Storia L'aneddoto: la rivelazione di "Stringa"

Ser pecora

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L'aneddoto: la rivelazione di "Stringa"
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fabiopon

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In effetti, fisicamente parlando, a Coppi non gli avrebbe dato nessuno un centesimo di fiducia. Né allora né oggi.
 

blues boy

Fausto Coppi re del blues
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non tutte alla moda
In effetti, fisicamente parlando, a Coppi non gli avrebbe dato nessuno un centesimo di fiducia. Né allora né oggi.
Sbagliando . In realtà era fatto proprio per quello . Polmoni possenti , senza fondo . Scheletro leggero come l'airone . Gambe lunghe con muscoli guizzanti . Campionissimo . Il più grande ciclista di tutti i tempi . Re del blues .
 

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Sbagliando . In realtà era fatto proprio per quello . Polmoni possenti , senza fondo . Scheletro leggero come l'airone . Gambe lunghe con muscoli guizzanti . Campionissimo . Il più grande ciclista di tutti i tempi . Re del blues .
se non sbaglio, Coppi aveva una malformazione allo sterno, fatto in modo tale che sporgesse in fuori.
questo comportava una maggior capacità polmonare.
come scriveva Gianno Brera: "lo sterno pare carenato come negli uccelli"... da qui il soprannome 'Airone'
 

Ser pecora

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se non sbaglio, Coppi aveva una malformazione allo sterno, fatto in modo tale che sporgesse in fuori.
questo comportava una maggior capacità polmonare.
come scriveva Gianno Brera: "lo sterno pare carenato come negli uccelli"... da qui il soprannome 'Airone'

...non è che se uno ha lo sterno in fuori è perché riempito dai polmoni....Coppi aveva 6,8 lt di capacità polmonare. Che per uno della sua altezza erano sopra la media, ma non fuori dal mondo.
Poi in giro si leggono cifre al rialzo come sempre...

E come sempre fanno un po’ ridere queste cose del giustificare i successi in grammi o watt o cm.
Basti leggere “il cervello di Einstein” nelle mitologie di Roland Barthes.
 

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se non sbaglio, Coppi aveva una malformazione allo sterno, fatto in modo tale che sporgesse in fuori.
questo comportava una maggior capacità polmonare.
come scriveva Gianno Brera: "lo sterno pare carenato come negli uccelli"... da qui il soprannome 'Airone'
Ricordavo Buzzati . Ma vado a memoria .
 

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...non è che se uno ha lo sterno in fuori è perché riempito dai polmoni....Coppi aveva 6,8 lt di capacità polmonare. Che per uno della sua altezza erano sopra la media, ma non fuori dal mondo.
Poi in giro si leggono cifre al rialzo come sempre...

E come sempre fanno un po’ ridere queste cose del giustificare i successi in grammi o watt o cm.
Basti leggere “il cervello di Einstein” nelle mitologie di Roland Barthes.
Che poi ho anche io capacità polmonare "alta" , però faccio cacare in bici :D

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Sbagliando . In realtà era fatto proprio per quello . Polmoni possenti , senza fondo . Scheletro leggero come l'airone . Gambe lunghe con muscoli guizzanti . Campionissimo . Il più grande ciclista di tutti i tempi . Re del blues .
Infatti...a vederlo ora tutto tranne un atleta Hors Catégorie!
Ma parafrasando De Gregori
"un ciclista lo si vede dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia"
:-))
 
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E come sempre fanno un po’ ridere queste cose del giustificare i successi in grammi o watt o cm.
Basti leggere “il cervello di Einstein” nelle mitologie di Roland Barthes.
Vero.. spesso si riduce tutto a grammi cm e ultimamente watt.. ma qualcosa che pur non misurabile ci deve essere, non credo sia solo una condizione mentale anche se sappiamo essere preponderante.
 
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Ser pecora

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Vero.. spesso si riduce tutto a grammi cm e ultimamente watt.. ma qualcosa che pur non misurabile ci deve essere, non credo sia solo una condizione mentale anche se sappiamo essere preponderante.

Si tratta ovviamente di capacità fisiche, ma ad alto livello non sono i 5W in più che ti fanno vincere o perdere, ma il saperli tirare fuori al momento giusto. Una combinazione di fisico e testa.
Nel ciclismo attuale, meno bombato di quello dell'era precedente, si notano due cose infatti:

-più livellamento e condotte di gara similari. Non dovute a mio avviso ai powermeter, ma al fatto che si sa come funziona l'organismo, ed a meno di non giocare alla roulette russa con fughe improbabili, si sa che la cartuccia da sparare è 1 verso la fine. Non un caricatore intero per tutta una gara.
-Una difficoltà maggiore a mantenersi al livello estremo di competitività. Non potendo contare più su trasfusioni, Gh a palate & c. Le crisi, fisiche e mentali, sono in agguato. Contando che i corridori oggi sono sempre a dieta estrema per massimizzare il rapporto W/Kg e sottoposti a trasferimenti continui.

Per restare in-topic: ai tempi di Coppi correvano molto di più, facendo anche cose assurde come 2 gare in 24h. Ma andavano avanti ad amfetamine a pioggia e comunque il livello delle competizioni era altalenante, con solo pochi corridori realmente competitivi. Tant'è che i distacchi potevano essere abissali.
 

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Si tratta ovviamente di capacità fisiche, ma ad alto livello non sono i 5W in più che ti fanno vincere o perdere, ma il saperli tirare fuori al momento giusto. Una combinazione di fisico e testa.
Nel ciclismo attuale, meno bombato di quello dell'era precedente, si notano due cose infatti:

-più livellamento e condotte di gara similari. Non dovute a mio avviso ai powermeter, ma al fatto che si sa come funziona l'organismo, ed a meno di non giocare alla roulette russa con fughe improbabili, si sa che la cartuccia da sparare è 1 verso la fine. Non un caricatore intero per tutta una gara.
-Una difficoltà maggiore a mantenersi al livello estremo di competitività. Non potendo contare più su trasfusioni, Gh a palate & c. Le crisi, fisiche e mentali, sono in agguato. Contando che i corridori oggi sono sempre a dieta estrema per massimizzare il rapporto W/Kg e sottoposti a trasferimenti continui.

Per restare in-topic: ai tempi di Coppi correvano molto di più, facendo anche cose assurde come 2 gare in 24h. Ma andavano avanti ad amfetamine a pioggia e comunque il livello delle competizioni era altalenante, con solo pochi corridori realmente competitivi. Tant'è che i distacchi potevano essere abissali.
D'accordo su tutta la linea.. ma resto convinto che quel quid in più se vuoi emergere anche oggi lo devi avere, allenamento alimentazione e testa non bastano con il livello competitivo odierno e dove ormai ogni pratica (lecita o meno) è appannaggio di tutti o quasi.
Come Coppi credo che anche altri sapessero come bombarsi eppure lui ne è uscito spesso vicintore.
 

Ser pecora

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D'accordo su tutta la linea.. ma resto convinto che quel quid in più se vuoi emergere anche oggi lo devi avere, allenamento alimentazione e testa non bastano con il livello competitivo odierno e dove ormai ogni pratica (lecita o meno) è appannaggio di tutti o quasi.
Come Coppi credo che anche altri sapessero come bombarsi eppure lui ne è uscito spesso vicintore.

È sempre il solito discorso: che tutti sappiano come si fa o facciano lo stesso non vuol dire che porti automaticamente agli stessi risultati.
Quando si comincerà a smetterla con la baggianata che “tutti fanno lo stesso” quindi emerge comunque il migliore sarà sempre troppo tardi.
 

Matteo

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Capacità polmonare: è un parametro sopravvalutato dai ciclisi. Sia in espirazione che in ispirazione, in persone sane, difficilmente si esaurisce la "riserva" di volume, nemmeno con sforzi massimali. Il "collo di bottiglia" è più cardiovascolare che strettamente polmonare.

Scusate l'off topic.
 
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È sempre il solito discorso: che tutti sappiano come si fa o facciano lo stesso non vuol dire che porti automaticamente agli stessi risultati.
Anche questo è vero.. ma esula dal mio discorso dove mi piacerebbe davvero capire quali sono le caratteristiche fisiche (lasciando perdere quelle mentali anche se sappiamo rivestono non poca importanza) che fanno la differenza.
 

samuelgol

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Per restare in-topic: ai tempi di Coppi correvano molto di più, facendo anche cose assurde come 2 gare in 24h. Ma andavano avanti ad amfetamine a pioggia e comunque il livello delle competizioni era altalenante, con solo pochi corridori realmente competitivi. Tant'è che i distacchi potevano essere abissali.
Pochi corridori competitivi perché livello di vita professionistica sui generis per molti....ne parlavano a proposito di Bartali che fumava. Ma non sembravi molto d'accordo con me.
 

Ser pecora

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Pochi corridori competitivi perché livello di vita professionistica sui generis per molti....ne parlavano a proposito di Bartali che fumava. Ma non sembravi molto d'accordo con me.

Bisogna relativizzare ai tempi. Fumare era considerato tabù, ma non bere alcolici ad esempio. Coppi beveva sempre birra a pasto. Anquetil champagne.
Allo stesso tempo erano i più competitivi.
 

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Bisogna relativizzare ai tempi. Fumare era considerato tabù, ma non bere alcolici ad esempio. Coppi beveva sempre birra a pasto. Anquetil champagne.
Allo stesso tempo erano i più competitivi.
E' proprio quello il punto. In una epoca come l'attale di iperprofessionismo, con nutrizionisti, allenatori, powermeter ecc.ecc. i valori si livellano e anche il campione vince perché vince, ma se la deve giocare bene. Al tempo, uno fumava, l'altro beveva birra a pasto, quell'altro champagne, ma erano i più forti e la scarsa preparazione degli avversari non colmava i loro vizietti. Faceva la differenza il talento. Ora, qualsiasi campione dedito ai vizietti non vincerebbe e quindi anche loro, pur essendo più forti devono mantenere un alto livello di professionalità.
Un po' come negli sport motoristici ove i mezzi di una volta, molto meno evoluti lasciavano molto più margine alle capacità del pilota, rispetto a quelli attuali.
 

Ser pecora

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E' proprio quello il punto. In una epoca come l'attale di iperprofessionismo, con nutrizionisti, allenatori, powermeter ecc.ecc. i valori si livellano e anche il campione vince perché vince, ma se la deve giocare bene. Al tempo, uno fumava, l'altro beveva birra a pasto, quell'altro champagne, ma erano i più forti e la scarsa preparazione degli avversari non colmava i loro vizietti. Faceva la differenza il talento. Ora, qualsiasi campione dedito ai vizietti non vincerebbe e quindi anche loro, pur essendo più forti devono mantenere un alto livello di professionalità.
Un po' come negli sport motoristici ove i mezzi di una volta, molto meno evoluti lasciavano molto più margine alle capacità del pilota, rispetto a quelli attuali.

Si e no.
In linea teorica si, ma nello specifico anche no.
È lo stesso discorso che vale per il doping: anche a parità di allenamenti, diete, etc.. i risultati possono essere diversi, perché ognuno risponde in maniera diversa agli stimoli.
Gli esempi sono tanti, una volta come oggi.
Uno recente è Gilbert: super-vincente, ma non uno particolarmente "applicato" nell'allenamento. Una volta ho parlato con un suo preparatore alla BMC e mi diceva che era una roba da disperarsi a vedere i file di cosa faceva in allenamento. Allo stesso tempo è anche uno che se fatto lavorare come una macchinetta rende meno, perché si affatica mentalmente, perde stimoli, etc...
Ci sono anche altri casi molto recenti di corridori che nonostante "vizietti" o grossi problemi di vario tipo (cocaina, alcol, bulimia) rimanevano comunque competitivi.

Poi, per tornare anche alla realtà: ai tempi di Coppi viaggiano tutti ad amfetamine, ma anche li "la risposta" è soggettiva: ci sono persone a cui fanno venire tachicardia e disidratazione molto velocemente, ad altri meno. Alcuni non dormivano per giorni ed alla fine scoppiavano. Altri no. Il solito discorso del doping, per cui "fanno tutti le stesse cose", ma che non vuole dire niente.
Da notare che all'epoca i distacchi potevano essere abissali anche tra quelli "forti": come niente Coppi poteva rifilare un quarto d'ora a Bartali in una crono, per poi perderli il giorno dopo...robe inimmaginabili oggi.

Il metodo scientifico in generale ha livellato le prestazioni, ma, per fortuna, si conserva un grado di soggettività sempre e comunque. Dovuto a vari fattori.

ps
ai tempi dei vari Coppi, Bartali e Magni, inutile nasconderlo, le corse prevedevano anche dinamiche oggi impensabili: catene umane a spingere i corridori favoriti in salita, scie di auto messe a disposizione degli organizzatori....tanto per fare un esempio: il Tour de '49 vinto da Coppi è stato fonte di polemiche infinite. Poi oggi nessuno le ricorda, o se ne cura, e resta solo la leggenda. Sarà cosi anche per un Froome tra 40 anni, con la gente del futuro che non saprà mai di topic di 2000 pagine sulla scialappa.>@<
 
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