La mente e l'epigenetica

cipitoz

Gregario
3 Dicembre 2004
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Non sono molto d'accordo sull'istinto, di certo non avrei mai potuto sapere che nell'ultima gara per la prima volta da quando uso il PT ho fatto 520watts medi per 1', per poco rimanevo in coda al gruppo su uno strappo di 1,4km fatto a tutta, e da queste situazioni dipende l'andamento successivo perchè sarei rimasto a ruota per altri 30km.
Il fatto di vedere che pian piano miglioro le prestazioni mi fa venire voglia di continuare ad allenarmi, nel mio piccolo naturalmente, con l'istinto io farei poca strada.

Il tuo istinto possiede un sistema che ti permetterebbe prestazioni fisiche eccezionali, magari non lo sai attivare oppure ricorri a mezzi tecnici quali surrogato.
Figh or flight response.
http://en.wikipedia.org/wiki/Fight-or-flight_response
Il quale di fronte ad una fonte di stress ci permette di scappare o combattere lo stress.
Ottimizzando a tal fine tutto il nostro organismo.
Certo le tabelle possono servire, possono servire anche i misuratori di potenza, ma se durante l'allenamento o la gara non riusciamo ad attivare meccanismi tanto potenti non ci sarà una maggiore evoluzione.
 
G

gianky

Guest
il ciclismo è secondario, è un mezzo - il fine è altro.
essere in pace con se stessi, porre se stessi come base di sfida e battersi ogni volta per migliorare è (nel mio caso) il mio miglior allenamento alla vita. la bici è il mezzo che ho attualmente scelto per crescere. non ho volontà di sconfiggere gli altri (anche se accetto sempre qualunque sfida , anche quando sò perfettamente fin dalla partenza, di non avere alcuna chance)
i 50 anni e i chili in più hanno sconfitto la mia voglia di primeggiare? non so
cerco di vivere imparando e migliorando ogni giorno.
@simo
non ho idea dei libri che hai letto (bach? demello? hesse?) ma so che il libro dentro di te l'hai usato bene.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Genova
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Bici
Colnago 50 Anniversary
Mia mamma non sapeva nuotare, almeno fino a 64 anni. Ora si è iscritta ad un corso di nuoto. Le prime lezioni sono state drammatiche, non stava a galla, non riusciva a respirare, beveva in continuazione. Eppure appena nata, come tutti i neonati, stare a galla e nuotare le riusciva naturale, non da primato del mondo, ma senza timore sicuramente. Mi dice che non riesce a “pensare” a tutti i movimenti che deve fare: battere i piedi, muovere le braccia, respirare etc. Ieri però a metà vasca si è improvvisamente ricordata che dopo la piscina doveva fare la spesa e mentre tentava di nuotare, con la mente conscia si è messa a fare la lista della spesa. Solo che senza “pensarci”, nuotando è arrivata dall’altra parte della vasca.
Mio fratello, quando era piccolo, si mise a fare il piccolo chimico in taverna. Il divano prese fuoco. Mio fratello prese paura, scappò. Scappando tentò di aprire il portoncino della taverna che non si aprì subito. Lo scardinò e si ritrovò con il portoncino in mano a metà giardino, solo che il portoncino pesava oltre un quintale e mio fratello aveva solo 8 anni.
Disponiamo di forza ed energia molto superiorio a quello che pensiamo.
Anzi proprio quello che pensiamo (consciamente) a volte limita le nostre azioni. Mia mamma ha sempre pensato di aver paura dell’acqua, e la volta che a smesso di pensare, d’istinto ha nuotato. Mio fratello ha sempre pensato di essere una bambino normale, smesso di essere razionale è diventato un supereroe.
Per istinto intendevo questo.
Comunque non ci si può affidare sempre e solamente all’istinto, se così fosse saremmo tutti rinchiusi in prigione (certamente meno stressati però). Non possiamo affidarci solo ad aride tabelle. E’ un peccato non sfruttare tutta la “forza” di cui disponiamo.
La mente pienamente consapevole vince sempre, sia su quella che è la nostra natura sia sulla nostra educazione.

Quante volte in un pezzo di strada ci siamo estraniati e ci siamo concentrati suinostri pensieri che non avevano a che fare con la nostra uscita e ci siamo resi conto che andavamo più forte dei nostri limiti?
Spesso e volentieri (non ultimamente) mi dico: voglio fare quella salita a 75rpm. Nel momento in cui lo penso mi irrigidisco, anche se solo inconsciamente, e l'esercizio mi riesce a fatica oppure, talvolta, lo toppo del tutto.
Mentre altre volte mi pongo un limite più basso, tipo 70 rpm. E come per magia pedalo a 75 o di più e più vedo che non mollo più mi esalto di come sta andando e, come in un circolo vizioso, mi autoalimento.

Questo per confermare che la forza della mente influisce sui muscoli e sugli organi. A karaté, come nelle altre arti marziali, ci sono un sacco di esercizi che aiutano a convogliare l'energia (ki) finalizzata al pugno o al calcio. Il difficile sta nello scindere il movimento fisico (pedalata, pugno calcio) dal pensiero di ciò che si sta facendo. Se si pensa troppo a ciò che si sta facendo si tarpa le ali al gesto tecnico.

L'allenamento, a mio modo di vedere, deve essere finalizzato alla copertura delle proprie lacune tecniche. Fondamentale è avere l'umiltà di osservarsi dall'esterno e la capacità di capire dove siamo carenti. Pensare di risolvere tutto con l'allenamento, secondo me, è riduttivo, perché in gara, per esempio, influiscono la tensione, l'adrenalina, la voglia di ben figurare che influenzano la propria prestazione.
 

canzo

Apprendista Velocista
15 Gennaio 2008
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Orbetello (GR)
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Bici
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Quante volte in un pezzo di strada ci siamo estraniati e ci siamo concentrati suinostri pensieri che non avevano a che fare con la nostra uscita e ci siamo resi conto che andavamo più forte dei nostri limiti?
un bel po' di volte, e quando ti "risvegli" ti penti di averlo fatto.

Ora vi butto lì questa: l'inclinazione a seguire l'istinto più che la razionalità, secondo voi, ha qualche relazione con l'avere più o meno talento?
 
viviamo più o meno in gabbia e allora la mente per non impazzire si difende preoccupandosi

Oggi nella lunga progressione, pignone dopo pignone, battito dopo battito, lunga 15 minuti; quando sono arrivato sull'11 e a 185, mi sono detto: "sono Cipitoz, sono Cipitoz..." e mi sono alzato in piedi continuando a spingere... :mrgreen:
E' un po' una battuta e mi son messo a ridere fra me e me...
Endorfine?
 

Abu Yasin

Passista
30 Novembre 2008
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LOOK 595 Ultra
Prendiamo il caso del leopardo, felino velocissimo per antonomasia...

Quando corre non lo fa per sport, ma è tutto teso ( e proteso ) ad acquisire fisicamente la preda che sta cacciando, spesso abbastanza veloce anch'essa....

Difficile pensare che si distragga durante la caccia, eppure il leopardo raggiunge quelle incredibili velocità e rapidità nel cambio di direzione per il semplice fatto ( che in realtà non è affatto semplice, ma insomma ) che non usa i muscoli, ma le leve del suo corpo...

È paradossale, ma è incredibilmente interessante....

Tempo fa ho fatto una serie di test, segando un tronchetto con la sega dentata...; mi ci sono messo di impegno tirando i muscoli del braccio destro, poi ho provato "dimenticandomi" di aver dei muscoli....

beh, devo dire che riuscivo a tagliare quel tronchetto con molta facilità, anche se non ho poi acquisito la tecnica per protrarre a lungo tale esercizio...

Vado provando qualcosa di simile anche in sella, con risultati alterni ma incoraggianti: raggiungendo un certo livello credo sia anche possibile salvare la gamba nelle lunghe percorrenze... ( finora ho provato solo in pianura )....

È difficile da spiegare, ma è un po' come nella linguistica strutturale di Chomsky.... dove vari piani di significato concorrono al risultato finale di una frase di senso compiuto...

Altrove, alcuni dentisti hanno sperimentato una tecnica di anestesia interessante:mettevano in sottofondo dei brani musicali ben noti al paziente, ma provenienti da una stanza attigua ed a basso volume...
Ebbene, il paziente si sforzava per ascoltare la musica e non si accorgeva degli effetti del trapano..... Interessante come il ns. cervello lavori su più livelli....

Credo che il problema, in questo come in altri casi, risieda nella scarsa competenza di autogestione umana....

Anche se forse così è tutto più divertente....