Non riesco a trovare la sella giusta

Nicola's

Apprendista Cronoman
21 Luglio 2007
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57
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Factor Ostro Vam
Io ho risolto con unacsella che non piace a nessuno, una SMP Composit messa in bolla con uno spessore da circa 1cm sopra la gobba del becco. Faccio uscite superiori alle 4 ore, un po’ di indolenzimento alle ossa ischiatiche, che passa subito dopo una bella doccia, e nessun dolore alle parti basse:mrgreen:
E' l'unica che mi manca... ora vedo...
 

Maceio

Maglia Gialla
4 Maggio 2014
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Dopo due/tre mesi di Prologo Scratch M5 PAS, sono ritornati prepotentemente i noti problemi di eccessiva pressione uretrale/perineale (al dire il vero non se ne erano mai andati, blandi ma c'erano)... pensavo di aver messo la parola fine a questo angoscioso problema ma mi sbagliavo di grosso (Maceio sa cosa dico). Eppure parliamo di una sella carbon abbastanza professionale, montata da parecchi team. Niente non va. Precedentemente a questa sella montavo una San Marco Aspide Supercomfort (sempre su indicazione di Juri), anche con questa identici problemi. Adesso ho in prova una Shortfit Dinamic sempre di San Marco che, provata per una sola uscita, posso dire bene sulle ossa ischiatiche ma un disastro nella parte perineale... (siamo sempre al punto di partenza) . Penso che non sia un problema di infiammazione prostatica (ho anche fatto una cura naturale preventiva), in quanto il problema lo avverto nelle ore successive al mio rientro. Credo invece che sia un problema di selle o posizionamento sulla bike. Non so più a chi santo votarmi. La biomeccanica l'ho fatta con Juri, il morale è a terra, credo che non ne uscirò piu. A questo punto devo pensare che le selle di recente "tecnologia" (corte, concave, code rialzate, becchi in giù, becchi in su, buchi più o meno larghi ...etc...etc...), siano solo (almeno per me) un grande scoglionamento generale (scusate il francesismo), infatti, ti vanno bene da una parte e male dall'altra. L'unica spiaggia sarà quella di provare una SMP VT20 (non so se corta o lunga) oppure di ritornare ad una sella tradizionale, piatta, che non ti faccia tribolare con le messe in bolla... . Niente, volevo condividere questo mio sfogo, ma anche per un eventuale consiglio sempre ben accetto. P.S. per chi volesse vendo la mia Prologo Scratch M5 PAS (carbonio) usata davvero poco.
Non ci credo.... ne eri così entusiasta quando ci sentimmo....
mi spiace, magari avrai già provato ma io fossi in te girerei con la brugola e testerei varie inclinazioni
e/o arretramenti....
può essere benissimo che la pressione sia dovuta non alla sella ma ad uno scivolamento, dislivello, arretramento...
facci sapere
 

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27 Gennaio 2010
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Cervélo R3
Dopo due/tre mesi di Prologo Scratch M5 PAS, sono ritornati prepotentemente i noti problemi di eccessiva pressione uretrale/perineale (al dire il vero non se ne erano mai andati, blandi ma c'erano)... pensavo di aver messo la parola fine a questo angoscioso problema ma mi sbagliavo di grosso (Maceio sa cosa dico). Eppure parliamo di una sella carbon abbastanza professionale, montata da parecchi team. Niente non va. Precedentemente a questa sella montavo una San Marco Aspide Supercomfort (sempre su indicazione di Juri), anche con questa identici problemi. Adesso ho in prova una Shortfit Dinamic sempre di San Marco che, provata per una sola uscita, posso dire bene sulle ossa ischiatiche ma un disastro nella parte perineale... (siamo sempre al punto di partenza) . Penso che non sia un problema di infiammazione prostatica (ho anche fatto una cura naturale preventiva), in quanto il problema lo avverto nelle ore successive al mio rientro. Credo invece che sia un problema di selle o posizionamento sulla bike. Non so più a chi santo votarmi. La biomeccanica l'ho fatta con Juri, il morale è a terra, credo che non ne uscirò piu. A questo punto devo pensare che le selle di recente "tecnologia" (corte, concave, code rialzate, becchi in giù, becchi in su, buchi più o meno larghi ...etc...etc...), siano solo (almeno per me) un grande scoglionamento generale (scusate il francesismo), infatti, ti vanno bene da una parte e male dall'altra. L'unica spiaggia sarà quella di provare una SMP VT20 (non so se corta o lunga) oppure di ritornare ad una sella tradizionale, piatta, che non ti faccia tribolare con le messe in bolla... . Niente, volevo condividere questo mio sfogo, ma anche per un eventuale consiglio sempre ben accetto. P.S. per chi volesse vendo la mia Prologo Scratch M5 PAS (carbonio) usata davvero poco.
Giusto per capire di che entità sono i problemi di cui parli: dopo quanto tempo che sei seduto in sella cominci ad avvertire l'eccessiva pressione? Parliamo solo di pressione oppure di vera e propria infiammazione con tanto di bruciore o altri fastidi una volta terminato il giro?
Altra curiosità: che dislivello sella manubrio hai? E Juri cosa dice a riguardo?
Come ben sai, è difficile dare consigli in questi casi.....la sella è un componente talmente soggettivo, e ci sono talmente tanti modelli in commercio, che a un certo punto diventa anche difficile riuscire a orientarsi.....l'unica è provare.
Potrei suggerirti di fare un tentativo con la San Marco Aspide Short con la quale io mi sono trovato tutto sommato bene (l'ho provata solo per una settimana e 4 uscite in totale, ma ora l'ho resa perchè curioso di provare altro), ma non sapendo quelle che sono esattamente le sensazioni che provi durante le tue uscite (non mi riferisco solo alla pressione avvertita, quanto a eventuali scivolamenti, se ti senti comodo in appoggio sulla seduta, se ti senti a tuo agio sul mezzo, etc), preferisco suggerirti di concentrarti sulle tue esperienze e sui vari modelli provati fino ad oggi, per cercare di capire quelle che potrebbero essere le caratteristiche più congeniali al tuo modo di stare in sella.....forse non sarà facile individuarle, però ritengo sia il modo migliore per riuscire a orientarsi in questo ginepraio!
Io sto cercando di farlo e devo dire che, anche grazie al corretto posizionamento e regolazione della sella, qualche risultato mi sembra di averlo portato a casa. ;-)
 
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Nicola's

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Non ci credo.... ne eri così entusiasta quando ci sentimmo....
mi spiace, magari avrai già provato ma io fossi in te girerei con la brugola e testerei varie inclinazioni
e/o arretramenti....
può essere benissimo che la pressione sia dovuta non alla sella ma ad uno scivolamento, dislivello, arretramento...
facci sapere
Le ho provate di tutte, inclinando la sella sino a 10mm. (il massimo sostenibile secondo Juri), dopodiché si scivola caricando troppo sulle braccia e di conseguenza sulla lombare. Sull’arretramento, altezza e dislivello onestamente preferisco non toccare nulla in quanto mi sento a posto. Forse potrei provare con un attacco più corto così da non mandare il bacino in anteroversione e per non schiacciando l’uretra. È l’ultima prova, passando per una sella piatta nello specifico F:zik Antares Adaptive microforata. Poi vado a Lourdes
 

Nicola's

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Giusto per capire di che entità sono i problemi di cui parli: dopo quanto tempo che sei seduto in sella cominci ad avvertire l'eccessiva pressione? Parliamo solo di pressione oppure di vera e propria infiammazione con tanto di bruciore o altri fastidi una volta terminato il giro?
Altra curiosità: che dislivello sella manubrio hai? E Juri cosa dice a riguardo?
Come ben sai, è difficile dare consigli in questi casi.....la sella è un componente talmente soggettivo, e ci sono talmente tanti modelli in commercio, che a un certo punto diventa anche difficile riuscire a orientarsi sulla scelta giusta.....l'unica è provare.
Potrei suggerirti di fare un tentativo con la San Marco Aspide Short con la quale io mi sono trovato tutto sommato bene (l'ho provata solo per una settimana e 4 uscite in totale, ma ora l'ho resa perchè curioso di provare altro), ma non sapendo quelle che sono esattamente le sensazioni che provi durante le tue uscite (non mi riferisco solo alla pressione avvertita, quanto a eventuali scivolamenti, se ti senti comodo in appoggio sulla seduta, se ti senti a tuo agio sul mezzo, etc), preferisco suggerirti di concentrarti sulle tue esperienze e sui vari modelli provati fino ad oggi, per cercare di capire quelle che potrebbero essere le caratteristiche più congeniali al tuo modo di stare in sella.....forse non sarà facile individuarle, però ritengo sia il modo migliore per riuscire a orientarsi in questo ginepraio!
Io sto cercando di farlo e devo dire che, anche grazie al corretto posizionamento e regolazione della sella, qualche risultato mi sembra di averlo portato a casa. ;-)
In bici mi ha messo Juri, quindi H, R e dislivello penso di essere a posto... il dolore inizia dopo un paio di ore nella zona perineale/uretrale, poi una volta giunto a casa dopo la doccia permane questo senso di intorpidimento molto fastidioso che mi procura un certo bruciore durante le minzioni. Il giorno dopo scompare tutto per poi ritornare nuovamente in bici... l’assetto è ok, nessun dolore muscolare, forse un pelino lungo infatti vorrei provare un 110 al posto del 120... mi rimane solo un’altra sella, oppure un nuovo posizionamento... Poi mando tutto al diavolo... sono sconfortato...
 

matteof93

Scalatore
15 Settembre 2009
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bagnolo piemonte
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Canyon Roadlite, Rockrider 5.3 Big29
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La butto lì...sei sicuro che il problema sia davvero la sella? Mi spiego.

La sella è uno dei 3 punti di contatto che abbiamo con la bici, gli altri due sono i pedali ed il manubrio. Dal mio punto di vista, i pedali sono il punto di contatto più importante. Per quale motivo? Perchè non servono solo a trasmettere il moto alla bicicletta ma anche a sostenere una parte del peso del ciclista.
Se si è messi male in zona pedali, si avrà un appoggio instabile dei piedi, di conseguenza una scorretta distribuzione dei pesi che, inevitabilmente, andranno a gravare maggiormente sulla sella.

Quindi, siccome le hai già provate tutte, il mio consiglio è di approcciarti al problema in modo radicalmente diverso. Quindi la prima cosa che farei è assicurarmi che le scarpe siano quanto più possibile perfette per i miei piedi, e proverei ad arretrare le tacchette 15-20 mm dietro il metatarso (perchè è un accorgimento che aiuta a stabilizzare il piede, ovviamente se arretri le tacchette potresti dover abbassare un pochino anche la sella).
Un aspetto fondamentale delle scarpe è la soletta, che deve dare un supporto notevole all'arco plantare. Con questo intendo che, quando indossi le scarpe da bici, dovresti sentire un po' di pressione sotto l'arco plantare (che non dia fastidio, ovviamente). Il corretto supporto dell'arco plantare consente di distribuire meglio, e in misura maggiore, il peso.

Ripeto, provare non costa nulla e sicuramente non ti crea alcun rischio di infortunio.
 

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In bici mi ha messo Juri, quindi H, R e dislivello penso di essere a posto... il dolore inizia dopo un paio di ore nella zona perineale/uretrale, poi una volta giunto a casa dopo la doccia permane questo senso di intorpidimento molto fastidioso che mi procura un certo bruciore durante le minzioni. Il giorno dopo scompare tutto per poi ritornare nuovamente in bici... l’assetto è ok, nessun dolore muscolare, forse un pelino lungo infatti vorrei provare un 110 al posto del 120... mi rimane solo un’altra sella, oppure un nuovo posizionamento... Poi mando tutto al diavolo... sono sconfortato...
Rileggendo quanto hai scritto....se fossi troppo lungo di attacco manubrio, immagino dovresti avvertire in primis indolenzimento a collo/spalle/braccia e non dolore alla zona perineale (che potrebbe anche starci, ma accompagnato appunto ai sintomi descritti).
Stando alla mia esperienza, mi verrebbe da pensare piuttosto a un problema legato ad arretramento sella/altezza sella/dislivello sella-manubrio forse "eccessivi".....ma potrei anche sbagliarmi.
Di certo Juri è molto competente, quindi se il posizionamento te l'ha fatto lui, teoricamente dovresti andare bene.
Un'altra domanda mi sorge: mentre pedali avverti l'appoggio sulle ossa ischiatiche? Oppure senti di appoggiare maggiormente sulle parti molli?

La butto lì...sei sicuro che il problema sia davvero la sella? Mi spiego.

La sella è uno dei 3 punti di contatto che abbiamo con la bici, gli altri due sono i pedali ed il manubrio. Dal mio punto di vista, i pedali sono il punto di contatto più importante. Per quale motivo? Perchè non servono solo a trasmettere il moto alla bicicletta ma anche a sostenere una parte del peso del ciclista.
Se si è messi male in zona pedali, si avrà un appoggio instabile dei piedi, di conseguenza una scorretta distribuzione dei pesi che, inevitabilmente, andranno a gravare maggiormente sulla sella.

Quindi, siccome le hai già provate tutte, il mio consiglio è di approcciarti al problema in modo radicalmente diverso. Quindi la prima cosa che farei è assicurarmi che le scarpe siano quanto più possibile perfette per i miei piedi, e proverei ad arretrare le tacchette 15-20 mm dietro il metatarso (perchè è un accorgimento che aiuta a stabilizzare il piede, ovviamente se arretri le tacchette potresti dover abbassare un pochino anche la sella).
Un aspetto fondamentale delle scarpe è la soletta, che deve dare un supporto notevole all'arco plantare. Con questo intendo che, quando indossi le scarpe da bici, dovresti sentire un po' di pressione sotto l'arco plantare (che non dia fastidio, ovviamente). Il corretto supporto dell'arco plantare consente di distribuire meglio, e in misura maggiore, il peso.

Ripeto, provare non costa nulla e sicuramente non ti crea alcun rischio di infortunio.
Sinceramente è la prima volta che mi capita di sentire di problemi di infiammazione delle parti molli associati al posizionamento delle tacchette......poi variazioni di 15-20mm (sempre che siano fattibili) mi sembrano un'enormità, e immagino stravolgano completamente il modo di pedalare.....;nonzo%
 
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Sinceramente è la prima volta che mi capita di sentire di problemi di infiammazione delle parti molli associati al posizionamento delle tacchette......poi variazioni di 15-20mm (sempre che siano fattibili) mi sembrano un'enormità, e immagino stravolgano completamente il modo di pedalare.....;nonzo%
è una scuola di pensiero "nuova" che si sta sviluppando tra alcuni biomeccanici. in sostanza il metodo KOPS e la storia dell'arretramento tacchette in linea con il metatarso non vengono più considerati.
al posto del KOPS si tende a regolare l'arretramento sella a seconda del bilanciamento che si ottiene pedalando a buona intensità in pianura, senza appoggiare le mani sul manubrio e tenendo il busto moderatamente flesso in avanti. in pratica si arretra la sella fin quando, in tale posizione, si può pedalare senza cadere troppo velocemente sul manubrio (se hai dei rulli prova, vedrai che se sei troppo avanzato ti troverai a dover aumentare tantissimo la cadenza per evitare di cadere in avanti).
per le tacchette si suggerisce di metterle un po' più indietro perchè in teoria si favorisce la stabilità del piede e dell'appoggio.

io ho provato questi due accorgimenti e mi trovo molto meglio di prima....poi chiaramente si tratta di sperimentare, nessuno pretende di avere la risposta pronta.
 

golias

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al posto del KOPS si tende a regolare l'arretramento sella a seconda del bilanciamento che si ottiene pedalando a buona intensità in pianura, senza appoggiare le mani sul manubrio e tenendo il busto moderatamente flesso in avanti. in pratica si arretra la sella fin quando, in tale posizione, si può pedalare senza cadere troppo velocemente sul manubrio (se hai dei rulli prova, vedrai che se sei troppo avanzato ti troverai a dover aumentare tantissimo la cadenza per evitare di cadere in avanti).
per le tacchette si suggerisce di metterle un po' più indietro perchè in teoria si favorisce la stabilità del piede e dell'appoggio.
Provato anch'io il metodo di pedalare senza mani e leggermente flesso in avanti per trovare il giusto appoggio sui pedali.. ma la sella l'avrei dovuta avanzare e di primo acchitto sembrava funzionare, il problema è arrivato con i km percorsi perchè la frazione lombare chiedeva pegno, troppo corti in sella si resiste poco.. ci vuole più forza per ottenere lo stesso rendimento.. ma è del tutto normale se si pensa alla posizione crono.
 

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Diciamo che Juri da questo punto di vista mi facilita di molto il lavoro, nel senso che grazie a lui ho già un posizionamento praticamente ideale da riportare, senza dover andare per tentativi più o meno snervanti.....di fatto devo solo montarla e testarla, aspetto questo mica da poco! ;-)
Diciamo che la sella che mi arriverà oggi (Syncros Belcarra R) si differenzia un pò dalle selle provate negli ultimi anni: diciamo che voglio provare, dopo tanti anni, una sella senza foro centrale (presenta solo un canale di scarico) per capire come questo incide sulla distribuzione della pressione sulla superficie della sella (in merito ho letto spesso pareri discordanti), profilo piatto (almeno così sembrerebbe dalle immagini a video), larghezza naso intermedia tra la Belcarra V e Aspide Short, ma larghezza leggermente inferiore (130mm, forse troppo stretta, ma purtroppo la fanno solo in questa misura).....la forma invece è a T che ritengo a me più congeniale.
Vedremo il responso....poi di sicuro mi fermo per un pò! :mrgreen:
Prime impressioni sulla sella Syncros Belcarra R dopo le prime due uscite rispettivamente di 1h e 2h.
Ovviamente durante la prima uscita non ho forzato (anche perchè dovevo fare scarico), inizialmente non mi sono sentito molto a mio agio: "avvertivo" parecchio la sella sulle parti molli, ma è bastato regolare l'inclinazione, abbassando leggermente la punta, per trovare una seduta molto diversa e decisamente più comoda....durante l'uscita ho poi effettuato qualche altra micro regolazione dell'inclinazione per valutare/trovare l'assetto migliore.
Al termine dell'uscita la cosa che mi ha stupito più di tutte (dopo ovviamente le regolazioni del caso) è stata la poca/insignificante pressione avvertita alle parti molli (genitali/scroto ma anche prostatica).....avendo la sella un profilo completamente piatto e senza foro centrale (ma un canale di scarico appena accennato), non mi sarei mai aspettato un risultato del genere, migliore perfino di quello ottenuto con altri modelli che presentavano profilo curvo e foro centrale.
Ieri mattina ho effettuato invece la seconda uscita e, viste le buone sensazioni avute qualche giorno prima, ho percorso anche vari tratti a intensità sostenuta (in alcuni casi anche sub massimali), quindi assumendo una posizione più "aggressiva".
Diciamo che questa volta un pochino di pressione in più l'ho avvertita, in particolare nel finale durante la fase di recupero/alleggerimento, comunque il tutto è "rientrato" appena sceso dalla bicicletta (quindi meglio di altre selle provate anche di recentemente, tipo la Aspide Short).....ho avvertito invece maggior indolenzimento alle ossa ischiatiche, segno evidente di maggior carico di peso/appoggio, questo probabilmente a beneficio delle parti molli.
Un'altra cosa che ho notato è che, nonostante il profilo piatto, anche durante le fasi di massimo sforzo, sono comunque rimasto sempre molto composto e fermo sulla seduta, non ho sentito quindi la mancanza della leggera curvatura posteriore presente nei modelli waved.
Dimenticavo un "piccolo" particolare: teoricamente Syncros consiglia questo modello (quindi la versione R) per chi ha poca flessibilità e tende a pedalare alto di busto, appoggiando quindi la maggior parte del peso sulla parte posteriore della seduta.....diciamo che non è proprio il mio caso, anche se non sono certamente super flessibile.
 
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Provato anch'io il metodo di pedalare senza mani e leggermente flesso in avanti per trovare il giusto appoggio sui pedali.. ma la sella l'avrei dovuta avanzare e di primo acchitto sembrava funzionare, il problema è arrivato con i km percorsi perchè la frazione lombare chiedeva pegno, troppo corti in sella si resiste poco.. ci vuole più forza per ottenere lo stesso rendimento.. ma è del tutto normale se si pensa alla posizione crono.
eh io invece dopo anni di posizione molto avanzata (ma comunque in linea con il KOPS) mi ero ritrovato da un giorno all'altro con dolori che sopraggiungevano ad entrambe le ginocchia dopo soli 20 minuti di pedalata...quindi ho provato quel metodo e ho arretrato parecchio, risolvendo il tutto. comunque son cose soggettive, è giusto sperimentare.
 

golias

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eh io invece dopo anni di posizione molto avanzata (ma comunque in linea con il KOPS) mi ero ritrovato da un giorno all'altro con dolori che sopraggiungevano ad entrambe le ginocchia dopo soli 20 minuti di pedalata...quindi ho provato quel metodo e ho arretrato parecchio, risolvendo il tutto. comunque son cose soggettive, è giusto sperimentare.
Hai arretrato senza toccare null'altro ?
Oppure hai anche abbassato (come prevedibile) la sella, e le tacchette ?
 

matteof93

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Hai arretrato senza toccare null'altro ?
Oppure hai anche abbassato (come prevedibile) la sella, e le tacchette ?
Ho accorciato l'attacco (da 130 a 120) e abbassato la sella (in modo considerevole, a occhio 10-15 mm, ma era troppo alta in partenza). Le tacchette le avevo già arretrate.
Comunque con quel setup ho fatto una visita biomeccanica e non mi hanno modificato nulla.
 
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è una scuola di pensiero "nuova" che si sta sviluppando tra alcuni biomeccanici. in sostanza il metodo KOPS e la storia dell'arretramento tacchette in linea con il metatarso non vengono più considerati.
al posto del KOPS si tende a regolare l'arretramento sella a seconda del bilanciamento che si ottiene pedalando a buona intensità in pianura, senza appoggiare le mani sul manubrio e tenendo il busto moderatamente flesso in avanti. in pratica si arretra la sella fin quando, in tale posizione, si può pedalare senza cadere troppo velocemente sul manubrio (se hai dei rulli prova, vedrai che se sei troppo avanzato ti troverai a dover aumentare tantissimo la cadenza per evitare di cadere in avanti).
per le tacchette si suggerisce di metterle un po' più indietro perchè in teoria si favorisce la stabilità del piede e dell'appoggio.

io ho provato questi due accorgimenti e mi trovo molto meglio di prima....poi chiaramente si tratta di sperimentare, nessuno pretende di avere la risposta pronta.
Grazie per le delucidazioni, onestamente non ne ero a conoscenza. ;-)

Prime impressioni sulla sella Syncros Belcarra R dopo le prime due uscite rispettivamente di 1h e 2h.
Ovviamente durante la prima uscita non ho forzato (anche perchè dovevo fare scarico), inizialmente non mi sono sentito molto a mio agio: "avvertivo" parecchio la sella sulle parti molli, ma è bastato regolare l'inclinazione, abbassando leggermente la punta, per trovare una seduta molto diversa e decisamente più comoda....durante l'uscita ho poi effettuato qualche altra micro regolazione dell'inclinazione per valutare/trovare l'assetto migliore.
Al termine dell'uscita la cosa che mi ha stupito più di tutte (dopo ovviamente le regolazioni del caso) è stata la poca/insignificante pressione avvertita alle parti molli (genitali/scroto ma anche prostatica).....avendo la sella un profilo completamente piatto e senza foro centrale (ma un canale di scarico appena accennato), non mi sarei mai aspettato un risultato del genere, migliore perfino di quello ottenuto con altri modelli che presentavano profilo curvo e foro centrale.
Ieri mattina ho effettuato invece la seconda uscita e, viste le buone sensazioni avute qualche giorno prima, ho percorso anche vari tratti a intensità sostenuta (in alcuni casi anche sub massimali), quindi assumendo una posizione più "aggressiva".
Diciamo che questa volta un pochino di pressione in più l'ho avvertita, in particolare nel finale durante la fase di recupero/alleggerimento, comunque il tutto è "rientrato" appena sceso dalla bicicletta (quindi meglio di altre selle provate anche di recentemente, tipo la Aspide Short).....ho avvertito invece maggior indolenzimento delle ossa ischiatiche, segno evidente di maggior carico di peso/appoggio, questo probabilmente a beneficio delle parti molli.
Un'altra cosa che ho notato è che, nonostante il profilo piatto, anche durante le fasi di massimo sforzo, sono comunque rimasto sempre molto composto e fermo sulla seduta, non ho sentito quindi la mancanza della leggera curvatura posteriore presente nei modelli waved.
Dimenticavo un "piccolo" particolare: teoricamente Syncros consiglia questo modello (quindi la versione R) per chi ha poca flessibilità e tende a pedalare alto di busto, appoggiando quindi la maggior parte del peso sulla parte posteriore della seduta.....diciamo che non è proprio il mio caso, anche se non sono nemmeno super flessibile.
Riprendo e termino il mio post per alcune considerazioni sulla Belcarra R e sulle tipologie di selle in generale.

Per quanto riguarda la Belcarra R (da non confondere con la versione V che, stando a Syncros, ha una destinazione d'uso molto diversa.....certo che potevano diversificare il nome per evitare confusione), volevo aggiungere che non ho avvertito particolarmente la minor larghezza della sella (130mm contro i 137mm della Belcarra V e Aspide Short), questo per dire che la larghezza (massima) della sella dice in realtà poco, bisogna metterla in relazione con forma e grado di curvatura della seduta, che può essere molto differente tra modelli di pari larghezza.
Altra cosa che mi sentirei di dire è che ho trovato la sella con scafo chiuso particolarmente rigida o comunque meno flessibile rispetto alle selle usate negli ultimi anni (tutte con foro centrale più o meno ampio).....magari questa sensazione è dovuta anche alla struttura del telaio in carbonio (che però dovrebbe incidere più che altro sulla capacità di assorbire le imperfezioni dell'asfalto, quindi su una risposta più o meno secca alle sconnessioni del terreno), oppure alla composizione dello scafo (nylon e carbonio anzichè nylon e fibra di vetro come la Belcarra V che ho usato nell'ultimo anno), anche se in realtà la Aspide Short provata di recente aveva lo scafo dello stesso materiale (anche se con foro centrale). Magari invece dipende dal profilo piatto delle sella, qualche anno fa montavo una Pro Falcon AF (quindi con piccolo foro centrale di scarico) e in effetti come seduta questa Belcarra R me la ricorda parecchio, salvo avere una seduta più curva, e non completamente piatta come la Falcon.
Questa maggior rigidità, se da un lato possiamo considerarla come aspetto positivo in quanto si ha la sensazione di "minor dispersione" della forza impressa sui pedali, dall'altro potrebbe far risultare la sella "scomoda" nelle uscite più lunghe (diciamo >4h).....l'unico modo per togliersi il dubbio sarebbe quello di provarla su tali percorrenze, vedremo se avrò modo nei prossimi giorni.

Passando invece alle considerazioni/ragionamenti generali, ecco qualche pensiero che mi passa per la testa:
- mai prendere per "oro colato" la descrizione/destinazione d'uso indicata dal produttore, non è la prima volta che capita di trovarmi meglio con selle teoricamente meno indicate alle mie caratteristiche di pedalata/seduta;
- stando alla brevissima esperienza con la sella Belcarra R, mi verrebbe da pensare che il foro centrale non sia fondamentale per "togliere" pressione dalle parti molli, forse conta maggiormente la forma della seduta e il corretto appoggio su di essa?
- siamo sicuri che sia veramente la tipologia/modello di sella a fare la differenza e non piuttosto la corretta regolazione di quest'ultima? Nelle ultime settimane ho provato 3 tipi di selle, tutte abbastanza diverse tra loro come forma, larghezza e/o destinazione d'uso.....regolazione per ogni modello suggerita dall'ottimo Juri, e (sarà un caso?) mi sono trovato bene già dalla prima uscita con tutte e tre le selle, anche le sensazioni ritrovate in sella sono molto simili;
- guardando infine le regolazioni suggerite da Juri, ho notato che di fatto il posizionamento è sempre lo stesso: l'altezza sella misurata dalla seduta in corrispondenza del CA infatti è sempre la stessa, quella che cambia è l'altezza misurata dal piano rigido (come suggerito da Juri) che tiene conto dei mm di luce che ci sono (eventualmente) tra coda e punta della sella, dislivello sella/manubrio idem come sopra (di fatto cambia perchè misurato dalla coda che può essere più o meno pronunciata, ma di fatto non ho mai toccato nulla a livello di sterzo), e infine anche l'arretramento è praticamente lo stesso, varia a seconda della lunghezza totale della sella e della distanza del CA dal fine sella....al lato pratico diciamo che il posizionamento calcolato su sella dal profilo piatto (come la Belcarra R) è il "punto zero" dal quale si possono poi ricavare le impostazioni per altre tipologie di selle.
 
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Valerio_S

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Ho appena ricevuto la Selle San Marco Aspide Short, modello Racing con binari in titanio.

Due domande al volo: per l'arretramento utilizzo il BRP indicato sulla scafo o c'è una misura più idonea da utilizzare? E qual 'è la procedura corretta per metterla in bolla? Giusto per non procedere a caso.

Bell'oggetto nel complesso, peccato solo che i binari non siano millimetrati, aiuta molto nel posizionamento.
 

Maceio

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Due domande al volo: per l'arretramento utilizzo il BRP indicato sulla scafo o c'è una misura più idonea da utilizzare? E qual 'è la procedura corretta per metterla in bolla? Giusto per non procedere a caso.

Bell'oggetto nel complesso, peccato solo che i binari non siano millimetrati, aiuta molto nel posizionamento.
Io la misi col c.a. a meno 12 dalla fine sella
in bolla dallo stesso fino alla punta
 
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Ho appena ricevuto la Selle San Marco Aspide Short, modello Racing con binari in titanio.

Due domande al volo: per l'arretramento utilizzo il BRP indicato sulla scafo o c'è una misura più idonea da utilizzare? E qual 'è la procedura corretta per metterla in bolla? Giusto per non procedere a caso.

Bell'oggetto nel complesso, peccato solo che i binari non siano millimetrati, aiuta molto nel posizionamento.
Si, per l'arretramento puoi fare riferimento al BRP che, se non ricordo male, dista 12cm dal fine sella.
Per la messa in bolla ti consiglio di fare come indicatomi da Juri, ovvero metti in bolla considerando tutta la lunghezza sella (quindi appoggiando la livella su coda e punta), e applicando uno spessore di 5mm in punta. ;-)
 

Maceio

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Il BRP è a 13 dalla coda e se messa così si rischia che sul carrello non ci stia...
punta coda 5 mm nn va bene ti schiacci le 00
essendo molto rialzata la coda va messa dal c.a.