Sarà, ma nel luglio 2020 in Pusteria c'era poca meno gente dell'anno prima. E forse forse...due anni di covid senza turismo ora vanno recuperati...
Sarà, ma nel luglio 2020 in Pusteria c'era poca meno gente dell'anno prima. E forse forse...due anni di covid senza turismo ora vanno recuperati...
Sto guardando la gara, x quel poco che mostrano, ridicolo il vincitore del lungo che prende il telefono dalla tasca e si mette a far foto e video mentre è in testa al gruppo sul passo pordoi
La Maratona è sempre una meravigliosa babele ciclistica, e i dialoghi sono una fantastica spremuta di luoghi comuni alla maggior parte dei quali solitamente il mio cervello mi chiede "ma l'ha detto veramente?"Dunque, archiviata la mia NON Maratona, nel senso che a Corvara mi sono fermato dopo i 4 passi. Poi pentito, ho proseguito ma in cima al secondo Campolongo mi sono fermato di nuovo, definitivamente.
Non riuscivo a respirare, avevo le gambe pesantissime, non andavo proprio avanti, nonostante fossi in "gara" ( ), pulsazioni medie 107...
Forse ho sbagliato a mettere un collirio beta-bloccante poco prima di partire, ma avevo troppa paura a stare senza per un tempo lungo come la Maratona, oppure semplicemente è stata una giornataccia e basta.
Aneddoti stavolta pochi, ne riporto un paio:
Il solerte Carabiniere che mi ha impedito di tornare indietro dal Campolongo nonostante avessi l'albergo poco più sotto e non dovessi tornare a Corvara, indicandomi una "strada sterrata, ma ben battuta" che scendeva paralellamentealla statale e che avrebbe fatto al caso mio. La "strada" si è poi rivelata un sentiero per capre ed io e gli altri due sfigati che hannos eguito quella indicazione siamo stati fatti oggetto di rimbrotti ed improperi da parte di MTBisti elettrificati che salivano a manetta dal suddetto sentiero e non si aspettavano di trovare per strada quello che stavano trovando.
Sul Gardena poco prima del passo dove c'è il rettilineo con il ristorante a sx salendo sto annaspando alla ricerca di aria e watt (senza trovare minimamente né l'una né gli altri) quando non posso fare a meno di ascoltare il colloquio tra due che mi sono accanto:
Ciclista1: "Eh ma sai questi sono ceramici";
Ciclista2: "E ti danno dei vantaggi?":
Ciclista1: "Certo!, Molto più fluidi vai più veloce!";
Io: "Ma veramente?"
Ciclista1: "Ma certamente!"
Io: "Ma sicuro, guarda che in biciletta non servono a niente"
Ciclist1: "Io lo sento eccome, se ti sei fermo e non lo senti è un problema tuo".
Ora, a parte i ceramici, alla fine #machemmefrega, è la storia del fermo.
Io sono fermo e ci sta, domenica ero ancora più fermo, anzi da ricovero in rianimazione, ma se il ceramista sul Gardena era con me, che sono partito in ultima fila dell'ultima griglia mi sa che il nostro era un colloquio tra fermi.
Sul regolamento, se c'è deve valere per tutti, alla MDD c'è e mi pare POCO interpretabile.
Ciclista uno, nel senso primo dei pirla.Dunque, archiviata la mia NON Maratona, nel senso che a Corvara mi sono fermato dopo i 4 passi. Poi pentito, ho proseguito ma in cima al secondo Campolongo mi sono fermato di nuovo, definitivamente.
Non riuscivo a respirare, avevo le gambe pesantissime, non andavo proprio avanti, nonostante fossi in "gara" ( ), pulsazioni medie 107...
Forse ho sbagliato a mettere un collirio beta-bloccante poco prima di partire, ma avevo troppa paura a stare senza per un tempo lungo come la Maratona, oppure semplicemente è stata una giornataccia e basta.
Aneddoti stavolta pochi, ne riporto un paio:
Il solerte Carabiniere che mi ha impedito di tornare indietro dal Campolongo nonostante avessi l'albergo poco più sotto e non dovessi tornare a Corvara, indicandomi una "strada sterrata, ma ben battuta" che scendeva paralellamentealla statale e che avrebbe fatto al caso mio. La "strada" si è poi rivelata un sentiero per capre ed io e gli altri due sfigati che hannos eguito quella indicazione siamo stati fatti oggetto di rimbrotti ed improperi da parte di MTBisti elettrificati che salivano a manetta dal suddetto sentiero e non si aspettavano di trovare per strada quello che stavano trovando.
Sul Gardena poco prima del passo dove c'è il rettilineo con il ristorante a sx salendo sto annaspando alla ricerca di aria e watt (senza trovare minimamente né l'una né gli altri) quando non posso fare a meno di ascoltare il colloquio tra due che mi sono accanto:
Ciclista1: "Eh ma sai questi sono ceramici";
Ciclista2: "E ti danno dei vantaggi?":
Ciclista1: "Certo!, Molto più fluidi vai più veloce!";
Io: "Ma veramente?"
Ciclista1: "Ma certamente!"
Io: "Ma sicuro, guarda che in biciletta non servono a niente"
Ciclist1: "Io lo sento eccome, se ti sei fermo e non lo senti è un problema tuo".
Ora, a parte i ceramici, alla fine #machemmefrega, è la storia del fermo.
Io sono fermo e ci sta, domenica ero ancora più fermo, anzi da ricovero in rianimazione, ma se il ceramista sul Gardena era con me, che sono partito in ultima fila dell'ultima griglia mi sa che il nostro era un colloquio tra fermi.
Sul regolamento, se c'è deve valere per tutti, alla MDD c'è e mi pare POCO interpretabile.
Grandissimo…Archivio anche io la mia settima partecipazione. Tante note di piacere, la prima certamente la riunione al bar con tanti amici (vecchi e nuovi) del forum, è sempre un gran piacere e peccato non aver potuto pedalare insieme prima e dopo la gara.
Per quanto alla manifestazione sportiva, è sempre una grande emozione, come fosse la prima volta. Quest'anno mi avviamo alla partenza con poche aspettative di migliorare il mio crono di 5.36 dello scorso anno, che avevo ritenuto perfetto per distribuzione sforzo, alimentazione, rischi in discesa, soste, etc.
Mi accingo quindi alla partenza con una novità per me, tutta da imbianchino in taglia XL, sembravo una specie di Gabibbo da neve, ma intanto mi ha tenuto caldo nella discesa da Corvara, seppur in una mattinata nemmeno tanto fredda (in griglia si stava benissimo).
Pronti via, partiamo 3 minuti dopo la prima griglia (ero in verde, seconda griglia), vado su con il mio passo, molti mi superano a tromba, comunque viaggiamo veloce per i miei canoni. Ad inizio Campolongo imposto il mio ritmo, incurante di tutto e tutti, ma conoscendo la salita come fosse una di quelle di casa, sono sempre li a capire quale gruppetto beccare per risparmiare qualche W, ovvero aumentare la velocità grazie alla scia. La regola però deve essere: sta tranquillo che è lunga.
In una manifestazione occorre sempre darsi obiettivi, ne avevo 2: fare un sub 50' sul Giau (mio top 51'42", ma pedalando sempre male, non godendomi nemmeno la salita) e sperare di arrivare nei primi 100 (speranza vana, di norma significa correre in meno di 5.30).
Ad ogni modo, completo il Campolongo con il personale di circa 1' (caxx, sono andato troppo forte mi dico, sul Pordoi rallento), scendo cauto, la strada era un pò umida, ma tutto sommato faccio solo 3" in più del mio best (verificato dopo ovviamente), inizio il Pordoi andando molto tranquillo, almeno come sensazione, 31'31", abbatto il perdonale in gara di oltre 1' (uffa, è adesso?), scendo anche da li cauto (pochi secondi più lento del mio best), a seguire Sella e Gardena li faccio anche questi a livello di personale recuperando oltre 2' nelle 2 salite, non accusando nemmeno troppa fatica.
Passo da Corvara in 2h10'34", 5 minuti in meno dello scorso anno, con il timore di accusare crampi al muretto di Burje' (si scrive così), invece nulla, salgo sui pedali, abbastanza facile, ansioso di vedere la mia famiglia ad inizio salita Campolongo per lasciare lo smanicato ed i manicotti e recuperare una borraccia.
Vedi l'allegato 407499
Il vederli ad attendermi con questa gran sorpresa è stata una cosa fantastica, per me la gara poteva anche finire li, ma mio figlio, agonista nato, mi dice: "papà ti stanno superando, vai a riprenderli. Sosta di 35-40" e riparto, vado su bene, scollino con tempo effettivo di appena 10" più lento del primo passaggio nonostante la sosta, e adesso via verso il Giau, non dimenticando che Andraz e S. Lucia non vanno prese alla leggera. Passano tranquillissime, best su entrambe le lievi ascese, inizia il Giau, i 6 che erano con me partono a tutta, come se non ci fosse un domani, io mi piazzo con il 36-30 e vado su col mio passo a 70rpm, di più non potevo, altrimenti andavo fuori giri. Con il passare dei tornati, km dopo km, li riprendo tutti a velocità doppia, io andavo su con impegno ma lucido, gli altri andavano a zig-zag. Mi vermo alla fontana dei meno 3, mio punto di riferimento, sosta brevissima per riempire l'unica borraccia da 800ml che avevo, una ventina di secondi e si riprende, la vetta arriva subito, tempo 48' basso, quasi 2' meno del mio obiettivo di giornata. Soddisfazione piena.
In tutto ciò non avevo idea della proiezione del crono finale, avevo il riscontro delle salite, ma non delle discese ne del tratto Arabba-Selva dove si piò perdere parecchio tempo se non si fosse in un buon gruppo (e quest'anno il gruppo non era dei migliori purtroppo); volutamente avevo tolto dal Garmin il tempo totale e l'orario.
Si scende dal Giau, a fine discesa, nel tratto in piano/vallonato, inizio ad accusare qualche crampetto ai vasti mediali, ma poco male, di norma mi bloccano i crampi ai sartori, ma ho imparato a non farli venire, gestendo bene la cadenza in discesa. Evito spinte a strappo e butto un pò d'acqua, ed inizia il drammatico Falzarego-Valparola. Siamo in 6, uno dei quali mi sembra "buono", ripreso in discesa dal Giau semplicemente perché non sapeva stare sulle 2 ruote, ma evidentemente in salita andava forte.
Infatti da subito scappa via, io resto dietro con gli altri. Dopo un paio di minuti però mi accorgo che andavamo troppo piano, mi son detto: "che idiota che sono, dovevo stare a ruota del tizio che non sa scendere". Allora mollo in gruppo e mi metto all'inseguimento, a ritmo importante (per me), lo recupero a metà del tratto di spianata, lo supero e gli dico di stare a ruota. Proseguo con generosità fin quando la strada riprende a salire e resto da solo. A quel punto una visione, vedo un folto gruppo, sono le donne, la seconda e terza della generale. Senza strafare le riprendo ad iniz'io Valparola, uso quel tratto per recuperare un pò, salivano davvero piano devo dire. Fatto sta che il mio Falzarego-Valparola lo chiudo in 38'53" (4' in meno del mio best).
Inizia la discesa, che mi piace parecchio ma per certi versi mi spaventa per la velocità e per i sempre presenti crampi a fine discesa se non addirittura nello strappettino di S. Cassiano. Scendo veloce, ma le donne ed il gruppetto mi staccano inesorabilmente, niente da fare ho perso il treno, mi tocca fare La Villa Corvara da solo. Arrivo giù con crampetti ma ordinari, da fatica, faccio il Muro del Gatto molto bene, parto piano ma chiudo molto molto forte (peronale) uscito da li, recupero un attimo e nel serpentino d'ingresso verso la statale faccio un pò di zig-zag a superare i compagni del medio che andavano molto piano.
Arrivato sullo stradone all'orizzonte vedo il gruppo, impossibile prenderli ma ho detto, che me frega, ci provo. Mi metto a tutta, come fosse un crono. In appena 1 km li riprendo e non mi stanno nemmeno in scia, sono all'ultimo km, ho capito che forse sono sotto le 5h30, sarebbe fantastico.
Arrivo sprintando, non vorrei che chiuda un secondo sopra le 5h30 solo perché non ho dato tutto.
Il finale è stato straordinario, per quanto Strava possa contare poco, questa è la classifica di luglio:
Vedi l'allegato 407500
Stoppo il Garmin ma non vedo nemmeno il tempo. Quando cavolo ho fatto? Prendo il telefono, arriva un SMS: 5h21'53"3. INCREDIBILE!!!
Resto stupefatto, migliorarmi di 15' a 46 anni è qualcosa che mai avrei pensato potesse succedere e mai avrei immaginato che il mio fisico potesse permettermi di correre la Maratona delle Dolomiti sotto le 5h30.
E' stata una commozione assoluta, per l'importanza che questi luoghi hanno nella vita mia e della mia famiglia poiché da quando è nata mia figlia l'Alta Badia e da sempre il nostro rifugio estivo, il luogo di fuga dallo stress quotidiano del lavoro, dello studio, del traffico, dell'inquinamento. E' il nostro momento, che se sugellato dal piacere di pedalare con divertimento, al di la del crono, si trasforma in un super momento.
Che dire, arrivederci al prossimo anno, da 47enne non potrò far altro che partire e cercare di portare il sedere all'arrivo, ovviamente al meglio delle mie possibilità. Se saranno 6h, 5h30 o chissà cosa poco importerà, l'augurio è di rivedere i luoghi, gli amici e la mia famiglia a farmi il tifo, cosa che mi ha provocato una emozione assoluta.
P.S. per gli amanti dell'alimentazione in gara: mi sono alimentato con 180gr di CHO in 2 borracce grandi, 3,5 barrette da 40gr di CHO, 2 gelatine Beta fuel da 46gr CHO e 5 gel Betafuel da 40gr (3 con caffeina), Totale CHO 572gr (a 3/4 del Falzarego ho smesso di mangiare, ero proprio saturo!!!).
Complimenti per tuttoArchivio anche io la mia settima partecipazione. Tante note di piacere, la prima certamente la riunione al bar con tanti amici (vecchi e nuovi) del forum, è sempre un gran piacere e peccato non aver potuto pedalare insieme prima e dopo la gara.
Per quanto alla manifestazione sportiva, è sempre una grande emozione, come fosse la prima volta. Quest'anno mi avviamo alla partenza con poche aspettative di migliorare il mio crono di 5.36 dello scorso anno, che avevo ritenuto perfetto per distribuzione sforzo, alimentazione, rischi in discesa, soste, etc.
Mi accingo quindi alla partenza con una novità per me, tutta da imbianchino in taglia XL, sembravo una specie di Gabibbo da neve, ma intanto mi ha tenuto caldo nella discesa da Corvara, seppur in una mattinata nemmeno tanto fredda (in griglia si stava benissimo).
Pronti via, partiamo 3 minuti dopo la prima griglia (ero in verde, seconda griglia), vado su con il mio passo, molti mi superano a tromba, comunque viaggiamo veloce per i miei canoni. Ad inizio Campolongo imposto il mio ritmo, incurante di tutto e tutti, ma conoscendo la salita come fosse una di quelle di casa, sono sempre li a capire quale gruppetto beccare per risparmiare qualche W, ovvero aumentare la velocità grazie alla scia. La regola però deve essere: sta tranquillo che è lunga.
In una manifestazione occorre sempre darsi obiettivi, ne avevo 2: fare un sub 50' sul Giau (mio top 51'42", ma pedalando sempre male, non godendomi nemmeno la salita) e sperare di arrivare nei primi 100 (speranza vana, di norma significa correre in meno di 5.30).
Ad ogni modo, completo il Campolongo con il personale di circa 1' (caxx, sono andato troppo forte mi dico, sul Pordoi rallento), scendo cauto, la strada era un pò umida, ma tutto sommato faccio solo 3" in più del mio best (verificato dopo ovviamente), inizio il Pordoi andando molto tranquillo, almeno come sensazione, 31'31", abbatto il perdonale in gara di oltre 1' (uffa, è adesso?), scendo anche da li cauto (pochi secondi più lento del mio best), a seguire Sella e Gardena li faccio anche questi a livello di personale recuperando oltre 2' nelle 2 salite, non accusando nemmeno troppa fatica.
Passo da Corvara in 2h10'34", 5 minuti in meno dello scorso anno, con il timore di accusare crampi al muretto di Burje' (si scrive così), invece nulla, salgo sui pedali, abbastanza facile, ansioso di vedere la mia famiglia ad inizio salita Campolongo per lasciare lo smanicato ed i manicotti e recuperare una borraccia.
Vedi l'allegato 407499
Il vederli ad attendermi con questa gran sorpresa è stata una cosa fantastica, per me la gara poteva anche finire li, ma mio figlio, agonista nato, mi dice: "papà ti stanno superando, vai a riprenderli. Sosta di 35-40" e riparto, vado su bene, scollino con tempo effettivo di appena 10" più lento del primo passaggio nonostante la sosta, e adesso via verso il Giau, non dimenticando che Andraz e S. Lucia non vanno prese alla leggera. Passano tranquillissime, best su entrambe le lievi ascese, inizia il Giau, i 6 che erano con me partono a tutta, come se non ci fosse un domani, io mi piazzo con il 36-30 e vado su col mio passo a 70rpm, di più non potevo, altrimenti andavo fuori giri. Con il passare dei tornati, km dopo km, li riprendo tutti a velocità doppia, io andavo su con impegno ma lucido, gli altri andavano a zig-zag. Mi vermo alla fontana dei meno 3, mio punto di riferimento, sosta brevissima per riempire l'unica borraccia da 800ml che avevo, una ventina di secondi e si riprende, la vetta arriva subito, tempo 48' basso, quasi 2' meno del mio obiettivo di giornata. Soddisfazione piena.
In tutto ciò non avevo idea della proiezione del crono finale, avevo il riscontro delle salite, ma non delle discese ne del tratto Arabba-Selva dove si piò perdere parecchio tempo se non si fosse in un buon gruppo (e quest'anno il gruppo non era dei migliori purtroppo); volutamente avevo tolto dal Garmin il tempo totale e l'orario.
Si scende dal Giau, a fine discesa, nel tratto in piano/vallonato, inizio ad accusare qualche crampetto ai vasti mediali, ma poco male, di norma mi bloccano i crampi ai sartori, ma ho imparato a non farli venire, gestendo bene la cadenza in discesa. Evito spinte a strappo e butto un pò d'acqua, ed inizia il drammatico Falzarego-Valparola. Siamo in 6, uno dei quali mi sembra "buono", ripreso in discesa dal Giau semplicemente perché non sapeva stare sulle 2 ruote, ma evidentemente in salita andava forte.
Infatti da subito scappa via, io resto dietro con gli altri. Dopo un paio di minuti però mi accorgo che andavamo troppo piano, mi son detto: "che idiota che sono, dovevo stare a ruota del tizio che non sa scendere". Allora mollo in gruppo e mi metto all'inseguimento, a ritmo importante (per me), lo recupero a metà del tratto di spianata, lo supero e gli dico di stare a ruota. Proseguo con generosità fin quando la strada riprende a salire e resto da solo. A quel punto una visione, vedo un folto gruppo, sono le donne, la seconda e terza della generale. Senza strafare le riprendo ad iniz'io Valparola, uso quel tratto per recuperare un pò, salivano davvero piano devo dire. Fatto sta che il mio Falzarego-Valparola lo chiudo in 38'53" (4' in meno del mio best).
Inizia la discesa, che mi piace parecchio ma per certi versi mi spaventa per la velocità e per i sempre presenti crampi a fine discesa se non addirittura nello strappettino di S. Cassiano. Scendo veloce, ma le donne ed il gruppetto mi staccano inesorabilmente, niente da fare ho perso il treno, mi tocca fare La Villa Corvara da solo. Arrivo giù con crampetti ma ordinari, da fatica, faccio il Muro del Gatto molto bene, parto piano ma chiudo molto molto forte (peronale) uscito da li, recupero un attimo e nel serpentino d'ingresso verso la statale faccio un pò di zig-zag a superare i compagni del medio che andavano molto piano.
Arrivato sullo stradone all'orizzonte vedo il gruppo, impossibile prenderli ma ho detto, che me frega, ci provo. Mi metto a tutta, come fosse un crono. In appena 1 km li riprendo e non mi stanno nemmeno in scia, sono all'ultimo km, ho capito che forse sono sotto le 5h30, sarebbe fantastico.
Arrivo sprintando, non vorrei che chiuda un secondo sopra le 5h30 solo perché non ho dato tutto.
Il finale è stato straordinario, per quanto Strava possa contare poco, questa è la classifica di luglio:
Vedi l'allegato 407500
Stoppo il Garmin ma non vedo nemmeno il tempo. Quando cavolo ho fatto? Prendo il telefono, arriva un SMS: 5h21'53"3. INCREDIBILE!!!
Resto stupefatto, migliorarmi di 15' a 46 anni è qualcosa che mai avrei pensato potesse succedere e mai avrei immaginato che il mio fisico potesse permettermi di correre la Maratona delle Dolomiti sotto le 5h30.
E' stata una commozione assoluta, per l'importanza che questi luoghi hanno nella vita mia e della mia famiglia poiché da quando è nata mia figlia l'Alta Badia e da sempre il nostro rifugio estivo, il luogo di fuga dallo stress quotidiano del lavoro, dello studio, del traffico, dell'inquinamento. E' il nostro momento, che se sugellato dal piacere di pedalare con divertimento, al di la del crono, si trasforma in un super momento.
Che dire, arrivederci al prossimo anno, da 47enne non potrò far altro che partire e cercare di portare il sedere all'arrivo, ovviamente al meglio delle mie possibilità. Se saranno 6h, 5h30 o chissà cosa poco importerà, l'augurio è di rivedere i luoghi, gli amici e la mia famiglia a farmi il tifo, cosa che mi ha provocato una emozione assoluta.
P.S. per gli amanti dell'alimentazione in gara: mi sono alimentato con 180gr di CHO in 2 borracce grandi, 3,5 barrette da 40gr di CHO, 2 gelatine Beta fuel da 46gr CHO e 5 gel Betafuel da 40gr (3 con caffeina), Totale CHO 572gr (a 3/4 del Falzarego ho smesso di mangiare, ero proprio saturo!!!).
Complimenti! Report letto tutto d‘un fiatoArchivio anche io la mia settima partecipazione. Tante note di piacere, la prima certamente la riunione al bar con tanti amici (vecchi e nuovi) del forum, è sempre un gran piacere e peccato non aver potuto pedalare insieme prima e dopo la gara.
Per quanto alla manifestazione sportiva, è sempre una grande emozione, come fosse la prima volta. Quest'anno mi avviamo alla partenza con poche aspettative di migliorare il mio crono di 5.36 dello scorso anno, che avevo ritenuto perfetto per distribuzione sforzo, alimentazione, rischi in discesa, soste, etc.
Mi accingo quindi alla partenza con una novità per me, tutta da imbianchino in taglia XL, sembravo una specie di Gabibbo da neve, ma intanto mi ha tenuto caldo nella discesa da Corvara, seppur in una mattinata nemmeno tanto fredda (in griglia si stava benissimo).
Pronti via, partiamo 3 minuti dopo la prima griglia (ero in verde, seconda griglia), vado su con il mio passo, molti mi superano a tromba, comunque viaggiamo veloce per i miei canoni. Ad inizio Campolongo imposto il mio ritmo, incurante di tutto e tutti, ma conoscendo la salita come fosse una di quelle di casa, sono sempre li a capire quale gruppetto beccare per risparmiare qualche W, ovvero aumentare la velocità grazie alla scia. La regola però deve essere: sta tranquillo che è lunga.
In una manifestazione occorre sempre darsi obiettivi, ne avevo 2: fare un sub 50' sul Giau (mio top 51'42", ma pedalando sempre male, non godendomi nemmeno la salita) e sperare di arrivare nei primi 100 (speranza vana, di norma significa correre in meno di 5.30).
Ad ogni modo, completo il Campolongo con il personale di circa 1' (caxx, sono andato troppo forte mi dico, sul Pordoi rallento), scendo cauto, la strada era un pò umida, ma tutto sommato faccio solo 3" in più del mio best (verificato dopo ovviamente), inizio il Pordoi andando molto tranquillo, almeno come sensazione, 31'31", abbatto il perdonale in gara di oltre 1' (uffa, è adesso?), scendo anche da li cauto (pochi secondi più lento del mio best), a seguire Sella e Gardena li faccio anche questi a livello di personale recuperando oltre 2' nelle 2 salite, non accusando nemmeno troppa fatica.
Passo da Corvara in 2h10'34", 5 minuti in meno dello scorso anno, con il timore di accusare crampi al muretto di Burje' (si scrive così), invece nulla, salgo sui pedali, abbastanza facile, ansioso di vedere la mia famiglia ad inizio salita Campolongo per lasciare lo smanicato ed i manicotti e recuperare una borraccia.
Vedi l'allegato 407499
Il vederli ad attendermi con questa gran sorpresa è stata una cosa fantastica, per me la gara poteva anche finire li, ma mio figlio, agonista nato, mi dice: "papà ti stanno superando, vai a riprenderli. Sosta di 35-40" e riparto, vado su bene, scollino con tempo effettivo di appena 10" più lento del primo passaggio nonostante la sosta, e adesso via verso il Giau, non dimenticando che Andraz e S. Lucia non vanno prese alla leggera. Passano tranquillissime, best su entrambe le lievi ascese, inizia il Giau, i 6 che erano con me partono a tutta, come se non ci fosse un domani, io mi piazzo con il 36-30 e vado su col mio passo a 70rpm, di più non potevo, altrimenti andavo fuori giri. Con il passare dei tornati, km dopo km, li riprendo tutti a velocità doppia, io andavo su con impegno ma lucido, gli altri andavano a zig-zag. Mi vermo alla fontana dei meno 3, mio punto di riferimento, sosta brevissima per riempire l'unica borraccia da 800ml che avevo, una ventina di secondi e si riprende, la vetta arriva subito, tempo 48' basso, quasi 2' meno del mio obiettivo di giornata. Soddisfazione piena.
In tutto ciò non avevo idea della proiezione del crono finale, avevo il riscontro delle salite, ma non delle discese ne del tratto Arabba-Selva dove si piò perdere parecchio tempo se non si fosse in un buon gruppo (e quest'anno il gruppo non era dei migliori purtroppo); volutamente avevo tolto dal Garmin il tempo totale e l'orario.
Si scende dal Giau, a fine discesa, nel tratto in piano/vallonato, inizio ad accusare qualche crampetto ai vasti mediali, ma poco male, di norma mi bloccano i crampi ai sartori, ma ho imparato a non farli venire, gestendo bene la cadenza in discesa. Evito spinte a strappo e butto un pò d'acqua, ed inizia il drammatico Falzarego-Valparola. Siamo in 6, uno dei quali mi sembra "buono", ripreso in discesa dal Giau semplicemente perché non sapeva stare sulle 2 ruote, ma evidentemente in salita andava forte.
Infatti da subito scappa via, io resto dietro con gli altri. Dopo un paio di minuti però mi accorgo che andavamo troppo piano, mi son detto: "che idiota che sono, dovevo stare a ruota del tizio che non sa scendere". Allora mollo in gruppo e mi metto all'inseguimento, a ritmo importante (per me), lo recupero a metà del tratto di spianata, lo supero e gli dico di stare a ruota. Proseguo con generosità fin quando la strada riprende a salire e resto da solo. A quel punto una visione, vedo un folto gruppo, sono le donne, la seconda e terza della generale. Senza strafare le riprendo ad iniz'io Valparola, uso quel tratto per recuperare un pò, salivano davvero piano devo dire. Fatto sta che il mio Falzarego-Valparola lo chiudo in 38'53" (4' in meno del mio best).
Inizia la discesa, che mi piace parecchio ma per certi versi mi spaventa per la velocità e per i sempre presenti crampi a fine discesa se non addirittura nello strappettino di S. Cassiano. Scendo veloce, ma le donne ed il gruppetto mi staccano inesorabilmente, niente da fare ho perso il treno, mi tocca fare La Villa Corvara da solo. Arrivo giù con crampetti ma ordinari, da fatica, faccio il Muro del Gatto molto bene, parto piano ma chiudo molto molto forte (peronale) uscito da li, recupero un attimo e nel serpentino d'ingresso verso la statale faccio un pò di zig-zag a superare i compagni del medio che andavano molto piano.
Arrivato sullo stradone all'orizzonte vedo il gruppo, impossibile prenderli ma ho detto, che me frega, ci provo. Mi metto a tutta, come fosse un crono. In appena 1 km li riprendo e non mi stanno nemmeno in scia, sono all'ultimo km, ho capito che forse sono sotto le 5h30, sarebbe fantastico.
Arrivo sprintando, non vorrei che chiuda un secondo sopra le 5h30 solo perché non ho dato tutto.
Il finale è stato straordinario, per quanto Strava possa contare poco, questa è la classifica di luglio:
Vedi l'allegato 407500
Stoppo il Garmin ma non vedo nemmeno il tempo. Quando cavolo ho fatto? Prendo il telefono, arriva un SMS: 5h21'53"3. INCREDIBILE!!!
Resto stupefatto, migliorarmi di 15' a 46 anni è qualcosa che mai avrei pensato potesse succedere e mai avrei immaginato che il mio fisico potesse permettermi di correre la Maratona delle Dolomiti sotto le 5h30.
E' stata una commozione assoluta, per l'importanza che questi luoghi hanno nella vita mia e della mia famiglia poiché da quando è nata mia figlia l'Alta Badia e da sempre il nostro rifugio estivo, il luogo di fuga dallo stress quotidiano del lavoro, dello studio, del traffico, dell'inquinamento. E' il nostro momento, che se sugellato dal piacere di pedalare con divertimento, al di la del crono, si trasforma in un super momento.
Che dire, arrivederci al prossimo anno, da 47enne non potrò far altro che partire e cercare di portare il sedere all'arrivo, ovviamente al meglio delle mie possibilità. Se saranno 6h, 5h30 o chissà cosa poco importerà, l'augurio è di rivedere i luoghi, gli amici e la mia famiglia a farmi il tifo, cosa che mi ha provocato una emozione assoluta.
P.S. per gli amanti dell'alimentazione in gara: mi sono alimentato con 180gr di CHO in 2 borracce grandi, 3,5 barrette da 40gr di CHO, 2 gelatine Beta fuel da 46gr CHO e 5 gel Betafuel da 40gr (3 con caffeina), Totale CHO 572gr (a 3/4 del Falzarego ho smesso di mangiare, ero proprio saturo!!!).
Bravissimo, la costanza e la determinazione pagano sempreArchivio anche io la mia settima partecipazione. Tante note di piacere, la prima certamente la riunione al bar con tanti amici (vecchi e nuovi) del forum, è sempre un gran piacere e peccato non aver potuto pedalare insieme prima e dopo la gara.
Per quanto alla manifestazione sportiva, è sempre una grande emozione, come fosse la prima volta. Quest'anno mi avviamo alla partenza con poche aspettative di migliorare il mio crono di 5.36 dello scorso anno, che avevo ritenuto perfetto per distribuzione sforzo, alimentazione, rischi in discesa, soste, etc.
Mi accingo quindi alla partenza con una novità per me, tutta da imbianchino in taglia XL, sembravo una specie di Gabibbo da neve, ma intanto mi ha tenuto caldo nella discesa da Corvara, seppur in una mattinata nemmeno tanto fredda (in griglia si stava benissimo).
Pronti via, partiamo 3 minuti dopo la prima griglia (ero in verde, seconda griglia), vado su con il mio passo, molti mi superano a tromba, comunque viaggiamo veloce per i miei canoni. Ad inizio Campolongo imposto il mio ritmo, incurante di tutto e tutti, ma conoscendo la salita come fosse una di quelle di casa, sono sempre li a capire quale gruppetto beccare per risparmiare qualche W, ovvero aumentare la velocità grazie alla scia. La regola però deve essere: sta tranquillo che è lunga.
In una manifestazione occorre sempre darsi obiettivi, ne avevo 2: fare un sub 50' sul Giau (mio top 51'42", ma pedalando sempre male, non godendomi nemmeno la salita) e sperare di arrivare nei primi 100 (speranza vana, di norma significa correre in meno di 5.30).
Ad ogni modo, completo il Campolongo con il personale di circa 1' (caxx, sono andato troppo forte mi dico, sul Pordoi rallento), scendo cauto, la strada era un pò umida, ma tutto sommato faccio solo 3" in più del mio best (verificato dopo ovviamente), inizio il Pordoi andando molto tranquillo, almeno come sensazione, 31'31", abbatto il perdonale in gara di oltre 1' (uffa, è adesso?), scendo anche da li cauto (pochi secondi più lento del mio best), a seguire Sella e Gardena li faccio anche questi a livello di personale recuperando oltre 2' nelle 2 salite, non accusando nemmeno troppa fatica.
Passo da Corvara in 2h10'34", 5 minuti in meno dello scorso anno, con il timore di accusare crampi al muretto di Burje' (si scrive così), invece nulla, salgo sui pedali, abbastanza facile, ansioso di vedere la mia famiglia ad inizio salita Campolongo per lasciare lo smanicato ed i manicotti e recuperare una borraccia.
Vedi l'allegato 407499
Il vederli ad attendermi con questa gran sorpresa è stata una cosa fantastica, per me la gara poteva anche finire li, ma mio figlio, agonista nato, mi dice: "papà ti stanno superando, vai a riprenderli. Sosta di 35-40" e riparto, vado su bene, scollino con tempo effettivo di appena 10" più lento del primo passaggio nonostante la sosta, e adesso via verso il Giau, non dimenticando che Andraz e S. Lucia non vanno prese alla leggera. Passano tranquillissime, best su entrambe le lievi ascese, inizia il Giau, i 6 che erano con me partono a tutta, come se non ci fosse un domani, io mi piazzo con il 36-30 e vado su col mio passo a 70rpm, di più non potevo, altrimenti andavo fuori giri. Con il passare dei tornati, km dopo km, li riprendo tutti a velocità doppia, io andavo su con impegno ma lucido, gli altri andavano a zig-zag. Mi vermo alla fontana dei meno 3, mio punto di riferimento, sosta brevissima per riempire l'unica borraccia da 800ml che avevo, una ventina di secondi e si riprende, la vetta arriva subito, tempo 48' basso, quasi 2' meno del mio obiettivo di giornata. Soddisfazione piena.
In tutto ciò non avevo idea della proiezione del crono finale, avevo il riscontro delle salite, ma non delle discese ne del tratto Arabba-Selva dove si piò perdere parecchio tempo se non si fosse in un buon gruppo (e quest'anno il gruppo non era dei migliori purtroppo); volutamente avevo tolto dal Garmin il tempo totale e l'orario.
Si scende dal Giau, a fine discesa, nel tratto in piano/vallonato, inizio ad accusare qualche crampetto ai vasti mediali, ma poco male, di norma mi bloccano i crampi ai sartori, ma ho imparato a non farli venire, gestendo bene la cadenza in discesa. Evito spinte a strappo e butto un pò d'acqua, ed inizia il drammatico Falzarego-Valparola. Siamo in 6, uno dei quali mi sembra "buono", ripreso in discesa dal Giau semplicemente perché non sapeva stare sulle 2 ruote, ma evidentemente in salita andava forte.
Infatti da subito scappa via, io resto dietro con gli altri. Dopo un paio di minuti però mi accorgo che andavamo troppo piano, mi son detto: "che idiota che sono, dovevo stare a ruota del tizio che non sa scendere". Allora mollo in gruppo e mi metto all'inseguimento, a ritmo importante (per me), lo recupero a metà del tratto di spianata, lo supero e gli dico di stare a ruota. Proseguo con generosità fin quando la strada riprende a salire e resto da solo. A quel punto una visione, vedo un folto gruppo, sono le donne, la seconda e terza della generale. Senza strafare le riprendo ad iniz'io Valparola, uso quel tratto per recuperare un pò, salivano davvero piano devo dire. Fatto sta che il mio Falzarego-Valparola lo chiudo in 38'53" (4' in meno del mio best).
Inizia la discesa, che mi piace parecchio ma per certi versi mi spaventa per la velocità e per i sempre presenti crampi a fine discesa se non addirittura nello strappettino di S. Cassiano. Scendo veloce, ma le donne ed il gruppetto mi staccano inesorabilmente, niente da fare ho perso il treno, mi tocca fare La Villa Corvara da solo. Arrivo giù con crampetti ma ordinari, da fatica, faccio il Muro del Gatto molto bene, parto piano ma chiudo molto molto forte (peronale) uscito da li, recupero un attimo e nel serpentino d'ingresso verso la statale faccio un pò di zig-zag a superare i compagni del medio che andavano molto piano.
Arrivato sullo stradone all'orizzonte vedo il gruppo, impossibile prenderli ma ho detto, che me frega, ci provo. Mi metto a tutta, come fosse un crono. In appena 1 km li riprendo e non mi stanno nemmeno in scia, sono all'ultimo km, ho capito che forse sono sotto le 5h30, sarebbe fantastico.
Arrivo sprintando, non vorrei che chiuda un secondo sopra le 5h30 solo perché non ho dato tutto.
Il finale è stato straordinario, per quanto Strava possa contare poco, questa è la classifica di luglio:
Vedi l'allegato 407500
Stoppo il Garmin ma non vedo nemmeno il tempo. Quando cavolo ho fatto? Prendo il telefono, arriva un SMS: 5h21'53"3. INCREDIBILE!!!
Resto stupefatto, migliorarmi di 15' a 46 anni è qualcosa che mai avrei pensato potesse succedere e mai avrei immaginato che il mio fisico potesse permettermi di correre la Maratona delle Dolomiti sotto le 5h30.
E' stata una commozione assoluta, per l'importanza che questi luoghi hanno nella vita mia e della mia famiglia poiché da quando è nata mia figlia l'Alta Badia e da sempre il nostro rifugio estivo, il luogo di fuga dallo stress quotidiano del lavoro, dello studio, del traffico, dell'inquinamento. E' il nostro momento, che se sugellato dal piacere di pedalare con divertimento, al di la del crono, si trasforma in un super momento.
Che dire, arrivederci al prossimo anno, da 47enne non potrò far altro che partire e cercare di portare il sedere all'arrivo, ovviamente al meglio delle mie possibilità. Se saranno 6h, 5h30 o chissà cosa poco importerà, l'augurio è di rivedere i luoghi, gli amici e la mia famiglia a farmi il tifo, cosa che mi ha provocato una emozione assoluta.
P.S. per gli amanti dell'alimentazione in gara: mi sono alimentato con 180gr di CHO in 2 borracce grandi, 3,5 barrette da 40gr di CHO, 2 gelatine Beta fuel da 46gr CHO e 5 gel Betafuel da 40gr (3 con caffeina), Totale CHO 572gr (a 3/4 del Falzarego ho smesso di mangiare, ero proprio saturo!!!).
Grande @Salvo@ing piacere averti rivisto, rinnovo i complimenti per una grande prestazione! A presto (spero)Archivio anche io la mia settima partecipazione. Tante note di piacere, la prima certamente la riunione al bar con tanti amici (vecchi e nuovi) del forum, è sempre un gran piacere e peccato non aver potuto pedalare insieme prima e dopo la gara.
Per quanto alla manifestazione sportiva, è sempre una grande emozione, come fosse la prima volta. Quest'anno mi avviamo alla partenza con poche aspettative di migliorare il mio crono di 5.36 dello scorso anno, che avevo ritenuto perfetto per distribuzione sforzo, alimentazione, rischi in discesa, soste, etc.
Mi accingo quindi alla partenza con una novità per me, tutta da imbianchino in taglia XL, sembravo una specie di Gabibbo da neve, ma intanto mi ha tenuto caldo nella discesa da Corvara, seppur in una mattinata nemmeno tanto fredda (in griglia si stava benissimo).
Pronti via, partiamo 3 minuti dopo la prima griglia (ero in verde, seconda griglia), vado su con il mio passo, molti mi superano a tromba, comunque viaggiamo veloce per i miei canoni. Ad inizio Campolongo imposto il mio ritmo, incurante di tutto e tutti, ma conoscendo la salita come fosse una di quelle di casa, sono sempre li a capire quale gruppetto beccare per risparmiare qualche W, ovvero aumentare la velocità grazie alla scia. La regola però deve essere: sta tranquillo che è lunga.
In una manifestazione occorre sempre darsi obiettivi, ne avevo 2: fare un sub 50' sul Giau (mio top 51'42", ma pedalando sempre male, non godendomi nemmeno la salita) e sperare di arrivare nei primi 100 (speranza vana, di norma significa correre in meno di 5.30).
Ad ogni modo, completo il Campolongo con il personale di circa 1' (caxx, sono andato troppo forte mi dico, sul Pordoi rallento), scendo cauto, la strada era un pò umida, ma tutto sommato faccio solo 3" in più del mio best (verificato dopo ovviamente), inizio il Pordoi andando molto tranquillo, almeno come sensazione, 31'31", abbatto il perdonale in gara di oltre 1' (uffa, è adesso?), scendo anche da li cauto (pochi secondi più lento del mio best), a seguire Sella e Gardena li faccio anche questi a livello di personale recuperando oltre 2' nelle 2 salite, non accusando nemmeno troppa fatica.
Passo da Corvara in 2h10'34", 5 minuti in meno dello scorso anno, con il timore di accusare crampi al muretto di Burje' (si scrive così), invece nulla, salgo sui pedali, abbastanza facile, ansioso di vedere la mia famiglia ad inizio salita Campolongo per lasciare lo smanicato ed i manicotti e recuperare una borraccia.
Vedi l'allegato 407499
Il vederli ad attendermi con questa gran sorpresa è stata una cosa fantastica, per me la gara poteva anche finire li, ma mio figlio, agonista nato, mi dice: "papà ti stanno superando, vai a riprenderli. Sosta di 35-40" e riparto, vado su bene, scollino con tempo effettivo di appena 10" più lento del primo passaggio nonostante la sosta, e adesso via verso il Giau, non dimenticando che Andraz e S. Lucia non vanno prese alla leggera. Passano tranquillissime, best su entrambe le lievi ascese, inizia il Giau, i 6 che erano con me partono a tutta, come se non ci fosse un domani, io mi piazzo con il 36-30 e vado su col mio passo a 70rpm, di più non potevo, altrimenti andavo fuori giri. Con il passare dei tornati, km dopo km, li riprendo tutti a velocità doppia, io andavo su con impegno ma lucido, gli altri andavano a zig-zag. Mi vermo alla fontana dei meno 3, mio punto di riferimento, sosta brevissima per riempire l'unica borraccia da 800ml che avevo, una ventina di secondi e si riprende, la vetta arriva subito, tempo 48' basso, quasi 2' meno del mio obiettivo di giornata. Soddisfazione piena.
In tutto ciò non avevo idea della proiezione del crono finale, avevo il riscontro delle salite, ma non delle discese ne del tratto Arabba-Selva dove si piò perdere parecchio tempo se non si fosse in un buon gruppo (e quest'anno il gruppo non era dei migliori purtroppo); volutamente avevo tolto dal Garmin il tempo totale e l'orario.
Si scende dal Giau, a fine discesa, nel tratto in piano/vallonato, inizio ad accusare qualche crampetto ai vasti mediali, ma poco male, di norma mi bloccano i crampi ai sartori, ma ho imparato a non farli venire, gestendo bene la cadenza in discesa. Evito spinte a strappo e butto un pò d'acqua, ed inizia il drammatico Falzarego-Valparola. Siamo in 6, uno dei quali mi sembra "buono", ripreso in discesa dal Giau semplicemente perché non sapeva stare sulle 2 ruote, ma evidentemente in salita andava forte.
Infatti da subito scappa via, io resto dietro con gli altri. Dopo un paio di minuti però mi accorgo che andavamo troppo piano, mi son detto: "che idiota che sono, dovevo stare a ruota del tizio che non sa scendere". Allora mollo in gruppo e mi metto all'inseguimento, a ritmo importante (per me), lo recupero a metà del tratto di spianata, lo supero e gli dico di stare a ruota. Proseguo con generosità fin quando la strada riprende a salire e resto da solo. A quel punto una visione, vedo un folto gruppo, sono le donne, la seconda e terza della generale. Senza strafare le riprendo ad iniz'io Valparola, uso quel tratto per recuperare un pò, salivano davvero piano devo dire. Fatto sta che il mio Falzarego-Valparola lo chiudo in 38'53" (4' in meno del mio best).
Inizia la discesa, che mi piace parecchio ma per certi versi mi spaventa per la velocità e per i sempre presenti crampi a fine discesa se non addirittura nello strappettino di S. Cassiano. Scendo veloce, ma le donne ed il gruppetto mi staccano inesorabilmente, niente da fare ho perso il treno, mi tocca fare La Villa Corvara da solo. Arrivo giù con crampetti ma ordinari, da fatica, faccio il Muro del Gatto molto bene, parto piano ma chiudo molto molto forte (peronale) uscito da li, recupero un attimo e nel serpentino d'ingresso verso la statale faccio un pò di zig-zag a superare i compagni del medio che andavano molto piano.
Arrivato sullo stradone all'orizzonte vedo il gruppo, impossibile prenderli ma ho detto, che me frega, ci provo. Mi metto a tutta, come fosse un crono. In appena 1 km li riprendo e non mi stanno nemmeno in scia, sono all'ultimo km, ho capito che forse sono sotto le 5h30, sarebbe fantastico.
Arrivo sprintando, non vorrei che chiuda un secondo sopra le 5h30 solo perché non ho dato tutto.
Il finale è stato straordinario, per quanto Strava possa contare poco, questa è la classifica di luglio:
Vedi l'allegato 407500
Stoppo il Garmin ma non vedo nemmeno il tempo. Quando cavolo ho fatto? Prendo il telefono, arriva un SMS: 5h21'53"3. INCREDIBILE!!!
Resto stupefatto, migliorarmi di 15' a 46 anni è qualcosa che mai avrei pensato potesse succedere e mai avrei immaginato che il mio fisico potesse permettermi di correre la Maratona delle Dolomiti sotto le 5h30.
E' stata una commozione assoluta, per l'importanza che questi luoghi hanno nella vita mia e della mia famiglia poiché da quando è nata mia figlia l'Alta Badia e da sempre il nostro rifugio estivo, il luogo di fuga dallo stress quotidiano del lavoro, dello studio, del traffico, dell'inquinamento. E' il nostro momento, che se sugellato dal piacere di pedalare con divertimento, al di la del crono, si trasforma in un super momento.
Che dire, arrivederci al prossimo anno, da 47enne non potrò far altro che partire e cercare di portare il sedere all'arrivo, ovviamente al meglio delle mie possibilità. Se saranno 6h, 5h30 o chissà cosa poco importerà, l'augurio è di rivedere i luoghi, gli amici e la mia famiglia a farmi il tifo, cosa che mi ha provocato una emozione assoluta.
P.S. per gli amanti dell'alimentazione in gara: mi sono alimentato con 180gr di CHO in 2 borracce grandi, 3,5 barrette da 40gr di CHO, 2 gelatine Beta fuel da 46gr CHO e 5 gel Betafuel da 40gr (3 con caffeina), Totale CHO 572gr (a 3/4 del Falzarego ho smesso di mangiare, ero proprio saturo!!!).
Concordo, ogni anno succede qualcosa li. Il problema tuttavia non è la curva pericolosa ma i ciclisti che assumo un rischio sproporzionato al valore della propria vita, perché di questo si parla. Concordo comunque in un avviso, un pò come quello che c'era qualche centinaio di metri dietro.Cosa ne pensate della curva a sinistra dove ogni anno si fa male qualcuno si discesa dal Sella? quest'anno c'era ambulanza che ne portava via uno e poco avanti a me ne è volato un altro...lo scorso anno incidente grave...quello prima uno o due abbastanza gravi... asfalto nuovo, strada larga... a questo punto un materasso sul rail e uno sbandieratore potrebbero metterlo...
MODALITA' "PENSIERO AD ALTA VOCE" --> ON
... cazzo ma una volta nei giorni successivi alla MDD si leggevano un sacco di bei racconti delle varie proprie esperienze in una giornata sui generis in uno dei posti più belli del pianeta, con aneddoti, emozioni, sensazioni, sorrisi ed anche lacrime ...
... ri-cazzo ... adesso solo e sempre polemiche per tutto!
... ri-ri-cazzo ... e che PPPAAAALLLEEEEEE!!!!!
MODALITA' "PENSIERO AD ALTA VOCE" -->OFF