Conconi faceva quello che faceva Ferrari solo un pò prima di lui, incluse anche tabelle di allenamento, come Ferrari del resto. Faceva i test? Si i test dell'epo su se stesso per poi somministrarla a chi di dovere. Suvvia, questa è storia mica opinone.
Come detto, hanno frequentato Conconi che faceva quel che faceva Ferrari, il quale ne ha sostanzialmente raccolto il testimone.
Parli per sentito dire.
In realtà Conconi non era "allenatore" nel senso che non preparava le tabelle di allenamento né prescriveva farmaci.
A quello pensavano Grazzi e Casoni ognuno per i propri atleti, quelli compresi nel famoso file "dblab" e per i quali è stato accertato l'uso di doping fino al 1995. A volte basterebbe leggere gli atti del processo di Ferrara, per capire qualcosa di più rispetto agli articoli di Repubblica.
Ferrari era un'altra cosa. Ha lavorato con Conconi solo in fase di predisposizione del test quando ancora era ricercatore. Poi non ha più fatto ricerca e soprattutto non ha più lavorato con Conconi. Il primo ha continuato nella ricerca scientifica, il secondo ha perseguito i soldi contribuendo alla diffusione del doping nel mondo ciclistico e non solo.
Non scherziamo, suvvia. L'Italia e gli italiani si dopavano in massa.....esattamente come i loro avversari stranieri.
Olga Danilova, Larissa Lazutina (ufficialmente dopate) Iari Isometsae (squalifficato anche lui) Smirnov, Dahlie, Ulvang (solo chiamati in causa da documentari verità, anche comunque mai pizzicati ufficialmente).
Che poi l'Italia abbia avuto la sua epoca d'oro non ripetuta, ci sta in tutti gli sport senza per forza che l'unica ragione sia il doping. Spesso succede o per pescare in contemporanea qualche campione o per una gestione sportiva oculata a livello giovanile degli anni precedenti.
Abbiamo avuto il periodo d'oro (relativamente) nell'atletica (anche prima di Conconi), nella pallavolo, nel basket...persino nel calcio ci sono periodi top e periodi down....nel motociclismo, ove ora regna la Spagna. Poi lo sci nordico si chiama nordico non a caso ed è normale che di base sia roba da nordici...così come ci sta che una volta si becchi tutti assieme la gara della vita....del resto la Svezia ci ha eliminato prima dei mondiali.
Tutto ciò non sminuisce le responsabilità dell'epoca, ma nemmeno diventi l'Italia capro espiatorio di un mondo che funzionava (funziona?) in una certa maniera.
Allora Danilova e Lazutina squalificate a SLC2002, Isometsae e tutti i finlandesi (almeno 6 quelli trovati) ai mondiali di Lahti 2001, quindi tutti dopo al 1994, olimpiadi di Lillehammer, a cui mi riferivo io con il discorso del vantaggio competitivo. Quindi implicitamente mi hai dato ragione. Abbiamo insegnato noi a tutto il mondo a usare l'epo. Roba di cui vergognarsi.
Quanto agli altri: Vladimir Smirnov mai dopato (forse ti confondi con l'omonimo ciclista beccato tra i cicloamatori), Ulvang idem, Daehlie idem. I norvegesi furono accusati di usare la tenda ipobarica pratica non vietata tranne che in Italia dai regolamenti CONI in periodo successivo.
La realtà è che i norvegesi, come dimostra il dominio in molte discipline invernali, nonostante i pochi abitanti, sono geneticamente superiori per lo sport. Nella storia hanno fatto fatica solo in altura e quando gli altri paesi facevano doping di stato.
Per tornare all'inizio del discorso. Indurain col passare degli anni si è semplicemente reso conto che la doppietta era affare troppo faticoso e si uniformò anche lui al trend in continua crescita del puntare 1 obiettivo, accorgendosi che distrubuendo le energie potevano non bastargli nè per una cosa nè per l'altra....e ovviamente ha scelto la migliore: il Tour.
Indurain non era nel file dblab, andava da Conconi solo per il test. E fu lo stesso Conconi (che testava anche i Gewiss) a convincerlo a non venire più al Giro perché sapeva che gli atleti di Grazzi (Chiappucci, Pantani) e Casoni (Berzin, Ugrumov) finalizzavano proprio per il Giro il picco di forma, con il massimo carico dopante.