Giri,Salite e Imprese

Sprint28T

Novellino
16 Luglio 2012
28
1
Passirano (Bs)
www.claudiopelucco.it
Bici
Wilier Triestina Izoard Xp
Oggi ho fatto la mia impresa: Spluga da Chiavenna e Albulapass da Tiefencastel con partenza e arrivo a casa...
In totale 266 km in 10 ore e 40 minuti, 4460 metri di dislivello, media finale 24,9 km/h...
E' stata una mia impresa perchè era un giro che aveo in mente da tanto tempo e per vari motivi non ero mai riuscito a farlo e poi perchè con questo giro ho fatto i miei record di km percorsi, di tempo in sella e di dislivello...
Sono felicissimo...
o-oo-oo-o

Complimentoni!!!
 

pecoranera

CicloGladiamatore
14 Novembre 2011
9.078
3.834
52
Roma
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Bici
Colnago c68 LA MAIALA=C-Taurine
Oggi ho fatto la mia impresa: Spluga da Chiavenna e Albulapass da Tiefencastel con partenza e arrivo a casa...
In totale 266 km in 10 ore e 40 minuti, 4460 metri di dislivello, media finale 24,9 km/h...
E' stata una mia impresa perchè era un giro che aveo in mente da tanto tempo e per vari motivi non ero mai riuscito a farlo e poi perchè con questo giro ho fatto i miei record di km percorsi, di tempo in sella e di dislivello...
Sono felicissimo...
o-oo-oo-o
e bravo il "birraio":mrgreen:,impresao-o
 

eddy 666

Apprendista Scalatore
24 Maggio 2012
1.895
25
toscana
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Bici
BMC srl03; Bianchi Via Nirone
Torno a scrivere su questo thread, che mi spiace vedere inattivo, non perchè pensi di compiere imprese più di altri, ci mancherebbe, probabilmente ho solo più voglia di raccontare!
Sono in ferie, e come di consuetudine... stamani sveglia presto, alle 9.40 scarico la bici dall' auto a Fornaci di Barga (LU); l' idea è quella di provare a salire per la quarta volta il san Pellegrino in Alpe, una tra le salite più dure d' Italia con i suoi 1255 metri di dislivello e gli ultimi km tutti al 18-20 %...
e magari continuare il mio personale trend positivo, visto che ogni volta mi sono fermato meno su quelle rampe... poco più di un mese fa come testimoniato anche su questo forum, in un giro bello e per la prima volta in compagnia (ottima!) mi fermai due volte per rifiatare.
Fino a Chiozza vado su relativamente bene, ormai conosco a memoria quel tratto... belle rampe all' 8-10%, antipasto impegnativo del muro che arriverà dopo. Mi fermo in paese per un break e riparto... 8- 10 all' ora col 34/19 alternato al 21.
Ed eccoci... arrivo al cartello che avvisa 18%, in cima a quella rampa non ci sono mai arrivato... giunge all' improvviso dopo un falsopiano, sembra messa lì apposta a spezzare le gambe e il fiato di chi ha l' ardire di affrontarla.
25 inserito dietro, il computerino segna una velocità sempre più bassa: 8-7... si attesta sui 6 orari, le gambe sembrano di gesso, non ce la faccio... 5,1 orari, sto per fermarmi, cuore in gola, piove sudore sula bici... SPIANA!!!!! (Si fa per dire).
Mi dico "Se sono passato qui ci devo provare a farla tutta, l' altra volta mi fermai all' ultimo terribile tornante, non devo cedere!"
Ma ci sono altre rampe, il sudore piove sempre più, si infila negli occhi nonostante la fascia "NON DEVO CEDERE!" e all' improvviso è sparito l' Eddy che diceva che in affanno lui si ferma, che scherzando aggiungeva che lui non è un samurai giapponese!
E giù imprecazioni per farmi coraggio e perchè mi vengono, la testa non so manco più dove l' ho, salgo meccanicamente... altri tre muri assurdi in quei tre chilometri tremendi e ogni volta gambe di gesso, ogni volta 5 all' ora.... vado su.
E quando, testa bassa, imprecazioni che escono da sole, sento da un balconcino una voce in accento emiliano "E' dura eh?" capisco di essere in cima!!!
Rido come un ebete, rispondo a voce alta "L' ho fatta tutta, caspio (non ho detto proprio così), l' ho fatta tutta!!!!"
Poi chiacchere con un ex ciclista che mi ha superato in macchina (in prima, lì anche le macchine vanno in prima) e che resta esterreffatto nell' avermi visto salire il San Pellegrino con le scarpe da tennis, un bel pranzo al ristorante da Pacetto e un' escursione al meraviglioso lago di Vagli con ritorno da Gramolazzo e quindi un' altra bella salita (vedi racconto di Ferragosto, era una visita rimasta in sospeso).
Lo so che tantissimi tra voi hanno fatto quella stessa salita o altre più dure senza fermarsi, ma io non avrei mai creduto seriamente, nemmeno stamattina, che ce l' avrei fatta.. e ci credo ancora a stento "L' HO FATTA TUTTA, CA... SPIO! L' HO FATTA TUTTA!"
 

eddy21

Gregario
7 Marzo 2012
691
99
pisa
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Bici
Tarmac sl7
Torno a scrivere su questo thread, che mi spiace vedere inattivo, non perchè pensi di compiere imprese più di altri, ci mancherebbe, probabilmente ho solo più voglia di raccontare!
Sono in ferie, e come di consuetudine... stamani sveglia presto, alle 9.40 scarico la bici dall' auto a Fornaci di Barga (LU); l' idea è quella di provare a salire per la quarta volta il san Pellegrino in Alpe, una tra le salite più dure d' Italia con i suoi 1255 metri di dislivello e gli ultimi km tutti al 18-20 %...
e magari continuare il mio personale trend positivo, visto che ogni volta mi sono fermato meno su quelle rampe... poco più di un mese fa come testimoniato anche su questo forum, in un giro bello e per la prima volta in compagnia (ottima!) mi fermai due volte per rifiatare.
Fino a Chiozza vado su relativamente bene, ormai conosco a memoria quel tratto... belle rampe all' 8-10%, antipasto impegnativo del muro che arriverà dopo. Mi fermo in paese per un break e riparto... 8- 10 all' ora col 34/19 alternato al 21.
Ed eccoci... arrivo al cartello che avvisa 18%, in cima a quella rampa non ci sono mai arrivato... giunge all' improvviso dopo un falsopiano, sembra messa lì apposta a spezzare le gambe e il fiato di chi ha l' ardire di affrontarla.
25 inserito dietro, il computerino segna una velocità sempre più bassa: 8-7... si attesta sui 6 orari, le gambe sembrano di gesso, non ce la faccio... 5,1 orari, sto per fermarmi, cuore in gola, piove sudore sula bici... SPIANA!!!!! (Si fa per dire).
Mi dico "Se sono passato qui ci devo provare a farla tutta, l' altra volta mi fermai all' ultimo terribile tornante, non devo cedere!"
Ma ci sono altre rampe, il sudore piove sempre più, si infila negli occhi nonostante la fascia "NON DEVO CEDERE!" e all' improvviso è sparito l' Eddy che diceva che in affanno lui si ferma, che scherzando aggiungeva che lui non è un samurai giapponese!
E giù imprecazioni per farmi coraggio e perchè mi vengono, la testa non so manco più dove l' ho, salgo meccanicamente... altri tre muri assurdi in quei tre chilometri tremendi e ogni volta gambe di gesso, ogni volta 5 all' ora.... vado su.
E quando, testa bassa, imprecazioni che escono da sole, sento da un balconcino una voce in accento emiliano "E' dura eh?" capisco di essere in cima!!!
Rido come un ebete, rispondo a voce alta "L' ho fatta tutta, caspio (non ho detto proprio così), l' ho fatta tutta!!!!"
Poi chiacchere con un ex ciclista che mi ha superato in macchina (in prima, lì anche le macchine vanno in prima) e che resta esterreffatto nell' avermi visto salire il San Pellegrino con le scarpe da tennis, un bel pranzo al ristorante da Pacetto e un' escursione al meraviglioso lago di Vagli con ritorno da Gramolazzo e quindi un' altra bella salita (vedi racconto di Ferragosto, era una visita rimasta in sospeso).
Lo so che tantissimi tra voi hanno fatto quella stessa salita o altre più dure senza fermarsi, ma io non avrei mai creduto seriamente, nemmeno stamattina, che ce l' avrei fatta.. e ci credo ancora a stento "L' HO FATTA TUTTA, CA... SPIO! L' HO FATTA TUTTA!"
grande eddy sei un mito..complimenti
 

poloni paolo

Apprendista Scalatore
4 Aprile 2010
1.825
79
breda di piave
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Bici
a 2 ruote(per il momento)
Oggi ho fatto la mia impresa: Spluga da Chiavenna e Albulapass da Tiefencastel con partenza e arrivo a casa...
In totale 266 km in 10 ore e 40 minuti, 4460 metri di dislivello, media finale 24,9 km/h...
E' stata una mia impresa perchè era un giro che aveo in mente da tanto tempo e per vari motivi non ero mai riuscito a farlo e poi perchè con questo giro ho fatto i miei record di km percorsi, di tempo in sella e di dislivello...
Sono felicissimo...
o-oo-oo-o
Bravo hawk,o-o che dici facciamo di questo giro una Granfondo?
 

Xidor

Gregario
10 Settembre 2011
516
66
Vittorio Veneto (TV)
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Bici
The Beauty (Wilier Granturismo) and the Beast (Rose PsychoPath3 M.T.B.)
Impres(in)e 2012:

Asti-Acqui Terme-Ovada-Arenzano-Savona (circa 150km)
Asti-Acqui Terme-Cairo Montenotte-Savona-Imperia (circa 160km)
Cuneo-Col di Tende-Ventimiglia-Sanremo (circa 120km)
Saluzzo-Colle Agnello-Saluzzo (circa 130km)
Susa-Moncenisio-Torino (circa 120km)
Trescore B (BG)-Colli di San fermo-giro del Lago d'Iseo (circa 120km)
Trescore B-Selvino-Clusone-Lovere-Sarnico-Trescore(circa 150km)
Trescore B-Iseo-Gardone Val Trompia-Lago di Idro e Valvestino-Salò-Desenzano sul Garda (170km)

Tutte in solitaria e con media sui 24km/h.

Ora l'obiettivo è arrivare ai 200km e tenere medie da 25km/h in su!:cassius:
 

matroma92

Passista
19 Giugno 2011
3.819
40
Zagarolo - Roma
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Bici
Canyon Ultimate CF SL; Specialized tarmac comp
Impresa di quest'anno: 112 km-3600m di dislivello-6 ore. Selva di Val Gardena-Passo Sella-Passo Fedaia-Passo Giau-Passo Valparola-metà Passo Gardena.
Dopo 6 ore ero veramente al limite, le energie c'erano ancora, ma se continuavo rischiavo di farmi seriamente del male... Un po' rimane la delusione di non essere riuscito a tornare a Selva, però è stata la mia impresa più grande, per ora. :mrgreen:
 

jeandalmass

Novellino
24 Dicembre 2009
53
0
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Descrivo ora un'escursione tranfrontaliera compiuta lo scorso 15 luglio. Già tentata (da me ed Alberto) nel 2006, ma allora avevamo dovuto desistere causa maltempo. Quest'anno abbiamo deciso di partire ed arrivare a Roccavione (CN). Verso le 3 partiamo alla volta di Valdieri. La temperatura è fresca al punto giusto, la velocità commisurata a quello che ci aspetta. A Valdieri sosta di rito alla fontana e parziale svestizione: ci aspetta la prima asperità della giornata. Madonna del Colletto inizia con una rampa al 18 %, ma poi la pendenza diventa amica e la strada scorre "veloce" sotto le ruote. Chiaccheriamo interrotti di tanto in tanto dai rumori di qualche animale che si muove nell'oscurità. La discesa successiva verso Festiona la percorriamo con i freni tirati, dato il cattivo stato del manto stradale. Arriviamo sulla militare che albeggia e, a Pratolungo, ci sorprende il posto tappa riservato ai camminatori diretti al santuario di S. Anna. Sosta d'obbligo per un gradito the caldo, prima di iniziare la lunga salita verso il Colle della Lombarda. Superiamo frotte di pellegrini e, senza neanche tribolare troppo, arriviamo al bivio per il santuario. Di lì in avanti solitudine assoluta e panorami idilliaci ci accompagnano fino al Colle, dove giungiamo sorprendemente in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Decidiamo di indugiare a lungo sotto i primi raggi di sole, con la scusa di dover fare il primo pieno di energia. In realtà attendiamo anche che si scaldi un po' l'aria nel fondo del vallone che stiamo per affrontare, memori del gelo vissuto in altre occasioni ... In effetti la discesa è meno fredda del solito: anzi ad Isola ci tocca levarci un bel po' di vestiario di dosso. Scendiamo la luga Val Tinée superando l'abitato di St Sauveur, dopo il quale svoltiamo decisamente a sinistra in direzione di St Martin Vesubie. Siamo ai piedi della terza asperità, il Col St Martin, al cui apice hanno sede alcuni impianti di risalita per sport invernali. La salita è molto bella e costantemente su pendenze abbastanza pedalabili (7 - 8 %). Il Colle purtroppo è colonnizzato da strutture ricettive, tutt'altro ambiente rispetto al precedente. Anche qui rifornimento di vivande proprie, prima di fiondarci in discesa verso St Martin Vesubie. Approfittiamo del bel centro abitato per riempire le borracce e preparare un po' di integratori: la temperatura ora è decisamente estiva e, in salita, il sudore gocciola dappertutto. Ancora un tratto in leggera discesa e poi svolta a sinistra alla volta del Col de Turini. Proprio su questa salita 6 anni fa fummo sorpresi dalla pioggia: quest'anno invece accuso un deciso calo prestazionale. La salita è abbastanza lunga e non concede grandi spazi per rifiatare. A fatica giungo in cima, dove Alberto mi aspetta da un pezzo: è nero perchè non c'è né una fontana né una panchina per riposarsi un attimo. La sosta è breve e la discesa veloce, Sospel, nel fondovalle, è una sorta di forno, dal quale ripartiamo ringalluzziti dall'acqua fresca di una bella fontana e da un bel po' di barrette. Il Col de Brouis, in condizioni normali, si fa tutto d'un fiato, ma a questo punto di fiato me ne è rimasto poco ... Mi salva la brevità della salita, e la consapevolezza che è anche la penultima. A Breil tiriamo dritto verso Tenda, la poca pendenza della bassa Val Roya consente velocità dignitose. La storia cambia radicalmente (almeno per me) quando giungiamo ai piedi della salitona finale, sotto l'imbocco del tunnel del Tenda. Sento di aver spillato le ultime energie, giungo al bivio per il Colle vecchio al lumicino. La spia della riserva è accesa da un bel po': so quello che mi aspetta e mi pare impossibile arrivare sin lassù, a 1871 m. Percorro un tratto bici al fianco, ma la sostanza non cambia granché: sono alla frutta ... In uno scatto d'orgoglio balzo in sella, nella speranza di arrivare prima che a piedi. Il calvario sembra non finire mai, anche se insospettabilmente riesco a pedalare anche nei punti più ripidi e sconnessi. Conosco i luoghi (è la terza volta che affronto in bdc questa salita) e pregusto l'avvicinarsi del Colle da molto lontano. Arrivo su che tira un vento gelido: giustamente Alberto mi aspetta un po' sotto, al riparo del muro di una baita/rifugio. Mi rendo conto di essere giunto al limite: sono perorso da brividi ed ho male dappertutto. Mi preoccupano persino i km di discesa che ci separano dall'auto. Ripartiamo che è quasi buio: velocemente superiamo l'abitato di Limone. A Vernante Alberto suggerisce saggiamente di fermarci a prendere qualcosa di caldo. Il freddo non mi è ancora passato e, ai molti turisti in abiti estivi, così come sono vestito ed imbottito (all'interno del locale non mi tolgo neanche il casco) devo apparire come un extraterrestre ! Ripartiamo e questa volta sono cosciente che è fatta: pochi km di pianura e falsopiani ci riconducono all'auto, lasciata lì ben 19 h fa ...
 

eddy 666

Apprendista Scalatore
24 Maggio 2012
1.895
25
toscana
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Bici
BMC srl03; Bianchi Via Nirone
Descrivo ora un'escursione tranfrontaliera compiuta lo scorso 15 luglio. Già tentata (da me ed Alberto) nel 2006, ma allora avevamo dovuto desistere causa maltempo. Quest'anno abbiamo deciso di partire ed arrivare a Roccavione (CN). Verso le 3 partiamo alla volta di Valdieri. La temperatura è fresca al punto giusto, la velocità commisurata a quello che ci aspetta. A Valdieri sosta di rito alla fontana e parziale svestizione: ci aspetta la prima asperità della giornata. Madonna del Colletto inizia con una rampa al 18 %, ma poi la pendenza diventa amica e la strada scorre "veloce" sotto le ruote. Chiaccheriamo interrotti di tanto in tanto dai rumori di qualche animale che si muove nell'oscurità. La discesa successiva verso Festiona la percorriamo con i freni tirati, dato il cattivo stato del manto stradale. Arriviamo sulla militare che albeggia e, a Pratolungo, ci sorprende il posto tappa riservato ai camminatori diretti al santuario di S. Anna. Sosta d'obbligo per un gradito the caldo, prima di iniziare la lunga salita verso il Colle della Lombarda. Superiamo frotte di pellegrini e, senza neanche tribolare troppo, arriviamo al bivio per il santuario. Di lì in avanti solitudine assoluta e panorami idilliaci ci accompagnano fino al Colle, dove giungiamo sorprendemente in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Decidiamo di indugiare a lungo sotto i primi raggi di sole, con la scusa di dover fare il primo pieno di energia. In realtà attendiamo anche che si scaldi un po' l'aria nel fondo del vallone che stiamo per affrontare, memori del gelo vissuto in altre occasioni ... In effetti la discesa è meno fredda del solito: anzi ad Isola ci tocca levarci un bel po' di vestiario di dosso. Scendiamo la luga Val Tinée superando l'abitato di St Sauveur, dopo il quale svoltiamo decisamente a sinistra in direzione di St Martin Vesubie. Siamo ai piedi della terza asperità, il Col St Martin, al cui apice hanno sede alcuni impianti di risalita per sport invernali. La salita è molto bella e costantemente su pendenze abbastanza pedalabili (7 - 8 %). Il Colle purtroppo è colonnizzato da strutture ricettive, tutt'altro ambiente rispetto al precedente. Anche qui rifornimento di vivande proprie, prima di fiondarci in discesa verso St Martin Vesubie. Approfittiamo del bel centro abitato per riempire le borracce e preparare un po' di integratori: la temperatura ora è decisamente estiva e, in salita, il sudore gocciola dappertutto. Ancora un tratto in leggera discesa e poi svolta a sinistra alla volta del Col de Turini. Proprio su questa salita 6 anni fa fummo sorpresi dalla pioggia: quest'anno invece accuso un deciso calo prestazionale. La salita è abbastanza lunga e non concede grandi spazi per rifiatare. A fatica giungo in cima, dove Alberto mi aspetta da un pezzo: è nero perchè non c'è né una fontana né una panchina per riposarsi un attimo. La sosta è breve e la discesa veloce, Sospel, nel fondovalle, è una sorta di forno, dal quale ripartiamo ringalluzziti dall'acqua fresca di una bella fontana e da un bel po' di barrette. Il Col de Brouis, in condizioni normali, si fa tutto d'un fiato, ma a questo punto di fiato me ne è rimasto poco ... Mi salva la brevità della salita, e la consapevolezza che è anche la penultima. A Breil tiriamo dritto verso Tenda, la poca pendenza della bassa Val Roya consente velocità dignitose. La storia cambia radicalmente (almeno per me) quando giungiamo ai piedi della salitona finale, sotto l'imbocco del tunnel del Tenda. Sento di aver spillato le ultime energie, giungo al bivio per il Colle vecchio al lumicino. La spia della riserva è accesa da un bel po': so quello che mi aspetta e mi pare impossibile arrivare sin lassù, a 1871 m. Percorro un tratto bici al fianco, ma la sostanza non cambia granché: sono alla frutta ... In uno scatto d'orgoglio balzo in sella, nella speranza di arrivare prima che a piedi. Il calvario sembra non finire mai, anche se insospettabilmente riesco a pedalare anche nei punti più ripidi e sconnessi. Conosco i luoghi (è la terza volta che affronto in bdc questa salita) e pregusto l'avvicinarsi del Colle da molto lontano. Arrivo su che tira un vento gelido: giustamente Alberto mi aspetta un po' sotto, al riparo del muro di una baita/rifugio. Mi rendo conto di essere giunto al limite: sono perorso da brividi ed ho male dappertutto. Mi preoccupano persino i km di discesa che ci separano dall'auto. Ripartiamo che è quasi buio: velocemente superiamo l'abitato di Limone. A Vernante Alberto suggerisce saggiamente di fermarci a prendere qualcosa di caldo. Il freddo non mi è ancora passato e, ai molti turisti in abiti estivi, così come sono vestito ed imbottito (all'interno del locale non mi tolgo neanche il casco) devo apparire come un extraterrestre ! Ripartiamo e questa volta sono cosciente che è fatta: pochi km di pianura e falsopiani ci riconducono all'auto, lasciata lì ben 19 h fa ...



Complimenti!!! o-o
Immagino la soddisfazione (ma anche la stanchezza :wacko:)... praticamente tutta una giornata passata in bici, e tra i monti!!!! :-)
 

scarsoforte

Novellino
6 Ottobre 2009
38
2
54
ARONA
Visita sito
Bici
CIOCC SUPREMO + DURA ACE + FULCRUM RS XLR BLACK
Voglio spiegare il significato dell'apertura di questo nuovo thread
che potrebbe sembrare una fotocopia di "quanti chilometri oggi" che non ho mai digerito :wacko: in quanto lo reputo un calderone dove vanno dentro tutti i tipi di allenamento o imprese, secondo me va bene per descrivere le uscite settimanali di pianura o per la uscite di lavori specifici ecc..che interessano relativamente(a me, ma penso anche alla maggior parte degli utenti),mentre in questo nuovo thread mi piacerebbe che entrassero i racconti e le descrizioni di giri con notevoli dislivello,descrizioni di salite,tempi di scalate,o imprese particolarmente lunghe (ex giro del lago maggiore),in modo che possano dare spunto aglia atri per i loro giri, conoscere salite nuove ecc.ecc..Spero che l'idea piaccia ( anche se mi pare che i "vecchi" utenti sono allergici alle novita':eek:)Buone pedalate a tutti!!!

Quest'anno luglio in preparazione dell'Oetztaler: Pinerolo Pinerolo con dentro Agnello - Izoard - Monginevro - Sestriere, 255 km e poco meno di 5000 mt dsl, 12 ore con un paio di soste, tutta in solitaria. Peccato averla fatta senza godersi le prime due salite, che meritano una sosta e tanta contemplazione.