Praticamente il frustrato e' l'amatore che va forte,invece quello felice che fa' quello che gli piace e' quello che rosica perche' va piano
Se uno è contento di allenarsi 4 ore al giorno e poi il fine settimana si dedica ai lunghi ed è felice, nulla da dire. Non giudicare gli altri se non vuoi essere giudicato. E poi, chi sono io per dire che uno è meno felice di me che posso uscire solo due ore durante la settimana?Continuo a non capire perché uno che fa delle libere scelte per realizzarsi in un contesto o comunque perseguire un obiettivo, lo faccia come ripiego perché non riesce a farlo in altri contesti. Se uno fa quello che può e/o che gli piace, non vedo la frustrazione.
Sicuramente quando una passione diventa una malattia, vale il discorso che dici tu. Ma qui l'assioma allenato, attento all'alimentazione, prime posizioni in classifica, troppo spesso diventa sinonimo di esasperato, frustrato ecc.. Ebbene è molto di più il contrario. Dietro una maschera di disinteresse a far sacrifici, perchè "per me le cose importanti della vita sono altre, io vado per divertirmi, non mi interessa la classifica ecc.", si cela spesso frustrazione e invidia. Spesso, ovviamente non sempre, quindi ognuno può sentirsi ricompreso fra chi non prova questi sentimenti.Se uno è contento di allenarsi 4 ore al giorno e poi il fine settimana si dedica ai lunghi ed è felice, nulla da dire. Non giudicare gli altri se non vuoi essere giudicato. E poi, chi sono io per dire che uno è meno felice di me che posso uscire solo due ore durante la settimana?
Premesso ciò, bisogna valutare se queste 4 ore giornaliere (fine settimana esclusi) non siano diventate una dipendenza, un'ossessione da mantenere a tutti i costi, senza le quali ci si sente come se si avesse buttato una giornata. Ora, il tipo potrebbe non essere affatto frustrato - e secondo me non lo è - ma non essere più in sintonia con sé stesso. E queste 4 ore, dietro un'apparenza di felicità e soddisfazione personale nascondano problemi più o meno evidenti. E in certe situazioni il soggetto nemmeno se ne rende conto.
Come sempre il limite è labile.
Io faccio circa 20mila km annui,tante volte non esco se non ne ho voglia e altri giorni invece mi diverto proprio.Se uno è contento di allenarsi 4 ore al giorno e poi il fine settimana si dedica ai lunghi ed è felice, nulla da dire. Non giudicare gli altri se non vuoi essere giudicato. E poi, chi sono io per dire che uno è meno felice di me che posso uscire solo due ore durante la settimana?
Premesso ciò, bisogna valutare se queste 4 ore giornaliere (fine settimana esclusi) non siano diventate una dipendenza, un'ossessione da mantenere a tutti i costi, senza le quali ci si sente come se si avesse buttato una giornata. Ora, il tipo potrebbe non essere affatto frustrato - e secondo me non lo è - ma non essere più in sintonia con sé stesso. E queste 4 ore, dietro un'apparenza di felicità e soddisfazione personale nascondano problemi più o meno evidenti. E in certe situazioni il soggetto nemmeno se ne rende conto.
Come sempre il limite è labile.
Concordo!Per me e' una formula che non funziona.....ad esempio alla GF Colnago solo 26 hanno voluto fare la gara con le salite cronometrate mentre in migliaia hanno fatto il classico percorso cronometrato........che se ne dica si vuole agonismo anche per chi arriva un'ora o 2 dopo i primi
Concordo!
Pur essendo uno di quelli che arriva nella seconda metà dei concludenti, non farei una gara dove non esiste una classifica per tutto il percorso.
In Veneto siamo pieni per fortunaSe le strade sono totalmente chiuse per tutti, dal primo all'ultimo, è chiaro che non ha senso cronometrare alcune parti. Se al contrario, pago la stessa iscrizione dei primi 20 ma in discesa devo stare a traffico aperto, anche no. Ne ho fatte tante in quel modo, anche basta dopo un po'. Un dato su tutti: in toscana, dove ci sono un numero di cicloamatori sopra media, c'è rimasta una sola GF con formula "classica": la strade bianche. Fino a 5-6 anni fa ce n'erano almeno una decina.
Io ho citato un caso,ma ne conosco altri, che dietro al loro integralismo per il ciclismo,allenamenti,gare,alimentazione ai limiti dell'autotortura...oltre a non ottenere chissà quali risultati,e se arrivassero primi sarei ben felice per loro,perché almeno i loro sforzi sarebbero almeno in parte ripagati...non sono sereni e felici di quello che fanno...perché quando li incontri e ci parli,e sono persone che conosci da anni,ti accorgi se sono persone felici serene ed appagate per quello che fanno e per la vita che conducono.Sicuramente quando una passione diventa una malattia, vale il discorso che dici tu. Ma qui l'assioma allenato, attento all'alimentazione, prime posizioni in classifica, troppo spesso diventa sinonimo di esasperato, frustrato ecc.. Ebbene è molto di più il contrario. Dietro una maschera di disinteresse a far sacrifici, perchè "per me le cose importanti della vita sono altre, io vado per divertirmi, non mi interessa la classifica ecc.", si cela spesso frustrazione e invidia. Spesso, ovviamente non sempre, quindi ognuno può sentirsi ricompreso fra chi non prova questi sentimenti.
Lo ho già detto infatti, c'è anche chi estremizza la cosa, facendo diventare una malattia, quella che in principio era una passione.Io ho citato un caso,ma ne conosco altri, che dietro al loro integralismo per il ciclismo,allenamenti,gare,alimentazione ai limiti dell'autotortura...oltre a non ottenere chissà quali risultati,e se arrivassero primi sarei ben felice per loro,perché almeno i loro sforzi sarebbero almeno in parte ripagati...non sono sereni e felici di quello che fanno...perché quando li incontri e ci parli,e sono persone che conosci da anni,ti accorgi se sono persone felici serene ed appagate per quello che fanno e per la vita che conducono.
Se invece incontrassi una di queste persone e mi rendessi conto che è il ritratto della serenità pur facendo una cosa sola nella vita che è il ciclismo ,la dieta e la bici...lungi da me definirlo un frustrato o come altro vogliamo definirlo.
Sono chiuse in base a quanto concesso della prefettura e indica il tempo che va dalla macchina inizio gara a quella di fine, se da 20 min, fuori dai 20 min sei a traffico aperto. Purtroppo è una prassi che gli organizzatori chiedono un tot e la prefettura ne concede meno, spesso rispondendo a ridosso dell’evento, conosco organizzatori di qualche gf e tutti si scontrano su questa realtà.Se le strade sono totalmente chiuse per tutti, dal primo all'ultimo, è chiaro che non ha senso cronometrare alcune parti. Se al contrario, pago la stessa iscrizione dei primi 20 ma in discesa devo stare a traffico aperto, anche no. Ne ho fatte tante in quel modo, anche basta dopo un po'.
qualcuna in più, es. Gallo Nero a settembre è con una formula classica, comunque fino a 10 anni fa in Toscana potevi solo scegliere quale gf fare, ogni domenica ce n’era una, poi pian piano sono finite per vari motivi e il Covid ha dato il colpo di grazia. Le Strade Bianche ormai sono un evento internazionale, non chiudessero le iscrizioni a 5000 arriverebbero comodamente a 7 - 8 mila, il resto invece mortorio, domenica scorsa ho fatto Poggi di Maremma, gf alla 2º edizione con partenza e arrivo a Castiglione della Pescaia formula classica; bel percorso, clima ottimo, organizzazione però proprio alla buona, pubblicizzata zero, infatti non credo si sia superati i 250 iscrittiUn dato su tutti: in toscana, dove ci sono un numero di cicloamatori sopra media, c'è rimasta una sola GF con formula "classica": la strade bianche. Fino a 5-6 anni fa ce n'erano almeno una decina.
Giuste considerazioni. Proprio per questo fatto andrebbero distinte due tipologie:Se le strade sono totalmente chiuse per tutti, dal primo all'ultimo, è chiaro che non ha senso cronometrare alcune parti. Se al contrario, pago la stessa iscrizione dei primi 20 ma in discesa devo stare a traffico aperto, anche no. Ne ho fatte tante in quel modo, anche basta dopo un po'. Un dato su tutti: in toscana, dove ci sono un numero di cicloamatori sopra media, c'è rimasta una sola GF con formula "classica": la strade bianche. Fino a 5-6 anni fa ce n'erano almeno una decina.
Onestamente non capisco cosa vuoi dire... Che cosa dovrei rosicare?eh no amico, la vera competizione è solo quella con un cronometro ufficiale dall'inizio alla fine, una federazione a cui sei tesserato e lo slalom tra le auto dopo che passa la macchina del fine corsa (al km 30, di solito). Tutte le altre forme non sono competizione, ma invidia/gelosia/rosicamento etc etc
- se noi ciclisti riuscissimo a fare la differenza come numero di iscritti tra le GF chiuse al traffico e quelle aperte, gli organizzatori dovrebbero certamente rivedere le regole e migliorare la nostra sicurezza.
paraddossalmente, con poca gente devi chiudere per meno tempo le strade...è un cane che si morde la coda...
più gente c'è , più il CO ha forza per trattare con prefetto e enti locali (intesi anche le associazioni di alberghi e ristoranti)...ma se non riesci a garantire una certa sicurezza, hai poca partecipazione...e più dei canonici 20' di chiusura non riesci ad ottenere...
#unmondodifficile
Non è proprio così. Non è che il comitato organizzatore promette di garantire un certo livello di sicurezza e il prefetto concede, è il contrario: in base al numero degli iscritti il comitato deve garantire quella sicurezza e il prefetto firma l'autorizzazione. Infatti, in sede di presentazione di domanda si precisa già il numero degli addetti alla gara (volontari, staffette, ausiliari...) Il regolamento prefettizio è chiarissimo.è un cane che si morde la coda...
più gente c'è , più il CO ha forza per trattare con prefetto e enti locali (intesi anche le associazioni di alberghi e ristoranti)...ma se non riesci a garantire una certa sicurezza, hai poca partecipazione...e più dei canonici 20' di chiusura non riesci ad ottenere...
#unmondodifficile
infatti intendevo di anno in anno ....devi trovare il modo di aver forza con il prefetto...ma non solo, soprattutto con tutti gli attori che vengono convolti...che sono quelli che, di solito, si lamentano...Non è proprio così. Non è che il comitato organizzatore promette di garantire un certo livello di sicurezza e il prefetto concede, è il contrario: in base al numero degli iscritti il comitato deve garantire quella sicurezza e il prefetto firma l'autorizzazione. Infatti, in sede di presentazione di domanda si precisa già il numero degli addetti alla gara (volontari, staffette, ausiliari...) Il regolamento prefettizio è chiarissimo.
Certo il comitato organizzatore può mentire e dire che ci sarà un certo numero di personale addetto e poi non rispettare, ma voglio vederlo l'anno dopo ripresentarsi al prefetto a chiedere l'autorizzazione, senza contare che la responsabilità è tutta del presidente dell'organizzazione e in caso di incidente sono tutti casi suoi.
sono mica sicuro eh...In quanto al tempo di chiusura è sì variabile sul numero degli iscritti, ma anche e soprattutto sulla conformazione della zona. Mentre alla Maratona possono permettersi di chiudere per un giorno intero le strade in Liguria mai ti daranno più di un'ora. Anzi, ammettendo che ci fosse una gara che facesse i numeri della Maratona il prefetto non la autorizzerebbe mai e imporrebbe un numero più ristretto di partecipanti.
infatti intendevo di anno in anno ....devi trovare il modo di aver forza con il prefetto...ma non solo, soprattutto con tutti gli attori che vengono convolti...che sono quelli che, di solito, si lamentano...
Ah, no? Vai a parlare col prefetto di Genova e poi dimmi cosa ti risponde.sono mica sicuro eh...
per assurdo, porta 8000 persone, in un momento di bassa stagione, e fai riempire tutti gli alberghi e ristoranti...voglio vedere se non ottieni la chiusura per 3h (che poi è quella della MDD, perchè chi impiega più di 3h dal primo ha traffico aperto...)
il problema è rendere appetibile la cosa per riuscire a portare un certo numero di partecipanti, infatti ho fatto un ragionamento per assurdo...
ma il prefetto decide così perchè gli gira in quel modo? o perchè avrà pressioni da più parti?Be', Michil Costa (prendo sempre lui come esempio perché degli altri i nomi non li so, se mi legge mi detesterà) quando va dal prefetto di Bolzano non ci va col cappello in mano. Sono convinto che il prefetto quando lo vede gli fa: «Ehi, Michil! È già passato un anno che rompi di nuovo le balle?»
Quelle sono sfumature e, ovvio, più importante è la manifestazione e maggiore è il riguardo, ma il riguardo te lo guadagni con la serietà non perché gli fai: «Quest'anno 10 mila iscritti. Un giro d'affari di 7 milioni.»
Ah, no? Vai a parlare col prefetto di Genova e poi dimmi cosa ti risponde.
Tutti pensano che le gare sono tutte uguali: il chip, il percorso medio, quello lungo, le salite. Nessuno pensa mai a dove sono quelle gare e com'è l'orografia del percorso.