Ho letto pochi giorni fa "Piccolo elogio della bicicletta" (ediz. it. 2009) di Eric Fottorino, scrittore e direttore di "Le Monde".
Lo sfondo è quello francese ed alcune pagine risultano per noi sfocate. Interessante però la rilettura di alcune classiche, di alcuni grandi corridori (nessuno italiano), del Tour e della corsa "Midi Libre" cui Fottorino partecipò col permesso UCI insieme con i professionisti. Non ricordo una descrizione dall'interno (voglio dire dal punto di vista di chi pedala per passione) così illuminante. Ho scoperto che il ciclismo ripreso in TV non è raccontato a sufficienza. Iniziare una discesa vedendo nelle lontananze, oltre la cattedrale nella valle, l'ultima storica dura salita: scendere sentendosi un animale condotto al macello.
Lo sfondo è quello francese ed alcune pagine risultano per noi sfocate. Interessante però la rilettura di alcune classiche, di alcuni grandi corridori (nessuno italiano), del Tour e della corsa "Midi Libre" cui Fottorino partecipò col permesso UCI insieme con i professionisti. Non ricordo una descrizione dall'interno (voglio dire dal punto di vista di chi pedala per passione) così illuminante. Ho scoperto che il ciclismo ripreso in TV non è raccontato a sufficienza. Iniziare una discesa vedendo nelle lontananze, oltre la cattedrale nella valle, l'ultima storica dura salita: scendere sentendosi un animale condotto al macello.