non vado mai in fuori sella

Viandante

Pignone
6 Ottobre 2013
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Bici
Specialized
Io sono stato spesso criticato per i miei fuori sella in salita. Quest'anno ho percorso 8000 km con una media di 1300 metri di dislivello ogni 100 km.

Le salite le faccio quasi solamente fuori sella già a partire dal 5% perché sento che riesco a spingere di più sul pedale con il mio peso e riesco ad utilizzare dei rapporti lunghi. Di tanto in tanto mi siedo per rifiatare... ma poi ricomincio nuovamente con il fuori sella.

Non utilizzo ancora un cardiofrequenzimetro, ma andando fuorisella posso dire che fino al 10% la velocità media si aggira tra i 15 e i 18 km/h mentre nelle arrampicate sui muri con pendenze medie del 18% (lunghe sui 5 km con punte fino al 22%) mi aggiro tra i 7 e gli 11 km/h.
 

hasejoss

Apprendista Passista
18 Agosto 2009
1.066
11
Spilamberto
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Bici
Whistle Modoc-Orbea Onix 105
Io sono stato spesso criticato per i miei fuori sella in salita. Quest'anno ho percorso 8000 km con una media di 1300 metri di dislivello ogni 100 km.

Le salite le faccio quasi solamente fuori sella già a partire dal 5% perché sento che riesco a spingere di più sul pedale con il mio peso e riesco ad utilizzare dei rapporti lunghi. Di tanto in tanto mi siedo per rifiatare... ma poi ricomincio nuovamente con il fuori sella.

Non utilizzo ancora un cardiofrequenzimetro, ma andando fuorisella posso dire che fino al 10% la velocità media si aggira tra i 15 e i 18 km/h mentre nelle arrampicate sui muri con pendenze medie del 18% (lunghe sui 5 km con punte fino al 22%) mi aggiro tra i 7 e gli 11 km/h.

Minchia...!!! Tanta roba....o-oo-o
 

scamorza

Apprendista Scalatore
4 Marzo 2006
2.070
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correggetemi se sbaglio, ma penso dipenda anche dalle leve.
se si è alti (Ivan Basso) si ha una leva vantaggiosa anche da seduti, perciò il fuorisella si utilizza meno. Quelli meno slanciati (Cadel Evans) tendono a sfruttare maggiormente la spinta sui pedali.
 

Giannib54

Novellino
23 Marzo 2011
39
3
69
Mozzo (Bergamo)
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Cannondale
correggetemi se sbaglio, ma penso dipenda anche dalle leve.
se si è alti (Ivan Basso) si ha una leva vantaggiosa anche da seduti, perciò il fuorisella si utilizza meno. Quelli meno slanciati (Cadel Evans) tendono a sfruttare maggiormente la spinta sui pedali.

C'è prima di tutto una ragione fisica. Nel fuori sella i muscoli delle gambe servono soprattutto a sostenere il peso del ciclista, perché la forza motrice deriva invece dalla forza di gravità. Ora, la forza muscolare dipende dalla sezione del muscolo e quindi cresce come il quadrato delle dimensioni del ciclista, mentre il peso dipende dal volume e quindi cresce come il cubo delle dimensioni. In conclusione, più aumentano le dimensioni del ciclista e più il rapporto forza muscolare / peso è sfavorevole.
 

FUCILLIO

Novellino
8 Maggio 2013
49
3
Penisola Sorrentina
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Bici
BTWIN ROCKRIDER 340 - VIKING PURSUIT
Il fuorisella non é cosí semplice come sempre. L'errore piú comune che ho notato é il fatto che molti nel fuorisella non usano il proprio peso del corpo, bilanciandolo e alternandolo fra destra e sinistra in sincrono con l'oscillazione della bici, come "forza motrice", ma continuano a "spingere di potenza" usando principalmente la spinta della gambe. Secondo me é questo il fattore che crea maggiormente stanchezza nel fuorisella, se non lo si effettua nel modo corretto. o-o


Quoto in pieno .... o-o

Infatti penso che il problema non sia il peso in se, ma il come lo si usa ....
personalmente nelle salite con pendenza superiori al 5% (a volte pure 4% :mrgreen:) vado quasi sempre di fuorisella ... nonostante il mio fisico da crocchè ... (90 Kg. x 182 cm)
 

Simone.01

Velocista
2 Luglio 2014
5.825
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Milano
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Bici
Trek Emonda SL6
Abbiamo due scelte: buttiamo dentro un dente e restiamo seduti (decelerando) oppure tiriamo via un dente e ci mettiamo in piedi, mantenendo la velocità e la VAM invariate o addirittura aumentandole di un pochino, e rilanciandoci anche nel tratto successivo al diminuire della pendenza e quando si torna in sella.


in linea di massima prima di alzarsi è buona regola buttare sempre giù di un dente o anche due. Non si deve 'crollare' sui pedali ma trovare subito un ritmo che consenta una danceuse elegante ed efficiente, con la bici più dritta possibile. In questo modo si fatica anche di meno.

Ciao ragazzi,

potreste spiegarmi la differenza fra buttare giù un dente, buttare dentro un dente e tirare vi un dente.

L'ultimo presumo sia quello del giudizio :mrgreen:

Scherzi a parte non ho trovato un glossario da nessuna parte. Capisco che si parli di rapporti ma non so se sono riferiti in particolare al cambio anteriore o posteriore e quale vuol dire mettere un cambio più duro e quale uno più agile.

Grazie
 

Fabio65

Apprendista Velocista
20 Agosto 2007
1.358
27
Cisano Sul Neva (SV)
www.fabiopollero.com
Bici
Specialized Tarmac SL2 Comp Ultegra 6800 Scott Scale 20/2011 XTR
Ciao ragazzi,

potreste spiegarmi la differenza fra buttare giù un dente, buttare dentro un dente e tirare vi un dente.

L'ultimo presumo sia quello del giudizio :mrgreen:

Scherzi a parte non ho trovato un glossario da nessuna parte. Capisco che si parli di rapporti ma non so se sono riferiti in particolare al cambio anteriore o posteriore e quale vuol dire mettere un cambio più duro e quale uno più agile.

Grazie

Scusa...

sempre riferito al cambio posteriore, si ipotizza di essere in salita, quindi pedalando già sulla corona piccola (39, 36 o 34)...

per buttar giù un dente o levare un dente si intende passare da un rapporto agile ad uno più duro

per buttar dentro o aumentare di un dente significa invece salire da un rapporto duro ad uno più agile.

Mediamente si consiglia, prima di alzarsi sui pedali, di passare ad un rapporto più duro in modo da evitare di impostare una cadenza troppo elevata e compensare l'aumento di potenza erogata che spesso è superiore all'aumento di pendenza da superare, ma non è detto, è una buona regola da tenere in mente ma se per es. si sta già pedalando durissimo da seduto può non essere necessario.

:-)
 

Simone.01

Velocista
2 Luglio 2014
5.825
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Milano
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Bici
Trek Emonda SL6
Capito... ma se arrivo ad una salita dopo un lungo rettilineo pianeggiante in cui ho i rapporti più duri che ho, come devo comportarmi?

Metto un rapporto molto più agile per approcciare la salita e poi lo indurisco se decido di andare fuori sella? O a quel punto lo lascio così e approccio la salita direttamente fuori sella mettendo il rapporto più agile solo quando mi risiedo?
 

fif.com

Apprendista Scalatore
14 Aprile 2014
2.314
113
Milano
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Bici
♣️ V3Rs+Protos, ma la NIRONE è SEMPRE nel mio ❤️
Per la precisione (Fabio credo che tu abbia sbagliato qlc o forse ho capito male io):
- buttar giù = aggiungere = addolcire
- levare = togliere = indurire
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
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torino
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Gios Prodigiosa
Capito... ma se arrivo ad una salita dopo un lungo rettilineo pianeggiante in cui ho i rapporti più duri che ho, come devo comportarmi?

Metto un rapporto molto più agile per approcciare la salita e poi lo indurisco se decido di andare fuori sella? O a quel punto lo lascio così e approccio la salita direttamente fuori sella mettendo il rapporto più agile solo quando mi risiedo?
credo sia buona norma, quando si inizia a salire, trovare subito il rapporto giusto ovvero quello che ti permette di spingere adeguatamente senza imballarti le gambe. Esempio: arrivo all'attacco con la prima rampa con il 50x17, scalo e metto il 34. In quel momento non so ancora se il mio rapporto (34x17) sia l'ideale per quella pendenza, ma nel corso dei primi 200-300mt ho la possibilità di prendere le giuste misure (sia di rapporto scelto che di cadenza di pedalata), in base allo sforzo che percepisco. Non è poi solo un problema muscolare ma anche cardiovascolare... giusto quindi darsi il tempo per permettere al cuore di adeguarsi all'impegno richiesto. Meglio che il cuore possa salire di battiti un pò alla volta, piuttosto che trovarsi subito molto in alto e dover rallentare aspettando di farlo scendere. Nel corso della salita, si ha tempo di alternare le fasce muscolari impegnate pedalando da seduti e rilanciando, anche solo per una decina di secondi, con la pedalata fuori sella. Se vediamo che la velocità tende a diminuire, una buona occasione per rilanciare l'andatura è il momento in cui si affronta un tornante a sinistra (pendenze che si attenuano) e in quel momento si può levare un dente o due, alzarsi in piedi e contrarre maggiormente i quadricipiti lasciando respirare un pò i glutei e la muscolatura lombare, che è sempre in tensione soprattutto nei lunghi tratti impegnativi in cui, magari, si è costretti a stare sempre seduti per le forti pendenze o perchè, come detto già da qualcuno, emergono le difficoltà dello stare troppo fuori sella. Alternare le due tipologie di pedalata è sempre un esercizio utile, anche se non si è particolarmente adatti a farlo, proprio perchè si permette di far respirare alcuni distretti muscolari, oltre ad alleggerire la compressione ischiatica della sella che, sulle lunghe distanze può dare fastidio...
 

claudiovic

Pignone
17 Agosto 2010
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Roma sud
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Bici
Bianchi ViaNirone7
Il fuorisella non é cosí semplice come sembra. L'errore piú comune che ho notato é il fatto che molti nel fuorisella non usano il proprio peso del corpo, bilanciandolo e alternandolo fra destra e sinistra in sincrono con l'oscillazione della bici, come "forza motrice", ma continuano a "spingere di potenza" usando principalmente la spinta della gambe. Secondo me é questo il fattore che crea maggiormente stanchezza nel fuorisella, se non lo si effettua nel modo corretto. o-o

Quoto il collega! Se si usa bene il corpo, si riesce a risparmiare un po' di gamba nelle salite toste...
 

Simone.01

Velocista
2 Luglio 2014
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Bici
Trek Emonda SL6
Grazie a tutti per le spiegazioni anche se non ho capito se ha ragione Fabio o Fif.

Vi faccio una domanda off topic ma non penso abbia senso aprire una discussione per questo. Posso cambiare mentre pedalo in generale ma soprattutto in salita o sempre meglio smettere di pedalare, cambiare e poi ricominciare.

Scusate per la domanda banale ma da qualche parte devo cominciare.
 

Il Cumy

Novellino
4 Giugno 2014
1
0
Torino
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Bici
Bianchi Via Nirone 7
Io anche cerco sempre di mantenere la posizione da seduto anche durante pendenze estreme come tra il 14 e il 18%. Ultimamente sto iniziando a valutare le differenze tra fuorisella e lo stare seduti e per ora (anche perché ho ancora poca esperienza) ho come l'impressione che stare fuori sella mi faccia consumare molta più energia. Io sono alto 1,72 e peso 70. Le prossime uscite inizierò a sostenere le salite con qualche minuto in più di fuori sella anche per soddisfare le tante curiosità che ancora ci sono. ;nonzo%
 

scamorza

Apprendista Scalatore
4 Marzo 2006
2.070
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Grazie a tutti per le spiegazioni anche se non ho capito se ha ragione Fabio o Fif.

Vi faccio una domanda off topic ma non penso abbia senso aprire una discussione per questo. Posso cambiare mentre pedalo in generale ma soprattutto in salita o sempre meglio smettere di pedalare, cambiare e poi ricominciare.

Scusate per la domanda banale ma da qualche parte devo cominciare.
particolarmente in salita, sempre meglio alleggerire la pedalata. sennò "strappi" ed a parte i rumoracci, anche la meccanica ne risente. quindi NON smettere di pedalare, ammorbidisci l'azione sui pedali. con esperienza il tutto diventa facile, silenzioso ed efficace.
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
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Gios Prodigiosa
Io anche cerco sempre di mantenere la posizione da seduto anche durante pendenze estreme come tra il 14 e il 18%. Ultimamente sto iniziando a valutare le differenze tra fuorisella e lo stare seduti e per ora (anche perché ho ancora poca esperienza) ho come l'impressione che stare fuori sella mi faccia consumare molta più energia. Io sono alto 1,72 e peso 70. Le prossime uscite inizierò a sostenere le salite con qualche minuto in più di fuori sella anche per soddisfare le tante curiosità che ancora ci sono. ;nonzo%
Non è un'impressione... è proprio cosi! ovvio che si consumi più energia, perchè i muscoli coinvolti nella pedalata fuori sella sono molti di più, tutto il corpo lavora (gambe, braccia, spalle, addominali)... basta fare una prova con un cardio in palestra per vedere che è molto più facile far alzare i battiti eseguendo un esercizio di step che non di cyclette, a parità di intensità. Il punto però non è consumare più o meno energie, il punto è sviluppare più forza. Ovvio che ci deve essere margine di soglia, altrimenti alzarsi in piedi quando hai già i battiti a 170 e oltre diventa un dispendio ulteriormente inutile (vedi le pendenze da te citate)