Ma chi è stato, o è, il ciclista più importante di tutti i tempi.

rapportoagile

Moderatoren
20 Agosto 2008
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Settequerce (Bolzano)
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Bici
Scapin Dyapason
Mi sto appassionando sempre più al ciclismo d'epoca. Ho ricevuto un bel regalo al compleanno, un bel libro proprio sul ciclismo di altri tempi. A parte le strade gran parte sterrate, ragazzi, ma avete visto la lunghezza delle tappe negli anni prima della guerra? Spaventose, alcune erano di oltre 300 km! Una addirittura di oltre 400km!! Partivano la mattina e arrivavano la sera. Qualche gregario con il buio.
Per cui per conto mio il miglior ciclista di sempre va cercato tra i "nonni".
Senza nulla togliere agli eroi del nostro tempo.
 

Aqualung

Ammiraglia
21 Aprile 2004
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139
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Bici
sì e ci pedalicchio
Mi sto appassionando sempre più al ciclismo d'epoca. Ho ricevuto un bel regalo al compleanno, un bel libro proprio sul ciclismo di altri tempi. A parte le strade gran parte sterrate, ragazzi, ma avete visto la lunghezza delle tappe negli anni prima della guerra? Spaventose, alcune erano di oltre 300 km! Una addirittura di oltre 400km!! Partivano la mattina e arrivavano la sera. Qualche gregario con il buio.
Per cui per conto mio il miglior ciclista di sempre va cercato tra i "nonni".
Senza nulla togliere agli eroi del nostro tempo.


Tra l'altro era pure vietata l'assistenza!
Chi aveva un guasto, es. foratura, doveva arrangiarsi da sè ed è anche per questo che i distacchi tra i primi si misuravano anche in ore.
C'era sempre un commissario che vigilava che nessuno intervenisse in soccorso. Ho sentito anche di chi ha dovuto improvvisarsi fabbro per aggiustare con la fiamma ossidrica la forcella rotta!

Francamente quel ciclismo, per chilometraggi assurdi, stato delle strade, assistenza vietata, bici poco prestazionali, ecc.... aveva molto di crudele e poco di sport.
 

Sergio Servadio

Apprendista Scalatore
23 Marzo 2006
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Tra l'altro era pure vietata l'assistenza!
Chi aveva un guasto, es. foratura, doveva arrangiarsi da sè ed è anche per questo che i distacchi tra i primi si misuravano anche in ore.
C'era sempre un commissario che vigilava che nessuno intervenisse in soccorso. Ho sentito anche di chi ha dovuto improvvisarsi fabbro per aggiustare con la fiamma ossidrica la forcella rotta!
Francamente quel ciclismo, per chilometraggi assurdi, stato delle strade, assistenza vietata, bici poco prestazionali, ecc.... aveva molto di crudele e poco di sport.

Raccomando caldamente la lettura del libro di Benjamin Maso (mio amico!) dal titolo 'We were all Gods'.
Purtroppo e' l'unico libro di Benjo che e' stato tradotto dall'olandese.

Sergio
Pisa
 

Lookman

Apprendista Cronoman
8 Novembre 2007
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?
Tra l'altro era pure vietata l'assistenza!
Chi aveva un guasto, es. foratura, doveva arrangiarsi da sè ed è anche per questo che i distacchi tra i primi si misuravano anche in ore.
C'era sempre un commissario che vigilava che nessuno intervenisse in soccorso. Ho sentito anche di chi ha dovuto improvvisarsi fabbro per aggiustare con la fiamma ossidrica la forcella rotta!
Si...si...nel Tour del 1913, Eugene Christophe ruppe la forcella in una delle scalate della tappa, cosicchè dovette trascinare bici e forcella a piedi per 14 km:wacko:, fino ad un fabbro. In presenza dei commissari sportivi del giro, la riparò e riprese il suo viaggio verso il traguardo. Un monumento eretto sul posto ricorda tale impresa.:wacko:
Giuseppe Santhià che nella 3° tappa del Giro del 1919 (Trieste-Ferrara) danneggia gravemente la bici contro un muro sbrecciato dalle cannonate della guerra, e riparte dopo aver "forgiato da un ramo di un albero, un tubo di rinforzo" per il telaio.
"L'operazione gli richiese tre ore di arresto, ma dopo aver ripreso la marcia penosa, dovette definitivamente arrestarsi e con la morte nell'animo rinunciare alla corsa che lo vantava al terzo posto della classifica generale." (Dalla Gazzetta dello Sport)
Tratto dal libro di Daniele Marchesini "L'Italia del Giro d'Italia"
Francamente quel ciclismo, per chilometraggi assurdi, stato delle strade, assistenza vietata, bici poco prestazionali, ecc.... aveva molto di crudele e poco di sport.
Era uno sport che oggi definiamo estremo:wacko:
o-o
 

lupo solitario

Ammiraglia
3 Febbraio 2008
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Quelle che testo.
Si...si...nel Tour del 1913, Eugene Christophe ruppe la forcella in una delle scalate della tappa, cosicchè dovette trascinare bici e forcella a piedi per 14 km:wacko:, fino ad un fabbro. In presenza dei commissari sportivi del giro, la riparò e riprese il suo viaggio verso il traguardo. Un monumento eretto sul posto ricorda tale impresa.:wacko:
Giuseppe Santhià che nella 3° tappa del Giro del 1919 (Trieste-Ferrara) danneggia gravemente la bici contro un muro sbrecciato dalle cannonate della guerra, e riparte dopo aver "forgiato da un ramo di un albero, un tubo di rinforzo" per il telaio.
"L'operazione gli richiese tre ore di arresto, ma dopo aver ripreso la marcia penosa, dovette definitivamente arrestarsi e con la morte nell'animo rinunciare alla corsa che lo vantava al terzo posto della classifica generale." (Dalla Gazzetta dello Sport)
Tratto dal libro di Daniele Marchesini "L'Italia del Giro d'Italia"

Era uno sport che oggi definiamo estremo:wacko:
o-o

Erano UOMINI di un epoca GLORIOSA .
Ciao Grande Socioo-o
 

GIBOVOLA

via col vento
6 Marzo 2008
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pomezia ma sono di NAPOLI
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concordo ... ogni epoca ha il suo "campione" e secondo me adesso anche all'interno delle varie specialità/gare c'è chi è in risalto maggiormante di altri (es. Cipollini, McEwen, Boonen, Bettini, ecc.)

anche io sono d'accordo non è un paragone facile da risolvere senza dimenticare qualcuno che non può e non deve essere dimenticatoo-o e soprattutto andrebbero divisi per specialità
 

Sergio Servadio

Apprendista Scalatore
23 Marzo 2006
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Non so se ve lo ho gia' detto, ma in Cadore posso indicarvi il muro di una casa su cui si legge ancora, sbiatita, la scritta 'Viva Binda'.
Poco oltre Domodossola c'e' una roccia su cui rimane ancora, chiarissimo, 'W Coppi'.

Sergio
Pisa
 

paracarro1980

Apprendista Passista
29 Gennaio 2008
906
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Bici
... un cancello ...
E' stato detto: ogni epoca ha avuto il suo campione ed è vero anche perchè certi confronti sono impossibili.
Quello che conta allora è quello che resta: è la leggenda, il ricordo che ne è rimasto a distanza di tanti anni: delle imprese e delle vittorie di Coppi, dell'unico Campionissimo, si parla ancora a quasi 50 anni dalla morte (Gennaio 1960) e sono vive nell'immaginario della gente, generazione dopo generazione, come se fossero successe ieri.
Delle mille vittorie di Mercks, Indurain, Lemond o dell'Armstrong dei Tour a ripetizione, il ricordo già si comincia a confondere ed a sbiadire...
parole sante :hail::prega:
 

CAVALLO PAZZO

Maglia Iridata
1 Marzo 2006
12.920
1.918
75
CALABRIA DEL NORD
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Bici
SPECIALIZED TARMAC VINER MAXIMA COLNAGO MASTER VINTAGE
Non conosco ciclisti che vincono dal Lagueglia al Giro di Lombardia, che vincono Classiche e corse a Tappe, che vincono in volata ed salita escudendo l'Airone con le ali azzurre ed il Cannibale. Senza togliere valore ai grandi Indurain, Moser, Armstrong e tanti altri.
 

Aqualung

Ammiraglia
21 Aprile 2004
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sì e ci pedalicchio
Non conosco ciclisti che vincono dal Lagueglia al Giro di Lombardia, che vincono Classiche e corse a Tappe, che vincono in volata ed salita escudendo l'Airone con le ali azzurre ed il Cannibale. Senza togliere valore ai grandi Indurain, Moser, Armstrong e tanti altri.

Hinault è il terzo.
Oltre a tutte le cosre a tappe, ha vinto anche diverse classiche.
Alla Roubaix del 1981, per mettere a tacere i giornalisti, ha vinto nonostante una caduta nel finale ed in volata ha battuto nientemeno che Monsieur Roubaix, cioè Roger De Vlaemink, un grande velocista a quei tempi!
E scusate se è poco.

http://it.youtube.com/watch?v=pdjP4TFwDEc

http://64.233.183.104/search?q=cach...ault+bernard+hinault&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it
 
Ultima modifica:

CAVALLO PAZZO

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Hinault è il terzo.
Oltre a tutte le cosre a tappe, ha vinto anche diverse classiche.
Alla Roubaix del 1981, per mettere a tacere i giornalisti, ha vinto nonostante una caduta nel finale ed in volata ha battuto nientemeno che Monsieur Roubaix, cioè Roger De Vlaemink, un grande velocista a quei tempi!
E scusate se è poco.


http://it.youtube.com/watch?v=pdjP4TFwDEc

http://64.233.183.104/search?q=cach...ault+bernard+hinault&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it
Scusa , ma era certamente tra i grandi con tanti altri.
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
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Centumcellae - Terra di Cafoni
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Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Secondo me il più importante è stato Coppi perché fermava una nazione.
Il più forte Binda, quando un altro corridore sarà pagato per non partecipare ad una corsa rivedrò i miei argomenti.
Tra l'altro Binda forse è stato anche il più grande ct, ha messo d'accordo Coppi e Bartali e nn solo x i mondiali ma doveva gestirli anche al tour.
Alhoa
 

Lanerossi

Maglia Iridata
22 Settembre 2004
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Recoaro Terme (VI)
lanerossi.altervista.org
Non conosco ciclisti che vincono dal Lagueglia al Giro di Lombardia, che vincono Classiche e corse a Tappe, che vincono in volata ed salita escudendo l'Airone con le ali azzurre ed il Cannibale.

E Binda e Girardengo dove li mettiamo?
Hanno vinto tutto, dalle classiche alle volate, dai Giri di Lombardia ai Giri d'Italia. Girardengo fu pure in rosa dalla prima all'ultima tappa. Binda lo pagarono per rimanere a casa e per tanti anni ha avuto il record di vittorie di tappa.
 

Aqualung

Ammiraglia
21 Aprile 2004
16.408
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Bici
sì e ci pedalicchio
Come si vede è difficile fare una classifica.
Ogni campione lo è stato nella sua epoca, con quelle starde, quelle bici, quegli avversari e quelle preparazioni atletiche...c'è poco da fare.
Se Binda corresse adesso, al Giro si prenderebbe un paio d'ore minimo.
 

galibier81

Gregario
9 Agosto 2008
616
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borgaro
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Bartali ha anche avuto la sfortuna di avere la guerra di mezzo altrimenti chissà quanti ne avrebbe vinti di tour.
Mi viene però da rispondere col cuore, gli scatti di pantani sono stati unici ed inimitabili.