ecco, questa è una cosa giusta da ricordare.In generale io consiglio sempre di andare agili, purchè al rapporto leggero corrisponda effettivamente una cadenza più alta. Almeno se si vuole salire in modo "sportivo/agonistico".
Mi spiego meglio. Il rapporto agile non deve essere visto come un qualcosa che ti permette di salire a parità di cadenza con meno velocità per rifiatare. Se è così c'è stato un errore di base nell'approccio della salita.
Il rapporto agile ha indubbi vantaggi se permette una cadenza medio/alta esprimendo gli stessi watt.
Ce ne metterei un paio di altre, rispetto al mantra "più agile possibile":
(1) c'è anche uno sforzo che viene dal far girare le gambe, se si va troppo leggeri questo diventa troppo importante. Quanto è "troppo leggeri"? Dipende dal ciclista, ma tutti sappiamo che in pianura non è cosa girare con 34/28...
(2) bisogna allenare l'agilità; ma anche la forza. Se si va di agilità e basta si diventa dei criceti.
(3) pedalando agili si lavora più che altro col cuore e polmoni, andando duri lo sforzo è trasferito alle gambe. I giovani hanno cuore e polmoni, per i vecchietti (come me) forse vale la pena di rischiare più mal di gambe che non sovraffaticare il cuore...
Poi qui stiamo discutendo se salire col 25 o col 28, non se salire col 17 o col 34, eh....
Infine, l'ultimo giro lungo ho visto parecchi cicloturisti con bagagli addosso.... in quel caso, sacrosanto anche il 42 (dietro)! Ma lì uno sta facendo il turista, così come si farebbe un bel giro in auto al sole a 20 all'ora guardando il panorama. E' uno dei piaceri della vita, per carità.