ci accarezzano la vista durante il viaggio. giunti a yaguajay facciamo svolta al mausoleo di camilo cienfuegos. il poliziotto di guardia, data la nostra divisa da ciclista, non ci permette (giustamente) l'ingresso all'interno perchè giudica non decoroso il nostro abbigliamento. ci limitiamo quindi alle consuete foto di rito all'esterno e riprendiamo la marcia, destinazione caibarien, sulla costa. all'ingresso del paesino ci accoglie il cartello di benvenuto posto curiosamente su una piccola tour eiffel! a caibarien decidiamo pure di fare una sosta in una "cafeteria" per rinfrescarci e riempire le nostre borracce... ora ci attende la parte più difficile! si tratta del "pedraplen": una strada artificiale di oltre 50 km tutta dritta che si inoltra nell'oceano atlantico collegando isolotti, scogli, isole più grandi. di tanto in tanto ci sono dei ponti numerati (sembra di fare lo stelvio... però a 35 gradi... a livello zero... e senza curve) immersi a destra e sinistra dall'azzurro del mare, sopra la testa dall'azzurro del cielo, sulla faccia una piacevole brezza. di tanto in tanto ci affacciamo sui ponti guardando ammirati e stupiti come bambini ora pesci ora agglomerati di mangrovie distanti non più di qualche metro dal nostro naso. una libidine paesaggistca e naturalistica condivisa con amici carissimi con cui ho il piacere di avere in comune pure la passione della bici... ma soprattutto la stessa mentalità con cui affrontarla!
dopo circa una quarantina di km arriviamo a destinazione, al villaggio "las brujas", dove soggiornammo qualche giorno in un vero e proprio eden. nei giorni successivi proseguimmo con altre uscite fino all'estremo di questo pedraplen.
ahi cuba... como te quiero ! hasta pronto
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Bellissimo racconto, complimenti!!! o-oo-oo-o
 

eddy 666

Apprendista Scalatore
24 Maggio 2012
1.895
25
toscana
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Bici
BMC srl03; Bianchi Via Nirone
Ho visto solo pochissimi giorni fa questa discussione, l' idea mi piace eccome, provo a raccontare la mia pedalata di Ferragosto sperando di non essere stato prolisso...



Ho chiesto a Davide i programmi per Ferragosto e mi risponde che pensava di partire il martedi sera per andare in una casa della sua ragazza (fuori per lavoro), vicino Lucca. Il programma è un' escursione sul monte Pisanino, Alpi Apuane.... Mi brillano gli occhi.
Sono innamorato di quei posti, da aprile ad ora ho già scalato tre volte in bici San Pellegrino in Alpe abbinandolo ogni volta ad un altro itinerario sempre diverso; chiedo al mio amico se posso sfruttare anch' io quella base di partenza e alla risposta positiva si formano nella mia mente le idee di vari giri di esplorazione sull' Appennino Tosco Emiliano, le Alpi Apuane, Garfagnana, Lunigiana....
Detto fatto, sveglia alle 6 30 e ognuno verso la sua meta... Pochi chilometri più in là, al mare, staranno crogiolandosi al sole centinaia di turisti, intenti a lanciare o scansare gavettoni, o altri meno fortunati staranno cuocendo nel forno delle loro automobili.... Io alle 7 50 salto in sella alla mia ibridina, scaricata dall' auto a Fornaci di Barga.
Supero Castelnuovo Garfagnana, vado piuttosto bene (per i miei ritmi blandi), saluto a destra la "mia" deviazione per San Pellegrino e imbocco la strada del Passo delle Radici. Dopo Castiglione in Garfagnana, splendido borgo racchiuso dentro mura medievali, inizia il tratto per me nuovo.
I paesaggi sono stupendi, le salite impegnative ma pedalabili e il primo tratto duro arriva dopo Corfino, con visuale mozzafiato sui monti delle Apuane e degli Appennini. Fatico non poco per raggiungere il rifugio del Pruno e il parco dell' Orecchiella, tra boschi incontaminati.
Unico neo, troppe auto, i turisti non sono tutti al mare....
Scendo verso Sillano, la discesa si snoda su una strada stretta, trafficata (immagino perchè è Ferragosto) e dissestata.... freni tirati, da vero paracarro quale sono.
A un certo punto mi si staglia davanti il profilo di un monte scavato dall' uomo con ai piedi un meraviglioso lago artificiale: Vicaglia. Mi godo un minuto il paesaggio e riparto, per una galleria buia ma per fortuna corta.
Sillano, e sono le 11. Fetta di torta salata, discussione con dei villeggianti il cui pargolo mi scaraventa inavvertitamente la bici a terra. Tardi, sono andato troppo piano in discesa, inizio a fare calcoli.... se continuo così non ce la faccio a finire il mio percorso.
Seconda tappa Passo di Pradarena, salita anche questa impegnativa ma costante, sono contentissimo, vai Eddy, pedala finchè puoi, a tagliare rispetto al programma penserai semmai più tardi, anche il traffico si è molto diradato.
Giù verso Collagna, discesa bella larga che faccio piuttosto veloce (per me, velocità massima 52!), sto sempre meglio.
Ad un bivio però la strada peggiora, prendo anche una bella buca e faccio gli scongiuri, spariscono i cartelli stradali (in compenso anche il traffico) e infine arrivo in paese, soddisfattissimo.
Panino pecorino e mortadella (sono in Emilia, no?), chiedo al barista "Un' informazione, non ho trovato più indicazioni, spero di non essermi perso..." Mi interrompe "Se ti sei perso l' è un casin!" "Lo so, son tutte montagne qui intorno..." Non mi ero perso. Finisco la birra (E no?) e scalo il passo del Cerreto, sempre più soddisfatto. Pausa sul passo e giù a bomba a Fivizzano, la strada è ottima.
Il paesaggio qui diventa collinare, coltivato, per me fin troppo consueto, ma pochi chilometri e la strada si perde nuovamente nel bosco, negli spazi aperti è maestoso il profilo delle Apuane. Che spettacolo!
Peccato che mi ritrovi un' altra salita sul groppone e non l' ho calcolata: passo dei Carpinelli (e quattro!). Da lì devio verso Gramolazzo, è pomeriggio inoltrato. Il lago è splendido, mi faccio di nuovo conquistare dalla bellezza del posto... ma taglio Vagli dal programma originale, è tardi, è caldo e diciamo la verità, sono stanchino!
Ormai tutta discesa o falso piano, a Fornaci di Barga mi ritrovo con Davide, sono le 19 passate ho pedalato 10 ore tonde. Lui ha scalato il Pisanino, si è imbrancato con due pisani e un livornese, dice che in certi punti ha pure rischiato, è soddisfattissimo.
Lo sono anch' io e racconto i miei 186,84 chilometri tra gli Appennini, gli almeno 3000 metri di dislivello (non ho dati precisi)... per me entrambi record personali, la pedalata più lunga e difficile che (finora) abbia mai affrontato, e poi il saluto che suggella una splendida giornata di fatica, paesaggi mozzafiato, amicizia.
L' ho voluta raccontare anche a voi.
 
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Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
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Ho visto solo pochissimi giorni fa questa discussione, l' idea mi piace eccome, provo a raccontare la mia pedalata di Ferragosto sperando di non essere stato prolisso...



Ho chiesto a Davide i programmi per Ferragosto e mi risponde che pensava di partire il martedi sera per andare in una casa della sua ragazza (fuori per lavoro), vicino Lucca. Il programma è un' escursione sul monte Pisanino, Alpi Apuane.... Mi brillano gli occhi.
Sono innamorato di quei posti, da aprile ad ora ho già scalato tre volte in bici San Pellegrino in Alpe abbinandolo ogni volta ad un altro itinerario sempre diverso; chiedo al mio amico se posso sfruttare anch' io quella base di partenza e alla risposta positiva si formano nella mia mente le idee di vari giri di esplorazione sull' Appennino Tosco Emiliano, le Alpi Apuane, Garfagnana, Lunigiana....
Detto fatto, sveglia alle 6 30 e ognuno verso la sua meta... Pochi chilometri più in là, al mare, staranno crogiolandosi al sole centinaia di turisti, intenti a lanciare o scansare gavettoni, o altri meno fortunati staranno cuocendo nel forno delle loro automobili.... Io alle 7 50 salto in sella alla mia ibridina, scaricata dall' auto a Fornaci di Barga.
Supero Castelnuovo Garfagnana, vado piuttosto bene (per i miei ritmi blandi), saluto a destra la "mia" deviazione per San Pellegrino e imbocco la strada del Passo delle Radici. Dopo Castiglione in Garfagnana, splendido borgo racchiuso dentro mura medievali, inizia il tratto per me nuovo.
I paesaggi sono stupendi, le salite impegnative ma pedalabili e il primo tratto duro arriva dopo Corfino, con visuale mozzafiato sui monti delle Apuane e degli Appennini. Fatico non poco per raggiungere il rifugio del Pruno e il parco dell' Orecchiella, tra boschi incontaminati.
Unico neo, troppe auto, i turisti non sono tutti al mare....
Scendo verso Sillano, la discesa si snoda su una strada stretta, trafficata (immagino perchè è Ferragosto) e dissestata.... freni tirati, da vero paracarro quale sono.
A un certo punto mi si staglia davanti il profilo di un monte scavato dall' uomo con ai piedi un meraviglioso lago artificiale: Vicaglia. Mi godo un minuto il paesaggio e riparto, per una galleria buia ma per fortuna corta.
Sillano, e sono le 11. Fetta di torta salata, discussione con dei villeggianti il cui pargolo mi scaraventa inavvertitamente la bici a terra. Tardi, sono andato troppo piano in discesa, inizio a fare calcoli.... se continuo così non ce la faccio a finire il mio percorso.
Seconda tappa Passo di Pradarena, salita anche questa impegnativa ma costante, sono contentissimo, vai Eddy, pedala finchè puoi, a tagliare rispetto al programma penserai semmai più tardi, anche il traffico si è molto diradato.
Giù verso Collagna, discesa bella larga che faccio piuttosto veloce (per me, velocità massima 52!), sto sempre meglio.
Ad un bivio però la strada peggiora, prendo anche una bella buca e faccio gli scongiuri, spariscono i cartelli stradali (in compenso anche il traffico) e infine arrivo in paese, soddisfattissimo.
Panino pecorino e mortadella (sono in Emilia, no?), chiedo al barista "Un' informazione, non ho trovato più indicazioni, spero di non essermi perso..." Mi interrompe "Se ti sei perso l' è un casin!" "Lo so, son tutte montagne qui intorno..." Non mi ero perso. Finisco la birra (E no?) e scalo il passo del Cerreto, sempre più soddisfatto. Pausa sul passo e giù a bomba a Fivizzano, la strada è ottima.
Il paesaggio qui diventa collinare, coltivato, per me fin troppo consueto, ma pochi chilometri e la strada si perde nuovamente nel bosco, negli spazi aperti è maestoso il profilo delle Apuane. Che spettacolo!
Peccato che mi ritrovi un' altra salita sul groppone e non l' ho calcolata: passo dei Carpinelli (e quattro!). Da lì devio verso Gramolazzo, è pomeriggio inoltrato. Il lago è splendido, mi faccio di nuovo conquistare dalla bellezza del posto... ma taglio Vagli dal programma originale, è tardi, è caldo e diciamo la verità, sono stanchino!
Ormai tutta discesa o falso piano, a Fornaci di Barga mi ritrovo con Davide, sono le 19 passate ho pedalato 10 ore tonde. Lui ha scalato il Pisanino, si è imbrancato con due pisani e un livornese, dice che in certi punti ha pure rischiato, è soddisfattissimo.
Lo sono anch' io e racconto i miei 186,84 chilometri tra gli Appennini, gli almeno 3000 metri di dislivello (non ho dati precisi)... per me entrambi record personali, la pedalata più lunga e difficile che (finora) abbia mai affrontato, e poi il saluto che suggella una splendida giornata di fatica, paesaggi mozzafiato, amicizia.
L' ho voluta raccontare anche a voi.

Belle parole...
Complimenti...
o-oo-o
 

danilone69

Pignone
22 Maggio 2009
139
2
castagnito(cn)
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bianchi 928 iasp
Giovedi 16 agosto sono partito da Varazze con il mio compagno di viaggio Alfredo per un giro inedito scalando il passo della bocchetta, partenza alle 7.30 visto i tanti km di salita che ci attendevano abbiamo tagliato i piani di ivrea e la coletta di Arenzano passando dalle gallerie,prima salita il Turchino da Voltri 10km pedalabili giusto per scaldarci,discesa fino Campo Ligure e altra ascesa fino a Capanne Marcarolo altri 10km con belle rampe ma anche falsipiani per rifiatare,poi direzione Voltaggio qui spettacolare il passaggio nei mangiabevi all"interno di un parco naturale,poi salita verso il passo della bocchetta non duro ma i km fatti cominciano a farsi sentire,discesa fino a Campomorone e nuova salita per i piani di praglia,qui il caldo comincia a farsi sentire meglio fermarsi e fare rifornimento di acqua,una volta in cima lo spettacolo e notevole ma ci si butta in discesa per tornare a Campo ligure e rientrare verso il mare ancora un pò di salita verso il Turchino poi si scende a Voltri e si torna a Varazze,154km con 2800 di dislivello questa è stata la nostra piccola impresa...:wacko:
 

Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
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Giovedi 16 agosto sono partito da Varazze con il mio compagno di viaggio Alfredo per un giro inedito scalando il passo della bocchetta, partenza alle 7.30 visto i tanti km di salita che ci attendevano abbiamo tagliato i piani di ivrea e la coletta di Arenzano passando dalle gallerie,prima salita il Turchino da Voltri 10km pedalabili giusto per scaldarci,discesa fino Campo Ligure e altra ascesa fino a Capanne Marcarolo altri 10km con belle rampe ma anche falsipiani per rifiatare,poi direzione Voltaggio qui spettacolare il passaggio nei mangiabevi all"interno di un parco naturale,poi salita verso il passo della bocchetta non duro ma i km fatti cominciano a farsi sentire,discesa fino a Campomorone e nuova salita per i piani di praglia,qui il caldo comincia a farsi sentire meglio fermarsi e fare rifornimento di acqua,una volta in cima lo spettacolo e notevole ma ci si butta in discesa per tornare a Campo ligure e rientrare verso il mare ancora un pò di salita verso il Turchino poi si scende a Voltri e si torna a Varazze,154km con 2800 di dislivello questa è stata la nostra piccola impresa...:wacko:
o-oo-oo-o
 

emasixtysix

Pignone
[TrainerRoad] Team BDC
14 Luglio 2011
238
13
57
Torino
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anni '80 artigianale regalo di papà e da ieri una Supersix 105 Team
Son passati due giorni dalla mia gita ma ancora sono:mrgreen: entusiasta della giornata che ho passato; premesso che i km sono pochi ma il posto ne valeva la pena.
Comunque sono andato al Colle dell'Agnello partendo da Sampeyre in compagnia del mio amico Bruno. Il tutto è nato per scherzo parlando con un nostro amico che passa le vacanze a Sampeyre e ci propone di fare il colle partendo da lì e ritorno con cena finale a mangiare le raviole (specialità della valle); "Ok ma tu ci fai da macchina ammiraglia e reportage fotografico". Detto...fatto...il tempo di arrivare a Sampeyre, scarichiamo armi e bagagli e siamo pronti ma la giornata non inizia nel migliore dei modi: valvola camera d'aria strappata e perno fissaggio ruota anteriore rotto il tutto nel giro di 5 minuti... meno male che abbiamo l'assistenza di Giancarlo che con la sua grande punto abarth nel giro di 30 minuti riesce a recuperare il perno di fissaggio e a farci ripartire. Arrivati a Chianale attaccchiamo i 10 km che ci separano dal colle. Il Giank per incoraggiarci dice che di qua iniziano le cose per veri uomini. Intanto nei primi metri della salita ci raggiungono altre due auto cariche di amici che ci accompagneranno, inciteranno e aspetteranno nei punti critici della salita (praticamente per me tutti i 10 km sono stati critici ahahah) il tutto naturalmente all'insegna della goliardia e della simpatia con sfottò ad ogni passaggio e ad ogni scatto fotografico...un pò dritto e un pò a zig-zag col mio 42/28 in acciaio del 1980 arrivo ai 2 km finali dove la ragione ha avuto la meglio sulla fatica e quindi macino gli ultimi metri più in trance da prestazione che non rendendomi conto dell'arrivo... a 1h e 33' dall'inizio della salita sono in cima al mitico Agnello insieme a Bruno che mi ha rifilato 18 minuti e a tutta la compagnia dei supporter che ci hanno pazientemente aspettatoo-o...il tempo delle foto di rito e poi via perchè fà freddo :cry... come è stata impegnativa la salita, la discesa non è da meno e non lascia spazio a esitazioni o distrazioni quindi attenzione alla velocità e ai punti di frenata e giù fino a Sampeyre dove ci stanno aspettando per il mangiaraviole e per festeggiare tutti assieme la nostra giornata o-o.
Dimenticavo: faticoso, bello e indimenticabile.
 

Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
16.037
96
Bellano (LC)
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Wilier Zero7 2014 con DurAce Di2
Son passati due giorni dalla mia gita ma ancora sono:mrgreen: entusiasta della giornata che ho passato; premesso che i km sono pochi ma il posto ne valeva la pena.
Comunque sono andato al Colle dell'Agnello partendo da Sampeyre in compagnia del mio amico Bruno. Il tutto è nato per scherzo parlando con un nostro amico che passa le vacanze a Sampeyre e ci propone di fare il colle partendo da lì e ritorno con cena finale a mangiare le raviole (specialità della valle); "Ok ma tu ci fai da macchina ammiraglia e reportage fotografico". Detto...fatto...il tempo di arrivare a Sampeyre, scarichiamo armi e bagagli e siamo pronti ma la giornata non inizia nel migliore dei modi: valvola camera d'aria strappata e perno fissaggio ruota anteriore rotto il tutto nel giro di 5 minuti... meno male che abbiamo l'assistenza di Giancarlo che con la sua grande punto abarth nel giro di 30 minuti riesce a recuperare il perno di fissaggio e a farci ripartire. Arrivati a Chianale attaccchiamo i 10 km che ci separano dal colle. Il Giank per incoraggiarci dice che di qua iniziano le cose per veri uomini. Intanto nei primi metri della salita ci raggiungono altre due auto cariche di amici che ci accompagneranno, inciteranno e aspetteranno nei punti critici della salita (praticamente per me tutti i 10 km sono stati critici ahahah) il tutto naturalmente all'insegna della goliardia e della simpatia con sfottò ad ogni passaggio e ad ogni scatto fotografico...un pò dritto e un pò a zig-zag col mio 42/28 in acciaio del 1980 arrivo ai 2 km finali dove la ragione ha avuto la meglio sulla fatica e quindi macino gli ultimi metri più in trance da prestazione che non rendendomi conto dell'arrivo... a 1h e 33' dall'inizio della salita sono in cima al mitico Agnello insieme a Bruno che mi ha rifilato 18 minuti e a tutta la compagnia dei supporter che ci hanno pazientemente aspettatoo-o...il tempo delle foto di rito e poi via perchè fà freddo :cry... come è stata impegnativa la salita, la discesa non è da meno e non lascia spazio a esitazioni o distrazioni quindi attenzione alla velocità e ai punti di frenata e giù fino a Sampeyre dove ci stanno aspettando per il mangiaraviole e per festeggiare tutti assieme la nostra giornata o-o.
Dimenticavo: faticoso, bello e indimenticabile.
Complimenti!!!!
o-oo-oo-o
 

Sprint28T

Novellino
16 Luglio 2012
28
1
Passirano (Bs)
www.claudiopelucco.it
Bici
Wilier Triestina Izoard Xp
La scorsa settimana ho pianificato l'ultimo giro della mia stagione prima di rimettere le scarpe da calcio. Una sorta di degno saluto alla bici prima di lasciarla a riposo per un po' di tempo (spero comunque il meno possibile!)

Ho pensato a qualcosa di impegnativo, a un'impresa che potesse essere alla mia portata anche se a costo di grandi sforzi. Ho guardato la mappa e pensato ad un percorso che costeggiasse il lago d'Idro e quello d'Iseo, ecco fatto:

Monterotondo di Passirano - Idro,
Idro - Crocedomini,
Crocedomini - Bienno,
Bienno - Monterotondo di Passirano.

175 km in tutto, la maggior parte dei quali in salita per un dislivello complessivo superiore ai 2000 metri. Tre brevi soste pianificate per mangiare (Idro, Bagolino e Crocedomini) e una "via di fuga" situata più o meno a metà percorso (Bagolino - Collio, Collio - Iseo e da li a casa)

Ho studiato un po' le salite, sabato sera sono andato a letto presto dopo aver prepato tutto l'occorrente per il giorno dopo e domenica sono partito alle 7.

In un giro così lungo non sono di certo mancate le emozioni. Ho affrontato la prima salita (Martignago - San Giovanni di Polaveno) che all'inizio pende del 14,6% con molta calma pensando di dover risparmiare le forze per il crocedomini. Ho mantenuto il proposito fino a Brozzo quando alla seconda salita (Brozzo-Lodrino 8 km decisamente pedalabili) sono stato superato da un simpatico ciclista che andava veramente forte e non ho resistito alla voglia di provare a riprenderlo. Nel frattempo mi sono accorto che dietro a me c'era un altro "inseguitore". E' stato divertente perchè ad un certo punto stavo per mollare e quello dietro mi aveva ripreso alchè ho resistito per orgoglio ma poi mi sono accorto che il tizio davanti era solo a qualche centinaia di metri, sono riuscito a mettere un rapporto più duro e salire sui pedali per riprenderlo seminando l'ultimo del terzetto. Sopra alla salita ho parlato un po' con il ciclista che mi precedeva, un tipo veramente simpatico e sicuramente più esperto di me che fra le altre cose mi ha dato diversi consigli mettendomi in guardia dall'affrontare il Crocedomini con una sola camera d'aria.
Proseguendo il viaggio sono riuscito ad arrivare a Bagolino senza grossi problemi ma da li in poi ho iniziato ad avvertire dolore al ginocchio destro: il Crocedomini era a 20 km ma con la pazzia che serve in questi casi ho deciso di continuare lasciandomi alle spalle la via di fuga. Nei pressi di Ponte d'Asare c'è stato un fuori programma decisamente emozionante: una Fiat 500 che mi aveva superato da poco ha stretto troppo una curva passando con la ruota destra sopra una roccia sporgente e si è ribaltata. Appena ho visto com'era conciata l'auto ho veramente temuto per le persone a bordo. Per fortuna è intervenuto immediatamente un volontario della Protezione Civile che abitava li vicino, io e altri passanti abbiamo dato una mano e siam riusciti ad estratte la persona al volante e i tre passeggeri miracolosamente illesi. Una volta resomi conto di non poter più essere d'aiuto in altro modo sono ripartito più che mai determinato ad arrivare in cima. Bene sono stati 20 km di autentica sofferenza, ad un certo punto ha iniziato a farmi male anche il ginocchio sinistro e ho temuto di non farcela. Approfittando di una fontanina ho anticipato una sosta poco prima del Gaver per riposare un po', in quel momento ha iniziato a piovere ma per fortuna scendeva piano. Alla fine c'è l'ho fatta e una volta in cima non mi sentivo più le gambe ma ero veramente felice e soddisfatto. Poi ho imparato anche cosa significa andare in discesa per più di 20 km, sotto la pioggia, con un freddo cane, i freni tirati e gli occhi ben aperti per la strada stretta ed un asfalto pessimo.
Da Bienno in poi è stato tutto molto più facile, arrivato a Pisogne e avvistato il lago d'Iseo ho iniziato a sentirmi a casa, il sole era tornato a scaldarmi e finalmente potevo togliermi la giacchetta.

Sono rientrato a casa distrutto. La fatica è stata veramente tanta ma ripagata a pieno dalla gioia e dalla soddisfazione per avercela fatta! La prestazione non è stata buona: l'uscita è durata in tutto 10 ore e ho pedalato per 8 ore e 50 minuti tenendo una media di 19,79 Km/h.

In ogni caso mi ritengo soddisfatto per aver appena iniziato: da luglio ho percorso in tutto 1500 km (990 solo nell'ultimo mese con la bici nuova).
Ho capito che quello che vedi dalla bici non si può osservare in altro modo e per la prima volta ho apprezzato la bellezza di luoghi a me vicini. Ho imparato cosa significa pedalare, quanta felicità possa dare e quante emozioni sono legate a questo sport.

Ringrazio tutti i partecipanti a questo forum che da subito è diventato il mio punto di riferimento per praticare il ciclismo e mi scuso per essermi dilungato così tanto!
 

emasixtysix

Pignone
[TrainerRoad] Team BDC
14 Luglio 2011
238
13
57
Torino
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anni '80 artigianale regalo di papà e da ieri una Supersix 105 Team
La scorsa settimana ho pianificato l'ultimo giro della mia stagione prima di rimettere le scarpe da calcio. Una sorta di degno saluto alla bici prima di lasciarla a riposo per un po' di tempo (spero comunque il meno possibile!)

Ho pensato a qualcosa di impegnativo, a un'impresa che potesse essere alla mia portata anche se a costo di grandi sforzi. Ho guardato la mappa e pensato ad un percorso che costeggiasse il lago d'Idro e quello d'Iseo, ecco fatto:

Monterotondo di Passirano - Idro,
Idro - Crocedomini,
Crocedomini - Bienno,
Bienno - Monterotondo di Passirano.

175 km in tutto, la maggior parte dei quali in salita per un dislivello complessivo superiore ai 2000 metri. Tre brevi soste pianificate per mangiare (Idro, Bagolino e Crocedomini) e una "via di fuga" situata più o meno a metà percorso (Bagolino - Collio, Collio - Iseo e da li a casa)

Ho studiato un po' le salite, sabato sera sono andato a letto presto dopo aver prepato tutto l'occorrente per il giorno dopo e domenica sono partito alle 7.

In un giro così lungo non sono di certo mancate le emozioni. Ho affrontato la prima salita (Martignago - San Giovanni di Polaveno) che all'inizio pende del 14,6% con molta calma pensando di dover risparmiare le forze per il crocedomini. Ho mantenuto il proposito fino a Brozzo quando alla seconda salita (Brozzo-Lodrino 8 km decisamente pedalabili) sono stato superato da un simpatico ciclista che andava veramente forte e non ho resistito alla voglia di provare a riprenderlo. Nel frattempo mi sono accorto che dietro a me c'era un altro "inseguitore". E' stato divertente perchè ad un certo punto stavo per mollare e quello dietro mi aveva ripreso alchè ho resistito per orgoglio ma poi mi sono accorto che il tizio davanti era solo a qualche centinaia di metri, sono riuscito a mettere un rapporto più duro e salire sui pedali per riprenderlo seminando l'ultimo del terzetto. Sopra alla salita ho parlato un po' con il ciclista che mi precedeva, un tipo veramente simpatico e sicuramente più esperto di me che fra le altre cose mi ha dato diversi consigli mettendomi in guardia dall'affrontare il Crocedomini con una sola camera d'aria.
Proseguendo il viaggio sono riuscito ad arrivare a Bagolino senza grossi problemi ma da li in poi ho iniziato ad avvertire dolore al ginocchio destro: il Crocedomini era a 20 km ma con la pazzia che serve in questi casi ho deciso di continuare lasciandomi alle spalle la via di fuga. Nei pressi di Ponte d'Asare c'è stato un fuori programma decisamente emozionante: una Fiat 500 che mi aveva superato da poco ha stretto troppo una curva passando con la ruota destra sopra una roccia sporgente e si è ribaltata. Appena ho visto com'era conciata l'auto ho veramente temuto per le persone a bordo. Per fortuna è intervenuto immediatamente un volontario della Protezione Civile che abitava li vicino, io e altri passanti abbiamo dato una mano e siam riusciti ad estratte la persona al volante e i tre passeggeri miracolosamente illesi. Una volta resomi conto di non poter più essere d'aiuto in altro modo sono ripartito più che mai determinato ad arrivare in cima. Bene sono stati 20 km di autentica sofferenza, ad un certo punto ha iniziato a farmi male anche il ginocchio sinistro e ho temuto di non farcela. Approfittando di una fontanina ho anticipato una sosta poco prima del Gaver per riposare un po', in quel momento ha iniziato a piovere ma per fortuna scendeva piano. Alla fine c'è l'ho fatta e una volta in cima non mi sentivo più le gambe ma ero veramente felice e soddisfatto. Poi ho imparato anche cosa significa andare in discesa per più di 20 km, sotto la pioggia, con un freddo cane, i freni tirati e gli occhi ben aperti per la strada stretta ed un asfalto pessimo.
Da Bienno in poi è stato tutto molto più facile, arrivato a Pisogne e avvistato il lago d'Iseo ho iniziato a sentirmi a casa, il sole era tornato a scaldarmi e finalmente potevo togliermi la giacchetta.

Sono rientrato a casa distrutto. La fatica è stata veramente tanta ma ripagata a pieno dalla gioia e dalla soddisfazione per avercela fatta! La prestazione non è stata buona: l'uscita è durata in tutto 10 ore e ho pedalato per 8 ore e 50 minuti tenendo una media di 19,79 Km/h.

In ogni caso mi ritengo soddisfatto per aver appena iniziato: da luglio ho percorso in tutto 1500 km (990 solo nell'ultimo mese con la bici nuova).
Ho capito che quello che vedi dalla bici non si può osservare in altro modo e per la prima volta ho apprezzato la bellezza di luoghi a me vicini. Ho imparato cosa significa pedalare, quanta felicità possa dare e quante emozioni sono legate a questo sport.

Ringrazio tutti i partecipanti a questo forum che da subito è diventato il mio punto di riferimento per praticare il ciclismo e mi scuso per essermi dilungato così tanto!

Non conosco le tue strade ma volontà e perseveranza non mancano che sono due qualità che in certi casi ti fanno andare oltre la fatica..bravo!!
 

Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
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Wilier Zero7 2014 con DurAce Di2
Oggi ho fatto la mia impresa: Spluga da Chiavenna e Albulapass da Tiefencastel con partenza e arrivo a casa...
In totale 266 km in 10 ore e 40 minuti, 4460 metri di dislivello, media finale 24,9 km/h...
E' stata una mia impresa perchè era un giro che aveo in mente da tanto tempo e per vari motivi non ero mai riuscito a farlo e poi perchè con questo giro ho fatto i miei record di km percorsi, di tempo in sella e di dislivello...
Sono felicissimo...
o-oo-oo-o
 

eddy 666

Apprendista Scalatore
24 Maggio 2012
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BMC srl03; Bianchi Via Nirone
Oggi ho fatto la mia impresa: Spluga da Chiavenna e Albulapass da Tiefencastel con partenza e arrivo a casa...
In totale 266 km in 10 ore e 40 minuti, 4460 metri di dislivello, media finale 24,9 km/h...
E' stata una mia impresa perchè era un giro che aveo in mente da tanto tempo e per vari motivi non ero mai riuscito a farlo e poi perchè con questo giro ho fatto i miei record di km percorsi, di tempo in sella e di dislivello...
Sono felicissimo...
o-oo-oo-o


Anche se mi viene il mal di gambe solo a leggerle queste cifre :-x...
Ultra complimenti!!!o-oo-o