Non scrivo praticamente mai e su questo forum ma ho spesso trovato informazioni utili. Ora lo leggo per nostalgia. Ma qui dico la mia. Dopo 5 anni di bici da corsa e una crescente passione grazie a un idiota che su strada poco trafficata al mattino presto per qualche strana ragione (cellulare?) non mi ha visto, dove era impossibile non vedermi, ho rimediato diversi danni fra cui la quasi totale perdita dell'uso di un braccio, rotazione limitata del collo in maniera permanente, qualche piastra in titanio qua e là (pensare, sognavo una bici in titanio avendo mai avuto i soldi). Mai più in bici da corsa, forse qualche passeggiata in pista ciclabile. Poteva andare peggio, comunque. Ora, sarà la botta in testa e il tanto tempo libero... ma non tutto è materiale. Dicono l'Anima sia fatta di neutrini (basta cercarlo su Google). Se è vero, ciò che proviamo viene trasmesso nell'etere. Questo spiega l'euforia che si prova a pedalare in gruppo, la passione che può trasmettere una persona. Ma anche la rabbia e l'aggressività di una statale trafficata, perché non ditemi che non l'avete mai sentita... provateci. Anche se non la vedete, la sentite la pressione di quella macchina impaziente dietro le spalle. Che deve correre chissà dove... forse in un centro commerciale a comprare una cagata. Però spesso, quando potevo guidare (non riesco nemmeno a girarmi per fare retromarcia, e poiché ho speso finora 22.000 Euro in cure, che nessuno mi ha ancora ripagato, non posso permettermi il cambio automatico, gli ausili e la retrocamera e devo farmi portare in giro da mia moglie), quante volte io stesso mi spazientivo con i gruppi in fila per 3 che occupano tutta la strada, ma non dicevo nulla, sono pur sempre "colleghi" che si divertono! Forse però inconsciamente percepivano nervosismo, non lo so. Il punto é questo. Troppo traffico, troppi ciclisti, strade strette. Sembra un'arena, se vivi al nord soprattutto. Questo crea inevitabilmente aggressività reciproca. E dove c'è spazio ristretto, limitazione, frustrazione, la gente perde la testa, guida male, va in bici male. Tutti con aggressività repressa, riflessi appannati... etc. Questo aunenta gli incidenti. Anche se alcuni sono inevitabili, questo però aggrava le conseguenze. La soluzione non è una legge che in Italia nessuno rispetta. La soluzione è ritrovare l'umanità, la collaborazione, il senso di essere un membro della razza umana. Mi rendo conto che sia difficile in un sistema che sembra progettato per creare ostilità inutili. In altri paesi c'è maggior rispetto, qui rischiamo il collasso sociale (a lungo termine). Se bici e auto non riescono a condividere la strada e il problema viene ignorato, la situazione comincia a degenerare. Girare male un volante cancella una vita. Perché uno come me che, avendo in generale magre soddisfazioni dalla vita, aveva investito tutto sulla bici per sentirsi "vivo" dentro, può perdere tutto in un soffio. La violenza di un sistema per cui una compagnia di assicurazioni può non pagarti dopo un anno, quando hai ragione e sei la vittima, riducendoti a finire i risparmi per curarti (la speranza di recuperare un po' di braccio si riduce più passa il tempo, e la violenza del SSN ti costringe a pagare un'intervento nel timore di dover aspettare troppo, e sei "in lista" senza una data possibile, e pochi fanno queste operazioni in Italia). Ma anche inveire contro un automobilista può cancellare una vita, se non se lo merita. Può essere una persona sensibile, e quella è la goccia che fa traboccare il vaso, Magari farà una scelta errata chw segnerà la sua vita per mancanza di autostima, a furia di aggressioni che la minamo alla base, giorno dopo giorno. In Cina alcune aziende hanno messo reti alle finestre anti-suicidio dei °dipendenti, costretti a lavorare troppo e disperati. Ecco dove può portare la violenza estrema. Qui siamo lontani da questo, ma l'inizio è la società invivibile. E se le strade nel weekend sono una giungla pericolosa, questo partecipa al declino sociale. Ma poco male, fra 4 o 5 anni forse mi risarciranno e potrò farmi la bici im titanio, tutto risolto! Probabilmente non ci potrò mai andare però, e se anche potessi, mi sarà passata la voglia. Perché il sistema permette l'auto-annientanento senza umanità di membri della stessa civiltà. Si comincia dalla strada, ma tutto finisce nel cuore, ed è con il cuore che le persone spesso decidono. Avete comprato la bici più "logica" o l'avete scelta con il cuore? Tutti noi facciamo un lavoro, anche piccolo, e se ogni 10 azioni ne facciamo una con il cuore anche al lavoro, favorendo la vita civile e l'umanità in generale, invece di reprimere gratuitamente il prossimo, sono ceto che potremo sperare di andare per strada un po' meglio, e meno incazzati e violenti per come siamo stati trattati, magari al lavoro. Non voglio incoraggiare la passività. Essere "reattivi" con il prossimo se ci nuoce, è giusta difesa. Ma creare un'arena della follia non si può, degenera. Non so chi ha costruito dietro le quinte una società che si auto-aggredidsce, forse sono poco umani... o fanno profitto da questo ma se mai lo capirò gliene dirò quattro. Spero di avervi trasmesso un paio di Neutrini con le mie emozioni sull'argomento, e di avere forse dato un piccolo spunto per migliorare la vita dei ciclisti: tante piccole azioni umame potrebbero cambiare il modo di vivere le strade, e non solo!