Era un escamotage per fermarli e tenerli entro limiti umani, visto che all'epoca i controlli non erano in grado di rilevarla l'epo. Se continuavano a suon di 60% la corsa al rialzo aumentava e prima o poi qualcuno ci lasciava le penne.....
Le morti e le trombosi ci sono state ( galletti, zanette, se vogliamo jimenez e forse altri che non ricordo)
Riavvolgi il nastro. Il discorso parte da altro. Il tutto parte dal salvarsi la reputazione. Una dimostrazione che quel giorno era sotto il 50% (che tocca vedere come, visto che se facevano dei controlli interni questi erano atti ad adottare le opportune contromisure per far scendere valori alti...contromisure ora vietate anche quelle), non gli salva la reputazione. Che lui (come tutti) facesse uso massiccio di doping, non è stato dimostrato quel giorno.
I reati vanno in prescrizione dopo un tempo che si calcola in ragione della pena massima prevista per quei reati (tralascio i dettagli tecnici lunghi e complessi. Chi ha voglia si legga l'art. 157 codice penale). L'aggravante dell'associazione a delinquere di stampo mafioso, aggrava la pena e allunga la prescrizione, non la esclude. Qui sono passati 16 anni e mezzo e un processo non è nemmeno cominciato, nemmeno di primo grado. Anzi devono ancora cominciare le indagini. Si starebbe dentro i termini con l'omicidio e poco altro (non ricordo tutte le pene a memoria). Non certo con la manipolazione di una provetta a scopo di scommesse.
1) E' dimostrabilissimo che l'alterazione di una provetta (ancora da dimostrare) abbia 5 anni dopo portato un uomo a morire come è morto? Già già e immagino che questo sarà quindi elemento giuridicamente sostenibile per una condanna per morte come conseguenza di altro delitto. Devo far causa ai parenti di Adamo ed Eva. Se non avessero mangiato la mela ora forse sarei ricco come Bill Gates :-)...p.s. comunque siamo ot. Qui si tratta di omicidio, cioè di chi lo avrebbe ucciso in quel momento. Se sosteniamo causa/effetto a distanza di 5 anni, è al più è morte come conseguenza di altro delitto (art.586 c.p.). Prescritto anche quello (l'omicidio no, non sarebbe prescritto).
2) No, la differenza è irrilevante. Dimostrare che quel giorno il sangue era sotto il 50% e che qualcuno possa averlo manipolato, come ben sappiamo (quasi tutti), non dimostra che lui non facesse uso di doping, cosa implicitamente ammessa da lui e dal suo staff stesso ("controllavamo continuamente il livello"), pertanto la sua memoria non ne verrebbe riabilitata. Ciò accadrebbe solo dimostrando che lui correva pulito.
In ogni caso un pm ha il dovere di perseguire i reati perseguibili, non quelli prescritti. Riabilitare la memoria di qualcuno (se mai fosse) è un qualcosa che può essere compito (comprensibile) della famiglia, non della giustizia.
Stiamo parlando di due fatti scollegati. La verità da ricercare in questo caso non è il tasso di ematocrito di quel giorno. Come al solito si confonde il nesso causale ed il rapporto causa effetto. L'ematocrito è stato l'effetto principale della situazione. Ma la causa è da un'altra parte.
Il problema è il complotto scaturito da cause economiche che ha portato ad un sabotaggio del tasso di ematocrito.
Nel momento che dimostro che c'è una volontà di sabotaggio , quell'esame non vale più niente perchè alla base c'è la volontà di sabotarlo.
Sarebbe utile trovare i responsabili, i mandanti.
Poi sono d'accordo che :
1) i nomi non salteranno fuori
2) verrà insabbiato tutto
3) qualcuno sa già la verità ma se la porterà nella tomba
Ma:
4) chi non ci dice che chi l'ha ucciso è anche chi ha truccato i controlli, sempre per i medesimi motivi ? supposizioni, ma viene davvero da pensarci.
La sua reputazione ne trarrebbe giovamento solo se si dimostrasse che ha sempre corso pulito. Che quel giorno il suo sangue fosse sopra o sotto il 50% cambiava in quel momento, perchè rimaneva in gara se era sotto il 50% (come? con interventi preventivi a seguito dell'esito dei loro controlli privati?), dopo 16 anni non cambia nulla. La storia ha già detto cosa succedeva in quegli anni. La storia ha detto che lui non era diverso dagli altri, dal punto di vista doping. Poi ognuno è libero di pensare che sotto al 50% vuol dire che Pantani stava vincendo il Giro da pulito....chi pensa così non ho la presunzione io di fargli cambiare idea.
Stavano intercettando altro. Hanno sentito questo (si dice, perchè io verbali di ascolto non ne ho letti) e via di can can. Tocca sul serio vedere se poi in effetti l'indagine è stata o sarà aperta. Magari è anche come si dice "un atto dovuto". Poi il pm analizza i fatti ed è (sarebbe) suo dovere valutare se chiedere direttamente l'archiviazione del procedimento in quanto reato prescritto. Ovvio che se da una indagine emerge che Pantani aveva scoperto l'inghippo, sapeva chi era il medico antidoping infedele, e questo vistosi scoperto il 14 febbraio 2004 ha fatto irruzione in camera di Pantani e ne ha mascherato un omicidio, ovvio che il reato non è prescritto. Poi vogliamo indagare anche su Kennedy?
Non credo interessi a nessuno la riabilitazione. Nel momento incui saboti un controllo, lo invalidi. Questo non dimostra la volontà di omicidio, ovvio. Dimostra solo che c'è stato un sabotaggio su un controllo e che quindi tutto ciò che ne scaturisce è fasullo. FORSE non sarebbe nemmeno morto Pantani ( io ne sono sicuro, ma è una mia opinione).
E nessun pm riuscirà mai a farlo anche se il nesso causale esiste.
Ps. però Armstrong è stato squalificato retroattivamente per fatti di 10/15 anni prima. Gli hanno tolto 7 tour.
Ora spiegami, al di la del fatto che si tratta di giustizia sportiva e non penale, al di là del fatto che si tratta di altra giurisdizione, al di la del fatto che in Italia comandano le mafie, anche sulla giustizia, perchè non dovrei voler vedere almeno i nomi di chi ha truccato un controllo per spartirsi la pagnotta delle scommesse?
Poi va in prescrizione, d'accordo. Ma sarebbe bello sapere. Mi fermo a quello.
E' un vecchio mito quello di cercare la verità attraverso le pratiche della giustizia. E' una pia illusione quando i fatti sono ormai lontani anni luce. Ho smesso di leggere la realtà attraverso le procedure e le leggi, subito dopo aver fatto gli esami di diritto all'università.
Questo non è un Paese in cui la giustizia è in grado di affermare delle verità condivise, condivisibili. Un Paese in cui i corrotti e gli sciacalli (non solo quelli dei media) hanno la meglio sulla giustizia e sul rispetto delle regole. Un Paese in cui è la burocrazia stessa a divorare l'esigenza (collettiva) di verità e giustizia.
Ed anche la vicenda Pantani non esula da questi tristi meccanismi. Anzi, forse rappresenta un esempio da manuale, al pari di altre storie che caratterizzano la vicenda di questo Paese.
Appunto ,non succederà nulla. Però una prescrizione è cmq diversa dal nulla sempre a meno che non insabbino tutto dando la colpa a gente che magari è già sottoterra da un pezzo giusto per insabbiare quanto non sia già stato abbastanza insabbiato.
Poi, per samuelgol, dico che non siamo OT per il semplice fatto che c'è un nesso causale e che negare quello è veramente nascondere la testa sotto la sabbia.